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Hiwa K – My Father’s color periods
Un lavoro che testimonia la continua ricerca e sperimentazione dell’ artista su questioni pratiche del quotidiano , che punta sempre l’ attenzione sui giochi di potere che caratterizzano il sistema, sia esso economico, politico o sociale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Prometeogallery è lieta di presentare la seconda mostra personale dell'artista Hiwa K, dopo la prima avvenuta nel 2009.
In questa occasione l'artista di origini curdo-irachene propone un'installazione in cui, su 16 vecchi televisori in bianco e nero, sono applicati dei fogli di pellicola plastica colorata. Il titolo “My father's color periods” rimanda alle esperienze personali dell'artista, a una storia familiare , a un ricordo d' infanzia che si intrecciano fino a diventare il fil rouge del lavoro stesso. In particolare modo il lavoro si riferisce ad un fenomeno che risale all' infanzia di Hiwa K, alla fine degli anni Settanta, quando nel Kurdistan iracheno si diffonde l'uso di applicare sugli schermi delle televisioni in bianco e nero degli inserti di pellicole colorate verde, rosso, giallo e blu per avere l' effetto della TV a colori durante la visione di film, notiziari e trasmissioni.
Sagome di oggetti e di persone, porzioni di spazio e di paesaggio diventano così degli inserti colorati, fissi e statici in continua tensione visiva con il flusso delle immagini in bianco e nero che scorre sullo schermo delle televisioni.
Un lavoro che testimonia la continua ricerca e sperimentazione dell' artista su questioni pratiche del quotidiano , che punta sempre l' attenzione sui giochi di potere che caratterizzano il sistema, sia esso economico, politico o sociale.
Prometeogallery is pleased to present the second solo exhibition by artist Hiwa K, after his successful first expo in 2009.
On this occasion, the artist of Iraqi-Kurdish origin proposes an installation where sheets of colored plastic film are applied on16 black & white TV sets. The title “My father's color periods” recalls the artist’s personal experiences, a family history, a childhood memory that intertwine and become the leitmotif of the work itself. In particular, the work refers to an event dating back to Hiwa K’s childhood, at the end of the Seventies, when, in Iraqi Kurdistan, the screens of black & white TV sets were covered with pieces of green, red, yellow and blue plastic film to yield the effect of a color TV while watching films, the news and other programs.
Shapes of objects and people, portions of space and landscape thus become colored inserts, fixed and static in continuous visual tension against a flow of images in black & white on the TV screen.
A work that testifies to the artist’s continual research and experimentation on practical issues of daily life, always focusing attention on the power games that characterize the system, whether it be economic, political or social.
In questa occasione l'artista di origini curdo-irachene propone un'installazione in cui, su 16 vecchi televisori in bianco e nero, sono applicati dei fogli di pellicola plastica colorata. Il titolo “My father's color periods” rimanda alle esperienze personali dell'artista, a una storia familiare , a un ricordo d' infanzia che si intrecciano fino a diventare il fil rouge del lavoro stesso. In particolare modo il lavoro si riferisce ad un fenomeno che risale all' infanzia di Hiwa K, alla fine degli anni Settanta, quando nel Kurdistan iracheno si diffonde l'uso di applicare sugli schermi delle televisioni in bianco e nero degli inserti di pellicole colorate verde, rosso, giallo e blu per avere l' effetto della TV a colori durante la visione di film, notiziari e trasmissioni.
Sagome di oggetti e di persone, porzioni di spazio e di paesaggio diventano così degli inserti colorati, fissi e statici in continua tensione visiva con il flusso delle immagini in bianco e nero che scorre sullo schermo delle televisioni.
Un lavoro che testimonia la continua ricerca e sperimentazione dell' artista su questioni pratiche del quotidiano , che punta sempre l' attenzione sui giochi di potere che caratterizzano il sistema, sia esso economico, politico o sociale.
Prometeogallery is pleased to present the second solo exhibition by artist Hiwa K, after his successful first expo in 2009.
On this occasion, the artist of Iraqi-Kurdish origin proposes an installation where sheets of colored plastic film are applied on16 black & white TV sets. The title “My father's color periods” recalls the artist’s personal experiences, a family history, a childhood memory that intertwine and become the leitmotif of the work itself. In particular, the work refers to an event dating back to Hiwa K’s childhood, at the end of the Seventies, when, in Iraqi Kurdistan, the screens of black & white TV sets were covered with pieces of green, red, yellow and blue plastic film to yield the effect of a color TV while watching films, the news and other programs.
Shapes of objects and people, portions of space and landscape thus become colored inserts, fixed and static in continuous visual tension against a flow of images in black & white on the TV screen.
A work that testifies to the artist’s continual research and experimentation on practical issues of daily life, always focusing attention on the power games that characterize the system, whether it be economic, political or social.
08
maggio 2014
Hiwa K – My Father’s color periods
Dall'otto maggio al 18 luglio 2014
arte contemporanea
Location
PROMETEOGALLERY
Milano, Via Giovanni Ventura, 6, (Milano)
Milano, Via Giovanni Ventura, 6, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 10-19
Vernissage
8 Maggio 2014, ore 19.00
Autore