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Marco Puerari – Le stanze del gioco
La Hernandez Art Gallery presenta la prima mostra milanese dell’artista genovese Marco Puerari, che per l’occasione espone un ciclo di lavori recenti, nei quali è latente il tentativo di aprire Le stanze del gioco davanti agli occhi del visitatore.
Comunicato stampa
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La Hernandez Art Gallery presenta la prima mostra milanese dell’artista genovese Marco Puerari, che per l’occasione espone un ciclo di lavori recenti, nei quali è latente il tentativo di aprire Le stanze del gioco davanti agli occhi del visitatore: uno spazio da vivere che, come sottolinea Antonio D’Amico, curatore della mostra, è anche desiderio fisico e mentale.
Puerari nei suoi dipinti racconta il gioco del fanciullo, nel divertimento del Girotondo o del Pampano, in cui salterellando fra i numeri disegnati per terra col gessetto, ci si concentra all’impegno ludico.
L’artista lascia intuire il gioco dell’allegria nei tappeti elastici, quando da bimbi Con il cuore in gola si sente la libertà e l’ingenua felicità, così come la si percepisce nella fantasia del nascondersi e farsi cercare per strada, fra i vicoli, dietro ai muri, quando nel “nascondino” Non ti vedo e, correndo con spirito di vittoria, prima mi fermo, sento, bisbiglio, avverto i tuoi passi, per poi scattare e non farmi vedere per urlare “libero tutti!”.
Puerari, poi, da adulto, ci chiede: Ricordi? E come dimenticare i salti con la corda, con le amichette pronte a giudicare l’errore, e poi il gioco delle Biglie, quello si che era uno strano gioco per maschietti.
Entrando in altre stanze con altri giochi, Marco Puerari, su superfici pittoriche sognanti, si abbandona al gioco della magia del circo, attraverso la figura del Mangiafuoco che cattura occhioni ricolmi di stupore, incanto e meraviglia, la stessa che si avverte quando Il giocoliere muove i suoi birilli con equilibrio e disinvolta eleganza.
E chi per una volta non ha desiderato percorrere come un abile Funambolo un misterioso tragitto sospeso per aria sentendosi leggero?
Ma, quando l’io bambino cede il passo all’adulto, l’artista genovese racconta con silenzio e sovrana passione il gioco dell’amore, quello che vivono gli innamorati quando desiderano sentirsi vicini per Pomeriggi interi e, così ancora Le prime ore del giorno sono dolci e ricolme di intensi abbracci.
È il gioco della vita; sguardi assorti che si perdono in Un momento qualunque e Senza rumore che procedono nel cercare Vicino a casa la protezione dei sensi.
Ci sono anche giochi che nella vita si nutrono di Derive e delle solitudini dell’uomo Verso sera, giochi che accettano scommesse nelle lussuose stanze dei palazzi delle città, come Nei pressi di Milano, oppure giochi che si sono consumati in un Tempo passato e che adesso sono solo un ricordo da guardare dall’alto, dai tetti, dai silos o dai lontani grattacieli dove vivono gli uomini.
Ci sono giochi segreti che invadono stanze fisiche e mentali, dove Marco Puerari ci invita ad entrare per vivere fino in fondo emozioni e sentimenti.
Il gioco è anche sorpresa e alla Hernandez art gallery, dal 29 aprile al 23 maggio, potremo lasciarci sorprendere oltre che dai dipinti, anche dalle carte e dai monotipi di Puerari che saranno presentati come un enorme puzzle da comporre e ricomporre per continuare a giocare, senza dimenticare che il gioco e il sogno sono due ali che alleggeriscono le fatiche del vivere quotidiano, ciascuno con la propria età.
MARCO PUERARI
è nato sotto il segno del capricorno a Genova nel 1975, dove vive e lavora.
Ha frequentato il Liceo Artistico "Paul Klee" e l'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, diplomandosi nella sezione pittura. Uno dei suoi maestri è stato Guido Zanoletti.
Di padre architetto, ma soprattutto arredatore, ha sempre avuto la passione per la decorazione d'interni e per il restauro d'affresco che da anni, ormai, sono un vero e proprio lavoro.
