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I codici dell’Apocalisse
Dal 24 gennaio al 7 febbraio l’antica dimora di Palazzo Grassi – via Marsala 12, Bologna – apre per la prima volta le sue porte per accogliere l’innovativo e sorprendente progetto culturale I codici dell’Apocalisse, a cura di Marcello Pecchioli e Lucilla Boschi dell’Associazione Culturale Age of Future. Curatore dell’allestimento, Fabio Fornasari, che ha realizzato il Museo del Novecento a Milano.
Il progetto è all’interno di ART CITY Bologna, il programma di mostre e iniziative istituzionali proposto, in occasione di Arte Fiera, nei musei e negli spazi pubblici della città.
Comunicato stampa
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Dal 24 gennaio al 7 febbraio l’antica dimora di Palazzo Grassi – via Marsala 12, Bologna – apre per la prima volta le sue porte per accogliere l’innovativo e sorprendente progetto culturale I codici dell’Apocalisse, a cura di Marcello Pecchioli e Lucilla Boschi dell’Associazione Culturale Age of Future.
Il progetto, che ha il patrocinio del Circolo Ufficiali dell'Esercito di Bologna e in collaborazione con Latifolia Group, è all’interno di ART CITY Bologna, il programma di mostre e iniziative istituzionali proposto, in occasione di Arte Fiera, nei musei e negli spazi pubblici della città.
I codici dell’Apocalisse declina una idea che da tempo è studiata ed elaborata dagli autori, il Tecno-Medio-Evo, ovvero l’ipotesi che le epoche storiche non abbiamo un inizio e una fine, ma piuttosto continuino ad essere con quei “saperi”, quei “semi abbandonati”, lasciati/affidati ai futuri, che germogliano quando le condizioni lo rendono possibile. E infatti le nuove tecnologie hanno risvegliato alcune attenzioni per una ricerca scientifica differente, che ha origine nel medioevo: John Dee, Raimondo Lullo fino ad arrivare ad Athanasius Kircher sono tutti esempi che, partendo dal medioevo e traghettando nel rinascimento, collezionano saperi, che oggi sono sviluppati da chi si occupa di cibernetica, di informatica e di nuove tecnologie.
Rivoluzionario l’approccio artistico e scientifico del progetto, così spiegato nelle parole del curatore Pecchioli: “il nostro metodo si svolge utilizzando la storia antica, l'archeologia, conoscenze di tipo tecnologico e multimediale, la fantascienza, la fiction e i new media. I nostri artisti lavorano su contenuti molto forti, ognuno con la sua poetica e cifra stilistica ma, all'interno dei nostri progetti, l'arte viene ulteriormente supportata e rilanciata, grazie ad allestimenti architettonici mirati, l'uso di tecnologie, sonorizzazioni e ambienti acustici, audiovisivi e interattivi, è un'idea di lavoro artistico che ricorda da vicino la costruzione di set cinematografici o teatrali, o se vogliamo rimanere in ambito Medio-Evale, l'edificazione di Chiese e Cattedrali gotiche. Un'arte aumentata, dunque, in cui i meccanismi di comunicazione, che di solito sono affidati quasi unicamente alle singole opere d'arte e ai loro autori, vengono amplificati”.
Al fine di trascinare e affascinare lo spettatore, coinvolgendone tutti i sensi, il progetto è articolato in diversi percorsi.
Si comincia con la mostra I codici dell’Apocalisse, che dà il titolo all’intero progetto, (inaugurazione con visita guidata venerdì 24 gennaio alle ore 12 e aperitivo inaugurale con visita guidata ore 20.30. Prosegue fino al 7 febbraio), che cerca un dialogo tra la produzione di 19 artisti provenienti da tutto il territorio nazionale e Palazzo Grassi, oggi sede del Circolo Ufficiali dell’Esercito, ma nel corso dei secoli casa medioevale, poi residenza senatoria e cardinalizia; luogo unico e fondamentale per l’origine medioevale e il ricco apparato iconografico.
