Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
When Now is Minimal. Il lato sconosciuto della Sammlung Goetz
La Sammlung Goetz è considerata una delle collezioni d’arte contemporanea più importanti a livello internazionale. La mostra When Now is Minimal. Il lato sconosciuto della Sammlung Goetz presenta una selezione di oltre cento opere – dai dipinti ai lavori su carta fino a fotografie e installazioni- di 27 artisti provenienti da questa prestigiosa raccolta. La maggior parte dei lavori sono presentati al pubblico per la prima volta. L’esposizione nasce dalla ricerca di riferimenti contemporanei al minimalismo e mette quindi in luce come diverse generazioni di artisti si siano confrontate con questo tema, riprendendo e sviluppando le istanze estetiche, formali e concettuali della Minimal Art
Comunicato stampa
Segnala l'evento
When Now is Minimal. Il lato sconosciuto della Sammlung Goetz.
a cura di Karsten Löckemann, Angelika Nollert, Letizia Ragaglia
Inaugurazione: 22/11/2013, ore 19
durata mostra: 23/11/2013-05/10/2014
La Sammlung Goetz è considerata una delle collezioni d’arte contemporanea più importanti a livello internazionale. La mostra When Now is Minimal. Il lato sconosciuto della Sammlung Goetz presenta una selezione di oltre cento opere – dai dipinti ai lavori su carta fino a fotografie e installazioni- di 27 artisti provenienti da questa prestigiosa raccolta. La maggior parte dei lavori sono presentati al pubblico per la prima volta. L’esposizione nasce dalla ricerca di riferimenti contemporanei al minimalismo e mette quindi in luce come diverse generazioni di artisti si siano confrontate con questo tema, riprendendo e sviluppando le istanze estetiche, formali e concettuali della Minimal Art.
Forme estremamente semplici, spesso geometriche, rifiuto di ogni riferimento storico o simbolico per un’opera che non vuol far riferimento a nulla, se non a sé stessa: What you see is what you see, (ciò che vedi è solo ciò che vedi). Questi i paradigmi del minimalismo storico, che gli artisti contemporanei fanno propri. Ma non solo: le opere in mostra evidenziano con quanta disinvoltura, libertà e talvolta ironia l’arte contemporanea
abbia “maneggiato” questi principi, aprendo il vocabolario delle forme minimaliste a dimensioni sociali, storiche e talvolta biografiche. La ricchezza dei media e dei lavori selezionati rimanda inoltre alla grande attualità del tema,
oltre i limiti dei generi e delle generazioni.
L’artista Gerwald Rockenschaub svolge un ruolo particolare: presente in mostra con diversi dipinti e oggetti, ha anche concepito il progetto cromatico dell’allestimento. La mostra è ospitata al secondo e terzo piano di Museion - una sferzata del colore pink scelto dall’artista annuncia l’inizio del percorso e suggerisce l’alto “tenore
cromatico” dell’esposizione. Proprio come avveniva nel minimalismo, Rockenschaub utilizza un vocabolario di forme geometriche elementari, che abbina però alla sensualità di colori. L’occhio del visitatore incontra ora rassicuranti pareti color beige o grigio, ora elettrizzanti superfici di un verde squillante, viola o addirittura lilla.
I colori dell’allestimento scelti da Rockenschaub giocano con la ricchezza cromatica delle opere: nasce così un percorso di grande impatto visivo, immediato, per una mostra che non segue un criterio strettamente cronologico. Inevitabile quindi farsi trascinare dalle suggestioni dei lavori esposti, come gli alberi di luce dell’installazione di Martin Boyce “We Are Resistant, We Dry out in the Sun …” – insieme alle sedie a sdraio l’artista crea una spiaggia artificiale, straniante. Ecco che la luce e lo spazio, temi fondamentali nella Minimal art, si aprono all’immaginazione, all’emozione e al sogno. Spostamenti di significato, giochi di associazioni
e ricordi: è quello che Boyce mette in atto anche nell’opera “When Now is Night” – che ha ispirato il titolo della mostra. Al terzo piano di Museion, su due pareti diverse nel percorso espositivo si trovano due tappezzerie dell’artista. L’immagine dell’opera è tratta da una sequenza del film di Alfred Hitchcock “Intrigo internazionale” elaborata e ridotta a un motivo geometrico. Mentre nel film il traffico cittadino si riflette sul palazzo, in Boyce il reticolo diviene simbolo di un mondo sempre più razionale e geometrico.
