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Alessia Zolfo – Abracadabra
In mostra opere pittoriche, grafiche e video installazioni
Comunicato stampa
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Sabato 7 giugno alle ore 17,30 presso la Galleria Harpax di Ferentino s'inaugura la mostra personale di Alessia Zolfo "Abracadabra". In mostra ci saranno opere pittoriche, grafiche e video installazioni. Negli stessi giorni l'artista è presente alla Esposizione Triennale di Roma curata dal critico e storico dell'arte Prof. Achille Bonito Oliva presso la Facoltà di Ingegneria Civile de La Sapienza. Alessia Zolfo vive a Veroli.
Nel 2011 è alla 54 Biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi.
Si è diplomata in pittura e tecniche dell'incisione presso l'Accademia di Belle Arti di Frosinone. Attualmente insegna arte e disegno nelle scuole secondarie.
Da anni opera nel campo delle arti visive e partecipa a mostre ed eventi in Italia e all'estero.
E' vincitrice di numerosi premi internazionali tra cui “Premio Il Segno 2011” a Milano e la Biennale d'arte contemporanea "Imprimatvr" 2012. Finalista del Premio Nazionale delle Arti 2009, selezionata alla V Biennale d'Incisione di Monsummano Terme diretta da Bruno Corà, selezionata nel 2010 al Premio Arciere curato dal critico e storico dell'arte Vittorio Sgarbi, selezionata al Premio Celeste Italia e al Celeste Prize International di New York.
La mostra s'intitola "Abracadabra", la parola universalmente più adottata fra quelle pronunciate senza traduzione nelle singole lingue. Si crede che in lingua aramaica pronunciare questa parola fosse la panacea delle malattie. La ricerca artistica di Alessia Zolfo è spesso influenzata dalla letteratura: citazioni che rimandano ai testi antichi di Apuleio, Platone, Virgilio o che prendono spunto dalle immagini della tradizione iconografica occidentale, con riferimento alle opere visionarie di Durer e Cranach; in opere come "Cercando Psiche" e "Sic volvere Parcas" il fascino della mitologia antica si fonde con una visione personale del mondo, declinandosi in modo sempre diverso e con varie tecniche artistiche. L'artista predilige la carta sottoposta a lavorazioni informali, abrasa, recuperata tra i ritagli e gli scarti di un diario, o piegata in origami; nella grafica si esprime con il segno espressionista, contrastato ed evocativo della linoleografia incisa a bulino. Le installazioni sono come delle vere e proprie stanze, disegnate a matita o costruite con materiali naturali, piccole, a volte inaccessibili per lo spettatore, come quelle surreali del Paese delle Meraviglie di Carroll. L'artista con questa mostra esprime la volontà di non dimostrare a tutti i costi uno "stile", ma piuttosto di condividere un metodo di ricerca per cui non esiste un preciso confine tra intuizione, progetto e realizzazione dell'opera, ma tutto è in continuo divenire, una metamorfosi del linguaggio, che coinvolge il fruitore in una "lettura" polisemica dell'opera. La continua contaminazione tra i linguaggi, le allusioni letterarie, le metafore e le visioni poetiche, si traducono in immagini ora più incise e marcate, ora più leggere ed effimere. Le opere sono tutte accomunate da una sola necessità, svelare l'enigma della faticosa ricerca di risposte agli interrogativi più grandi, la "parola magica" che sveli all'uomo "chi sono? da dove vengo? dove andrò?". Le domande si perdono tra le voci del passato e l'eco di premonizioni future, e si ripetono da sempre. Le risposte le trova ognuno nel proprio vivere quotidiano, e servono a dare, nel presente, una direzione di senso all'esistenza.
Domenica 8 Giugno, alle 18:30 la Galleria Harpax ospiterà due flautisti con un eterogeneo repertorio tra barocco, classico e moderno: Fabio Soriano flautista dei Terrasonora e del Gruppo Operaio di Pomigliano d'Arco e membro dell'orchestra giovanile di musica popolare di Orvieto diretta da Ambrogio Sparagna; Simona Martini, insegnante di flauto e docente di lettere, suona con diversi gruppi cameristici, tra cui l'Ensemble di Musica Moderna.
