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28
settembre 2009
fino al 25.X.2009 Pasquarosa Roma, Villa Torlonia
roma
Una modella a cavallo del Novecento. Che però si dilettava, eccome, con la pittura. Quaranta opere di Pasquarosa al Casino dei Principi. Per scoprire il volto femminile della Scuola romana. E sbirciarne l’intimità...
Una passeggiata fra nature morte, autoritratti “al
carboncino” o a matita e colori intensi. La prima sensazione sulla mostra dedicata
a Pasquarosa
(Anticoli Corrado,
Roma, 1896 – Camaiore, Lucca,
1973) è proprio
questa: uno scorcio nella quotidianità di una donna che, nei primi anni del
Novecento, si divideva fra il lavoro di modella e la passione per la pittura.
Nel 1912 si trasferisce a Roma. Posa per Felice Carena, Nicola D’Antino e Umberto Natale Bertoletti, che poi diventerà suo marito.
Esordisce, come pittrice, alla terza Secessione romana del 1915, suscitando
immediata attenzione da parte della critica. Il 1948 segna una significativa
ripresa della sua presenza sulla scena espositiva pubblica, poiché viene
invitata alle due maggiori rassegne nazionali dell’anno, la quinta Quadriennale
romana e la XXIV Biennale di Venezia.
Il decennio seguente la vede finalmente protagonista di una
serie di mostre personali: nel 1951 a Roma da Chiurazzi, nel 1952 da Puccini ad
Ancona e poi, sempre a Roma, nel ’55 alla Cassapanca e nel ’58 da Russo. Gli
anni ‘60 si aprono ancora con un’iniziativa individuale (Roma, Galleria del
Vantaggio) e proseguono con la partecipazione a varie collettive.
La rassegna romana mette a disposizione del pubblico una
quarantina di opere dell’artista, alcune delle quali inedite, provenienti da
collezioni pubbliche e private, oltre che dall’Archivio Nino e Pasquarosa
Bertoletti di Roma.
Colpiscono i colori vivi, la spontaneità del tocco e la
semplicità degli oggetti o delle situazioni rappresentate. Albero di Natale, Oggetti da toletta o Vaso di fiori e lettere richiamano proprio quell’idea di
familiarità, colpendo allo stesso tempo per la forza evocativa.
Salendo le scale del Casino dei Principi si possono
scorgere una serie di autoritratti fatti a carboncino o a matita. La loro
particolarità è quella di rappresentare l’immagine della pittrice intenta
sempre in azioni quotidiane: dormire, leggere, accarezzare il gatto. Immagini
che fanno ancora parte dell’intimità dell’artista, che quasi si mette a nudo di
fronte al “suo” pubblico.
Accanto alle opere di Pasquarosa, la mostra propone una
selezione di dipinti e di prove grafiche di Nino Bertoletti aventi per soggetto l’artista
stessa. Un prezioso nucleo di testimonianze documentarie e iconografiche,
appartenenti all’archivio, completa l’esposizione.
carboncino” o a matita e colori intensi. La prima sensazione sulla mostra dedicata
a Pasquarosa
(Anticoli Corrado,
Roma, 1896 – Camaiore, Lucca,
1973) è proprio
questa: uno scorcio nella quotidianità di una donna che, nei primi anni del
Novecento, si divideva fra il lavoro di modella e la passione per la pittura.
Nel 1912 si trasferisce a Roma. Posa per Felice Carena, Nicola D’Antino e Umberto Natale Bertoletti, che poi diventerà suo marito.
Esordisce, come pittrice, alla terza Secessione romana del 1915, suscitando
immediata attenzione da parte della critica. Il 1948 segna una significativa
ripresa della sua presenza sulla scena espositiva pubblica, poiché viene
invitata alle due maggiori rassegne nazionali dell’anno, la quinta Quadriennale
romana e la XXIV Biennale di Venezia.
Il decennio seguente la vede finalmente protagonista di una
serie di mostre personali: nel 1951 a Roma da Chiurazzi, nel 1952 da Puccini ad
Ancona e poi, sempre a Roma, nel ’55 alla Cassapanca e nel ’58 da Russo. Gli
anni ‘60 si aprono ancora con un’iniziativa individuale (Roma, Galleria del
Vantaggio) e proseguono con la partecipazione a varie collettive.
La rassegna romana mette a disposizione del pubblico una
quarantina di opere dell’artista, alcune delle quali inedite, provenienti da
collezioni pubbliche e private, oltre che dall’Archivio Nino e Pasquarosa
Bertoletti di Roma.
Colpiscono i colori vivi, la spontaneità del tocco e la
semplicità degli oggetti o delle situazioni rappresentate. Albero di Natale, Oggetti da toletta o Vaso di fiori e lettere richiamano proprio quell’idea di
familiarità, colpendo allo stesso tempo per la forza evocativa.
Salendo le scale del Casino dei Principi si possono
scorgere una serie di autoritratti fatti a carboncino o a matita. La loro
particolarità è quella di rappresentare l’immagine della pittrice intenta
sempre in azioni quotidiane: dormire, leggere, accarezzare il gatto. Immagini
che fanno ancora parte dell’intimità dell’artista, che quasi si mette a nudo di
fronte al “suo” pubblico.
Accanto alle opere di Pasquarosa, la mostra propone una
selezione di dipinti e di prove grafiche di Nino Bertoletti aventi per soggetto l’artista
stessa. Un prezioso nucleo di testimonianze documentarie e iconografiche,
appartenenti all’archivio, completa l’esposizione.
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(1896-1973) – Un fenomeno dell’arte nella Roma del Novecento
a cura di Pier Paolo Pancotto
Musei di Villa Torlonia – Casino dei
Principi
Via Nomentana, 70 (zona Porta Pia) – 00161 Roma
Orario: da martedì a domenica; fino al 30 settembre ore
9-19; dal primo ottobre al 25 ottobre ore 9-17.30
Ingresso: intero € 9; ridotto € 5,50
Catalogo Palombi
Info: tel. +39 060608; villeparchistorici@comune.roma.it;
www.museivillatorlonia.it
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