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Il vino nell’Antico Egitto. Il passato nel bicchiere
Una mostra esclusiva di carattere archeologico dal titolo Il vino nell’Antico Egitto. Il passato nel bicchiere approfondisce un tema inedito: l’uso e la diffusione del vino nell’Antico Egitto, tema che unisce la cultura egizia a quella della nostra penisola.
Comunicato stampa
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Una mostra esclusiva di carattere archeologico dal titolo Il vino nellAntico Egitto. Il passato nel bicchiere approfondisce un tema inedito: luso e la diffusione del vino nellAntico Egitto, tema che unisce la cultura egizia a quella della nostra penisola.
Lesposizione, ideata e curata da Sabina Malgora - archeologa ed egittologa - è ospitata presso la chiesa di S. Domenico ad Alba e offre al pubblico un percorso articolato in cui si ammirano reperti archeologici dal 2686 a.C., la riproduzione in scala reale di una tomba con pitture parietali, un sarcofago con una mummia e la ricostruzione tridimensionale del suo volto, oltre a documenti fotografici.
La rassegna è organizzata dallAssociazione Culturale Mummy Project in collaborazione con il Comune di Alba Assessorato alla Cultura, patrocinata da Regione Piemonte e Provincia di Cuneo e sostenuta da Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Ente Turismo Alba Bra Langhe e Roero, Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco, Consorzio Turistico Langhe e Roero, ACA.
I 50 reperti archeologici esposti risalgono al periodo compreso tra lAntico Regno e il periodo Romano, e uniti alla documentazione fotografica, descrivono le tematiche della mostra: lalimentazione, la viticoltura, la vinificazione, luso del vino nella mummificazione e la correlazione con il misticismo e le divinità.
Due sezioni speciali approfondiscono la storia e la cultura nellAntico Egitto.
- La prima è dedicata allo studio della mummia di Epoca Tarda e al suo sarcofago, entrambi provenienti dal Museo di Merano ed esposti al pubblico per la prima volta. In esclusiva è inoltre presente la testa ricostruita a tutto tondo della mummia esposta di cui si individuano i caratteri somatici, grazie al complesso lavoro condotto in questi mesi dalléquipe multidisciplinare italiana Mummy Project presso i laboratori americani della Pennsylvania, attraverso diversi procedimenti tra cui la tomografia assiale e la microanalisi.
- La seconda sezione avvicina alla vita degli antichi egizi tramite la ricostruzione in scala reale della tomba TT290 di Irynefer con volta a botte (m. 5,10x2,20x2,10), il cui originale si trova a Deir el Medina nel villaggio dove vivevano coloro che costruivano le tombe nella valle dei Re e delle Regine.
Allentrata è raffigurato il dio Anubi in forma di sciacallo che protegge lingresso e sulle pareti si osservano diverse scene didascaliche tra cui la confessione negativa fatta dal defunto alla presenza di 42 divinità, che formano il tribunale divino presieduto da Osiride, per poter essere ammesso nellaldilà.
Significative sono le fotografie scattate in Egitto appositamente per lesposizione, alcune delle quali ritraggono le rappresentazioni parietali della tomba di Nakht, TT52 della necropoli tebana di Sheikh Abd el-Qurna e raffigurano in modo dettagliato momenti di vita legati alla lavorazione della terra; in particolare la raccolta delluva e la spremitura, la conservazione del vino nelle anfore e la preparazione di un banchetto con grappoli offerti al defunto. Il vino, elemento simbolico in ambito religioso, era annoverato fra i doni dei corredi funebri, come viene illustrato nella Stele di Senbi (Medio Regno, XII dinastia) presente in mostra.
Tra gli oggetti legati al vino come simbolo di rinascita è esposta la statuetta in bronzo del dio Osiride che rinasce dopo la morte e limponente scultura di tre metri in quarzo-diorite raffigurante la dea Sekhmet con la testa di leonessa, il cui nome significa la potente.
