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Sapore di bianco
L’artista ricerca l’equilibrio attraverso le scelte cromatiche. Il bianco, colore delle opere esposte è espressione di un silenzio che sembra assoluto o del desideri di ascoltare immobili ogni rumore; è il nulla prima dell’origine, o la consapevolezza di quanto si è appreso.
Comunicato stampa
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Maria Deborah De Lucia utilizza con modalità non tradizionale oggetti che creano sulle tele strutture geometriche cromaticamente essenziali. Attinge al quotidiano, manipola cose già fabbricate 'per altro' con l'intento di reinterpretare la vita o esprimere l' impegno a imparare dalle esperienze e reinventarsi. Tutto può collaborare a rappresentare il fluire delle emozioni, il distruggersi e ricostruirsi: le foglie, pietre colorate, uno spago che lega e avvolge, vetri rotti ma smussati, conchiglie, pinzette per uffici, scarti di metallo o di plastica, trucioli, tappi, piccoli cunei di legno. Nella sua arte Deborah sperimenta, plasma materiali con oggetti spinta e al contempo moderata da un’indole curiosa e intelligente, timida ed esuberante, creativa ed elegante. Così come nella vita si incontrano nuove persone e luoghi prima sconosciuti e si scopre la possibilità di riconoscere il valore del 'vissuto' ed utilizzarlo per creare e percorrere una nuova ‘tela’; nelle sue opere Deborah fonde materiali ed oggetti che erano nati per altro e li accosta, cerca nuovi equilibri, immagina per loro un’altra possibilità. E' sempre del fluire della vita che si tratta, dell'unirsi di identità diverse.
Il suo linguaggio è essenziale, pulito, razionale, giunge a enunciazioni artistiche di una matrice lirica spesso quasi letteraria, come dimostra il suo frequente ricorso alla parola.
Ogni lavoro esiste unitamente ad una frase che esprime l'emozione, l'avvenimento, la presa di consapevolezza che l'ha generato; è il riconoscimento della possibilità, dedotta dal vivere, che tutto può entrare a far parte di un'altra vita.
Seppur immersa in una varietà di materiali diversi tra loro l'opera è sempre aggraziata ed equilibrata e, impasti coloristici o materici, disposti con estremo ordine o non casuale disordine, divengono simbolo di un processo di razionalizzazione di stati d'animo.
L’artista ricerca inoltre l’equilibrio attraverso le scelte cromatiche. Il bianco, colore dominante delle opere qui esposte è espressione forse di un grande silenzio che sembra assoluto, o del desiderio di ascoltare immobili ogni rumore; è il nulla prima dell’origine, o la consapevolezza di quanto si è appreso. E’ il colore della luce. Parla della vita, dell’innocenza o, semplicemente, vuole lasciare spazio alla libera interpretazione di ogni individuo che lo contempla.
Dopo “L' onda del cambiamento”, “Lezioni di volo”, “Cocktail di emozioni”, la partecipazione alla collettiva “Terzo millennio, generazioni e segni diversi”, “Oltre gli ostacoli” e la selezione alla “1° Biennale della creatività in Italia” tenutasi a VERONA a febbraio 2014, ecco “Sapore di bianco”. Perché anche i colori hanno un sapore…
Il suo linguaggio è essenziale, pulito, razionale, giunge a enunciazioni artistiche di una matrice lirica spesso quasi letteraria, come dimostra il suo frequente ricorso alla parola.
Ogni lavoro esiste unitamente ad una frase che esprime l'emozione, l'avvenimento, la presa di consapevolezza che l'ha generato; è il riconoscimento della possibilità, dedotta dal vivere, che tutto può entrare a far parte di un'altra vita.
Seppur immersa in una varietà di materiali diversi tra loro l'opera è sempre aggraziata ed equilibrata e, impasti coloristici o materici, disposti con estremo ordine o non casuale disordine, divengono simbolo di un processo di razionalizzazione di stati d'animo.
L’artista ricerca inoltre l’equilibrio attraverso le scelte cromatiche. Il bianco, colore dominante delle opere qui esposte è espressione forse di un grande silenzio che sembra assoluto, o del desiderio di ascoltare immobili ogni rumore; è il nulla prima dell’origine, o la consapevolezza di quanto si è appreso. E’ il colore della luce. Parla della vita, dell’innocenza o, semplicemente, vuole lasciare spazio alla libera interpretazione di ogni individuo che lo contempla.
Dopo “L' onda del cambiamento”, “Lezioni di volo”, “Cocktail di emozioni”, la partecipazione alla collettiva “Terzo millennio, generazioni e segni diversi”, “Oltre gli ostacoli” e la selezione alla “1° Biennale della creatività in Italia” tenutasi a VERONA a febbraio 2014, ecco “Sapore di bianco”. Perché anche i colori hanno un sapore…
02
luglio 2014
Sapore di bianco
Dal 02 al 23 luglio 2014
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Rivoli
Rivoli, (Torino)
Rivoli, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 12-15 e 19-24
Vernissage
2 Luglio 2014, ore 20.00
Autore
Curatore