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Denis Riva – Cambio di Muta
personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giovedì 12 giugno, al terzo livello nel Nuovo Spazio di Casso (Pn), si inaugurerà la
personale Cambio di Muta, dell'artista ferrarese Denis Riva, che avrà termine l'11 luglio.
Fino all'11 luglio, al secondo livello dello Spazio, rimarrà allestita anche la mostra Chunga-
wacra, di Jonathan Vivacqua, T-Yong Chung, Michele Gabriele.
Info su mostre e orari su www.dolomiticontemporanee.net
Cambio di muta
“se la durata è il progresso continuo del passato che rode l'avvenire” (henry bergson),
allora ogni muta, ed ogni segno, è un moto dell'essere, e della coscienza (oltrechè del
progetto, giacchè la natura non ci basta).
poi, ogni cosa è paesaggio, trasposizione, riflesso.
Il paesaggio è fuori, nella misura in cui risuona dentro; il paesaggio si accresce, come gli
stati (i moti) d'animo.
lo fa passando per gli oggetti, le sensazioni, gli atomi della realtà consapevole, spesso
minuti.
“le cose più grandi, nel mondo, vengono attuate da altre che noi trascuriamo: piccole
cause su cui sorvoliamo e che alla fine si ammucchiano” (georg christoph lichtenberg):
ecco le scogliere dolomitiche, enormi e quasieterne, costituite di un numero infinito di
minute vite cristallizzate. ed ogni cosa di natura.
e poi, guardando le presenze di riva, organiche, intrecciate, uomini-paesaggio, dorsali
rocciose e boschive, come schiene di ancestrali giganti sdraiati, e paesaggi nell'uomo:
l'uomo è forse metà spirito e metà materia, come il polipo che è metà pianta e metà
animale. le creature più singolari sono sempre quelle che si n trovano ai limiti (ancora: FF,
fama e fames). anche se, in realtà, le creature sono una sola, ma plurale.
In questi disegni,
grandi carte stese o paesaggi minuti, appesi come grondanti, riva ha concentrato la sua
ricerca nella gestione dei fluidi “spesso direzionati, continuamente imprevedibili, che
rimangono stagnanti, fino ad asciugatura, come accade alle volte in natura, quando il
terreno impiega una settimana per assorbirne l'acqua caduta”.
disegni e opere che nascono senza contorni, vengono costruite senza schemi. in alcuni
casi come nelle opere lignee, la carta ricopre il legno per sostituire il colore nella visione di
paesaggi o ambientazioni.
i soggetti sono sempre alberi, montagne, sassi, acqua e animali: “è l'ambiente in cui
vivo immerso, che ritrova sfogo nelle carte che piego, rovino e porto in giro, come se
volessi portarle (portarlo) sempre con me ... o come se fossero carte, mappe, della mia
ricollocazione, utili a perdersi nel paesaggio che mi circonda, e che sembra essere sempre
lo stesso, mentre muta di continuo, ed è fluido”.
Gianluca D'Incà levis.
personale Cambio di Muta, dell'artista ferrarese Denis Riva, che avrà termine l'11 luglio.
Fino all'11 luglio, al secondo livello dello Spazio, rimarrà allestita anche la mostra Chunga-
wacra, di Jonathan Vivacqua, T-Yong Chung, Michele Gabriele.
Info su mostre e orari su www.dolomiticontemporanee.net
Cambio di muta
“se la durata è il progresso continuo del passato che rode l'avvenire” (henry bergson),
allora ogni muta, ed ogni segno, è un moto dell'essere, e della coscienza (oltrechè del
progetto, giacchè la natura non ci basta).
poi, ogni cosa è paesaggio, trasposizione, riflesso.
Il paesaggio è fuori, nella misura in cui risuona dentro; il paesaggio si accresce, come gli
stati (i moti) d'animo.
lo fa passando per gli oggetti, le sensazioni, gli atomi della realtà consapevole, spesso
minuti.
“le cose più grandi, nel mondo, vengono attuate da altre che noi trascuriamo: piccole
cause su cui sorvoliamo e che alla fine si ammucchiano” (georg christoph lichtenberg):
ecco le scogliere dolomitiche, enormi e quasieterne, costituite di un numero infinito di
minute vite cristallizzate. ed ogni cosa di natura.
e poi, guardando le presenze di riva, organiche, intrecciate, uomini-paesaggio, dorsali
rocciose e boschive, come schiene di ancestrali giganti sdraiati, e paesaggi nell'uomo:
l'uomo è forse metà spirito e metà materia, come il polipo che è metà pianta e metà
animale. le creature più singolari sono sempre quelle che si n trovano ai limiti (ancora: FF,
fama e fames). anche se, in realtà, le creature sono una sola, ma plurale.
In questi disegni,
grandi carte stese o paesaggi minuti, appesi come grondanti, riva ha concentrato la sua
ricerca nella gestione dei fluidi “spesso direzionati, continuamente imprevedibili, che
rimangono stagnanti, fino ad asciugatura, come accade alle volte in natura, quando il
terreno impiega una settimana per assorbirne l'acqua caduta”.
disegni e opere che nascono senza contorni, vengono costruite senza schemi. in alcuni
casi come nelle opere lignee, la carta ricopre il legno per sostituire il colore nella visione di
paesaggi o ambientazioni.
i soggetti sono sempre alberi, montagne, sassi, acqua e animali: “è l'ambiente in cui
vivo immerso, che ritrova sfogo nelle carte che piego, rovino e porto in giro, come se
volessi portarle (portarlo) sempre con me ... o come se fossero carte, mappe, della mia
ricollocazione, utili a perdersi nel paesaggio che mi circonda, e che sembra essere sempre
lo stesso, mentre muta di continuo, ed è fluido”.
Gianluca D'Incà levis.
12
giugno 2014
Denis Riva – Cambio di Muta
Dal 12 giugno all'undici luglio 2014
arte contemporanea
Location
SPAZIO DI CASSO
Erto E Casso, (Pordenone)
Erto E Casso, (Pordenone)
Orario di apertura
su appuntamento
Sito web
www.dolomiticontemporanee.net
Autore
Curatore