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Antonello Arena – Fare epoca
In mostra opere che esulano dalla descrittività pittorica per lasciarsi interagire con materiali che vanno dalla fotografia come icona alle resine, e ritagliarsi una precisa connotazione in quel realismo stringente che cattura la nostra epoca e la quotidianità.
Comunicato stampa
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“Scenari” si campiona ad essere, in una città come Firenze, lo specchio di un’arte di frontiera, assolutamente in movimento, ipermoderna, ipertesa, ipercolta, mente e cuore, ma anche progetto e destino della comunicazione estetica. E’ con questo progetto, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, che si vuole indicare e sorreggere l’arte nuova e, dunque, protagonisti e bandiere, bandendo ogni culto del transitorio per porgere a tutti il culto dell'eterno. Il terzo millennio che fa vivere i processi creativi in un clima di saccheggiamento della realtà, perchè il futuro è ora, fra rappresentazioni e interpretazioni, ci porta a cogliere il nuovo destino della bellezza. Con l'arte vogliamo aprire finestre sul mondo, con l'arte vogliamo aprire stagioni eroiche, con l'arte vogliamo inaugurare una nuova civiltà. Finestre sul mondo è un punto di partenza. Con “Scenari” si troveranno ad essere coinvolti, ogni volta, sei artisti con sei mostre personali. I sei di questo capitolo sono Antonello Arena, Carlo Cordua, Tommaso Dall'Osto, Antonino Gambino, Alessandra Lanese, Walter Tresoldi.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Esemplare l'arte di Antonello Arena, che esula dalla descrittività pittorica per lasciarsi interagire con materiali che vanno dalla fotografia come icona alle resine, e ritagliarsi una precisa connotazione in quel realismo stringente che cattura la nostra epoca e la quotidianità. E' una misurazione pop artistica, ove pop sta per popular, in quella cattura di elementi di costume e realtà, in quella presa di oggetti e componenti di un’epoca consumistica. Lo sguardo è totale e a tutto campo, nulla sfugge dell’oggi, perché Antonello Arena da artista del nostro tempo si muove proprio in quella sfera che lo circonda giornalmente. I territori della sperimentazione hanno da subito interessato l’immagine di Antonello Arena, artista italiano che sorprende e rinnova, ma addirittura entra nel disordine dei pensieri e delle cose per offrirne poi sensazioni, emozioni e allusioni verticalmente esasperate, andando a catturare una realtà cittadina e quotidiana lontana dalla decultura, alimentandola di anamorfosi. Come se non bastasse l’artista offre una realtà che sa di video a colori, avvitata in un desiderio filmico. Ecco perché i suoi lavori paiono dei tableaux vivants, dove Mnemosine cieca scandaglia ricordi e avverte la sobbalzante artificiosità della lusinga metropolitana. Persino taluni simboli e miti del nostro tempo diventano scena dell’oggi, e si candidano dinanzi alle tracce di sguardo sospeso. L’artista ha frugato nell’incrocio del vivere cittadino e nelle resistenze delle perfidie televisive, quanto basta a vocarlo presenza dell’arte contemporanea, e presenza di spessore, capace non solo di stupire, ma soprattutto di sottolineare quel salto nel nuovo millennio”.
Cenni biografici dell’artista
Antonello Arena ( Messina, 1955) in giovanissima età frequenta la bottega d’arte della zia materna, la pittrice Maria Baronello, dove apprende l’arte del dipingere, come allievo e collaboratore, realizzando stoffe dipinte, di notevole pregio, per le casate siciliane. A 19 anni, apre uno studio proprio iniziando ad esplorare altre forme di espressione artistica. Staccatosi dalla figurazione classica, espone la nuova ricerca nel 1986 in “due artisti a confronto” e subito dopo in “frammenti” con un catalogo a cura dell’amministrazione provinciale e testo critico di L. Ferlazzo Natoli. Altra tappa fondamentale della carriera artistica è il 1988, con la mostra “inchiostri su carta” a cura di Tommaso Trini, Lucio Barbera e Teresa Pugliatti. La nuova figurazione “informale” tocca diverse città italiane ed estere con esposizioni in gallerie e fiere d’arte. Dal 1990 al1999 l’attività artistica di Arena si sviluppa in modo multiforme e multimediale, spaziando dai cortometraggi, taluni premiati in sedi internazionali, alla progettazione di locali di tendenza; anche la pittura subisce una trasformazione, con l’inserimento di motivi romantici nell’informale esistente. L’informale romantico, così battezzato dalla critica, viene esposto nel 1999 a Milano e Venezia presso lo ”Spazio Eleusys” con la mostra “Percorsi dell’Anima” a cura di L. Barbera e M. Cavallarin. Nel 2000 viene invitato alla triennale di Milano col video “segni del tempo” e la Sony sponsorizza catalogo e mostra multimediale “segni del tempo” curata da T. Ferrari, presso la Fondazione Mudima con testi di L. Barbera e M. Corgnati. Dal 2001 al 2002 collabora con la galleria” Franco Cancelliere Artecontemporanea” ,con mostre collettive e personali, come “ritratti da collezione”, “la partita”, “favolosi anni ’60”...Dal 2009 collabora col giornalista e direttore di Tempo Economico, M. Goj, con mostre ed eventi significativi. Dal 2012 inizia la resinart che lo vede tuttora impegnato. Ultime mostre, Spazi Museali del Monte di Pietà Messina, GAM di Catania, Palazzo D’Amico di Milazzo, Cartiere Vannucci Milano, Fondazione Fiumara d’Arte Atelier sul mare Tusa. Nel 2013, ricorda M. Troisi a Salina (Isole Eolie) con la scultura “Oltre il tempo” curata da Saverio Pugliatti. Ha insegnato discipline artistiche nelle Accademie di Messina, Patti, Roma, Capo d’Orlando.