Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Daniela Porro – Prendimi per mano
personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Le sue tele, della cui unità tematica si è detto, è quasi d'obbligo assegnarle al tronco robusto
dell'impressionismo dal quale, come sappiamo, si diramarono molte tendenze dell'arte moderna. Ma sulla
matrice impressionista dei ritratti della Porro non dobbiamo equivocare, come fosse soltanto un lascito
del passato. Il riferimento va inteso piuttosto tenendo presenti i significati che Emile Zola aveva assegnato
sul nascere all'école impressioniste: superamento del naturalismo con il gioco incrociato degli effetti della
luce con lo sguardo del pittore, rapporto forma colore come elemento costitutivo della raffigurazione,
interpretazione dal vero tramite procedure di stilizzazione dei segni e via dicendo. In questo senso, più che a
Monet, Pissarro, Manet o Renoir, portati al paesaggio o a rappresentazioni en plein air, la pittura di Daniela
Porro rinvia semmai a Degas per la predilezione degli interni, di figure femminili sorprese nella quotidianità
del vivere o delle danzatrici, non tanto idealizzate o sensualmente evocate quanto colte nella spontaneità di
un atteggiamento e nella loro confidente intimità.
Indicato questo più specifico riferimento a Degas, è giusto però sottolineare anche quel quid di femminilità
che in maniera originale e inconfondibile traspare dai ritratti raccolti su queste pareti; e qui è d'uopo
ricordare il fascino che nel periodo della sua formazione ha esercitato sulla Porro un'altra artista del tardo
Ottocento francese, Camille Claudel. Per comprendere le affinità elettive che le uniscono, si pensi a una
delle opere più celebrate della Claudel, La Valse (intorno alla quale Octave Mirbeau scrisse una bella pagina
quando fu esposta al Salone di Parigi nel 1893), e la si confronti con i ritratti della Porro direttamente
ispirati alla danza, o in cui i giovani corpi di donna sono sul punto di realizzarsi nella grazia di un qualche
aereo movimento: si capirà come ilbronzo nell'una e la pittura nell'altra anelino alla stessa leggerezza della
materia trasfigurata dall'arte. ” Ugo Ronfani
dell'impressionismo dal quale, come sappiamo, si diramarono molte tendenze dell'arte moderna. Ma sulla
matrice impressionista dei ritratti della Porro non dobbiamo equivocare, come fosse soltanto un lascito
del passato. Il riferimento va inteso piuttosto tenendo presenti i significati che Emile Zola aveva assegnato
sul nascere all'école impressioniste: superamento del naturalismo con il gioco incrociato degli effetti della
luce con lo sguardo del pittore, rapporto forma colore come elemento costitutivo della raffigurazione,
interpretazione dal vero tramite procedure di stilizzazione dei segni e via dicendo. In questo senso, più che a
Monet, Pissarro, Manet o Renoir, portati al paesaggio o a rappresentazioni en plein air, la pittura di Daniela
Porro rinvia semmai a Degas per la predilezione degli interni, di figure femminili sorprese nella quotidianità
del vivere o delle danzatrici, non tanto idealizzate o sensualmente evocate quanto colte nella spontaneità di
un atteggiamento e nella loro confidente intimità.
Indicato questo più specifico riferimento a Degas, è giusto però sottolineare anche quel quid di femminilità
che in maniera originale e inconfondibile traspare dai ritratti raccolti su queste pareti; e qui è d'uopo
ricordare il fascino che nel periodo della sua formazione ha esercitato sulla Porro un'altra artista del tardo
Ottocento francese, Camille Claudel. Per comprendere le affinità elettive che le uniscono, si pensi a una
delle opere più celebrate della Claudel, La Valse (intorno alla quale Octave Mirbeau scrisse una bella pagina
quando fu esposta al Salone di Parigi nel 1893), e la si confronti con i ritratti della Porro direttamente
ispirati alla danza, o in cui i giovani corpi di donna sono sul punto di realizzarsi nella grazia di un qualche
aereo movimento: si capirà come ilbronzo nell'una e la pittura nell'altra anelino alla stessa leggerezza della
materia trasfigurata dall'arte. ” Ugo Ronfani
22
marzo 2014
Daniela Porro – Prendimi per mano
Dal 22 marzo al 27 aprile 2014
arte contemporanea
Location
MAISON D’ARTE
Padova, Via San Martino E Solferino, 66, (Padova)
Padova, Via San Martino E Solferino, 66, (Padova)
Vernissage
22 Marzo 2014, h 17
Autore