Curiosi sono, inoltre, gli elementi per collare usekh in fayence, che, portati da uomini e donne, erano tra gli ornamenti personali più diffusi in Egitto; la loro forma a grappolo duva si ritrova anche in lunghe file di inserti parietali di palazzi e templi, come motivo decorativo a simboleggiare la rigenerazione. In mostra spiccano inoltre una serie di anfore rivestite internamente da materiale impermeabilizzante per conservare il vino, con forme diverse a seconda delle fasi di fermentazione e di invecchiamento.
I reperti esposti provengono da tre importanti musei italiani, il Museo Egizio di Torino, secondo di importanza mondiale dopo il Museo Egizio del Cairo, il Museo di Merano e il Museo Archeologico Nazionale di Firenze.
La mostra, con aperture anche serali, si inserisce nel ricco calendario di eventi che caratterizzeranno la primavera di Alba ed è arricchita da eventi collaterali, degustazioni, conferenze, serate di poesia, performance di teatro danza e concerti.
Accompagna levento un corposo catalogo edito da Ananke edizioni con testo critico di Sabina Malgora e saggi di importanti studiosi internazionali: Federico Bottigliengo, Alida DellAnna, Jonathan Elias, Maria Rosa Guasch-Jané, Maria Cristina Guidotti, Edoardo Guzzon, Patrick McGovern, Gilberto Modonesi, Marco Mozzone, Poo Mu-Chou, Dominic Rathbone.
Lesposizione coordinata da Alida DellAnna, è stata curata nellallestimento da Alessandra Chiti con il progetto illuminotecnico di Marco Palandella e Roberto Corradini.
Hanno contributo alla realizzazione gli sponsor: Barolo & Castles Foundation, Pio Cesare, Baratti & Milano, Cassa di Risparmio di Bra, Egea, Labirinto, Accedis.
Lesposizione, ideata e curata da Sabina Malgora - archeologa ed egittologa - è ospitata presso la chiesa di S. Domenico ad Alba e offre al pubblico un percorso articolato in cui si ammirano reperti archeologici dal 2686 a.C., la riproduzione in scala reale di una tomba con pitture parietali, un sarcofago con una mummia e la ricostruzione tridimensionale del suo volto, oltre a documenti fotografici.
La rassegna è organizzata dallAssociazione Culturale Mummy Project in collaborazione con il Comune di Alba Assessorato alla Cultura, patrocinata da Regione Piemonte e Provincia di Cuneo e sostenuta da Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Ente Turismo Alba Bra Langhe e Roero, Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco, Consorzio Turistico Langhe e Roero, ACA.
I 50 reperti archeologici esposti risalgono al periodo compreso tra lAntico Regno e il periodo Romano, e uniti alla documentazione fotografica, descrivono le tematiche della mostra: lalimentazione, la viticoltura, la vinificazione, luso del vino nella mummificazione e la correlazione con il misticismo e le divinità.
Due sezioni speciali approfondiscono la storia e la cultura nellAntico Egitto.
- La prima è dedicata allo studio della mummia di Epoca Tarda e al suo sarcofago, entrambi provenienti dal Museo di Merano ed esposti al pubblico per la prima volta. In esclusiva è inoltre presente la testa ricostruita a tutto tondo della mummia esposta di cui si individuano i caratteri somatici, grazie al complesso lavoro condotto in questi mesi dalléquipe multidisciplinare italiana Mummy Project presso i laboratori americani della Pennsylvania, attraverso diversi procedimenti tra cui la tomografia assiale e la microanalisi.
- La seconda sezione avvicina alla vita degli antichi egizi tramite la ricostruzione in scala reale della tomba TT290 di Irynefer con volta a botte (m. 5,10x2,20x2,10), il cui originale si trova a Deir el Medina nel villaggio dove vivevano coloro che costruivano le tombe nella valle dei Re e delle Regine.
