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Lampi di luce
Torce e lanterne fra Otto e Novecento dalla collezione Dal Prato
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 5 aprile, alle ore 18.00, verrà inaugurata presso la Rocca Sforzesca di Dozza la mostra
Lampi di luce, un’eccezionale selezione di lanterne e torce elettriche di oltre 200 pezzi provenienti
dalla Collezione Dal Prato. Oggetti ingegnosi ed estrosi che a partire dalla fine dell’Ottocento
illuminarono la vita quotidiana dei nostri bisavoli offrendo una alternativa più sicura e funzionale
alle candele e alle luci a petrolio.
Sono gli anni incalzanti del progresso di fine Ottocento inizio Novecento, contrassegnati dal
contagioso entusiasmo di inventori e imprenditori, quelli in cui gli sviluppi di due storiche
invenzioni, la lampadina di Edison e la pila di Volta, condussero alla nascita della torcia elettrica
portatile. È nel 1896 a New York che l’inglese David Misell brevetta la prima lanterna elettrica
portatile per poi migliorare l’idea iniziale fino ad inventare la prima torcia elettrica di forma tubolare,
la Flash Light (ovvero “Lampo di Luce” poiché le batterie generavano bagliori di pochi secondi)
prodotta nel 1898 dalla Ever Ready di Conrad Hubert. Uomo d’affari russo emigrato in America,
Hubert all’epoca vendeva nel suo negozio oggetti alla moda come le spille da cravatta luminose
che consentivano di leggere a teatro; erano piccole spiritose testine di animali, clown o anche
teschi che si illuminavano grazie ad una pila azionata da un interruttore.
La mostra parte proprio da questi primi esemplari di luci portatili, una ottocentesca Flash Light
(termine presto adottato dalla lingua inglese per indicare la torcia elettrica), una serie di spille
luminose da cravatta e altri antichi modelli dei primi cataloghi della Eveready e di altri marchi storici
come l’americana Yale. Un ricco assortimento di pile, lanterne, accumulatori che ci riporta agli
anni pionieristici della torcia, in cui vi fu una vera e propria corsa al brevetto per accaparrarsi fette
sempre più ampie della crescente domanda di questi nuovi oggetti del comfort. Le torce, come
molti altri oggetti d’uso quotidiano rimodernati dalla rivoluzione industriale e resi desiderabili ad un
sempre più vasto pubblico, furono un tema su cui molto si esercitarono le arti applicate studiando
forme ricercate, ideando decorazioni alla moda e sperimentando materiali innovativi. Alle
decorazioni del Liberty seguirono le litografie geometriche dell’Art Déco tipiche degli anni ‘20-’30
cui succedettero i modelli in bachelite, una nuova resina impiegata negli anni ’30-‘50 con cui si
simulava il marmo, la tartaruga, il corallo, la radica.
Se il tema del design è una delle chiavi di lettura della mostra, l’altra è senz’altro quella della
tecnologia indirizzata a migliorare la funzionalità della pila portatile. La pubblicità storica esalta
la durata delle batterie, la potenza delle lampade, l’ingegnosità di asole che consentono di
appendere la pila ad un bottone mantenendo libere le mani, di fasce da stringere attorno al
capo permettendo alla luce di assecondare lo sguardo, di appositi ganci applicabili alla bicicletta
rendendone possibile l’uso come fanale, di interruttori scorrevoli al posto di quelli a fermaglio, di
pile segnaletiche per ferrovieri e marinai, di torce da lavoro o per uso militare, di lumi di cortesia
applicati al rasoio da barba o alla penna, di graziosi oggetti luminosi per le borsette delle signore e
divertenti giocattoli per i bambini.
Tutto ciò viene documentato dall’esposizione in Rocca. Il racconto è reso più immediato da
memorabilia, manifesti, locandine, cataloghi di vendita, inserti su riviste che con gusto pittorico
ed efficaci slogan ci trasmettono l’entusiasmo che accompagnò la produzione di questo nuovo
oggetto capace di migliorare in modo determinante il quotidiano.
Una sezione introduttiva mostra sistemi di illuminazione precedenti con ottocentesche lanterne ad
alcool, eleganti lumi a candela, lanterne a petrolio poi superate dalle lampade ad incandescenza.
La mostra porta avanti il filone espositivo legato al collezionismo storico cui va ricondotta una
ormai lunga serie di mostre (nove in tutto) tenute annualmente in Rocca a partire dal 2006 fra
cui si ricordano quelle legate ad oggetti d’uso come “ Storie di Bicicletti, Biciclette e affini” e
“Moliendo Café”, e a strumenti come “L’Ippocrate moderno” e “La musica automatica”. Sul filo di
una impostazione in cui le opere dialogano con la pubblicità storica, con memorie d’antiquariato,
con oggetti delle arti applicate e del design vintage si può quasi dire di aver messo in campo un
originale tipo di mostra che allarga gli orizzonti della creatività, narrando, istruendo e divertendo al
tempo stesso.
Gli oltre 200 oggetti esposti provengono dalla Collezione Giordano Dal Prato che dal 1990 si
dedica al tema ed ha costruito una raccolta di prim’ordine, senz’altro fra le più esaurienti che ci
siano in Italia, tanto che vi ha fatto ricorso anche la trasmissione di History Channel condotta
da Patrizio Roversi, “Tutto fa storia” dedicata alle invenzioni che hanno cambiato la nostra vita
quotidiano.
La mostra è visitabile dal martedì al sabato ore 10-
12,30 e 15-18,30; domenica e festivi 10-13 e 15-19,30.
