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Espressioni e forme del ‘900. Selezioni tematiche dalla donazione Pieraccini
La passione e la generosità dei collezionisti Giovanni e Vera Pieraccini regalano alla città di Viareggio un patrimonio di opere affascinanti ed emblematiche, offrendo una grande opportunità per i cittadini di apprezzare una significativa testimonianza di amore per l’arte e per la città di Viareggio
Comunicato stampa
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FEMINA
La figura femminile rimane il più affascinante enigma che il mondo dell'arte abbia affrontato: infatti è alla rappresentazione femminile che l'artista consegna il giudizio estetico dell'arte, immagine compiuta di un soggetto e del suo ruolo.
A partire dalla interpretazione di fine ‘800, restituita dall’acquaforte di Manet, è possibile tracciare un percorso attraverso le avanguardie con opere di artisti internazionali che hanno fornito una lettura appassionata ed emozionante della raffigurazione della donna, in particolar modo del nudo femminile che, come scrive Bernard Berenson nel 1947, la figura nuda “… è stata la principale preoccupazione dell’arte della rappresentazione visiva.”
Il classico e raffinato Nu de dos di Maillol si contrappone alla visione più moderna di Christiane della Valadon e, ancor di più, alla composizione avanguardista di Weibliche Halbfigur, eseguita da Natalia Gontcharova.
Una visione più pacata, rispetto alle più note opere Fauves, è quella di Matisse affascinato dalla figura femminile al punto da impegnarlo per l’intero arco della sua carriera in una ricerca incessante attraverso tutte le tecniche.
Il segno informale ci viene offerto da Fautrier mentre Grosz, per quanto sintetico nel tratto, organizza la composizione con spirito dissacrante.
Moore presenta una creazione plastica, inserita in un ampio spazio aperto, che rimanda alla sua nota produzione di sculture monumentali di derivazione precolombiana.
Forme di ispirazione cubista-futurista, surrealista e semiastratte del gruppo CO.BR.A. sono qui esposte con le opere rispettivamente di Severini, Delvaux e Corneille.
RITRATTO
Il ritratto, nella storia dell’arte occidentale, simboleggia uno dei temi più attraenti e, per le sue complesse varietà espressive, oltre a ispirare la creatività degli artisti, ha favorito nei committenti e negli stessi autori il sogno di rendere immortale la propria immagine o quella di un’altra persona attraverso la memoria visiva.
Al verismo dell’Autoritratto di De Nittis si contrappone la visione post-impressionista di Gauguin che ritrae il poeta Mallarmé su un fondo di tenebre da cui emerge un inquietante corvo. Mentre l’esercitazione metafisica di Carrà del Gentiluomo ubriaco contrasta con la rappresentazione naturalistica e suggestiva della Tête de femme del francese Derain. Interessanti le due letture del ritratto femminile proposte da due autori geograficamente e stilisticamente agli antipodi: il messicano Orozco, leader insieme a Diego Rivera del Rinascimento Murale Messicano, restituisce un ritratto femminile crudo e realistico in contrapposizione alla sofisticata interpretazione dell’olandese Van Dongen, simpatizzante dei Fauves e delle esperienze emotive dell’Espressionismo, che propone, come in una inquadratura fotografica, un volto dallo sguardo plumbeo e dalla bocca sanguigna.
In questa sezione sono stati esposti anche alcuni ritratti di Vera e Giovanni Pieraccini realizzati da artisti amici della coppia come omaggio affettuoso del loro ruolo di appassionati mecenati.
RELAZIONI
Nella sezione sono state selezionate scene di vita quotidiana. Conversazioni tra amici e conoscenti compaiono nelle grafiche di fine ‘800 di Bonnard e Raffaelli esponenti il primo del gruppo del Nabis e l’altro del tardo impressionismo.
Il ‘900 si apre con un’opera di Pascin raffigurante due figure femminili in una ambientazione che ricorda il contemporaneo Toulouse-Lautrec; seguono negli anni ’20 Levy, Heckel, Chagall con soggetti che variano dalla dolcezza materna, all’immagine circense e alle rappresentazioni letterarie: in particolare l’acquaforte di Chagall fa parte di una cospicua serie per illustrare il romanzo Le anime morte di Gogol.
