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Oriente
Un’installazione sospesa tra metafisico misticismo celeste e appartenenza alla Terra
Comunicato stampa
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Oriente
Un’installazione sospesa tra metafisico misticismo celeste e appartenenza alla Terra
Quattro giovani artiste (Letizia Cassetta, Simona Damiani, Agata Kwiatkowska, Camilla Spini), tutte formatesi all’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia che, per questa occasione, hanno deciso di presentare un lavoro comune, Oriente: già questo è un segnale positivo perché in tempi spesso solcati da inutili eccessi di personalismo, affrontare e realizzare insieme un progetto è un notevole indizio della volontà di mettersi reciprocamente in gioco.
Siamo nel sottotetto dell’ottocentesca Villa Poggiolo nei dintorni di Perugia, un ambiente specificamente destinato a determinate fasi della produzione agraria che, nel corso del tempo, ha affiancato la vita privilegiata dei proprietari di questa residenza di campagna: sulle pareti, una teoria di ganci a occhiello in ferro posti a distanza regolare sia in orizzontale che in verticale, utilizzati in origine per tendere delle corde per l’essicazione dell’uva o di altri prodotti agricoli (talvolta essiccati usando direttamente gli stessi ganci), è stato il primo elemento ad aver attratto le quattro artiste. Dopo aver scelto una delle pareti, quella vicino alla porta e contrapposta alle finestre, ne hanno dipinto una vasta porzione con un blu uniforme, molto particolare, usando gli occhielli per accogliere dei gusci d’uovo ricoperti di foglia d’oro. Solo uno di questi gusci è stato invece dipinto di rosso, la medesima tinta utilizzata per sovradipingere una delle otto stecche di uno scheletro di ombrellone da spiaggia posto sul pavimento: la stecca rossa è direzionata, come se l’ombrello fungesse da bussola, verso l’uovo rosso e verso nord, verso la stella polare.
Sono espliciti, ma non meno degni di essere approfonditi, i richiami artistico-culturali di questa affascinante installazione: primo riferimento obbligato è Yves Klein, nell’uso “cosmico” del blu oltremare e della foglia d’oro (non nel rosso, dal momento che Klein usò piuttosto una particolare tinta rosata in alcune determinate opere), con un richiamo – già presente nello stesso artista francese – soprattutto ai cieli di Giotto con speciale riguardo a quello degli Scrovegni. Ma se Yves Klein cercava di esprimere un superamento, di intonazione mistica, della condizione terrena come sola salvezza possibile mediante una sorta di inno all’immaterialità che tutto avvolge, le quattro artiste perugine sposano simboli pressoché analoghi con l’esigenza di una rigenerazione (l’uovo), che sappia anche abbinarsi ad una sorta di terrestrità (l’ombrellone, vero e proprio objet trouvé), non smarrendo, nel contempo, la memoria di una relazione tra divino e umano (il rosso della stecca e di quell’unico uovo a rammentarci la nostra esigenza di cercare una direzione e nel volgerci verso le più molteplici fonti possibile, se quel rosso può essere letto anche come un rimando alla veste della più spirituale e umana delle figure divine, la Vergine). E non è certamente un caso che Maria sia venerata anche come “Stella del Mattino” e “Luce d’Oriente” (come in Bernardo di Chiaravalle), quell’Oriente che è il titolo stesso dell’opera.
Emidio De Albentiis
Orario di apertura
Durante la settimana di Simposio: da lunedì a sabato dalle ore 10 alle 19
Ingresso libero
Country House Villa Poggiolo & Agriturismo Poggiolo
Strada Pilonico Materno - località Villa Poggiolo
06132 Perugia - Umbria - Italy
Poggiolo s.r.l - tel. +39 075 695236 - cell. +39 320.7520182 - info@poggiolo.it
Un’installazione sospesa tra metafisico misticismo celeste e appartenenza alla Terra
Quattro giovani artiste (Letizia Cassetta, Simona Damiani, Agata Kwiatkowska, Camilla Spini), tutte formatesi all’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia che, per questa occasione, hanno deciso di presentare un lavoro comune, Oriente: già questo è un segnale positivo perché in tempi spesso solcati da inutili eccessi di personalismo, affrontare e realizzare insieme un progetto è un notevole indizio della volontà di mettersi reciprocamente in gioco.