Lampi di luce, un’eccezionale selezione di lanterne e torce elettriche di oltre 200 pezzi provenienti
dalla Collezione Dal Prato. Oggetti ingegnosi ed estrosi che a partire dalla fine dell’Ottocento
illuminarono la vita quotidiana dei nostri bisavoli offrendo una alternativa più sicura e funzionale
alle candele e alle luci a petrolio.
Sono gli anni incalzanti del progresso di fine Ottocento inizio Novecento, contrassegnati dal
contagioso entusiasmo di inventori e imprenditori, quelli in cui gli sviluppi di due storiche
invenzioni, la lampadina di Edison e la pila di Volta, condussero alla nascita della torcia elettrica
portatile. È nel 1896 a New York che l’inglese David Misell brevetta la prima lanterna elettrica
portatile per poi migliorare l’idea iniziale fino ad inventare la prima torcia elettrica di forma tubolare,
la Flash Light (ovvero “Lampo di Luce” poiché le batterie generavano bagliori di pochi secondi)
prodotta nel 1898 dalla Ever Ready di Conrad Hubert. Uomo d’affari russo emigrato in America,
Hubert all’epoca vendeva nel suo negozio oggetti alla moda come le spille da cravatta luminose
che consentivano di leggere a teatro; erano piccole spiritose testine di animali, clown o anche
teschi che si illuminavano grazie ad una pila azionata da un interruttore.
La mostra parte proprio da questi primi esemplari di luci portatili, una ottocentesca Flash Light
(termine presto adottato dalla lingua inglese per indicare la torcia elettrica), una serie di spille
luminose da cravatta e altri antichi modelli dei primi cataloghi della Eveready e di altri marchi storici
come l’americana Yale. Un ricco assortimento di pile, lanterne, accumulatori che ci riporta agli
anni pionieristici della torcia, in cui vi fu una vera e propria corsa al brevetto per accaparrarsi fette
sempre più ampie della crescente domanda di questi nuovi oggetti del comfort. Le torce, come
molti altri oggetti d’uso quotidiano rimodernati dalla rivoluzione industriale e resi desiderabili ad un
sempre più vasto pubblico, furono un tema su cui molto si esercitarono le arti applicate studiando
forme ricercate, ideando decorazioni alla moda e sperimentando materiali innovativi. Alle
decorazioni del Liberty seguirono le litografie geometriche dell’Art Déco tipiche degli anni ‘20-’30
cui succedettero i modelli in bachelite, una nuova resina impiegata negli anni ’30-‘50 con cui si
simulava il marmo, la tartaruga, il corallo, la radica.
Se il tema del design è una delle chiavi di lettura della mostra, l’altra è senz’altro quella della
tecnologia indirizzata a migliorare la funzionalità della pila portatile. La pubblicità storica esalta
la durata delle batterie, la potenza delle lampade, l’ingegnosità di asole che consentono di
appendere la pila ad un bottone mantenendo libere le mani, di fasce da stringere attorno al
capo permettendo alla luce di assecondare lo sguardo, di appositi ganci applicabili alla bicicletta
rendendone possibile l’uso come fanale, di interruttori scorrevoli al posto di quelli a fermaglio, di
pile segnaletiche per ferrovieri e marinai, di torce da lavoro o per uso militare, di lumi di cortesia
applicati al rasoio da barba o alla penna, di graziosi oggetti luminosi per le borsette delle signore e
divertenti giocattoli per i bambini.
Tutto ciò viene documentato dall’esposizione in Rocca. Il racconto è reso più immediato da
memorabilia, manifesti, locandine, cataloghi di vendita, inserti su riviste che con gusto pittorico
ed efficaci slogan ci trasmettono l’entusiasmo che accompagnò la produzione di questo nuovo
oggetto capace di migliorare in modo determinante il quotidiano.
Una sezione introduttiva mostra sistemi di illuminazione precedenti con ottocentesche lanterne ad
alcool, eleganti lumi a candela, lanterne a petrolio poi superate dalle lampade ad incandescenza.
La mostra porta avanti il filone espositivo legato al collezionismo storico cui va ricondotta una
ormai lunga serie di mostre (nove in tutto) tenute annualmente in Rocca a partire dal 2006 fra
cui si ricordano quelle legate ad oggetti d’uso come “ Storie di Bicicletti, Biciclette e affini” e
“Moliendo Café”, e a strumenti come “L’Ippocrate moderno” e “La musica automatica”. Sul filo di
una impostazione in cui le opere dialogano con la pubblicità storica, con memorie d’antiquariato,
con oggetti delle arti applicate e del design vintage si può quasi dire di aver messo in campo un
originale tipo di mostra che allarga gli orizzonti della creatività, narrando, istruendo e divertendo al
tempo stesso.
Gli oltre 200 oggetti esposti provengono dalla Collezione Giordano Dal Prato che dal 1990 si
dedica al tema ed ha costruito una raccolta di prim’ordine, senz’altro fra le più esaurienti che ci
siano in Italia, tanto che vi ha fatto ricorso anche la trasmissione di History Channel condotta
da Patrizio Roversi, “Tutto fa storia” dedicata alle invenzioni che hanno cambiato la nostra vita
quotidiano.
La mostra è visitabile dal martedì al sabato ore 10-
12,30 e 15-18,30; domenica e festivi 10-13 e 15-19,30.
05
aprile 2014
Lampi di luce
Dal 05 aprile al 24 agosto 2014
design
arte moderna
arte moderna
Location
ROCCA SFORZESCA – PINACOTECA
Dozza, Piazzale Rocca, (Bologna)
Dozza, Piazzale Rocca, (Bologna)
Orario di apertura
dal martedì al sabato ore 10-12,30 e 15-18,30; domenica e festivi 10-13 e 15-19,30
Vernissage
5 Aprile 2014, h 18
Sito web
www.fondazionedozza.it