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Ramona A. Stone – Very Friendly. Ematologi, Cannibali, Assassini Seriali ed altri Demoni Illustri
L’installazione The Dexter Files cita la raccolta di vetrini di Dexter Morgan, ed è costituita da miniature su carta pergamenata in vetrino da orologio, in cui Ramona A. Stone illustra simbolicamente, in maniera allusiva, misteriosa, indiziaria, il modus operandi di vari serial killer
Comunicato stampa
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Very Friendly è il titolo di un album dei Throbbing Gristle, pericolosi performer di fine anni Settanta e padri fondatori della musica industrial. Questo disco è dedicato all’orribile coppia composta da Myra Hindley ed Ian Brady, gli Assassini della Brughiera, che negli anni Sessanta terrorizzarono l’Inghilterra uccidendo in modo efferato cinque bambini. A parte il tributo dei Throbbing Gristle, Myra Hyndley è stata ritratta in una gigantografia pixelata da Marcus Harvey, un esponente degli Young British Artists, ed è stata omaggiata da Jordan, la musa in latex della stilista Vivienne Westwood, che le ha dichiaratamente copiato la pettinatura. I Sex Pistols citano la coppia in No One Is Innocent, e i Sonic Youth hanno raffigurato in versione fumettistica i parenti della Hindley fotografati mentre andavano a testimoniare contro di lei al processo, sulla celebre copertina di Goo. Anche Kate Moss si è fatta ritrarre da Russell Young come Myra nel mugshoot fatto al momento della cattura, assieme al fidanzato Pete Doherty nei panni di Ian Brady.
Very Friendly_ Ematologi, Cannibali, Assassini Serial ed altri Demoni Illustri è la mostra personale di Ramona A. Stone dedicata alle stelle più nere dello star system contemporaneo, orbitanti in uno dei campi più oscuri ed inspiegabili della fama. Il culto dei serial killer genera inesauribili meccanismi di rimbalzo, fra la cronaca, la biografia, la fiction letteraria, cinematografica e televisiva, le citazioni nell’ambito della musica estrema (ma non solo), le rifrazioni in rete, le rielaborazioni artistiche. Tutto questo dispiegamento mediatico ha come epicentro referenziale degli esseri dediti ad atroci pratiche di terrore, tortura e morte, di fronte ai quali siamo tutti potenziali vittime. Ramona A. Stone si propone di impostare l’esplorazione di questo territorio tenebroso partendo da un confronto (raffinatissimo, com’è proprio delle sue modalità espressive) fra due titani del culto degli assassini seriali nel mondo seriale delle serie televisive, Dexter ed Hannibal. Da una parte, per la scelta del supporto, abbiamo la più riuscita disneyzzazione del pluriomicida, Dexter Morgan. Ematologo alle dipendenze della squadra omicidi di Miami, nel tempo libero è un giustiziere che applica un codice insegnatogli dal padre poliziotto, per dirigere virtuosamente i suoi istinti omicidi contro criminali sfuggiti alle maglie della giustizia. Dexter prova una voluttà infinita ad uccidere, colleziona vetrini col sangue delle sue vittime come trofei, però, soprattutto, ama la sua famiglia, come qualsiasi eroe solare dell’universo di Walt Disney. Ramona A. Stone presenta una serie di minuscoli vetrini con miniature raffiguranti quelli che possono essere gli indizi, gli emblemi, i trofei di quindici assassini seriali. Sull’altro fronte, per la tematica trasversale del cannibalismo, abbiamo Hannibal Lecter, forse il re assoluto degli assassini seriali di finzione, creato dal romanziere Thomas Harris con il nucleo narrativo di Drago Rosso e de Il Silenzio degli Innocenti. Il Silenzio degli Innocenti si è trasformato in cult-movie, grazie all’interpretazione di Anthony Hopkins, poi è stato dotato di sequel e prequel, sia in versione letteraria che cinematografica, con Hannibal e Le Origini del Male. Hannibal Lecter è infine approdato al medium che consacra l’apogeo della popolarità, ovvero la televisione, con la serie di Bryan Fuller. L’adorazione per il cannibale gentiluomo non si è fermata ai picchi d’audience del piccolo schermo, ma è rimbalzata in rete, in cui proliferano siti, blog e Tumblr sui quali vengono postati senza soluzione di continuità spoiler, evocativi collage critici fatti a partire dai fermo-immagine del telefilm, elaborazioni grafiche, opere d’arte. Brillante psicologo, sofisticato intellettuale, fuorilegge radicale incurante del tabù del cannibalismo, virtuoso di un’arte culinaria ottima per gli animalisti ma non molto adatta agli umanisti, indiscutibile artista dell’omicidio, Hannibal usa i corpi delle sue vittime come gli elementi di un’installazione, componendo di tableaux ispirati a Hieronymous Bosch, Damien Hirst, Gustav Dorè e al sanguinario Cinquecento fiammingo.
La realtà referenziale è chiaramente molto diversa. Non esistono assassini raffinati. Tutti i mostri sembrano essere campioni di cattivo gusto, sia per quello che riguarda le loro installazioni di corpi (Jeffrey Dahmer), i loro macabri manufatti (Ed Gein), per non parlare delle velleità pittoriche dei vari John Wayne Gacy, Richard Ramirez, Ottis Toole, i cui cosiddetti murderabilia godono purtroppo di un florido mercato.
L’installazione The Dexter Files cita la raccolta di vetrini del collezionista di sangue Dexter Morgan, ed è costituita da miniature su carta pergamenata in vetrino da orologio, in cui Ramona A. Stone illustra simbolicamente, in maniera allusiva, misteriosa, indiziaria, il modus operandi di vari serial killer.
