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23
ottobre 2009
fino al 25.X.2009 Limite alla rovescia Vittorio Veneto (tv), Palazzo Minucci
venezia
Il limite, il suo ribaltamento e forse il suo superamento. Sei artisti si confrontano col tema in un palazzo dannunziano. Dove le opere vanno guardate con lentezza...
Spesso, a parlar di mostre
collettive, si usa l’espressione confronto, a indicare, talvolta con un po’ di pesantezza e
con una certa banalità, un implicito paragone fra i lavori presentati dagli
artisti. Accumunate da fattori talvolta territoriali, altre volte anagrafici o
da temi prescelti, le opere sono poste in rapporto l’una con l’altra e si
propongono a un inevitabile confronto, per l’appunto. Si è certamente d’accordo
sul pensare che questo sia stimolante, naturale e creativo, ma si può anche
dire che non è sempre indispensabile.
L’eterogeneità dei sei artisti
presenti a Vittorio Veneto permette un approccio decisamente alleggerito
rispetto al paragone. Diversi per nazionalità, età ed esperienza artistica, i
protagonisti di Limite alla Rovescia si incontrano nelle sale di Palazzo Minucci per
esprimersi sull’ampio e dibattuto concetto di limite e del suo superamento.
Già posto come soggetto interprete
del fortunato festival di cultura contemporanea ComodaMente, di cui la mostra è una tappa
parallela, il tema del limite si apre a svariate definizioni, adattandosi, di
volta in volta, a conclusioni, pensieri e riflessioni diversi.
Il limite è, per esempio, quello
del materiale nel lavoro di Chris Gilmour. Lo spettatore rimane confuso e poi divertito
quando, passando tra le originali collezioni di cineserie del palazzo, incontra
un busto di fattura ottocentesca e si accorge, se fortunato e particolarmente
attento, di essere di fronte a una scultura di semplicissima cartapesta,
completamente mimetizzata nel contesto dell’arredo.
Anche le fotografie di Sergio
Scabar giocano
sull’attenzione del pubblico e, ponendo come limite quella della vista,
presentano immagini immerse nel buio di profondi grigi, dove i toni si
distribuiscono lentamente per comporre figure visibili e riconoscibili soltanto
a un occhio paziente. Un lavoro simile, in quanto curato nel dettaglio e dunque
esigente di particolare osservazione, è l’opera di Serse: vortici di grafite costruiti
attraverso la perfezione della tecnica e la lentezza della realizzazione che,
anche in questo caso, richiedono a chi li guarda un momento in più per
osservare e vedere.
Interessante la proposta di Giancarlo
Dell’Antonia, che
si interroga sull’estrema dinamicità del paesaggio urbano moderno. Le candide
piastrelle dell’antica stanza da bagno esaltano la luminosità del video Mentre
cammino si spostano i luoghi, mirata e intuitiva riflessione sull’inutilità e il
narcisismo dei congressi d’architettura rispetto al continuo e inesorabile
cambiamento delle città: fotogrammi diversi della stessa struttura edilizia si
sovrappongono sullo sfondo di un groviglio incomprensibile di voci di relatori
e professori.
Quello del limite è pretesto molto
denso da cui derivano indagini che, nel caso di Vittorio Veneto, risultano
stimolanti e coerenti: le singolari proposte si intrecciano generando spunti
molto diversi tra loro. Ed emerge la dichiarata volontà di evidenziare la
lentezza come valore indispensabile dell’arte.
collettive, si usa l’espressione confronto, a indicare, talvolta con un po’ di pesantezza e
con una certa banalità, un implicito paragone fra i lavori presentati dagli
artisti. Accumunate da fattori talvolta territoriali, altre volte anagrafici o
da temi prescelti, le opere sono poste in rapporto l’una con l’altra e si
propongono a un inevitabile confronto, per l’appunto. Si è certamente d’accordo
sul pensare che questo sia stimolante, naturale e creativo, ma si può anche
dire che non è sempre indispensabile.
L’eterogeneità dei sei artisti
presenti a Vittorio Veneto permette un approccio decisamente alleggerito
rispetto al paragone. Diversi per nazionalità, età ed esperienza artistica, i
protagonisti di Limite alla Rovescia si incontrano nelle sale di Palazzo Minucci per
esprimersi sull’ampio e dibattuto concetto di limite e del suo superamento.
Già posto come soggetto interprete
del fortunato festival di cultura contemporanea ComodaMente, di cui la mostra è una tappa
parallela, il tema del limite si apre a svariate definizioni, adattandosi, di
volta in volta, a conclusioni, pensieri e riflessioni diversi.
Il limite è, per esempio, quello
del materiale nel lavoro di Chris Gilmour. Lo spettatore rimane confuso e poi divertito
quando, passando tra le originali collezioni di cineserie del palazzo, incontra
un busto di fattura ottocentesca e si accorge, se fortunato e particolarmente
attento, di essere di fronte a una scultura di semplicissima cartapesta,
completamente mimetizzata nel contesto dell’arredo.
Anche le fotografie di Sergio
Scabar giocano
sull’attenzione del pubblico e, ponendo come limite quella della vista,
presentano immagini immerse nel buio di profondi grigi, dove i toni si
distribuiscono lentamente per comporre figure visibili e riconoscibili soltanto
a un occhio paziente. Un lavoro simile, in quanto curato nel dettaglio e dunque
esigente di particolare osservazione, è l’opera di Serse: vortici di grafite costruiti
attraverso la perfezione della tecnica e la lentezza della realizzazione che,
anche in questo caso, richiedono a chi li guarda un momento in più per
osservare e vedere.
Interessante la proposta di Giancarlo
Dell’Antonia, che
si interroga sull’estrema dinamicità del paesaggio urbano moderno. Le candide
piastrelle dell’antica stanza da bagno esaltano la luminosità del video Mentre
cammino si spostano i luoghi, mirata e intuitiva riflessione sull’inutilità e il
narcisismo dei congressi d’architettura rispetto al continuo e inesorabile
cambiamento delle città: fotogrammi diversi della stessa struttura edilizia si
sovrappongono sullo sfondo di un groviglio incomprensibile di voci di relatori
e professori.
Quello del limite è pretesto molto
denso da cui derivano indagini che, nel caso di Vittorio Veneto, risultano
stimolanti e coerenti: le singolari proposte si intrecciano generando spunti
molto diversi tra loro. Ed emerge la dichiarata volontà di evidenziare la
lentezza come valore indispensabile dell’arte.
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mostra visitata il 18 ottobre 2009
dall’undici settembre al 25
ottobre 2009
Limite alla Rovescia
a cura di Daniele Capra ed
Elena Forin
Palazzo
Minucci
Via
Martiri della Libertà, 25 – 31029 Vittorio Veneto (TV)
Orario: da martedì a sabato ore
9-12 su prenotazione; domenica ore 15.30-18.30
Ingresso: intero € 5,50;
ridotto € 3,50
Info: mob. +39 3479712092; info@limiteallarovescia.com;
www.limiteallarovescia.com
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