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Emmanuelle Lainé – Non ingannare la pienezza delle mie capacità!
Emmanuelle plasma le sue opere e le pone al di là del proprio habitat naturale per indagare la natura interna delle cose. Il suo metodo di esplorazione e creazione artistica consiste nel modellare e analizzare lo spazio creativo come se fosse il suo studio, svelando le fasi del processo di lavoro.
Comunicato stampa
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Il 3 Ottobre 2014 presso la galleria collicaligreggi di Catania inaugura la personale di Emmanuelle Lainé dal titolo “non ingannare la pienezza delle mie capacità!”
Emmanuelle plasma le sue opere e le pone al di là del proprio habitat naturale per indagare la natura interna delle cose. Il suo metodo di esplorazione e creazione artistica consiste nel modellare e analizzare lo spazio creativo come se fosse il suo studio, svelando le fasi del processo di lavoro. Ogni oggetto prende vita in modo misterioso e perturbante, seguendo le orme dei propri antenati.
Il lavoro progettuale corre sul filo sottile del rapporto tra arte e vita, tra realtà e finzione. In mostra a Catania, l'artista fonde la scultura e la fotografia, indagando sulle possibilità di ingannare le capacità percettive dell'uomo e della sua mente. Al centro del lavoro vive la dualità tra verità e rappresentazione, vita e arte. In una tensione costante che cerca di oltrepassare questo rapporto, creando uno spazio altro, una realtà estesa tra la vita e l’arte.
Le fotografie sono state scattate all’interno della sua ultima mostra presso lo spazio composite a Bruxelles e sono frutto di un'improvvisazione. L’artista, per l'occasione, ha invitato un addestratore con i suoi due cani e li ha esortati a posare senza alcun condizionamento, liberi di agire all’interno dello spazio espositivo. Le due mostre rimandano l’una all’altra, in un gioco di specchi e di illusioni. Fotografie di formato diverso si alternano alla scultura, realizzata in sede e soprannominata dall’artista STUFF. Un grande lavoro composto da differenti elementi (vasi, terra, piante verdi, fiori secchi, etc.) fusi assieme con l’argilla e lavorati con resina acrilica mescolata con pigmento giallo. L’opera è appesa in alto al soffitto attraverso una catena con un sistema di sollevamento tramite paranco.
A complicare ulteriormente la visione e la percezione dello spettatore, è stata realizzata una foto di grande formato dell’intera installazione e di tutti gli oggetti lasciati sulla scena, e tramite artefici illusionistici e grafici di post-produzione, sembra che voli nello spazio, lieviti, ingannando il potere delle nostre percezioni sensoriali e spaziali.
L’artista è interessata, soprattutto, al modo in cui sono realizzati gli oggetti, la loro composizione, il loro peso, la loro resistenza. Illustra in modo scientifico le parti interne della materia, le trame, i grovigli della scultura, fornisce gli indizi della sua fabbricazione e creazione. I luoghi, compiono una metamorfosi lenta, gli oggetti scultorei perdono la loro funzionalità anche se conservano sempre qualcosa della loro origine primaria (il colore, la consistenza, lo stile). In questa trasformazione, attraverso l'uso della fotografia, viene svelato il processo creativo, i luoghi e gli oggetti trovano in loro stessi la natura animalesca, primordiale che è stranamente insita e familiare. Lo spazio che viene a delinearsi è uno spazio temporaneo, un tornado di significati e materiali colorati governati da leggi sotterranee, immagini immerse nell'inconscio e nella mente dell'artista che portano alla creazione delle opere d'arte e si estendono al mondo esterno.
English
On October 3th, 2014, the Gallery collicaligreggi inaugurates the solo show of Emmanuelle Lainé, entitled "non ingannare la pienezza delle mie capacità!"
Emmanuelle molds her works and positions them beyond their normal habitat with the aim of interrogating the inner nature of things. Her method of exploration and artistic creation is to model and analyze the creative space as if it were her own studio, revealing the stages of the work process. Each object comes to life in a mysterious and uncanny manner, following in the footsteps of their ancestors.