Nel 2011 è alla 54 Biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi.
Si è diplomata in pittura e tecniche dell'incisione presso l'Accademia di Belle Arti di Frosinone. Attualmente insegna arte e disegno nelle scuole secondarie.
Da anni opera nel campo delle arti visive e partecipa a mostre ed eventi in Italia e all'estero.
E' vincitrice di numerosi premi internazionali tra cui “Premio Il Segno 2011” a Milano e la Biennale d'arte contemporanea "Imprimatvr" 2012. Finalista del Premio Nazionale delle Arti 2009, selezionata alla V Biennale d'Incisione di Monsummano Terme diretta da Bruno Corà, selezionata nel 2010 al Premio Arciere curato dal critico e storico dell'arte Vittorio Sgarbi, selezionata al Premio Celeste Italia e al Celeste Prize International di New York.
La mostra s'intitola "Abracadabra", la parola universalmente più adottata fra quelle pronunciate senza traduzione nelle singole lingue. Si crede che in lingua aramaica pronunciare questa parola fosse la panacea delle malattie. La ricerca artistica di Alessia Zolfo è spesso influenzata dalla letteratura: citazioni che rimandano ai testi antichi di Apuleio, Platone, Virgilio o che prendono spunto dalle immagini della tradizione iconografica occidentale, con riferimento alle opere visionarie di Durer e Cranach; in opere come "Cercando Psiche" e "Sic volvere Parcas" il fascino della mitologia antica si fonde con una visione personale del mondo, declinandosi in modo sempre diverso e con varie tecniche artistiche. L'artista predilige la carta sottoposta a lavorazioni informali, abrasa, recuperata tra i ritagli e gli scarti di un diario, o piegata in origami; nella grafica si esprime con il segno espressionista, contrastato ed evocativo della linoleografia incisa a bulino. Le installazioni sono come delle vere e proprie stanze, disegnate a matita o costruite con materiali naturali, piccole, a volte inaccessibili per lo spettatore, come quelle surreali del Paese delle Meraviglie di Carroll. L'artista con questa mostra esprime la volontà di non dimostrare a tutti i costi uno "stile", ma piuttosto di condividere un metodo di ricerca per cui non esiste un preciso confine tra intuizione, progetto e realizzazione dell'opera, ma tutto è in continuo divenire, una metamorfosi del linguaggio, che coinvolge il fruitore in una "lettura" polisemica dell'opera. La continua contaminazione tra i linguaggi, le allusioni letterarie, le metafore e le visioni poetiche, si traducono in immagini ora più incise e marcate, ora più leggere ed effimere. Le opere sono tutte accomunate da una sola necessità, svelare l'enigma della faticosa ricerca di risposte agli interrogativi più grandi, la "parola magica" che sveli all'uomo "chi sono? da dove vengo? dove andrò?". Le domande si perdono tra le voci del passato e l'eco di premonizioni future, e si ripetono da sempre. Le risposte le trova ognuno nel proprio vivere quotidiano, e servono a dare, nel presente, una direzione di senso all'esistenza.
Domenica 8 Giugno, alle 18:30 la Galleria Harpax ospiterà due flautisti con un eterogeneo repertorio tra barocco, classico e moderno: Fabio Soriano flautista dei Terrasonora e del Gruppo Operaio di Pomigliano d'Arco e membro dell'orchestra giovanile di musica popolare di Orvieto diretta da Ambrogio Sparagna; Simona Martini, insegnante di flauto e docente di lettere, suona con diversi gruppi cameristici, tra cui l'Ensemble di Musica Moderna.
07
giugno 2014
Alessia Zolfo – Abracadabra
Dal 07 al 22 giugno 2014
arte contemporanea
Location
HARPAX
Ferentino, Viale Guglielmo Marconi, 116, (Frosinone)
Ferentino, Viale Guglielmo Marconi, 116, (Frosinone)
Vernissage
7 Giugno 2014, ore 17.30
Autore