Angeliki Drossaki compie un viaggio a rebours, a partire dagli elementi minimi del linguaggio, la parola o la singola lettera: un infinito gioco di combinazioni e di intrecci per ordire una personale sintassi della superficie. (…) L'occhio dell'osservatore è chiamato a muoversi liberamente sul tessuto di parole, cercando le varie possibilità combinatorie e il significato che in esse si cela.(…) Parole amorose, ribelli, furibonde, tristi, dimenticate o cariche di speranza prendono forma dai caratteri tipografici e marcano un'impronta delicata sull'arrendevole argilla.
Angeliki interpreta quei segni, vi legge una sottile rete di significati. Gioca, cambiando una o più parole, et voilà, ecco la sorpresa. Calembours, giochi di parole per dare un vestito nuovo e personale a detti antichi.(...)
Fermare il mondo in continua trasformazione e tramandarlo, questo è lo scopo di chi scrive. Aprire scatole e rovesciare sul tavolo parole, giocare d'azzardo fino a sfiorare il non sense, il gioco, perché in esso c'è sempre un fondo di verità.
Grazie ad esso significati nascosti possono venire alla luce, proprio come un ritrovamento archeologico.