La mostra, una specie di macchina del tempo artistica e multi-sensoriale, vuole indagare l’estetica che dai pensatori medioevali giunge fino al Novecento, alle elaborazioni portate avanti dalle avanguardie per arrivare fino alle modalità espressive del contemporaneo. Il ruolo di costruire un ponte tra i Codici dell’apocalisse e Palazzo Grassi viene assunto dall’installazione di una stanza nella stanza, una wunderkammer a cura dell'architetto museografo Fabio Fornasari, che realizza una sorta di contaminazione degli ambienti; collezionando e mostrando i temi in maniera virale lascia tracce lungo le sale del Palazzo e crea relazioni con le singole stanze. Il sistema virale della installazione-wunderkammer si sviluppa tramite la presenza di opere in cui i riferimenti al medioevo e alla modernità tecnologica sono in stretto legame.
All'interno della mostra, è presente anche una sezione speciale dedicata alla rassegna video Così lontano, così vicino2. In weiter ferne so nah2, a cura di Gabriele Perretta, il quale attraverso le opere video degli artisti realizza una riflessione critica sull'expanded screen e sulla cultura videografica del Medialismo.
Originalissimo l’arazzo di Gabriele Lamberti, che prende spunto dal ciclo di arazzi del Castello di Boussac, La Dama e l'Unicorno, una delle più importanti opere di arazzeria del medioevo europeo, conservata al Museo Nazionale Del Medio-Evo di Cluny, a Parigi. Accoglie i visitatori, all’entrata di Palazzo Grassi, il trittico digitale di Ennio Bertrand, che riprende le pale d'altare medioevali e la lunga tradizione dei corpi mistici e dolenti. Apocalissi del futuro è il lavoro semi-robotico e inquietante di Enrico T. De Paris, un simulacro umano che sembra interagire, come un Golem impazzito, con interi mondi, personaggi, animali e paesaggi finzionali. Tobia Ravà con la sua opera La Cabala porta il visitatore alla scoperta dei significati nascosti della realtà, attraverso una lettura a vari livelli delle parole e delle immagini.
A fianco della mostra principale, un assaggio delle proposte in corso di sviluppo da parte dell'Associazione Culturale Age of Future con Livio Billo con Debora Bergaglio, che nella preview della sezione fashion di Tecno-Medioevo, presenta i lavori di quattro creatrici di moda (Isabella Bortolotto, Elvezia Allari, Barbara Odorizzi e Giorgia Bortolami) e di quattro fashion jewels (Barbara Uderzo, Lucia Gangheri, Anna Girolomini e Roberto Zanon) che rivisitano e ri-codificano fogge e stili dell’epoca.
Alle ore 21 proiezione della rassegna Tecno-Medio-Evo Reloaded a cura di Marcello Pecchioli, che ha l’intento di rilanciare la fiction in Italia, da un punto di vista televisivo e cinematografico, servendosi di contenuti quali la science-fiction, l'horror, il cinema di genere, ecc con lavori di Mariano Equizzi, Marcello Pecchioli, Andrea Sanguigni, i GMM, Alessandro Amaducci.
L’intenso percorso sensoriale prosegue sabato 25 gennaio ore 21,00, in occasione della ArtCity White Night, con il musicista Tiziano Popoli e l’artista Rudi Punzo, che si alternano in performance singole e in una inedita performance congiunta tra i due artisti. Apocalypse-Machine, l’installazione di Popoli genera ambienti sonori interattivi per propone al visitatore un viaggio iniziatico alla scoperta delle possibili declinazioni drammaturgie sonore dell'Apocalisse e dei suoi simbolismi allegorici. Rudi Punzo invece presenta UV-VIRUS: un’immaginaria cultura batterica -pronta alla diffusione pandemica. Sensori di movimento nascosti riportano in vita 8 macro protozoi che con cigolii, clangori, ticchettii e vibrazioni minacciano di attaccare e contagiare gli ignari passanti.
