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06
ottobre 2009
fino al 10.X.2009 Cities Roma, Auditorium Parco della Musica
roma
Architetture lontane e vicine. La lettura della città, con il suo tessuto umano, attraverso lo sguardo di un manipolo di artisti. Prologo alla Festa dell’Architettura...
Il
viaggio nella realtà urbana – fra limiti e contraddizioni, umanità e
disorientamento, odori e rumori – è sempre affascinante. Una scoperta continua,
soprattutto quando è inserita in un contesto quotidiano.
A
promuovere quest’idea, nell’ambito della rassegna Luce-Forma/Visioni Urbane (preview della I edizione della Festa
dell’Architettura, che si terrà nella
primavera del 2010) è Daniela Pastore con il Laboratorio Architettura
Contemporanea. Primo appuntamento, all’Auditorium, la mostra Cities. Places visionaires, curata da Camilla Boemio:
interpreti del nostro tempo che
analizzano il rapporto fra arte e architettura in luoghi diversi del pianeta,
da Hong Kong a Berlino, da Mosca a Bilbao.
Di Gabriele Basilico viene
presentata una selezione del progetto Berlino, nato nel 2000 grazie a una borsa offerta dalla
Daad (Deutscher Akademischer AustauschDienst): un linguaggio di grande pulizia
formale nel consueto bianco/nero. All’Europa guarda anche Marco Zanta con Urban
Europe, un lungo viaggio alla ricerca
della possibilità di un’identità comune.
Lirica e drammatica la visione di Peter Schlör quando racconta le architetture silenziose del
Sinai, oggetto del volume Deep Black (2007). Un carnet de voyage raffinato e ricco di riferimenti letterari.
Lavora
su densità, anonimato e individualità Michael Wolf, fotografo tedesco cresciuto negli Stati Uniti
che, dal 1995, vive a Hong Kong. Osservatore acuto, Wolf esplora le contraddizioni
di Paesi come Cina e Hong Kong. Edifici, quelli descritti in Architecture of
Density e Transparent City, che diventano corpi plastici, in un fluire di
ritmi colorati.
![Gabriele Basilico - dalla serie Berlino - 2000 - stampa a getto di pigmenti puri - cm 200x100](https://www.exibart.com/foto/69330.jpg)
“Differentemente dalle fotografie, così rigorose, i
video sono estremamente concettuali”,
spiega la curatrice. Lavori costruiti intorno a situazioni vissute, in cui la
presenza umana è preponderante. Dell’artista e attivista politico Dmitry
Gutov sono presentati From flat
to flat (2002) e Demonstration (2000): “Racconti
molto poetici dell’anima russa, da cui trapela anche un grande fatalismo”. Dal momento di protesta insieme a Radek, gruppo di artisti militanti, che avanza per la città,
alla visione ribaltata di Mosca. La musica è un
elemento importante, che siano i Pink Floyd (da Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni) o Tchaikovsky interpretato dalla voce di Solovyanenko.
Con
The End of the World (2007), il
croato Damir Očko affronta
il mito della civilizzazione: una visione simbolica che ha luogo in un campo di
calcio recintato, popolato da individui che indossano maschere, in un clima di
estrema desolazione.
![Shaun Gladwell - In a station of the Metro - 2006 - still da video - courtesy Studio La Città, Verona](https://www.exibart.com/foto/69331.jpg)
Entra nelle viscere della città, infine, Shaun Gladwell con In a station of the Metro (2006). L’artista, che rappresenta l’Australia alla
53. Biennale d’Arte di Venezia, si concentra sul movimento lento di due
ballerini circondati dai passi veloci della gente: “La metropolitana interpreta la città, la sua anima underground, quella più oscura, che genera i fermenti creativi degli artisti”.
viaggio nella realtà urbana – fra limiti e contraddizioni, umanità e
disorientamento, odori e rumori – è sempre affascinante. Una scoperta continua,
soprattutto quando è inserita in un contesto quotidiano.