La relazione tra uomo e animale è qui ben espressa dalla grafica di Marini; mentre il “rapporto umano” continua con la composizione surrealista di Ernst, quella visionaria di Matta, quella grottesca di Horst.
Concludono la rassegna le grafiche di Ceroli, esponente italiano tra la Pop Art e l’Arte Povera, e di Sughi con un’immagine che conferma l’interesse per la ricerca sulla condizione dell’uomo e sul suo malessere.
STORIE
La sezione racconta diversi episodi della storia tra ‘800 e ‘900. Le guerre di indipendenza per l’unità nazionale italiana è documentata dall’acquaforte di Fattori, dove viene rappresentato un momento di riposo di un soldato nell’accampamento. Tre opere documentano la tragedia della Grande Guerra vissuta anche da Otto Dix la cui esperienza trasforma l’artista da interventista a pacifista approdando, più tardi, alla creazione di un documento di valore eccezionale con il Trittico della guerra.
Sul sacrificio dei giovani durante la Resistenza, Manzù ha ideato un monumento, realizzato nel 1977 a Bergamo, di cui la litografia qui esposta costituisce una delle prime esercitazioni grafiche sul tema.
Contro il regime franchista, nel 1961 Emilio Vedova esegue una serie di litografie con il titolo Spagna oggi, caratterizzate da una libera e dinamica gestualità informale, a cui seguiranno l’anno successivo i cicli polimaterici Per la Spagna per la mostra organizzata a Ca’ Giustinian, a Venezia, durante la Biennale d’Arte. La lotta antifranchista è vissuta dal pittore Ortega con la prigione e l’esilio, durante il quale esegue la grafica esposta con una traduzione coloristica originale propria del Realismo pittorico. La sua permanenza in Italia caratterizza l’opera di artisti come Guttuso qui presente con un collage dedicato a Giovanni Pieraccini raffigurante i volti di Tiranni e assassini.
PAESAGGIO URBANO E AGRESTE
Il cospicuo numero di opere sull’argomento permette di tracciare un percorso stilistico a partire dalla seconda metà dell’800 fino agli anni ’90 del secolo scorso. Rappresentativo della pittura paesaggistica italiana è l’acquaforte di Fontanesi, le cui morbidezze formali si armonizzano con l’ambientazione lacustre. L’indirizzo impressionista, qui presente con Pissarro, uno dei massimi esponenti, è altresì attestato nella grafica dell’olandese Jongkind, definito da Manet "il padre della scuola dei paesaggisti". Vedute urbane, come quella di Ostenda di Ensor, definita anche nei particolari, che si contrappone alla veduta immaginaria in chiave modernista di Chini, precedono le due vedute di campagna francese di Vlaminck, e l’immagine visionaria della Pastorale di Sutherland.
Risalgono al dopoguerra il Campo di grano a Pavarolo di Casorati, che con linee essenziali riesce a creare profondità e ordine alla terra coltivata, la xilografia Spiaggia di Morena, caratterizzata dalla sequenzialità della costruzione formale, In laguna di Zancanaro, che fotografa il paesaggio tipico veneziano, e, infine, l’immagine del duomo di Pisa vista con gli occhi di Nicholson.
E’ presente nella collezione Pieraccini anche un’opera di Roy Lichtenstein, uno dei protagonisti della Pop Art. La sua visione urbana è tagliata simbolicamente in diagonale: la città industriale, con fabbriche e aerei si contrappone alla città dell’arte con vari segni distintivi delle arti.
STILL LIFE
La sezione si apre con una natura morta di Soffici, realizzata tra la fondazione della rivista Lacerba insieme a Giovanni Papini e l’inizio della Grande Guerra. Reduce dal viaggio parigino, dove rimane colpito dalle opere cézanniane, l’artista produce la piccola xilografia, raffigurante un fiasco e un bicchiere, tema caro anche al pittore francese.
L’attività di Soldati degli anni ’30, caratterizzata dal passaggio da forme puriste a quelle astratte è qui documentata con un composizione ordinata di soggetti marinari.
L’opera grafica esposta di De Pisis attesta, tra gli anni ’40 e ’50, il periodo in cui l’artista si allontana dai temi consueti per avvicinarsi alla natura morta derivata dai colori caldi della pittura settecentesca.
