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Agnieszka Kiersztan – Evoluta
L’arte del gioiello in mostra
Comunicato stampa
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Le visioni dell’estetica contemporanea prescindono dai rigidi steccati dei generi e delle diversità; la musica, l’arte visuale, il cinema e tutte le altre arti finiscono per essere concentrate in un unico contenitore che è trasversale rispetto ad una lettura estetica del terzo millennio. La stessa visione della moda si interfaccia continuamente con l’arte visuale attingendo, specialmente nel suo apparato creativo, alla ricerca degli artisti più avanzati. Sempre più di frequente si assiste ad un cross over fra i due mondi; artisti che si relazionano con il mondo dell’immaginario fashion o del design (ad esempio Vanessa Beecroft fra tutti) e stilisti o fashion designer che sfondano la sottile parete che li separa dall’arte visuale. I linguaggi della visualità, d’altra parte, sono di per se permeabili, frammentati e, molto spesso, indefiniti. Se, da un lato riesce difficile mantenere la propria identità nel mondo multimediale, dall’altra parte lo stile, onnipresente nel terzo millennio è per sua natura estremamente elastico ed indefinito non presupponendo, obbligatoriamente una memoria.
Agnizska Kiersztan vive esattamente su questo confine, sforando continuamente il limite
fra il design, in questo caso il gioiello, e l’arte visuale rendendole, anzi, compresenti in
una parte del suo lavoro. Concettualmente è esattamente quello che avviene allorché l’artista polacca produce i suoi gioielli che recuperano l’antica tradizione del cammeo o quando sovrappone sulla superficie delle sue opere gli strass che formano l’immagine. La Kiersztan ha ben presente che, nei linguaggi del contemporaneo, tutto finisce per sovrapporsi in un’unica compresente opera in cui la struttura formale diventa secondaria rispetto alla forza visionaria del lavoro. Nella realtà le forme degli anelli, dei pendenti o di quanto altro produce sono il riflesso esatto della sua attività più strettamente connessa all’arte visuale; esse divengono sculture da indossare che fanno parte di una nuova estetica del corpo. Una estetica che, mai come oggi, all’alba del terzo millennio, diventa necessaria proprio nel mondo dell’eccesso di immagine. In particolare il mondo femminile rappresentato dalla Kiersztan è, più che l’inganno delle realtà multiple, l’adattamento fisico ad una estetica mai così mutevole, nelle sue sculture-
gioiello l’artista sovrappone da un lato la necessità della memoria, dall’altro un oggetto
simbolo che assolve ad una funzione di estensione estetica del corpo. La scelta di fare arte usando il gioiello diventa esemplificativa di una tensione artistica che non prescinde dallo sviluppo tecnologico ed dalla ricerca nel campo dell’immagine contemporanea ma che, contemporaneamente, ripercorre il rapporto fisico, materico, manuale con la costruzione dell’opera. Nell’era del web e dei mondi elettronici ha ancora, evidentemente, un significato indossare un bassorilievo poiché la visione della bellezza, sempre e comunque, fa ancora parte dell’orizzonte della nostra vita
MASSIMO SGROI
Agnizska Kiersztan vive esattamente su questo confine, sforando continuamente il limite
fra il design, in questo caso il gioiello, e l’arte visuale rendendole, anzi, compresenti in
una parte del suo lavoro. Concettualmente è esattamente quello che avviene allorché l’artista polacca produce i suoi gioielli che recuperano l’antica tradizione del cammeo o quando sovrappone sulla superficie delle sue opere gli strass che formano l’immagine. La Kiersztan ha ben presente che, nei linguaggi del contemporaneo, tutto finisce per sovrapporsi in un’unica compresente opera in cui la struttura formale diventa secondaria rispetto alla forza visionaria del lavoro. Nella realtà le forme degli anelli, dei pendenti o di quanto altro produce sono il riflesso esatto della sua attività più strettamente connessa all’arte visuale; esse divengono sculture da indossare che fanno parte di una nuova estetica del corpo. Una estetica che, mai come oggi, all’alba del terzo millennio, diventa necessaria proprio nel mondo dell’eccesso di immagine. In particolare il mondo femminile rappresentato dalla Kiersztan è, più che l’inganno delle realtà multiple, l’adattamento fisico ad una estetica mai così mutevole, nelle sue sculture-
gioiello l’artista sovrappone da un lato la necessità della memoria, dall’altro un oggetto
simbolo che assolve ad una funzione di estensione estetica del corpo. La scelta di fare arte usando il gioiello diventa esemplificativa di una tensione artistica che non prescinde dallo sviluppo tecnologico ed dalla ricerca nel campo dell’immagine contemporanea ma che, contemporaneamente, ripercorre il rapporto fisico, materico, manuale con la costruzione dell’opera. Nell’era del web e dei mondi elettronici ha ancora, evidentemente, un significato indossare un bassorilievo poiché la visione della bellezza, sempre e comunque, fa ancora parte dell’orizzonte della nostra vita
MASSIMO SGROI
16
novembre 2013
Agnieszka Kiersztan – Evoluta
Dal 16 novembre al 16 dicembre 2013
arti decorative e industriali
Location
AARTE – GRUPPO ART&CO
Caserta, Via Raffaele Leonetti, 8, (Caserta)
Caserta, Via Raffaele Leonetti, 8, (Caserta)
Orario di apertura
da martedì -sab 10.30 -19.30; domenica 10.00-13.00
Vernissage
16 Novembre 2013, ore 18
Autore
Curatore