Domenica 26 gennaio alle 19,00 il filosofo Gabriele Perretta presenta Neverending, documentario di Francesco Di Loreto sul progetto musicale di Damo Suzuki, il musicista giapponese che ha creato un network mondiale tra tutti i musicisti incontrati nei suoi numerosi spostamenti, e con i quali ha dato vita ad imprevedibili fusioni estemporanee.
A seguire alle ore alle 20.00 il palato è stimolato dagli antichi sapori della una cena templare con accompagnamento musicale da parte del gruppo Lazag. (su prenotazione al numero 051/238183). E dopo cena alle ore 22,00 ancora Gabriele Perretta presenta: Giulio Di Mauro feat. Matt Howden, Laudomia Scape, tentativo di raccontare la storia di un piccolo villaggio della Maremma attraverso la scansione visiva di un suo frammento.
Martedì 28 gennaio alle ore 21,00 presentazione del volume Citymakers, con Lucilla Boschi, Fabio Fornasari, Marcello Pecchioli, Emmanuele Jonathan Pilia, che affronta e sviluppa il sempre più attuale dibattito incentrato sulle relazioni tra immaginario fantascientifico e nuovi scenari urbani, un dibattito capace di dare avvio a un confronto e trovare nuovi spunti di riflessione sul futuro delle nostre città.
Giovedì 30 gennaio alle ore 16,30 l’artista digitale Roberto Carraro presenta la app. per iPad Bible World, un nuovo modo di accostarsi alla Bibbia: il più grande libro di tutti i tempi entra nell’era dell’iPad valorizzando gli aspetti specifici del nuovo media. Il lettore si immerge in un’opera che presenta varie esperienze sensoriali - visiva e tattile - e diverse dimensioni - personalizzate e virtuali.
Gli eventi in programma si concludono sabato 1 febbraio (ore 10,00 - 17,30) con ARALDICA 2.0 Dall'Araldica medio-evale ai linguaggi post-mediali, una giornata di Studi sull'araldica come rilettura, in chiave contemporanea, di uno dei sistemi di segni simbolici più potenti e utilizzati nel Medio-Evo e nel Rinascimento, da casate nobiliari, vescovati, papati, entità militari e civili. L'Araldica era un sistema di segni che serviva non solo a comunicare la potenza di una casata nobiliare o di un papato ma era anche un sistema di segni proiettivo, vestimentario, d'arredo e architettonico, alchemico, astrologico, quindi qualche cosa di molto vicino ad un global design di oggi. La giornata di studi vuole essere un primo momento di riflessione e di re-interpretazione di una grammatica simbolica che ha rappresentato, per molti secoli, un modello di comunicazione efficiente ed esteticamente avanzato di cui noi, oggi, continuiamo a vedere le vestigia in scudi, mantelli, sigilli, capitelli, armi, gioielli, vestiti, ornamenti,
Tecno Medio Evo
Tecnomedioevo non è uno stile, ma una lettura critica della realtà e di analisi dei suoi immaginari. Scrive Pecchioli; “Il Progetto Tecno-Medio-Evo, a cui facciamo riferimento, per questa Mostra "I Codici dell'Apocalisse" ci mostra che viviamo in un epoca che sembra avere molte attinenze con il Medio-Evo storico. Ad esempio, le Siddhi dello Yoga, che nel passato erano dei poteri paranormali, come la precognizione, la telecinesi, la proiezione del corpo, acquisiti da chi faceva meditazione, ad uno stadio molto alto, oggi trovano la loro traduzione, puntuale, nel nostro universo tecnologico, con le telecomunicazioni, i tablet, gli smartphone, che ci consentono di essere, contemporaneamente, in vari luoghi, di vedere tutto attraverso i collegamenti skype e di essere sempre connessi con i social network e la messaggistica.