Un rimando all’architettura è presente anche nelle linee scintillanti dei grandi dipinti di Sarah Morris “Federal Triangle ” e “World Bank”, 2001. Se una sequenza di un film può diventare una forma geometrica, anche una carrozzeria di una macchina della polizia di Los Angeles può diventare una batteria da suonare. È l’operazione che mette in atto Michael Sailstorfer con “Drumkit” (2005) – nell’opera il vocabolario di forme minimalista del cerchio e cilindro è doppiamente snaturato, per la provenienza del materiale e per la sua collocazione – cosa ci fa una batteria in un museo? Anche i grandi quadri a maglia di Rosemarie Trockel, a cui Museion ha dedicato una personale nel gennaio scorso, ricordano la serialità e la monocromia della Minimal art. L’artista le arricchisce però di nuovi piani di significato e allusioni simboliche e innesca così riflessioni sul ruolo della donna nella storia dell’arte e nella società. In mostra campeggia, tra gli altri, il rosso caldo del suo “Old Friend”, 2006, quadro a maglia di quasi tre metri per tre. La Trockel è inoltre presente in mostra con un lavoro video, “Parade”, 1993, proiettato sulla facciata mediale di Museion e presentato per la prima volta su una
superficie di grandi dimensioni.
Mixare media diversi e vocabolario minimalista: è quanto mette in atto Wolfgang Tillmans con la serie “paper drops”. Carte fotografiche dei più vari spettri cromatici compongono sculture minimaliste, fissate poi con
tagliente precisione in fotografie di grande formato. Il minimalismo storico rifiutava ogni riferimento esterno e quindi alla società: non è così per l’opera “Colored” di Ai Weiwei. Qui la serie di vasi della dinastia Ming pur utilizzando il repertorio cromatico del minimalismo ricorda la fragilità di un certo sistema sociale. Anche dietro alla perfezione compositiva del quadro “CUSeeMe” dell’artista Peter Halley c’è la critica alle moderne strutture comunicative, che l’artista associa all’idea di carceri. Halley dimostra, in contrasto con quanto affermato dal minimalismo storico, che quadri basati su geometrie astratte non devono essere privi di contenuti e quindi di
critica sociale. L’esperienza della visione e quindi la percezione dello spazio sono al centro della ricerca di Daniel Buren, primo artista contemporaneo a definire i suoi lavori “site specific”, ovvero legati a un luogo e momento
preciso. In mostra il suo “Three Light Boxes For One Wall”, 1989, suggestiva installazione di luce che cambia a seconda dello spazio in cui è esposto. Infine, è parte della mostra anche una sezione di lavori su carta di artisti come Imi Knoebel, Blinky Palermo, Peter Roehr, ospitata nella sezione della collezione studio di Museion, al secondo piano. Nello stesso spazio l’opera di Felix Gonzalez-Torres “Untitled”, 1992, composta da una serie di manifesti identici a stampa offset
color rosso, invita il visitatore a portare con sé un foglio, divenendo parte attiva del concetto artistico.
Artisti in mostra
Ai Weiwei, John Armleder, Martin Boyce, Daniel Buren, Alan Charlton, Ron Cooper, Fischli & Weiss, Peter Fischli, David Weiss, Felix Gonzalez-Torres, Wade Guyton, Peter Halley; Imi Knoebel; Sarah Morris; Blinky Palermo, Anselm Reyle, Gerwald Rockenschaub, Peter Roehr, Ulrich Rückriem, Reiner Ruthenbeck, Michael Sailstorfer, Karin Sander,
Fred Sandback, Haim Steinbach, Katja Strunz, Wolfgang Tillmans, Rosemarie Trockel, Andrea Zittel.
