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Eugenio Amadori
La mostra presenta una carrellata dei temi più cari all’artista, romagnolo di nascita ma bolognese di adozione, il suo mondo pittorico è quello delle sue emozioni: al centro dell’attenzione egli pone le figure, i paesaggi, i violini, le marine, le nature morte. Abile disegnatore, eccellente caricaturista di personaggi, specie di musicisti e maestri famosi, parte importante del suo mondo musicale, nonché scultore, Amadori ha avuto il dono di una inesauribile vena, che la sua sensibilità ha saputo egregiamente sfruttare in tutte le tecniche del’arte
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La retrospettiva del pittore Eugenio Amadori:
paesaggi, violini, marine, nature morte, caricature.
La retrospettiva del pittore-musicista si inaugura sabato 9 novembre, alle ore 17.30, alla
Galleria Caldarese di Bologna. I suoi ‘violini’, le ‘nature morte’ e i suoi ‘paesaggi’
rimarranno in esposizione fino al 23 dello stesso mese.
Dopo molti anni di assenza torna nella nostra città una retrospettiva dedicata alla pittura di Eugenio Amadori,
musicista e pittore, scomparso nel 2001. La mostra presenta una carrellata dei temi più cari all’artista,
romagnolo di nascita ma bolognese di adozione, il suo mondo pittorico è quello delle sue emozioni: al centro
dell’attenzione egli pone le figure, i paesaggi, i violini, le marine, le nature morte. Abile disegnatore,
eccellente caricaturista di personaggi, specie di musicisti e maestri famosi, parte importante del suo mondo
musicale, nonché scultore, Amadori ha avuto il dono di una inesauribile vena, che la sua sensibilità ha
saputo egregiamente sfruttare in tutte le tecniche del’arte.
Nella presentazione della nuova monografia “Il Colore della Musica”, scrive il critico Franco Basile:
“Professore d’orchestra nella fila dei primi violini del Teatro Comunale di Bologna, Eugenio Amadori amava dare
un’espressione al trascorrere dei giorni riflettendo le idee ora sulla tela, ora sulla superficie patinata di una cassa
armonica. Un giorno, tra un esercizio musicale e un veloce disegno su un album-diario, Amadori inventariò qualcosa
come settecento opere. Il materiale affastellato, oggetti delle nature morte, strumenti a corda, tele, pennelli e
tavolozze, tutte le cose che erano state riunite in un dettato personale, erano l’anima sonora e visiva di un essere che
aveva lungamente tallonato l’ispirazione con i colori e con la musica.
Esemplare, quasi proverbiale in Amadori il modo di mantenersi in equilibrio nell’uso di mezzi espressivi diversi. Tra
spartiti, segni di matita e terrecotte, tra note e accensioni cromatiche, ogni effetto creativo poteva racchiudere
diagrammi emozionali. … Immaginiamo Amadori, immobile dietro i vetri, ascoltare Bach e Mozart, immaginiamo
l’artista farsi prendere dalla musica perché le note potessero determinare un forte stacco dai rapporti concreti con
uomini e usualità delle cose. Molto del proprio tempo Amadori lo vedeva scorrere lungo un percorso fatto di suoni, in
pratica, un controcanto dell’esercizio pittorico”.
Scrive Vittorio Riguzzi - docente presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna - in uno dei testi critici
sull’artista: “E’ una vera pittura dei sentimenti quella di Eugenio, i veri colori e i segni invisibili con i quali ritraeva le
persone e le cose. Le vedute dall’alto del suo atelier di distese innevate dal silenzio, gli oggetti quotidiani di
morandiana semplicità, le scene gioiose di sessioni musicali sono il declinarsi della ricchissima varietà lirica di un
animo vivace e garbato. Mi impressiona la rapidità con cui orchestrava le pennellate, vigorose e decise come degli
“staccato” tratti dalle migliaia di spartiti cui la sua lunga carriera di violinista l’ha portato innanzi. Celebrare la
memoria e l’opera di Eugenio Amadori penso che significhi ascoltare, attraverso la sua arte figurativa, la melodia di
una musica che suona ancora”.
In tale occasione verrà presentata la monografia sull’artista “Il Colore della Musica” con un testo introduttivo del
critico Franco Basile che spazia sulle molteplici tematiche affrontate da Amadori in quarant’anni di intensa attività
pittorica. Testimonianze di numerosi, qualificati critici e personaggi del mondo musicale quali tra gli altri Carlo Maria
Badini, Carlo Fontana, Giorgio Celli, Giorgio Cortenova, Franco Solmi, oltre ai già citati Basile e Riguzzi,
confermano l’amore per l’arte di questo artista che ora Bologna può riscoprire nella mostra a lui dedicata. Nella
giornata dell’inaugurazione i tre figli dedicheranno al pubblico presente in galleria alcuni brani musicali a lui cari.