Le acquaforti Cocomero a fette, Fenouils e Foglie rappresentano tre soluzioni grafiche di artisti apparenti a culture diverse: Viviani adotta un immaginario popolaresco del passato attraverso una ricerca ricca di suggestioni; Hamaguchi presenta invece le due forme rappresentate in una sintesi che rimanda alla scuola grafica giapponese; infine Fontana, maestro dello Spazialismo, è qui presente con un’opera della sua ultima produzione.
ABSTRACTA
Nella collezione Pieraccini sono presenti numerose grafiche con soggetto astratto. Le varie correnti sorte in Europa nei primi decenni del Novecento e diffusesi poi in tutto il mondo, tese a conquistare la libertà totale da ogni forma imitativa, nel tentativo di abolire il contenuto ed esprimere le emozioni solo attraverso la forma e il colore, escludendo ogni rapporto della forma artistica con gli aspetti del mondo sensibile, sono presenti anche nella selezione accurata qui esposta.
Durante l’esperienza del Bauhaus, nel 1923, Prampolini realizza una litografia pubblicata in una cartella insieme ad altri autori delle avanguardie italiani e russi tra i quali Boccioni, Carrà, De Chirico, Kandinskij, Chagall.
Dedicata ad uno dei maestri dell’Astrattismo è la litografia estratta dall’Album de La Ferrage, realizzata da Magnelli per ricordare la morte di Robert Delaunay con il quale visse per qualche tempo nella fattoria de La Ferrage all’inizio della seconda guerra mondiale.
Gli anni ’50 e ’60 sono rappresentati dalle composizioni cromatiche di Mirò e Capogrossi, il primo con immagini surrealiste e l’altro con segni dalla semplicità quasi archetipa; i decenni successivi vedono le realizzazioni di Perilli, Melotti, Mastroianni, Afro, Dorazio,quali massimi interpreti dell’Astrattismo italiano.
La figura femminile rimane il più affascinante enigma che il mondo dell'arte abbia affrontato: infatti è alla rappresentazione femminile che l'artista consegna il giudizio estetico dell'arte, immagine compiuta di un soggetto e del suo ruolo.
A partire dalla interpretazione di fine ‘800, restituita dall’acquaforte di Manet, è possibile tracciare un percorso attraverso le avanguardie con opere di artisti internazionali che hanno fornito una lettura appassionata ed emozionante della raffigurazione della donna, in particolar modo del nudo femminile che, come scrive Bernard Berenson nel 1947, la figura nuda “… è stata la principale preoccupazione dell’arte della rappresentazione visiva.”
Il classico e raffinato Nu de dos di Maillol si contrappone alla visione più moderna di Christiane della Valadon e, ancor di più, alla composizione avanguardista di Weibliche Halbfigur, eseguita da Natalia Gontcharova.
Una visione più pacata, rispetto alle più note opere Fauves, è quella di Matisse affascinato dalla figura femminile al punto da impegnarlo per l’intero arco della sua carriera in una ricerca incessante attraverso tutte le tecniche.
Il segno informale ci viene offerto da Fautrier mentre Grosz, per quanto sintetico nel tratto, organizza la composizione con spirito dissacrante.
Moore presenta una creazione plastica, inserita in un ampio spazio aperto, che rimanda alla sua nota produzione di sculture monumentali di derivazione precolombiana.
Forme di ispirazione cubista-futurista, surrealista e semiastratte del gruppo CO.BR.A. sono qui esposte con le opere rispettivamente di Severini, Delvaux e Corneille.
RITRATTO
Il ritratto, nella storia dell’arte occidentale, simboleggia uno dei temi più attraenti e, per le sue complesse varietà espressive, oltre a ispirare la creatività degli artisti, ha favorito nei committenti e negli stessi autori il sogno di rendere immortale la propria immagine o quella di un’altra persona attraverso la memoria visiva.