The work runs on the thin thread; the relationship between art and life, between reality and fiction. In this exhibition at Catania, the artist combines sculpture and photography, investigating the possibility of misleading the perceptions of man and his mind. Central to her work we find a duality between truth and representation, art and life. The work tries to go beyond this duality of truth and representation, to sort of "add" them together in order to offer an extended space, an extended reality, between art and life.
The photographs were taken from her latest exhibition at composite in Brussels and they are the result of an improvisation. The artist, for the occasion, had invited a master of agility and his two dogs and had urged them to pose without constraints, free to act in the exhibition space.
The two exhibitions refer to each other in a game of mirrors and illusions. Photographs of different sizes are alternated with the sculpture, made there and then by the artist, and nicknamed STUFF. A composite hanging sculpture full of different materials (vases, soil, plants, dried flowers etc) are casted together with clay and finished with acrylic resin mixed with yellow pigment. It is hung to a chain with a lifting tackle.
To further complicate the vision and the perception of the viewer, she has taken a large-format photo of the whole installation with the levitating shape and all the other objects. In post production she has erased the structure to which the «ROC» is hung, making it flying in the space on the photograph. As a result, the vision and the perception of the viewer is fooled, given the impression that the sculpture rises in the space.
The artist is concerned, above all, with the way in which objects are made, their composition, their weight, their resistance. She illustrates in a scientific manner the internal parts of the matter, the textures, the intricacies of the sculpture, giving clues to its manufacture and creation. The places make a slow metamorphosis and the sculptural objects lose their functionality, even if they always retain something of their primary origin (their colour, texture, style). This transformation, through the use of photography, reveals the creative process, the places and objects find themselves part of animal nature, primordial, strangely innate and familiar. The space that emerges is a temporary space, a tornado of meanings and coloured materials governed by unwritten laws, images embedded in the unconscious mind of the artist, which lead to the creation of works of art, and extend beyond, to the outside world.
Emmanuelle plasma le sue opere e le pone al di là del proprio habitat naturale per indagare la natura interna delle cose. Il suo metodo di esplorazione e creazione artistica consiste nel modellare e analizzare lo spazio creativo come se fosse il suo studio, svelando le fasi del processo di lavoro. Ogni oggetto prende vita in modo misterioso e perturbante, seguendo le orme dei propri antenati.
Il lavoro progettuale corre sul filo sottile del rapporto tra arte e vita, tra realtà e finzione. In mostra a Catania, l'artista fonde la scultura e la fotografia, indagando sulle possibilità di ingannare le capacità percettive dell'uomo e della sua mente. Al centro del lavoro vive la dualità tra verità e rappresentazione, vita e arte. In una tensione costante che cerca di oltrepassare questo rapporto, creando uno spazio altro, una realtà estesa tra la vita e l’arte.
Le fotografie sono state scattate all’interno della sua ultima mostra presso lo spazio composite a Bruxelles e sono frutto di un'improvvisazione. L’artista, per l'occasione, ha invitato un addestratore con i suoi due cani e li ha esortati a posare senza alcun condizionamento, liberi di agire all’interno dello spazio espositivo. Le due mostre rimandano l’una all’altra, in un gioco di specchi e di illusioni. Fotografie di formato diverso si alternano alla scultura, realizzata in sede e soprannominata dall’artista STUFF. Un grande lavoro composto da differenti elementi (vasi, terra, piante verdi, fiori secchi, etc.) fusi assieme con l’argilla e lavorati con resina acrilica mescolata con pigmento giallo. L’opera è appesa in alto al soffitto attraverso una catena con un sistema di sollevamento tramite paranco.
A complicare ulteriormente la visione e la percezione dello spettatore, è stata realizzata una foto di grande formato dell’intera installazione e di tutti gli oggetti lasciati sulla scena, e tramite artefici illusionistici e grafici di post-produzione, sembra che voli nello spazio, lieviti, ingannando il potere delle nostre percezioni sensoriali e spaziali.