La Mostra ci farà vedere, attraverso una collettiva di artisti e autori contemporanei, quali siano altre analogie che troviamo, tra il simbolismo, che risale all'Epoca dell'Apocalisse, antica e medio-evale, e il nostro tempo di uomini, dominati dal progresso scientifico e tecnologico del XXI Secolo. Così, come la nostra bolla di telecomunicazioni, in cui siamo immersi, quotidianamente, potrebbe essere letta come l'espansione elettronica delle siddhi e dei poteri mistici della meditazione e dell'ascesi, anche i temi apocalittici, di cui sono piene le sacre scritture, la Bibbia, i Vangeli, la letteratura millenaristica del Medio-Evo, potrebbero avere il loro analogo nell'epoca tecnologica, in cui stiamo vivendo, affluente, sofisticata, e dominata dall'informazione. Ricordiamoci anche il Millennium Bug del 2000, l'Attacco alle Torri Gemelle del 11 Settembre 2001 e la crisi Economica Globale a partire dal 2008, da cui non siamo ancora usciti, e che hanno segnato anni, con incubi millenaristici, non così diversi dalle profezie estreme del Medio-Evo storico, di cui abbiamo, nella letteratura e nella stessa arte medioevale, un'ampia testimonianza. In realtà, come pensavano gli antichi artisti e letterati del primo Rinascimento, il Medio-Evo e, soprattutto, la Storia antica, sono la linfa vitale a cui attingere per poter esprimere il nuovo attraverso lo studio dell'antico e del classico, e non sono così distanti dall'epoca contemporanea, di cui costituiscono la remota memoria e le radici e l'architettura logica del nostro sviluppo.
Marcello Pecchioli è laureato in filosofia della scienza, critico multimedia e cinematografico, curatore di eventi artistici, docente universitario presso il Dams Cinema dell'Università di Padova. Attualmente sta lavorando al Progetto Tecno-Medio-Evo, nato in ambito universitario e già presentato presso la Scuola Superiore S.Anna di Pisa, al Festival Della Scienza di Genova e in altri Festival italiani. Questa seconda fase del progetto si caratterizza perché sono entrate componenti artistiche e tecnologiche che hanno permesso di realizzare mostre ed eventi culturali, il primo dei quali presso il Museo Delle Scienze Naturali di Torino nel 2013. E' presidente dell'Associazione Culturale Age of Future.
Il progetto, che ha il patrocinio del Circolo Ufficiali dell'Esercito di Bologna e in collaborazione con Latifolia Group, è all’interno di ART CITY Bologna, il programma di mostre e iniziative istituzionali proposto, in occasione di Arte Fiera, nei musei e negli spazi pubblici della città.
I codici dell’Apocalisse declina una idea che da tempo è studiata ed elaborata dagli autori, il Tecno-Medio-Evo, ovvero l’ipotesi che le epoche storiche non abbiamo un inizio e una fine, ma piuttosto continuino ad essere con quei “saperi”, quei “semi abbandonati”, lasciati/affidati ai futuri, che germogliano quando le condizioni lo rendono possibile. E infatti le nuove tecnologie hanno risvegliato alcune attenzioni per una ricerca scientifica differente, che ha origine nel medioevo: John Dee, Raimondo Lullo fino ad arrivare ad Athanasius Kircher sono tutti esempi che, partendo dal medioevo e traghettando nel rinascimento, collezionano saperi, che oggi sono sviluppati da chi si occupa di cibernetica, di informatica e di nuove tecnologie.