Al verismo dell’Autoritratto di De Nittis si contrappone la visione post-impressionista di Gauguin che ritrae il poeta Mallarmé su un fondo di tenebre da cui emerge un inquietante corvo. Mentre l’esercitazione metafisica di Carrà del Gentiluomo ubriaco contrasta con la rappresentazione naturalistica e suggestiva della Tête de femme del francese Derain. Interessanti le due letture del ritratto femminile proposte da due autori geograficamente e stilisticamente agli antipodi: il messicano Orozco, leader insieme a Diego Rivera del Rinascimento Murale Messicano, restituisce un ritratto femminile crudo e realistico in contrapposizione alla sofisticata interpretazione dell’olandese Van Dongen, simpatizzante dei Fauves e delle esperienze emotive dell’Espressionismo, che propone, come in una inquadratura fotografica, un volto dallo sguardo plumbeo e dalla bocca sanguigna.
In questa sezione sono stati esposti anche alcuni ritratti di Vera e Giovanni Pieraccini realizzati da artisti amici della coppia come omaggio affettuoso del loro ruolo di appassionati mecenati.
RELAZIONI
Nella sezione sono state selezionate scene di vita quotidiana. Conversazioni tra amici e conoscenti compaiono nelle grafiche di fine ‘800 di Bonnard e Raffaelli esponenti il primo del gruppo del Nabis e l’altro del tardo impressionismo.
Il ‘900 si apre con un’opera di Pascin raffigurante due figure femminili in una ambientazione che ricorda il contemporaneo Toulouse-Lautrec; seguono negli anni ’20 Levy, Heckel, Chagall con soggetti che variano dalla dolcezza materna, all’immagine circense e alle rappresentazioni letterarie: in particolare l’acquaforte di Chagall fa parte di una cospicua serie per illustrare il romanzo Le anime morte di Gogol.
La relazione tra uomo e animale è qui ben espressa dalla grafica di Marini; mentre il “rapporto umano” continua con la composizione surrealista di Ernst, quella visionaria di Matta, quella grottesca di Horst.
Concludono la rassegna le grafiche di Ceroli, esponente italiano tra la Pop Art e l’Arte Povera, e di Sughi con un’immagine che conferma l’interesse per la ricerca sulla condizione dell’uomo e sul suo malessere.
STORIE
La sezione racconta diversi episodi della storia tra ‘800 e ‘900. Le guerre di indipendenza per l’unità nazionale italiana è documentata dall’acquaforte di Fattori, dove viene rappresentato un momento di riposo di un soldato nell’accampamento. Tre opere documentano la tragedia della Grande Guerra vissuta anche da Otto Dix la cui esperienza trasforma l’artista da interventista a pacifista approdando, più tardi, alla creazione di un documento di valore eccezionale con il Trittico della guerra.
Sul sacrificio dei giovani durante la Resistenza, Manzù ha ideato un monumento, realizzato nel 1977 a Bergamo, di cui la litografia qui esposta costituisce una delle prime esercitazioni grafiche sul tema.
Contro il regime franchista, nel 1961 Emilio Vedova esegue una serie di litografie con il titolo Spagna oggi, caratterizzate da una libera e dinamica gestualità informale, a cui seguiranno l’anno successivo i cicli polimaterici Per la Spagna per la mostra organizzata a Ca’ Giustinian, a Venezia, durante la Biennale d’Arte. La lotta antifranchista è vissuta dal pittore Ortega con la prigione e l’esilio, durante il quale esegue la grafica esposta con una traduzione coloristica originale propria del Realismo pittorico. La sua permanenza in Italia caratterizza l’opera di artisti come Guttuso qui presente con un collage dedicato a Giovanni Pieraccini raffigurante i volti di Tiranni e assassini.
PAESAGGIO URBANO E AGRESTE
Il cospicuo numero di opere sull’argomento permette di tracciare un percorso stilistico a partire dalla seconda metà dell’800 fino agli anni ’90 del secolo scorso. Rappresentativo della pittura paesaggistica italiana è l’acquaforte di Fontanesi, le cui morbidezze formali si armonizzano con l’ambientazione lacustre. L’indirizzo impressionista, qui presente con Pissarro, uno dei massimi esponenti, è altresì attestato nella grafica dell’olandese Jongkind, definito da Manet "il padre della scuola dei paesaggisti". Vedute urbane, come quella di Ostenda di Ensor, definita anche nei particolari, che si contrappone alla veduta immaginaria in chiave modernista di Chini, precedono le due vedute di campagna francese di Vlaminck, e l’immagine visionaria della Pastorale di Sutherland.