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Esemplare l'arte di Antonello Arena, che esula dalla descrittività pittorica per lasciarsi interagire con materiali che vanno dalla fotografia come icona alle resine, e ritagliarsi una precisa connotazione in quel realismo stringente che cattura la nostra epoca e la quotidianità. E' una misurazione pop artistica, ove pop sta per popular, in quella cattura di elementi di costume e realtà, in quella presa di oggetti e componenti di un’epoca consumistica. Lo sguardo è totale e a tutto campo, nulla sfugge dell’oggi, perché Antonello Arena da artista del nostro tempo si muove proprio in quella sfera che lo circonda giornalmente. I territori della sperimentazione hanno da subito interessato l’immagine di Antonello Arena, artista italiano che sorprende e rinnova, ma addirittura entra nel disordine dei pensieri e delle cose per offrirne poi sensazioni, emozioni e allusioni verticalmente esasperate, andando a catturare una realtà cittadina e quotidiana lontana dalla decultura, alimentandola di anamorfosi. Come se non bastasse l’artista offre una realtà che sa di video a colori, avvitata in un desiderio filmico. Ecco perché i suoi lavori paiono dei tableaux vivants, dove Mnemosine cieca scandaglia ricordi e avverte la sobbalzante artificiosità della lusinga metropolitana. Persino taluni simboli e miti del nostro tempo diventano scena dell’oggi, e si candidano dinanzi alle tracce di sguardo sospeso. L’artista ha frugato nell’incrocio del vivere cittadino e nelle resistenze delle perfidie televisive, quanto basta a vocarlo presenza dell’arte contemporanea, e presenza di spessore, capace non solo di stupire, ma soprattutto di sottolineare quel salto nel nuovo millennio”.
Cenni biografici dell’artista
Antonello Arena ( Messina, 1955) in giovanissima età frequenta la bottega d’arte della zia materna, la pittrice Maria Baronello, dove apprende l’arte del dipingere, come allievo e collaboratore, realizzando stoffe dipinte, di notevole pregio, per le casate siciliane. A 19 anni, apre uno studio proprio iniziando ad esplorare altre forme di espressione artistica. Staccatosi dalla figurazione classica, espone la nuova ricerca nel 1986 in “due artisti a confronto” e subito dopo in “frammenti” con un catalogo a cura dell’amministrazione provinciale e testo critico di L. Ferlazzo Natoli. Altra tappa fondamentale della carriera artistica è il 1988, con la mostra “inchiostri su carta” a cura di Tommaso Trini, Lucio Barbera e Teresa Pugliatti. La nuova figurazione “informale” tocca diverse città italiane ed estere con esposizioni in gallerie e fiere d’arte. Dal 1990 al1999 l’attività artistica di Arena si sviluppa in modo multiforme e multimediale, spaziando dai cortometraggi, taluni premiati in sedi internazionali, alla progettazione di locali di tendenza; anche la pittura subisce una trasformazione, con l’inserimento di motivi romantici nell’informale esistente. L’informale romantico, così battezzato dalla critica, viene esposto nel 1999 a Milano e Venezia presso lo ”Spazio Eleusys” con la mostra “Percorsi dell’Anima” a cura di L. Barbera e M. Cavallarin. Nel 2000 viene invitato alla triennale di Milano col video “segni del tempo” e la Sony sponsorizza catalogo e mostra multimediale “segni del tempo” curata da T. Ferrari, presso la Fondazione Mudima con testi di L. Barbera e M. Corgnati. Dal 2001 al 2002 collabora con la galleria” Franco Cancelliere Artecontemporanea” ,con mostre collettive e personali, come “ritratti da collezione”, “la partita”, “favolosi anni ’60”...Dal 2009 collabora col giornalista e direttore di Tempo Economico, M. Goj, con mostre ed eventi significativi. Dal 2012 inizia la resinart che lo vede tuttora impegnato. Ultime mostre, Spazi Museali del Monte di Pietà Messina, GAM di Catania, Palazzo D’Amico di Milazzo, Cartiere Vannucci Milano, Fondazione Fiumara d’Arte Atelier sul mare Tusa. Nel 2013, ricorda M. Troisi a Salina (Isole Eolie) con la scultura “Oltre il tempo” curata da Saverio Pugliatti. Ha insegnato discipline artistiche nelle Accademie di Messina, Patti, Roma, Capo d’Orlando.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte.
22
marzo 2014
Antonello Arena – Fare epoca
Dal 22 marzo al 23 ottobre 2014
arte contemporanea
Location
PLUS FLORENCE
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Orario di apertura
da lunedì a domenica, dalle ore 10.00 alle ore 19.00
Vernissage
22 Marzo 2014, ore 18.00
Autore
Curatore