L’artista è interessata, soprattutto, al modo in cui sono realizzati gli oggetti, la loro composizione, il loro peso, la loro resistenza. Illustra in modo scientifico le parti interne della materia, le trame, i grovigli della scultura, fornisce gli indizi della sua fabbricazione e creazione. I luoghi, compiono una metamorfosi lenta, gli oggetti scultorei perdono la loro funzionalità anche se conservano sempre qualcosa della loro origine primaria (il colore, la consistenza, lo stile). In questa trasformazione, attraverso l'uso della fotografia, viene svelato il processo creativo, i luoghi e gli oggetti trovano in loro stessi la natura animalesca, primordiale che è stranamente insita e familiare. Lo spazio che viene a delinearsi è uno spazio temporaneo, un tornado di significati e materiali colorati governati da leggi sotterranee, immagini immerse nell'inconscio e nella mente dell'artista che portano alla creazione delle opere d'arte e si estendono al mondo esterno.
English
On October 3th, 2014, the Gallery collicaligreggi inaugurates the solo show of Emmanuelle Lainé, entitled "non ingannare la pienezza delle mie capacità!"
Emmanuelle molds her works and positions them beyond their normal habitat with the aim of interrogating the inner nature of things. Her method of exploration and artistic creation is to model and analyze the creative space as if it were her own studio, revealing the stages of the work process. Each object comes to life in a mysterious and uncanny manner, following in the footsteps of their ancestors.
The work runs on the thin thread; the relationship between art and life, between reality and fiction. In this exhibition at Catania, the artist combines sculpture and photography, investigating the possibility of misleading the perceptions of man and his mind. Central to her work we find a duality between truth and representation, art and life. The work tries to go beyond this duality of truth and representation, to sort of "add" them together in order to offer an extended space, an extended reality, between art and life.
The photographs were taken from her latest exhibition at composite in Brussels and they are the result of an improvisation. The artist, for the occasion, had invited a master of agility and his two dogs and had urged them to pose without constraints, free to act in the exhibition space.
The two exhibitions refer to each other in a game of mirrors and illusions. Photographs of different sizes are alternated with the sculpture, made there and then by the artist, and nicknamed STUFF. A composite hanging sculpture full of different materials (vases, soil, plants, dried flowers etc) are casted together with clay and finished with acrylic resin mixed with yellow pigment. It is hung to a chain with a lifting tackle.
To further complicate the vision and the perception of the viewer, she has taken a large-format photo of the whole installation with the levitating shape and all the other objects. In post production she has erased the structure to which the «ROC» is hung, making it flying in the space on the photograph. As a result, the vision and the perception of the viewer is fooled, given the impression that the sculpture rises in the space.
The artist is concerned, above all, with the way in which objects are made, their composition, their weight, their resistance. She illustrates in a scientific manner the internal parts of the matter, the textures, the intricacies of the sculpture, giving clues to its manufacture and creation. The places make a slow metamorphosis and the sculptural objects lose their functionality, even if they always retain something of their primary origin (their colour, texture, style). This transformation, through the use of photography, reveals the creative process, the places and objects find themselves part of animal nature, primordial, strangely innate and familiar. The space that emerges is a temporary space, a tornado of meanings and coloured materials governed by unwritten laws, images embedded in the unconscious mind of the artist, which lead to the creation of works of art, and extend beyond, to the outside world.
03
ottobre 2014
Emmanuelle Lainé – Non ingannare la pienezza delle mie capacità!
Dal 03 ottobre al 20 novembre 2014
arte contemporanea
Location
GALLERIA COLLICALIGREGGI
Catania, Via Indaco, 23, (Catania)
Catania, Via Indaco, 23, (Catania)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16 - 19
Vernissage
3 Ottobre 2014, ore 19.00
Autore