Rivoluzionario l’approccio artistico e scientifico del progetto, così spiegato nelle parole del curatore Pecchioli: “il nostro metodo si svolge utilizzando la storia antica, l'archeologia, conoscenze di tipo tecnologico e multimediale, la fantascienza, la fiction e i new media. I nostri artisti lavorano su contenuti molto forti, ognuno con la sua poetica e cifra stilistica ma, all'interno dei nostri progetti, l'arte viene ulteriormente supportata e rilanciata, grazie ad allestimenti architettonici mirati, l'uso di tecnologie, sonorizzazioni e ambienti acustici, audiovisivi e interattivi, è un'idea di lavoro artistico che ricorda da vicino la costruzione di set cinematografici o teatrali, o se vogliamo rimanere in ambito Medio-Evale, l'edificazione di Chiese e Cattedrali gotiche. Un'arte aumentata, dunque, in cui i meccanismi di comunicazione, che di solito sono affidati quasi unicamente alle singole opere d'arte e ai loro autori, vengono amplificati”.
Al fine di trascinare e affascinare lo spettatore, coinvolgendone tutti i sensi, il progetto è articolato in diversi percorsi.
Si comincia con la mostra I codici dell’Apocalisse, che dà il titolo all’intero progetto, (inaugurazione con visita guidata venerdì 24 gennaio alle ore 12 e aperitivo inaugurale con visita guidata ore 20.30. Prosegue fino al 7 febbraio), che cerca un dialogo tra la produzione di 19 artisti provenienti da tutto il territorio nazionale e Palazzo Grassi, oggi sede del Circolo Ufficiali dell’Esercito, ma nel corso dei secoli casa medioevale, poi residenza senatoria e cardinalizia; luogo unico e fondamentale per l’origine medioevale e il ricco apparato iconografico.
La mostra, una specie di macchina del tempo artistica e multi-sensoriale, vuole indagare l’estetica che dai pensatori medioevali giunge fino al Novecento, alle elaborazioni portate avanti dalle avanguardie per arrivare fino alle modalità espressive del contemporaneo. Il ruolo di costruire un ponte tra i Codici dell’apocalisse e Palazzo Grassi viene assunto dall’installazione di una stanza nella stanza, una wunderkammer a cura dell'architetto museografo Fabio Fornasari, che realizza una sorta di contaminazione degli ambienti; collezionando e mostrando i temi in maniera virale lascia tracce lungo le sale del Palazzo e crea relazioni con le singole stanze. Il sistema virale della installazione-wunderkammer si sviluppa tramite la presenza di opere in cui i riferimenti al medioevo e alla modernità tecnologica sono in stretto legame.
All'interno della mostra, è presente anche una sezione speciale dedicata alla rassegna video Così lontano, così vicino2. In weiter ferne so nah2, a cura di Gabriele Perretta, il quale attraverso le opere video degli artisti realizza una riflessione critica sull'expanded screen e sulla cultura videografica del Medialismo.
Originalissimo l’arazzo di Gabriele Lamberti, che prende spunto dal ciclo di arazzi del Castello di Boussac, La Dama e l'Unicorno, una delle più importanti opere di arazzeria del medioevo europeo, conservata al Museo Nazionale Del Medio-Evo di Cluny, a Parigi. Accoglie i visitatori, all’entrata di Palazzo Grassi, il trittico digitale di Ennio Bertrand, che riprende le pale d'altare medioevali e la lunga tradizione dei corpi mistici e dolenti. Apocalissi del futuro è il lavoro semi-robotico e inquietante di Enrico T. De Paris, un simulacro umano che sembra interagire, come un Golem impazzito, con interi mondi, personaggi, animali e paesaggi finzionali. Tobia Ravà con la sua opera La Cabala porta il visitatore alla scoperta dei significati nascosti della realtà, attraverso una lettura a vari livelli delle parole e delle immagini.
A fianco della mostra principale, un assaggio delle proposte in corso di sviluppo da parte dell'Associazione Culturale Age of Future con Livio Billo con Debora Bergaglio, che nella preview della sezione fashion di Tecno-Medioevo, presenta i lavori di quattro creatrici di moda (Isabella Bortolotto, Elvezia Allari, Barbara Odorizzi e Giorgia Bortolami) e di quattro fashion jewels (Barbara Uderzo, Lucia Gangheri, Anna Girolomini e Roberto Zanon) che rivisitano e ri-codificano fogge e stili dell’epoca.
