Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Fortunato Depero – So I think, so I print.
Litografie degli anni Quaranta.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Fortunato Depero (Fondo, 1892 - Rovereto, 1960) è senza dubbio una delle figure più eclettiche
e originali dell'arte del Novecento: avanguardista della prima ora e figura centrale del cosiddetto
Secondo Futurismo, attivo in ambito tanto italiano quanto internazionale, fu pittore, scultore,
illustratore, costumista, scenografo e designer, promotore convinto e appassionato della sintesi
delle arti e della loro applicazione alla vita quotidiana. Quando nel 1944 realizza la cartella di
Ventidue disegni del pittore-poeta Fortunato Depero è ormai un acclamato maestro, intento a
rileggere i presupposti del proprio operato dal suo ritiro nel paesino di Serrada, ai piedi delle
Dolomiti.
Le litografie in mostra – tutte tratte da disegni a carbone, a matita e a penna eseguiti a partire
dagli anni Venti – sono un esempio dell'abilità dell'artista trentino nel conciliare la diffusione di
una versione più accessibile del proprio lavoro con lo slancio antologico e autoreferenziale che
al culmine della propria carriera lo portava a rielaborare temi e stilemi fino ad allora ricorrenti e
sperimentati. La natura composita della cartella – nella varietà dei soggetti rappresentati – rende
conto della molteplicità degli interessi di Depero, così come della differenti forme di sguardo da
lui esercitate nel corso dei decenni e della sua permeabilità alle più varie influenze creative e
stilistiche. Agli scorci rustici e alle vedute paesaggistiche – che risentono dei ritiri ai piedi delle
Alpi divenuti frequenti dal 1936 – fanno riscontro le riproposizioni di alcune tra le più importanti
tele futuriste legate al primo soggiorno americano della fine degli anni Venti e le rielaborazioni di
alcuni quadri che testimoniano le tematiche deperiane più classiche, ovvero quelle del teatro, degli
automi, dei Balli Plastici e degli animali. Non mancano, infine, autentiche sorprese, come le tavole
dedicate a maschere africane e idoli tribali, spia di un interesse primitivista sempre presente e ora
sfociato nella scelta “letterale” di soggetti iconografici chiaramente connotati dal punto di vista
etnografico.
Proprio per la sua natura di “antologia visiva”, e per le molte riproposizioni in minore di molte
opere pittoriche dagli esordi alla maturità, la raccolta si pone quasi come equivalente grafico di
Fortunato Depero nelle opere e nella vita, la prosa autobiografica pubblicata dall'artista nel 1940.
Anche la mostra si appropria così di questo aspetto narrativo e riepilogativo: So I think, So I print
asseconda la natura di racconto per immagini di una cartella che è non solo summa della ricca
e prismatica produzione deperiana, ma anche un prodotto esemplare di quel processo di “auto-
réclame” che l'artista intese sempre come responsabilità primaria e concreta di chiunque volesse
conoscere il successo in vita, a dispetto di ogni avversa circostanza.
e originali dell'arte del Novecento: avanguardista della prima ora e figura centrale del cosiddetto
Secondo Futurismo, attivo in ambito tanto italiano quanto internazionale, fu pittore, scultore,
illustratore, costumista, scenografo e designer, promotore convinto e appassionato della sintesi
delle arti e della loro applicazione alla vita quotidiana. Quando nel 1944 realizza la cartella di
Ventidue disegni del pittore-poeta Fortunato Depero è ormai un acclamato maestro, intento a
rileggere i presupposti del proprio operato dal suo ritiro nel paesino di Serrada, ai piedi delle
Dolomiti.
Le litografie in mostra – tutte tratte da disegni a carbone, a matita e a penna eseguiti a partire
dagli anni Venti – sono un esempio dell'abilità dell'artista trentino nel conciliare la diffusione di
una versione più accessibile del proprio lavoro con lo slancio antologico e autoreferenziale che
al culmine della propria carriera lo portava a rielaborare temi e stilemi fino ad allora ricorrenti e
sperimentati. La natura composita della cartella – nella varietà dei soggetti rappresentati – rende
conto della molteplicità degli interessi di Depero, così come della differenti forme di sguardo da
lui esercitate nel corso dei decenni e della sua permeabilità alle più varie influenze creative e
stilistiche. Agli scorci rustici e alle vedute paesaggistiche – che risentono dei ritiri ai piedi delle
Alpi divenuti frequenti dal 1936 – fanno riscontro le riproposizioni di alcune tra le più importanti
tele futuriste legate al primo soggiorno americano della fine degli anni Venti e le rielaborazioni di
alcuni quadri che testimoniano le tematiche deperiane più classiche, ovvero quelle del teatro, degli
automi, dei Balli Plastici e degli animali. Non mancano, infine, autentiche sorprese, come le tavole
dedicate a maschere africane e idoli tribali, spia di un interesse primitivista sempre presente e ora
sfociato nella scelta “letterale” di soggetti iconografici chiaramente connotati dal punto di vista
etnografico.
Proprio per la sua natura di “antologia visiva”, e per le molte riproposizioni in minore di molte
opere pittoriche dagli esordi alla maturità, la raccolta si pone quasi come equivalente grafico di
Fortunato Depero nelle opere e nella vita, la prosa autobiografica pubblicata dall'artista nel 1940.
Anche la mostra si appropria così di questo aspetto narrativo e riepilogativo: So I think, So I print
asseconda la natura di racconto per immagini di una cartella che è non solo summa della ricca
e prismatica produzione deperiana, ma anche un prodotto esemplare di quel processo di “auto-
réclame” che l'artista intese sempre come responsabilità primaria e concreta di chiunque volesse
conoscere il successo in vita, a dispetto di ogni avversa circostanza.
03
agosto 2014
Fortunato Depero – So I think, so I print.
Dal 03 agosto al 15 settembre 2014
arte moderna e contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
SALA GIULIA
Trinità D'agultu E Vignola, Piazza Iv Novembre, (Olbia-tempio)
Trinità D'agultu E Vignola, Piazza Iv Novembre, (Olbia-tempio)
Orario di apertura
dal lunedì alla domenica ore 9:00-12:30; ore 18.00-21:00
Vernissage
3 Agosto 2014, h 21
Autore
Curatore