Siamo nel sottotetto dell’ottocentesca Villa Poggiolo nei dintorni di Perugia, un ambiente specificamente destinato a determinate fasi della produzione agraria che, nel corso del tempo, ha affiancato la vita privilegiata dei proprietari di questa residenza di campagna: sulle pareti, una teoria di ganci a occhiello in ferro posti a distanza regolare sia in orizzontale che in verticale, utilizzati in origine per tendere delle corde per l’essicazione dell’uva o di altri prodotti agricoli (talvolta essiccati usando direttamente gli stessi ganci), è stato il primo elemento ad aver attratto le quattro artiste. Dopo aver scelto una delle pareti, quella vicino alla porta e contrapposta alle finestre, ne hanno dipinto una vasta porzione con un blu uniforme, molto particolare, usando gli occhielli per accogliere dei gusci d’uovo ricoperti di foglia d’oro. Solo uno di questi gusci è stato invece dipinto di rosso, la medesima tinta utilizzata per sovradipingere una delle otto stecche di uno scheletro di ombrellone da spiaggia posto sul pavimento: la stecca rossa è direzionata, come se l’ombrello fungesse da bussola, verso l’uovo rosso e verso nord, verso la stella polare.
Sono espliciti, ma non meno degni di essere approfonditi, i richiami artistico-culturali di questa affascinante installazione: primo riferimento obbligato è Yves Klein, nell’uso “cosmico” del blu oltremare e della foglia d’oro (non nel rosso, dal momento che Klein usò piuttosto una particolare tinta rosata in alcune determinate opere), con un richiamo – già presente nello stesso artista francese – soprattutto ai cieli di Giotto con speciale riguardo a quello degli Scrovegni. Ma se Yves Klein cercava di esprimere un superamento, di intonazione mistica, della condizione terrena come sola salvezza possibile mediante una sorta di inno all’immaterialità che tutto avvolge, le quattro artiste perugine sposano simboli pressoché analoghi con l’esigenza di una rigenerazione (l’uovo), che sappia anche abbinarsi ad una sorta di terrestrità (l’ombrellone, vero e proprio objet trouvé), non smarrendo, nel contempo, la memoria di una relazione tra divino e umano (il rosso della stecca e di quell’unico uovo a rammentarci la nostra esigenza di cercare una direzione e nel volgerci verso le più molteplici fonti possibile, se quel rosso può essere letto anche come un rimando alla veste della più spirituale e umana delle figure divine, la Vergine). E non è certamente un caso che Maria sia venerata anche come “Stella del Mattino” e “Luce d’Oriente” (come in Bernardo di Chiaravalle), quell’Oriente che è il titolo stesso dell’opera.
Emidio De Albentiis
Orario di apertura
Durante la settimana di Simposio: da lunedì a sabato dalle ore 10 alle 19
Ingresso libero
Country House Villa Poggiolo & Agriturismo Poggiolo
Strada Pilonico Materno - località Villa Poggiolo
06132 Perugia - Umbria - Italy
Poggiolo s.r.l - tel. +39 075 695236 - cell. +39 320.7520182 - info@poggiolo.it
10
aprile 2014
Oriente
10 aprile 2014
arte contemporanea
Location
SPAZIO 121
Perugia, Via Armando Fedeli, 121, (Perugia)
Perugia, Via Armando Fedeli, 121, (Perugia)
Orario di apertura
ore 17,30
Vernissage
10 Aprile 2014, ore 17,30
Autore
Curatore