A
promuovere quest’idea, nell’ambito della rassegna Luce-Forma/Visioni Urbane (preview della I edizione della Festa
dell’Architettura, che si terrà nella
primavera del 2010) è Daniela Pastore con il Laboratorio Architettura
Contemporanea. Primo appuntamento, all’Auditorium, la mostra Cities. Places visionaires, curata da Camilla Boemio:
interpreti del nostro tempo che
analizzano il rapporto fra arte e architettura in luoghi diversi del pianeta,
da Hong Kong a Berlino, da Mosca a Bilbao.
Di Gabriele Basilico viene
presentata una selezione del progetto Berlino, nato nel 2000 grazie a una borsa offerta dalla
Daad (Deutscher Akademischer AustauschDienst): un linguaggio di grande pulizia
formale nel consueto bianco/nero. All’Europa guarda anche Marco Zanta con Urban
Europe, un lungo viaggio alla ricerca
della possibilità di un’identità comune.
Lirica e drammatica la visione di Peter Schlör quando racconta le architetture silenziose del
Sinai, oggetto del volume Deep Black (2007). Un carnet de voyage raffinato e ricco di riferimenti letterari.
Lavora
su densità, anonimato e individualità Michael Wolf, fotografo tedesco cresciuto negli Stati Uniti
che, dal 1995, vive a Hong Kong. Osservatore acuto, Wolf esplora le contraddizioni
di Paesi come Cina e Hong Kong. Edifici, quelli descritti in Architecture of
Density e Transparent City, che diventano corpi plastici, in un fluire di
ritmi colorati.
![Gabriele Basilico - dalla serie Berlino - 2000 - stampa a getto di pigmenti puri - cm 200x100](https://www.exibart.com/foto/69330.jpg)
“Differentemente dalle fotografie, così rigorose, i
video sono estremamente concettuali”,
spiega la curatrice. Lavori costruiti intorno a situazioni vissute, in cui la
presenza umana è preponderante. Dell’artista e attivista politico Dmitry
Gutov sono presentati From flat
to flat (2002) e Demonstration (2000): “Racconti
molto poetici dell’anima russa, da cui trapela anche un grande fatalismo”. Dal momento di protesta insieme a Radek, gruppo di artisti militanti, che avanza per la città,
alla visione ribaltata di Mosca. La musica è un
elemento importante, che siano i Pink Floyd (da Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni) o Tchaikovsky interpretato dalla voce di Solovyanenko.
Con
The End of the World (2007), il
croato Damir Očko affronta
il mito della civilizzazione: una visione simbolica che ha luogo in un campo di
calcio recintato, popolato da individui che indossano maschere, in un clima di
estrema desolazione.
![Shaun Gladwell - In a station of the Metro - 2006 - still da video - courtesy Studio La Città, Verona](https://www.exibart.com/foto/69331.jpg)
Entra nelle viscere della città, infine, Shaun Gladwell con In a station of the Metro (2006). L’artista, che rappresenta l’Australia alla
53. Biennale d’Arte di Venezia, si concentra sul movimento lento di due
ballerini circondati dai passi veloci della gente: “La metropolitana interpreta la città, la sua anima underground, quella più oscura, che genera i fermenti creativi degli artisti”.
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mostra
visitata il 26 settembre 2009
dal 28 settembre al 10 ottobre 2009
Cities. Places visionaires
a
cura di Camilla Boemio
Auditorium Parco della Musica
Viale Pietro De Coubertin, 34 (zona Flaminio) – 00196 Roma
Orario: da lunedì a venerdì ore 17-21; sabato e domenica ore 11-21
Ingresso libero
Catalogo Festa dell’Architettura
Info: tel. +39 0680241436; info@musicaperroma.it;
www.auditorium.com
[exibart]
Bella mostra, molto raffinata. Gladwell formidabile…