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Meo Carbone – The Dream. Omaggio all’emigrazione italiana negli Stati Uniti d’America nel XX secolo
Meo Carbone fa suo il forte realismo e la forte espressività delle immagini fotografiche: le manipola, le corrompe, le integra, le divide e le ricompone in più soggetti. Nelle trentasette opere esposte, tutte areografie ma su supporti di diversa natura, gli sfondi sono per lo più scuri, ma nei dipinti non mancano gli sprazzi di luce: sono i volti delle persone dipinte. Il sogno si impossessa dei volti e traspare dal di dentro dei volti medesimi, illuminandoli. Il sogno diventa protagonista e riempie di colore le tele. Le figure degli emigranti assumono portamenti epici, come se fossero delle vere e proprie icone del lavoro dei primi del Novecento
Comunicato stampa
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Il progetto parte dall’incontro dell’artista con Dominic Candeloro, studioso dell’emigrazione italiana in Nord America presso la Loyola University di Chicago. «Mentre mi trovavo a Chicago nel 1995 – racconta Carbone - vidi una mostra fotografica sull’emigrazione italiana. Fui
profondamente scosso da quelle immagini, dall’intensità delle loro sofferenze e dallo stupore nei loro occhi nel proiettare i propri sogni nel costruire una nuova vita. Quella energia ispirò questo mio lavoro, voler rappresentare quelle immagini in una nuova ottica, dando vita ad un sogno sulla base delle loro realtà e dei loro sogni». Meo Carbone fa suo il forte realismo e la forte espressività delle immagini fotografiche: le manipola, le corrompe, le integra, le divide e le ricompone in più soggetti. Nelle trentasette opere esposte, tutte areografie ma su supporti di diversa natura, gli sfondi sono per lo più scuri, ma nei dipinti non mancano gli sprazzi di luce: sono i volti delle persone dipinte. Il sogno
si impossessa dei volti e traspare dal di dentro dei volti medesimi, illuminandoli. Il sogno diventa protagonista e riempie di colore le tele. Le figure degli emigranti assumono portamenti epici, come se fossero delle vere e proprie icone del lavoro dei primi del Novecento.
BIOGRAFIA: Pittore e scultore, nasce a Minervino Murge (Bari). Nel 1963 frequenta lo studio dello
scultore Lorenzo Ferri dove apprende e perfeziona le tecniche artistiche dalla pittura alla scultura. Dal 1971 inizia la sua attività artistica realizzando la sua prima mostra a Roma e vincendo a Colonia il premio “ Tevere – Reno”. Nel 1975 è invitato alla 10ª Quadriennale di Roma “The New Generation”. Partecipa a Baden Baden alla 3° Biennale di Grafica Europea. Negli Stati Uniti è affascinato dalla cultura dei Nativi Americani e viene catturato da alcuni simboli delle loro divinità: realizza le sue prime sculture-totem e a conclusione di questo progetto, nel 1992, il professor Paolo Portoghesi presenta il libro “Deities”, omaggio alle divinità indiane del Nord America, in occasione del 500° anniversario della
scoperta dell’America. La mostra ha luogo in alcune città italiane tra cui Pescara, Spoleto e Roma a Palazzo dei Congressi; dal 1994 diventa itinerante negli Stati Uniti partendo da Miami, Orlando, Chicago, Salt Lake City ed infine San Francisco. A Chicago, nel 1995, Carbone incontra Dominic Candeloro dell’Università dell’Illinois, storico dell’immigrazione italiana del Nord America, curatore della mostra fotografica “La Storia degli Italiani a Chicago”. Grazie a questo incontro decide di iniziare una serie di opere dedicate alle famiglie e agli operai italiane, protagoniste della diaspora del popolo italiano negli Stati Uniti d’America. Attualmente, oltre a dedicarsi alla mostra sull’Emigrazione Italiana, sta portando avanti un nuovo progetto dedicato ai Grandi Capi Indiani riallacciandosi nuovamente alle divinità indiane.
profondamente scosso da quelle immagini, dall’intensità delle loro sofferenze e dallo stupore nei loro occhi nel proiettare i propri sogni nel costruire una nuova vita. Quella energia ispirò questo mio lavoro, voler rappresentare quelle immagini in una nuova ottica, dando vita ad un sogno sulla base delle loro realtà e dei loro sogni». Meo Carbone fa suo il forte realismo e la forte espressività delle immagini fotografiche: le manipola, le corrompe, le integra, le divide e le ricompone in più soggetti. Nelle trentasette opere esposte, tutte areografie ma su supporti di diversa natura, gli sfondi sono per lo più scuri, ma nei dipinti non mancano gli sprazzi di luce: sono i volti delle persone dipinte. Il sogno
si impossessa dei volti e traspare dal di dentro dei volti medesimi, illuminandoli. Il sogno diventa protagonista e riempie di colore le tele. Le figure degli emigranti assumono portamenti epici, come se fossero delle vere e proprie icone del lavoro dei primi del Novecento.
BIOGRAFIA: Pittore e scultore, nasce a Minervino Murge (Bari). Nel 1963 frequenta lo studio dello
scultore Lorenzo Ferri dove apprende e perfeziona le tecniche artistiche dalla pittura alla scultura. Dal 1971 inizia la sua attività artistica realizzando la sua prima mostra a Roma e vincendo a Colonia il premio “ Tevere – Reno”. Nel 1975 è invitato alla 10ª Quadriennale di Roma “The New Generation”. Partecipa a Baden Baden alla 3° Biennale di Grafica Europea. Negli Stati Uniti è affascinato dalla cultura dei Nativi Americani e viene catturato da alcuni simboli delle loro divinità: realizza le sue prime sculture-totem e a conclusione di questo progetto, nel 1992, il professor Paolo Portoghesi presenta il libro “Deities”, omaggio alle divinità indiane del Nord America, in occasione del 500° anniversario della
scoperta dell’America. La mostra ha luogo in alcune città italiane tra cui Pescara, Spoleto e Roma a Palazzo dei Congressi; dal 1994 diventa itinerante negli Stati Uniti partendo da Miami, Orlando, Chicago, Salt Lake City ed infine San Francisco. A Chicago, nel 1995, Carbone incontra Dominic Candeloro dell’Università dell’Illinois, storico dell’immigrazione italiana del Nord America, curatore della mostra fotografica “La Storia degli Italiani a Chicago”. Grazie a questo incontro decide di iniziare una serie di opere dedicate alle famiglie e agli operai italiane, protagoniste della diaspora del popolo italiano negli Stati Uniti d’America. Attualmente, oltre a dedicarsi alla mostra sull’Emigrazione Italiana, sta portando avanti un nuovo progetto dedicato ai Grandi Capi Indiani riallacciandosi nuovamente alle divinità indiane.
08
novembre 2013
Meo Carbone – The Dream. Omaggio all’emigrazione italiana negli Stati Uniti d’America nel XX secolo
Dall'otto al 24 novembre 2013
arte contemporanea
Location
COMPLESSO DEL VITTORIANO
Roma, Via Di San Pietro In Carcere, (Roma)
Roma, Via Di San Pietro In Carcere, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 9,30 alle 19,30
Vernissage
8 Novembre 2013, ore 18
Autore
Curatore