Catalogo (ita/dt/eng) con testi di Ingvild Goetz, Karsten Löckemann, Angelika Nollert, Letizia Ragaglia pubblicato da Hatje Cantz.
La mostra è una collaborazione tra Museion, Neues Museum. Staatliches Museum für Kunst und Design in
Nürnberg e la Sammlung Goetz.
When Now is Minimal. Il lato sconosciuto della Sammlung Goetz
Inaugurazione: 22/11/2013, ore 19. Ingvild Goetz sarà presente.
A seguire proiezione del video “Parade” di Rosemarie Trockel (22-00).
Fino al 05/10/2014
Orari: da martedì a domenica 10-18.
Giovedì 10-22 con ingresso gratuito dalle ore 18 e visita guidata gratuita alle ore 19. Lunedì chiuso.
Biglietto d’ingresso: intero € 6, ridotto 3,50
Programma collaterale
- visite guidate gratuite ogni giovedì ore 19
- “dialoghi sull’arte” ogni sabato e domenica pomeriggio ore 15-18
- visite per famiglie venerdì 29/11 per Lunga Notte Musei Bolzano, ore 16.30 17.30, 18.30, 19.30
- facciata mediale: proiezione del video “Parade” di Rosemarie Trockel sulla facciata di Museion:
giovedì 21/11, ore 20.00 - 20.15
venerdì 22/11, ore 22 - 00.00;
venerdì 29/11, ore 01 per Lunga Notte dei Musei di Bolzano;
sabato 30/11, ore 01.00 -01.40;
giovedì 5/12 e 12/12, ore 22.00 - 23.00
- giovedì16/01/2014 ore 19 visita curatoriale alla mostra con Letizia Ragaglia
- giovedì 10/04/2014, ore 20 Karsten Löckemann e Letizia Ragaglia, co-curatori della mostra in dialogo con la
collezionista Ingvild Goetz
Altre stazioni della mostra:
Norimberga, Neues Museum: 19.03. – 20.10.2013
Monaco, Sammlung Goetz: 2015
Museion, Via Dante 6 Bolzano
www.museion.it
Ufficio stampa Museion caterina.longo@museion.it
t. +39 0471 223428
Follow us on twitter
Museo associato AMACI
a cura di Karsten Löckemann, Angelika Nollert, Letizia Ragaglia
Inaugurazione: 22/11/2013, ore 19
durata mostra: 23/11/2013-05/10/2014
La Sammlung Goetz è considerata una delle collezioni d’arte contemporanea più importanti a livello internazionale. La mostra When Now is Minimal. Il lato sconosciuto della Sammlung Goetz presenta una selezione di oltre cento opere – dai dipinti ai lavori su carta fino a fotografie e installazioni- di 27 artisti provenienti da questa prestigiosa raccolta. La maggior parte dei lavori sono presentati al pubblico per la prima volta. L’esposizione nasce dalla ricerca di riferimenti contemporanei al minimalismo e mette quindi in luce come diverse generazioni di artisti si siano confrontate con questo tema, riprendendo e sviluppando le istanze estetiche, formali e concettuali della Minimal Art.
Forme estremamente semplici, spesso geometriche, rifiuto di ogni riferimento storico o simbolico per un’opera che non vuol far riferimento a nulla, se non a sé stessa: What you see is what you see, (ciò che vedi è solo ciò che vedi). Questi i paradigmi del minimalismo storico, che gli artisti contemporanei fanno propri. Ma non solo: le opere in mostra evidenziano con quanta disinvoltura, libertà e talvolta ironia l’arte contemporanea
abbia “maneggiato” questi principi, aprendo il vocabolario delle forme minimaliste a dimensioni sociali, storiche e talvolta biografiche. La ricchezza dei media e dei lavori selezionati rimanda inoltre alla grande attualità del tema,
oltre i limiti dei generi e delle generazioni.