Alle ore 21 proiezione della rassegna Tecno-Medio-Evo Reloaded a cura di Marcello Pecchioli, che ha l’intento di rilanciare la fiction in Italia, da un punto di vista televisivo e cinematografico, servendosi di contenuti quali la science-fiction, l'horror, il cinema di genere, ecc con lavori di Mariano Equizzi, Marcello Pecchioli, Andrea Sanguigni, i GMM, Alessandro Amaducci.
L’intenso percorso sensoriale prosegue sabato 25 gennaio ore 21,00, in occasione della ArtCity White Night, con il musicista Tiziano Popoli e l’artista Rudi Punzo, che si alternano in performance singole e in una inedita performance congiunta tra i due artisti. Apocalypse-Machine, l’installazione di Popoli genera ambienti sonori interattivi per propone al visitatore un viaggio iniziatico alla scoperta delle possibili declinazioni drammaturgie sonore dell'Apocalisse e dei suoi simbolismi allegorici. Rudi Punzo invece presenta UV-VIRUS: un’immaginaria cultura batterica -pronta alla diffusione pandemica. Sensori di movimento nascosti riportano in vita 8 macro protozoi che con cigolii, clangori, ticchettii e vibrazioni minacciano di attaccare e contagiare gli ignari passanti.
Domenica 26 gennaio alle 19,00 il filosofo Gabriele Perretta presenta Neverending, documentario di Francesco Di Loreto sul progetto musicale di Damo Suzuki, il musicista giapponese che ha creato un network mondiale tra tutti i musicisti incontrati nei suoi numerosi spostamenti, e con i quali ha dato vita ad imprevedibili fusioni estemporanee.
A seguire alle ore alle 20.00 il palato è stimolato dagli antichi sapori della una cena templare con accompagnamento musicale da parte del gruppo Lazag. (su prenotazione al numero 051/238183). E dopo cena alle ore 22,00 ancora Gabriele Perretta presenta: Giulio Di Mauro feat. Matt Howden, Laudomia Scape, tentativo di raccontare la storia di un piccolo villaggio della Maremma attraverso la scansione visiva di un suo frammento.
Martedì 28 gennaio alle ore 21,00 presentazione del volume Citymakers, con Lucilla Boschi, Fabio Fornasari, Marcello Pecchioli, Emmanuele Jonathan Pilia, che affronta e sviluppa il sempre più attuale dibattito incentrato sulle relazioni tra immaginario fantascientifico e nuovi scenari urbani, un dibattito capace di dare avvio a un confronto e trovare nuovi spunti di riflessione sul futuro delle nostre città.
Giovedì 30 gennaio alle ore 16,30 l’artista digitale Roberto Carraro presenta la app. per iPad Bible World, un nuovo modo di accostarsi alla Bibbia: il più grande libro di tutti i tempi entra nell’era dell’iPad valorizzando gli aspetti specifici del nuovo media. Il lettore si immerge in un’opera che presenta varie esperienze sensoriali - visiva e tattile - e diverse dimensioni - personalizzate e virtuali.