Vive sui tetti di Genova, in una posizione sopraelevata e privilegiata, da dove domina la città, di cui lo rapiscono le stratificazioni culturali e storiche del centro storico.
Puerari nei suoi dipinti racconta il gioco del fanciullo, nel divertimento del Girotondo o del Pampano, in cui salterellando fra i numeri disegnati per terra col gessetto, ci si concentra all’impegno ludico.
L’artista lascia intuire il gioco dell’allegria nei tappeti elastici, quando da bimbi Con il cuore in gola si sente la libertà e l’ingenua felicità, così come la si percepisce nella fantasia del nascondersi e farsi cercare per strada, fra i vicoli, dietro ai muri, quando nel “nascondino” Non ti vedo e, correndo con spirito di vittoria, prima mi fermo, sento, bisbiglio, avverto i tuoi passi, per poi scattare e non farmi vedere per urlare “libero tutti!”.
Puerari, poi, da adulto, ci chiede: Ricordi? E come dimenticare i salti con la corda, con le amichette pronte a giudicare l’errore, e poi il gioco delle Biglie, quello si che era uno strano gioco per maschietti.
Entrando in altre stanze con altri giochi, Marco Puerari, su superfici pittoriche sognanti, si abbandona al gioco della magia del circo, attraverso la figura del Mangiafuoco che cattura occhioni ricolmi di stupore, incanto e meraviglia, la stessa che si avverte quando Il giocoliere muove i suoi birilli con equilibrio e disinvolta eleganza.
E chi per una volta non ha desiderato percorrere come un abile Funambolo un misterioso tragitto sospeso per aria sentendosi leggero?
Ma, quando l’io bambino cede il passo all’adulto, l’artista genovese racconta con silenzio e sovrana passione il gioco dell’amore, quello che vivono gli innamorati quando desiderano sentirsi vicini per Pomeriggi interi e, così ancora Le prime ore del giorno sono dolci e ricolme di intensi abbracci.
È il gioco della vita; sguardi assorti che si perdono in Un momento qualunque e Senza rumore che procedono nel cercare Vicino a casa la protezione dei sensi.
Ci sono anche giochi che nella vita si nutrono di Derive e delle solitudini dell’uomo Verso sera, giochi che accettano scommesse nelle lussuose stanze dei palazzi delle città, come Nei pressi di Milano, oppure giochi che si sono consumati in un Tempo passato e che adesso sono solo un ricordo da guardare dall’alto, dai tetti, dai silos o dai lontani grattacieli dove vivono gli uomini.
Ci sono giochi segreti che invadono stanze fisiche e mentali, dove Marco Puerari ci invita ad entrare per vivere fino in fondo emozioni e sentimenti.
Il gioco è anche sorpresa e alla Hernandez art gallery, dal 29 aprile al 23 maggio, potremo lasciarci sorprendere oltre che dai dipinti, anche dalle carte e dai monotipi di Puerari che saranno presentati come un enorme puzzle da comporre e ricomporre per continuare a giocare, senza dimenticare che il gioco e il sogno sono due ali che alleggeriscono le fatiche del vivere quotidiano, ciascuno con la propria età.
MARCO PUERARI
è nato sotto il segno del capricorno a Genova nel 1975, dove vive e lavora.
Ha frequentato il Liceo Artistico "Paul Klee" e l'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, diplomandosi nella sezione pittura. Uno dei suoi maestri è stato Guido Zanoletti.
Di padre architetto, ma soprattutto arredatore, ha sempre avuto la passione per la decorazione d'interni e per il restauro d'affresco che da anni, ormai, sono un vero e proprio lavoro.
Vive sui tetti di Genova, in una posizione sopraelevata e privilegiata, da dove domina la città, di cui lo rapiscono le stratificazioni culturali e storiche del centro storico.
29
aprile 2014
Marco Puerari – Le stanze del gioco
Dal 29 aprile al 23 maggio 2014
arte contemporanea
Location
GALLERIA HERNANDEZ
Milano, Via Copernico, 8, (Milano)
Milano, Via Copernico, 8, (Milano)
Orario di apertura
martedí-venerdí 10-19
Sabato su appuntamento
Vernissage
29 Aprile 2014, ore 18.00
Autore
Curatore