L’artista Gerwald Rockenschaub svolge un ruolo particolare: presente in mostra con diversi dipinti e oggetti, ha anche concepito il progetto cromatico dell’allestimento. La mostra è ospitata al secondo e terzo piano di Museion - una sferzata del colore pink scelto dall’artista annuncia l’inizio del percorso e suggerisce l’alto “tenore
cromatico” dell’esposizione. Proprio come avveniva nel minimalismo, Rockenschaub utilizza un vocabolario di forme geometriche elementari, che abbina però alla sensualità di colori. L’occhio del visitatore incontra ora rassicuranti pareti color beige o grigio, ora elettrizzanti superfici di un verde squillante, viola o addirittura lilla.
I colori dell’allestimento scelti da Rockenschaub giocano con la ricchezza cromatica delle opere: nasce così un percorso di grande impatto visivo, immediato, per una mostra che non segue un criterio strettamente cronologico. Inevitabile quindi farsi trascinare dalle suggestioni dei lavori esposti, come gli alberi di luce dell’installazione di Martin Boyce “We Are Resistant, We Dry out in the Sun …” – insieme alle sedie a sdraio l’artista crea una spiaggia artificiale, straniante. Ecco che la luce e lo spazio, temi fondamentali nella Minimal art, si aprono all’immaginazione, all’emozione e al sogno. Spostamenti di significato, giochi di associazioni
e ricordi: è quello che Boyce mette in atto anche nell’opera “When Now is Night” – che ha ispirato il titolo della mostra. Al terzo piano di Museion, su due pareti diverse nel percorso espositivo si trovano due tappezzerie dell’artista. L’immagine dell’opera è tratta da una sequenza del film di Alfred Hitchcock “Intrigo internazionale” elaborata e ridotta a un motivo geometrico. Mentre nel film il traffico cittadino si riflette sul palazzo, in Boyce il reticolo diviene simbolo di un mondo sempre più razionale e geometrico.
Un rimando all’architettura è presente anche nelle linee scintillanti dei grandi dipinti di Sarah Morris “Federal Triangle ” e “World Bank”, 2001. Se una sequenza di un film può diventare una forma geometrica, anche una carrozzeria di una macchina della polizia di Los Angeles può diventare una batteria da suonare. È l’operazione che mette in atto Michael Sailstorfer con “Drumkit” (2005) – nell’opera il vocabolario di forme minimalista del cerchio e cilindro è doppiamente snaturato, per la provenienza del materiale e per la sua collocazione – cosa ci fa una batteria in un museo? Anche i grandi quadri a maglia di Rosemarie Trockel, a cui Museion ha dedicato una personale nel gennaio scorso, ricordano la serialità e la monocromia della Minimal art. L’artista le arricchisce però di nuovi piani di significato e allusioni simboliche e innesca così riflessioni sul ruolo della donna nella storia dell’arte e nella società. In mostra campeggia, tra gli altri, il rosso caldo del suo “Old Friend”, 2006, quadro a maglia di quasi tre metri per tre. La Trockel è inoltre presente in mostra con un lavoro video, “Parade”, 1993, proiettato sulla facciata mediale di Museion e presentato per la prima volta su una
superficie di grandi dimensioni.
Mixare media diversi e vocabolario minimalista: è quanto mette in atto Wolfgang Tillmans con la serie “paper drops”. Carte fotografiche dei più vari spettri cromatici compongono sculture minimaliste, fissate poi con
tagliente precisione in fotografie di grande formato. Il minimalismo storico rifiutava ogni riferimento esterno e quindi alla società: non è così per l’opera “Colored” di Ai Weiwei. Qui la serie di vasi della dinastia Ming pur utilizzando il repertorio cromatico del minimalismo ricorda la fragilità di un certo sistema sociale. Anche dietro alla perfezione compositiva del quadro “CUSeeMe” dell’artista Peter Halley c’è la critica alle moderne strutture comunicative, che l’artista associa all’idea di carceri. Halley dimostra, in contrasto con quanto affermato dal minimalismo storico, che quadri basati su geometrie astratte non devono essere privi di contenuti e quindi di
critica sociale. L’esperienza della visione e quindi la percezione dello spazio sono al centro della ricerca di Daniel Buren, primo artista contemporaneo a definire i suoi lavori “site specific”, ovvero legati a un luogo e momento
preciso. In mostra il suo “Three Light Boxes For One Wall”, 1989, suggestiva installazione di luce che cambia a seconda dello spazio in cui è esposto. Infine, è parte della mostra anche una sezione di lavori su carta di artisti come Imi Knoebel, Blinky Palermo, Peter Roehr, ospitata nella sezione della collezione studio di Museion, al secondo piano. Nello stesso spazio l’opera di Felix Gonzalez-Torres “Untitled”, 1992, composta da una serie di manifesti identici a stampa offset
color rosso, invita il visitatore a portare con sé un foglio, divenendo parte attiva del concetto artistico.