Allentrata è raffigurato il dio Anubi in forma di sciacallo che protegge lingresso e sulle pareti si osservano diverse scene didascaliche tra cui la confessione negativa fatta dal defunto alla presenza di 42 divinità, che formano il tribunale divino presieduto da Osiride, per poter essere ammesso nellaldilà.
Significative sono le fotografie scattate in Egitto appositamente per lesposizione, alcune delle quali ritraggono le rappresentazioni parietali della tomba di Nakht, TT52 della necropoli tebana di Sheikh Abd el-Qurna e raffigurano in modo dettagliato momenti di vita legati alla lavorazione della terra; in particolare la raccolta delluva e la spremitura, la conservazione del vino nelle anfore e la preparazione di un banchetto con grappoli offerti al defunto. Il vino, elemento simbolico in ambito religioso, era annoverato fra i doni dei corredi funebri, come viene illustrato nella Stele di Senbi (Medio Regno, XII dinastia) presente in mostra.
Tra gli oggetti legati al vino come simbolo di rinascita è esposta la statuetta in bronzo del dio Osiride che rinasce dopo la morte e limponente scultura di tre metri in quarzo-diorite raffigurante la dea Sekhmet con la testa di leonessa, il cui nome significa la potente.
Curiosi sono, inoltre, gli elementi per collare usekh in fayence, che, portati da uomini e donne, erano tra gli ornamenti personali più diffusi in Egitto; la loro forma a grappolo duva si ritrova anche in lunghe file di inserti parietali di palazzi e templi, come motivo decorativo a simboleggiare la rigenerazione. In mostra spiccano inoltre una serie di anfore rivestite internamente da materiale impermeabilizzante per conservare il vino, con forme diverse a seconda delle fasi di fermentazione e di invecchiamento.
I reperti esposti provengono da tre importanti musei italiani, il Museo Egizio di Torino, secondo di importanza mondiale dopo il Museo Egizio del Cairo, il Museo di Merano e il Museo Archeologico Nazionale di Firenze.
La mostra, con aperture anche serali, si inserisce nel ricco calendario di eventi che caratterizzeranno la primavera di Alba ed è arricchita da eventi collaterali, degustazioni, conferenze, serate di poesia, performance di teatro danza e concerti.
Accompagna levento un corposo catalogo edito da Ananke edizioni con testo critico di Sabina Malgora e saggi di importanti studiosi internazionali: Federico Bottigliengo, Alida DellAnna, Jonathan Elias, Maria Rosa Guasch-Jané, Maria Cristina Guidotti, Edoardo Guzzon, Patrick McGovern, Gilberto Modonesi, Marco Mozzone, Poo Mu-Chou, Dominic Rathbone.
Lesposizione coordinata da Alida DellAnna, è stata curata nellallestimento da Alessandra Chiti con il progetto illuminotecnico di Marco Palandella e Roberto Corradini.
Hanno contributo alla realizzazione gli sponsor: Barolo & Castles Foundation, Pio Cesare, Baratti & Milano, Cassa di Risparmio di Bra, Egea, Labirinto, Accedis.
21
marzo 2014
Il vino nell’Antico Egitto. Il passato nel bicchiere
Dal 21 marzo al 19 maggio 2014
archeologia
Location
CHIESA DI SAN DOMENICO
Alba, Via Teobaldo Calissano, (Cuneo)
Alba, Via Teobaldo Calissano, (Cuneo)
Biglietti
Intero € 5
Scuole, over 70, under 14 € 4 - under 6 gratuito
Visita guidata in gruppo su prenotazione € 15
Orario di apertura
da martedì a venerdì: 14.30 - 18.30 (mattina e lunedì su prenotazione)
sabato: 10 - 22
domenica: 10 - 19
Vernissage
21 Marzo 2014, ore 17.30
Editore
ANANKE
Ufficio stampa
IRMA BIANCHI
Curatore