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Alessandra Lanese – Palpiti e stagioni della pittura
L’Artista ci offre in questa bellissima mostra, una descrizione dello spazio e delle cose interamente risolta con scansione ritmica e pausata delle masse. Ma tutto ciò muove anche nel senso di una poetica dell’artificio come sperimentazione di culture e forme.
Comunicato stampa
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“Scenari” si campiona ad essere, in una città come Firenze, lo specchio di un’arte di frontiera, assolutamente in movimento, ipermoderna, ipertesa, ipercolta, mente e cuore, ma anche progetto e destino della comunicazione estetica. E’ con questo progetto, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, che si vuole indicare e sorreggere l’arte nuova e, dunque, protagonisti e bandiere, bandendo ogni culto del transitorio per porgere a tutti il culto dell'eterno. Il terzo millennio che fa vivere i processi creativi in un clima di saccheggiamento della realtà, perchè il futuro è ora, fra rappresentazioni e interpretazioni, ci porta a cogliere il nuovo destino della bellezza. Con l'arte vogliamo aprire finestre sul mondo, con l'arte vogliamo aprire stagioni eroiche, con l'arte vogliamo inaugurare una nuova civiltà. Finestre sul mondo è un punto di partenza. Con “Scenari” si troveranno ad essere coinvolti, ogni volta, sei artisti con sei mostre personali. I sei di questo capitolo sono Antonello Arena, Carlo Cordua, Tommaso Dall'Osto, Antonino Gambino, Alessandra Lanese, Walter Tresoldi.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Provate ad avvicinarvi all'arte di Alessandra Lanese vi leggerete un volto e una pelle misteriosi, come di velari che contengono il sapere del mondo, con antiche formule,magiche ed esoteriche. Ma al di là delle simbolicità forti che ne vengono ad essere percepite, la plastica di queste opere si innerva di colorazioni e tonalità diverse, senza però tralasciare le accidentalità epidermiche della materia e delle superfici scivolose, lisce, sfaccettate. Ella ci offre una descrizione dello spazio e delle cose interamente risolta con scansione ritmica e pausata delle masse. Ma tutto ciò muove anche nel senso di una poetica dell'artificio come sperimentazione di culture e forme, i cui repertori sono sì di iconografia del nostro tempo, ma con tracciati neoromantici. La declinazione più singolare di queste opere è l'approdo a una tensione meno drammatica fra immagine e forma, per favorire invece il rapporto fra contenuti iconologici e struttura linguistica della costruzione e della materia, che non vuol dire volgersi solo alle qualità estetiche del visivo, a una scelta più leggera e decorativa del porgere il tutto, quanto il porgersi alla funzione mediatica dell'arte che ogni giorno intende e vuole essere vista e gustata anche dal grande pubblico delle città del mondo. La condizione del rappresentare intrapresa dalla Lanese non è già solo problema di linguaggio, ma condizione anche dell'essere e del fare, per portarsi poi verso quella condizione del rappresentare una propria visione storica del mondo con innesti di segni, forme e frammenti in un mutamento perenne, pur sostanziati da flussi vitalistici e naturali”.