Artisti in mostra
Ai Weiwei, John Armleder, Martin Boyce, Daniel Buren, Alan Charlton, Ron Cooper, Fischli & Weiss, Peter Fischli, David Weiss, Felix Gonzalez-Torres, Wade Guyton, Peter Halley; Imi Knoebel; Sarah Morris; Blinky Palermo, Anselm Reyle, Gerwald Rockenschaub, Peter Roehr, Ulrich Rückriem, Reiner Ruthenbeck, Michael Sailstorfer, Karin Sander,
Fred Sandback, Haim Steinbach, Katja Strunz, Wolfgang Tillmans, Rosemarie Trockel, Andrea Zittel.
Catalogo (ita/dt/eng) con testi di Ingvild Goetz, Karsten Löckemann, Angelika Nollert, Letizia Ragaglia pubblicato da Hatje Cantz.
La mostra è una collaborazione tra Museion, Neues Museum. Staatliches Museum für Kunst und Design in
Nürnberg e la Sammlung Goetz.
When Now is Minimal. Il lato sconosciuto della Sammlung Goetz
Inaugurazione: 22/11/2013, ore 19. Ingvild Goetz sarà presente.
A seguire proiezione del video “Parade” di Rosemarie Trockel (22-00).
Fino al 05/10/2014
Orari: da martedì a domenica 10-18.
Giovedì 10-22 con ingresso gratuito dalle ore 18 e visita guidata gratuita alle ore 19. Lunedì chiuso.
Biglietto d’ingresso: intero € 6, ridotto 3,50
Programma collaterale
- visite guidate gratuite ogni giovedì ore 19
- “dialoghi sull’arte” ogni sabato e domenica pomeriggio ore 15-18
- visite per famiglie venerdì 29/11 per Lunga Notte Musei Bolzano, ore 16.30 17.30, 18.30, 19.30
- facciata mediale: proiezione del video “Parade” di Rosemarie Trockel sulla facciata di Museion:
giovedì 21/11, ore 20.00 - 20.15
venerdì 22/11, ore 22 - 00.00;
venerdì 29/11, ore 01 per Lunga Notte dei Musei di Bolzano;
sabato 30/11, ore 01.00 -01.40;
giovedì 5/12 e 12/12, ore 22.00 - 23.00
- giovedì16/01/2014 ore 19 visita curatoriale alla mostra con Letizia Ragaglia
- giovedì 10/04/2014, ore 20 Karsten Löckemann e Letizia Ragaglia, co-curatori della mostra in dialogo con la
collezionista Ingvild Goetz
Altre stazioni della mostra:
Norimberga, Neues Museum: 19.03. – 20.10.2013
Monaco, Sammlung Goetz: 2015
Museion, Via Dante 6 Bolzano
www.museion.it
Ufficio stampa Museion caterina.longo@museion.it
t. +39 0471 223428
Follow us on twitter
Museo associato AMACI
22
novembre 2013
When Now is Minimal. Il lato sconosciuto della Sammlung Goetz
Dal 22 novembre 2013 al 05 ottobre 2014
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
MUSEION
Bolzano, Via Dante, 6, (Bolzano)
Bolzano, Via Dante, 6, (Bolzano)
Biglietti
intero € 6, ridotto 3,50
Orario di apertura
da martedì a domenica 10-18. Giovedì 10-22 con ingresso gratuito dalle ore 18 e visita guidata gratuita alle ore 19. Lunedì chiuso
Vernissage
22 Novembre 2013, h 19
Autore
Curatore