Gli eventi in programma si concludono sabato 1 febbraio (ore 10,00 - 17,30) con ARALDICA 2.0 Dall'Araldica medio-evale ai linguaggi post-mediali, una giornata di Studi sull'araldica come rilettura, in chiave contemporanea, di uno dei sistemi di segni simbolici più potenti e utilizzati nel Medio-Evo e nel Rinascimento, da casate nobiliari, vescovati, papati, entità militari e civili. L'Araldica era un sistema di segni che serviva non solo a comunicare la potenza di una casata nobiliare o di un papato ma era anche un sistema di segni proiettivo, vestimentario, d'arredo e architettonico, alchemico, astrologico, quindi qualche cosa di molto vicino ad un global design di oggi. La giornata di studi vuole essere un primo momento di riflessione e di re-interpretazione di una grammatica simbolica che ha rappresentato, per molti secoli, un modello di comunicazione efficiente ed esteticamente avanzato di cui noi, oggi, continuiamo a vedere le vestigia in scudi, mantelli, sigilli, capitelli, armi, gioielli, vestiti, ornamenti,
Tecno Medio Evo
Tecnomedioevo non è uno stile, ma una lettura critica della realtà e di analisi dei suoi immaginari. Scrive Pecchioli; “Il Progetto Tecno-Medio-Evo, a cui facciamo riferimento, per questa Mostra "I Codici dell'Apocalisse" ci mostra che viviamo in un epoca che sembra avere molte attinenze con il Medio-Evo storico. Ad esempio, le Siddhi dello Yoga, che nel passato erano dei poteri paranormali, come la precognizione, la telecinesi, la proiezione del corpo, acquisiti da chi faceva meditazione, ad uno stadio molto alto, oggi trovano la loro traduzione, puntuale, nel nostro universo tecnologico, con le telecomunicazioni, i tablet, gli smartphone, che ci consentono di essere, contemporaneamente, in vari luoghi, di vedere tutto attraverso i collegamenti skype e di essere sempre connessi con i social network e la messaggistica.
La Mostra ci farà vedere, attraverso una collettiva di artisti e autori contemporanei, quali siano altre analogie che troviamo, tra il simbolismo, che risale all'Epoca dell'Apocalisse, antica e medio-evale, e il nostro tempo di uomini, dominati dal progresso scientifico e tecnologico del XXI Secolo. Così, come la nostra bolla di telecomunicazioni, in cui siamo immersi, quotidianamente, potrebbe essere letta come l'espansione elettronica delle siddhi e dei poteri mistici della meditazione e dell'ascesi, anche i temi apocalittici, di cui sono piene le sacre scritture, la Bibbia, i Vangeli, la letteratura millenaristica del Medio-Evo, potrebbero avere il loro analogo nell'epoca tecnologica, in cui stiamo vivendo, affluente, sofisticata, e dominata dall'informazione. Ricordiamoci anche il Millennium Bug del 2000, l'Attacco alle Torri Gemelle del 11 Settembre 2001 e la crisi Economica Globale a partire dal 2008, da cui non siamo ancora usciti, e che hanno segnato anni, con incubi millenaristici, non così diversi dalle profezie estreme del Medio-Evo storico, di cui abbiamo, nella letteratura e nella stessa arte medioevale, un'ampia testimonianza. In realtà, come pensavano gli antichi artisti e letterati del primo Rinascimento, il Medio-Evo e, soprattutto, la Storia antica, sono la linfa vitale a cui attingere per poter esprimere il nuovo attraverso lo studio dell'antico e del classico, e non sono così distanti dall'epoca contemporanea, di cui costituiscono la remota memoria e le radici e l'architettura logica del nostro sviluppo.
Marcello Pecchioli è laureato in filosofia della scienza, critico multimedia e cinematografico, curatore di eventi artistici, docente universitario presso il Dams Cinema dell'Università di Padova. Attualmente sta lavorando al Progetto Tecno-Medio-Evo, nato in ambito universitario e già presentato presso la Scuola Superiore S.Anna di Pisa, al Festival Della Scienza di Genova e in altri Festival italiani. Questa seconda fase del progetto si caratterizza perché sono entrate componenti artistiche e tecnologiche che hanno permesso di realizzare mostre ed eventi culturali, il primo dei quali presso il Museo Delle Scienze Naturali di Torino nel 2013. E' presidente dell'Associazione Culturale Age of Future.
24
gennaio 2014
I codici dell’Apocalisse
Dal 24 gennaio al 07 febbraio 2014
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Bologna
Bologna, (Bologna)
Bologna, (Bologna)
Vernissage
24 Gennaio 2014, h 12 e h 20.30
Sito web
codiciapocalisse.org
Curatore