Biografia dell’artista
Alessandra Lanese è nata a Messina nel 1969. Ha frequentato l' lstituto d’arte e l'AABB di Catania. Dal 1994 lavora con gli autoritratti affascinata dal non vedere ciò che fotografa. Dopo partecipazioni e pubblicazioni in riviste fotografiche, frequenta le gallerie di Milano e vari workshop dove conosce e stringe rapporti con fotografi di fama come Gianni Berengo Gardin. Brescia, Museo Ken Damy con “Autoritratti al femminile”. Portfolio in piazza nel 96’ a cura di Lanfranco Colombo, con Mario Cresci nel 98’ a “Rencontres d’Arles”. Insegna fotografia all’ AABB di Messina e nel 2000 accetta l’incarico di Direttrice didattica. 2003, con Antonello Arena espone “Le pietre sono parole” a cura di Lucio Cabutti al Monte di pietà di Messina e in varie città e musei italiani. 2006, Biennale Internazionale di fotografia a Brescia a cura di Ken Damy. 2006. L’esperienza pittorica di Alessandra Lanese ci parla oggi di una ricerca tutta personale e di un affermato interesse sulle “visioni” e sul “divenire”: luoghi che lasciano sempre meno spazio alla casualità. Nel 2012 mostra personale di pittura “Le immagini (s)velate” a cura di Teresa Pugliatti al Monte di pietà di Messina e successivamente Palazzo D’Amico Milazzo. Conclude l’anno 2012 con una bipersonale insieme ad Antonello Arena “I NON LUOGHI” Cartiere Vannucci, Milano. Nel 2013 ancora una volta con Antonello Arena “RICERCHE CONVERGENTI MA NON TROPPO” Fiumara d’arte, Tusa, Museo d’arte contemporanea.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Provate ad avvicinarvi all'arte di Alessandra Lanese vi leggerete un volto e una pelle misteriosi, come di velari che contengono il sapere del mondo, con antiche formule,magiche ed esoteriche. Ma al di là delle simbolicità forti che ne vengono ad essere percepite, la plastica di queste opere si innerva di colorazioni e tonalità diverse, senza però tralasciare le accidentalità epidermiche della materia e delle superfici scivolose, lisce, sfaccettate. Ella ci offre una descrizione dello spazio e delle cose interamente risolta con scansione ritmica e pausata delle masse. Ma tutto ciò muove anche nel senso di una poetica dell'artificio come sperimentazione di culture e forme, i cui repertori sono sì di iconografia del nostro tempo, ma con tracciati neoromantici. La declinazione più singolare di queste opere è l'approdo a una tensione meno drammatica fra immagine e forma, per favorire invece il rapporto fra contenuti iconologici e struttura linguistica della costruzione e della materia, che non vuol dire volgersi solo alle qualità estetiche del visivo, a una scelta più leggera e decorativa del porgere il tutto, quanto il porgersi alla funzione mediatica dell'arte che ogni giorno intende e vuole essere vista e gustata anche dal grande pubblico delle città del mondo. La condizione del rappresentare intrapresa dalla Lanese non è già solo problema di linguaggio, ma condizione anche dell'essere e del fare, per portarsi poi verso quella condizione del rappresentare una propria visione storica del mondo con innesti di segni, forme e frammenti in un mutamento perenne, pur sostanziati da flussi vitalistici e naturali”.
Biografia dell’artista
Alessandra Lanese è nata a Messina nel 1969. Ha frequentato l' lstituto d’arte e l'AABB di Catania. Dal 1994 lavora con gli autoritratti affascinata dal non vedere ciò che fotografa. Dopo partecipazioni e pubblicazioni in riviste fotografiche, frequenta le gallerie di Milano e vari workshop dove conosce e stringe rapporti con fotografi di fama come Gianni Berengo Gardin. Brescia, Museo Ken Damy con “Autoritratti al femminile”. Portfolio in piazza nel 96’ a cura di Lanfranco Colombo, con Mario Cresci nel 98’ a “Rencontres d’Arles”. Insegna fotografia all’ AABB di Messina e nel 2000 accetta l’incarico di Direttrice didattica. 2003, con Antonello Arena espone “Le pietre sono parole” a cura di Lucio Cabutti al Monte di pietà di Messina e in varie città e musei italiani. 2006, Biennale Internazionale di fotografia a Brescia a cura di Ken Damy. 2006. L’esperienza pittorica di Alessandra Lanese ci parla oggi di una ricerca tutta personale e di un affermato interesse sulle “visioni” e sul “divenire”: luoghi che lasciano sempre meno spazio alla casualità. Nel 2012 mostra personale di pittura “Le immagini (s)velate” a cura di Teresa Pugliatti al Monte di pietà di Messina e successivamente Palazzo D’Amico Milazzo. Conclude l’anno 2012 con una bipersonale insieme ad Antonello Arena “I NON LUOGHI” Cartiere Vannucci, Milano. Nel 2013 ancora una volta con Antonello Arena “RICERCHE CONVERGENTI MA NON TROPPO” Fiumara d’arte, Tusa, Museo d’arte contemporanea.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte.
22
marzo 2014
Alessandra Lanese – Palpiti e stagioni della pittura
Dal 22 marzo al 23 ottobre 2014
arte contemporanea
Location
PLUS FLORENCE
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Orario di apertura
da lunedì a domenica, dalle ore 10.00 alle ore 19.00
Vernissage
22 Marzo 2014, ore 18.00
Autore
Curatore