Quindi, quali sono i motivi di cotanta fama? Gusto epocale per la categoria dell’estremo? Necessità antropologica di sacrificio? Bestialità? Umanità troppo umana? Fatto sta che Hannibal Lecter è più famoso di Friedrich Nietszche. E, probabilmente, anche il Mostro di Milwaukee lo è.
Very Friendly_ Ematologi, Cannibali, Assassini Serial ed altri Demoni Illustri è la mostra personale di Ramona A. Stone dedicata alle stelle più nere dello star system contemporaneo, orbitanti in uno dei campi più oscuri ed inspiegabili della fama. Il culto dei serial killer genera inesauribili meccanismi di rimbalzo, fra la cronaca, la biografia, la fiction letteraria, cinematografica e televisiva, le citazioni nell’ambito della musica estrema (ma non solo), le rifrazioni in rete, le rielaborazioni artistiche. Tutto questo dispiegamento mediatico ha come epicentro referenziale degli esseri dediti ad atroci pratiche di terrore, tortura e morte, di fronte ai quali siamo tutti potenziali vittime. Ramona A. Stone si propone di impostare l’esplorazione di questo territorio tenebroso partendo da un confronto (raffinatissimo, com’è proprio delle sue modalità espressive) fra due titani del culto degli assassini seriali nel mondo seriale delle serie televisive, Dexter ed Hannibal. Da una parte, per la scelta del supporto, abbiamo la più riuscita disneyzzazione del pluriomicida, Dexter Morgan. Ematologo alle dipendenze della squadra omicidi di Miami, nel tempo libero è un giustiziere che applica un codice insegnatogli dal padre poliziotto, per dirigere virtuosamente i suoi istinti omicidi contro criminali sfuggiti alle maglie della giustizia. Dexter prova una voluttà infinita ad uccidere, colleziona vetrini col sangue delle sue vittime come trofei, però, soprattutto, ama la sua famiglia, come qualsiasi eroe solare dell’universo di Walt Disney. Ramona A. Stone presenta una serie di minuscoli vetrini con miniature raffiguranti quelli che possono essere gli indizi, gli emblemi, i trofei di quindici assassini seriali. Sull’altro fronte, per la tematica trasversale del cannibalismo, abbiamo Hannibal Lecter, forse il re assoluto degli assassini seriali di finzione, creato dal romanziere Thomas Harris con il nucleo narrativo di Drago Rosso e de Il Silenzio degli Innocenti. Il Silenzio degli Innocenti si è trasformato in cult-movie, grazie all’interpretazione di Anthony Hopkins, poi è stato dotato di sequel e prequel, sia in versione letteraria che cinematografica, con Hannibal e Le Origini del Male. Hannibal Lecter è infine approdato al medium che consacra l’apogeo della popolarità, ovvero la televisione, con la serie di Bryan Fuller. L’adorazione per il cannibale gentiluomo non si è fermata ai picchi d’audience del piccolo schermo, ma è rimbalzata in rete, in cui proliferano siti, blog e Tumblr sui quali vengono postati senza soluzione di continuità spoiler, evocativi collage critici fatti a partire dai fermo-immagine del telefilm, elaborazioni grafiche, opere d’arte. Brillante psicologo, sofisticato intellettuale, fuorilegge radicale incurante del tabù del cannibalismo, virtuoso di un’arte culinaria ottima per gli animalisti ma non molto adatta agli umanisti, indiscutibile artista dell’omicidio, Hannibal usa i corpi delle sue vittime come gli elementi di un’installazione, componendo di tableaux ispirati a Hieronymous Bosch, Damien Hirst, Gustav Dorè e al sanguinario Cinquecento fiammingo.
La realtà referenziale è chiaramente molto diversa. Non esistono assassini raffinati. Tutti i mostri sembrano essere campioni di cattivo gusto, sia per quello che riguarda le loro installazioni di corpi (Jeffrey Dahmer), i loro macabri manufatti (Ed Gein), per non parlare delle velleità pittoriche dei vari John Wayne Gacy, Richard Ramirez, Ottis Toole, i cui cosiddetti murderabilia godono purtroppo di un florido mercato.
L’installazione The Dexter Files cita la raccolta di vetrini del collezionista di sangue Dexter Morgan, ed è costituita da miniature su carta pergamenata in vetrino da orologio, in cui Ramona A. Stone illustra simbolicamente, in maniera allusiva, misteriosa, indiziaria, il modus operandi di vari serial killer.
Quindi, quali sono i motivi di cotanta fama? Gusto epocale per la categoria dell’estremo? Necessità antropologica di sacrificio? Bestialità? Umanità troppo umana? Fatto sta che Hannibal Lecter è più famoso di Friedrich Nietszche. E, probabilmente, anche il Mostro di Milwaukee lo è.
12
settembre 2014
Ramona A. Stone – Very Friendly. Ematologi, Cannibali, Assassini Seriali ed altri Demoni Illustri
Dal 12 al 27 settembre 2014
arte contemporanea
Location
CAYCE’S LAB
Modena, Via Carteria, 26, (Modena)
Modena, Via Carteria, 26, (Modena)
Orario di apertura
Orario continuato dalle 10.30 alle 23 in occasione delle giornate di sabato 13 e domenica 14 settembre, durante FestivalFilosofia 2014
Fino al 27 settembre con aperture random, telefonare per appuntamento
per info 3408346255
Vernissage
12 Settembre 2014, ore 15
Autore
Curatore