Risalgono al dopoguerra il Campo di grano a Pavarolo di Casorati, che con linee essenziali riesce a creare profondità e ordine alla terra coltivata, la xilografia Spiaggia di Morena, caratterizzata dalla sequenzialità della costruzione formale, In laguna di Zancanaro, che fotografa il paesaggio tipico veneziano, e, infine, l’immagine del duomo di Pisa vista con gli occhi di Nicholson.
E’ presente nella collezione Pieraccini anche un’opera di Roy Lichtenstein, uno dei protagonisti della Pop Art. La sua visione urbana è tagliata simbolicamente in diagonale: la città industriale, con fabbriche e aerei si contrappone alla città dell’arte con vari segni distintivi delle arti.
STILL LIFE
La sezione si apre con una natura morta di Soffici, realizzata tra la fondazione della rivista Lacerba insieme a Giovanni Papini e l’inizio della Grande Guerra. Reduce dal viaggio parigino, dove rimane colpito dalle opere cézanniane, l’artista produce la piccola xilografia, raffigurante un fiasco e un bicchiere, tema caro anche al pittore francese.
L’attività di Soldati degli anni ’30, caratterizzata dal passaggio da forme puriste a quelle astratte è qui documentata con un composizione ordinata di soggetti marinari.
L’opera grafica esposta di De Pisis attesta, tra gli anni ’40 e ’50, il periodo in cui l’artista si allontana dai temi consueti per avvicinarsi alla natura morta derivata dai colori caldi della pittura settecentesca.
Le acquaforti Cocomero a fette, Fenouils e Foglie rappresentano tre soluzioni grafiche di artisti apparenti a culture diverse: Viviani adotta un immaginario popolaresco del passato attraverso una ricerca ricca di suggestioni; Hamaguchi presenta invece le due forme rappresentate in una sintesi che rimanda alla scuola grafica giapponese; infine Fontana, maestro dello Spazialismo, è qui presente con un’opera della sua ultima produzione.
ABSTRACTA
Nella collezione Pieraccini sono presenti numerose grafiche con soggetto astratto. Le varie correnti sorte in Europa nei primi decenni del Novecento e diffusesi poi in tutto il mondo, tese a conquistare la libertà totale da ogni forma imitativa, nel tentativo di abolire il contenuto ed esprimere le emozioni solo attraverso la forma e il colore, escludendo ogni rapporto della forma artistica con gli aspetti del mondo sensibile, sono presenti anche nella selezione accurata qui esposta.
Durante l’esperienza del Bauhaus, nel 1923, Prampolini realizza una litografia pubblicata in una cartella insieme ad altri autori delle avanguardie italiani e russi tra i quali Boccioni, Carrà, De Chirico, Kandinskij, Chagall.
Dedicata ad uno dei maestri dell’Astrattismo è la litografia estratta dall’Album de La Ferrage, realizzata da Magnelli per ricordare la morte di Robert Delaunay con il quale visse per qualche tempo nella fattoria de La Ferrage all’inizio della seconda guerra mondiale.
Gli anni ’50 e ’60 sono rappresentati dalle composizioni cromatiche di Mirò e Capogrossi, il primo con immagini surrealiste e l’altro con segni dalla semplicità quasi archetipa; i decenni successivi vedono le realizzazioni di Perilli, Melotti, Mastroianni, Afro, Dorazio,quali massimi interpreti dell’Astrattismo italiano.
23
novembre 2013
Espressioni e forme del ‘900. Selezioni tematiche dalla donazione Pieraccini
Dal 23 novembre 2013 al 30 settembre 2015
arte moderna e contemporanea
Location
GAMC – GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA LORENZO VIANI – PALAZZO DELLE MUSE
Viareggio, Piazza Giuseppe Mazzini, 22, (Lucca)
Viareggio, Piazza Giuseppe Mazzini, 22, (Lucca)
Biglietti
Intero € 3 - ridotto € 1,50
La biglietteria è aperta fino a trenta minuti prima della chiusura
LUNEDÌ CHIUSO
Orario di apertura
1 settembre – 30 giugno
dal martedì alla domenica
dalle ore 15.30 alle ore 19.30
dal 1 luglio - 31 agosto
dal martedì alla domenica
dalle ore 18.00 alle ore 23.00
Vernissage
23 Novembre 2013, ore 17
Autore
Curatore