L’esposizione resta aperta dal pomeriggio del 9 fino al 23 novembre; gli orari: dal lunedì al venerdì 10-13 / 16-19,30;
chiuso il giovedì pomeriggio e la domenica. Info: Galleria Caldarese, via Caldarese 1 - Bologna - tel. 051-239771
Ufficio stampa: Edi House – Giulio Biasion – via Murri, 43 - Bologna - tel. 051/306112 cell. 348.3150694 - e-mail: ufficiostampa@edihouse.it
Biografia di Eugenio Amadori
Nato a Martorano di Cesena il 6 dicembre 1921, l’artista si è spento a Bologna il 15 novembre 2001.
Nel 1938 si aggiudicò il 1° premio ad un concorso di pittura che si tenne nelle sale del Palazzo Ghini a Cesena.
Amadori aveva anche un’ardente passione per il violino, così si iscrisse prima all’Istituto “A.Corelli” di Cesena, poi frequentò il
Conservatorio di Musica “G.Rossini” di Pesaro, che a quei tempi era diretto dal celeberrimo musicista compositore Riccardo
Zandonai.
Nel 1942 fu coinvolto nella seconda guerra mondiale, un mese prima del diploma di violino. Terminato il conflitto si iscrisse al
Conservatorio “G.B.Martini” di Bologna per completare gli studi musicali. Nel 1947 si diplomò e intraprese la professione
violinistica. Girovagando da un paese all’altro, portava con sé la cassetta dei colori, per dipingere angoli caratteristici dei luoghi in
cui veniva a trovarsi.
Egli comunque predilesse e s’impose nel genere ritrattistico. Nel 1956 dalla Romagna, dove era nato, si stabilì a Bologna, ove, in
seguito a concorso, entrò a far parte dell’orchestra del Teatro Comunale, dove rimase per 25 anni consecutivi, fino all’età
pensionabile.
Durante questo periodo fece ritratti ad olio a tanti direttori d’orchestra, compositori e solisti con i quali venne in contatto
professionalmente. Fra i tanti si possono citare S.Celibidache, L.v.Matacic, F.Molinari Pradelli, E.Imbal, L.Pavarotti, P.Cappuccilli,
G.Taddei ed altri.
Inoltre dal suo leggio d’orchestra, durante le prove, si divertiva a “catturare” i grandi della musica in caricature, che poi modellava
con la creta. Ne raccolse un centinaio, ora in bella mostra presso l’Accademia Filarmonica di Bologna. Ricordiamo I.Stravinsky,
A.Copland, K. Stockhausen, A.Kaciaturian e tantissimi altri.
Ha allestito una settantina di mostre personali e collettive di pittura e caricature, alcune anche all’estero, tra le quali si ricorda: 1955
Johannesburg (Sudafrica), 1962 Losanna (Svizzera), 1968 New York (USA), 1982 East Lansing (Michigan, Usa).
Sue opere sono esposte in permanenza presso il Mambo (Museo d’Arte Moderna di Bologna), Teatro Comunale di Bologna,
Accademia Filarmonica di Bologna, Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna, MAGI - Museo d'Arte Generazioni italiane del '900
"G. Bargellini" di Pieve di Cento (BO), Museo d'Arte Classica Moderna e Contemporanea di Cà La Ghironda (Bo), Pinacoteca
Comunale di Cesena, Museo delle Belle Arti di Budapest ed altri. Ha vinto numerosi premi e concorsi di pittura.
Ha infine pubblicato diversi libri e monografie; l’ultima che sarà presentata alla ‘Caldarese’, “Il Colore della Musica” contiene la
prefazione critica di Franco Basile ed è edita da Edi House di Bologna.
paesaggi, violini, marine, nature morte, caricature.
La retrospettiva del pittore-musicista si inaugura sabato 9 novembre, alle ore 17.30, alla
Galleria Caldarese di Bologna. I suoi ‘violini’, le ‘nature morte’ e i suoi ‘paesaggi’
rimarranno in esposizione fino al 23 dello stesso mese.
Dopo molti anni di assenza torna nella nostra città una retrospettiva dedicata alla pittura di Eugenio Amadori,
musicista e pittore, scomparso nel 2001. La mostra presenta una carrellata dei temi più cari all’artista,
romagnolo di nascita ma bolognese di adozione, il suo mondo pittorico è quello delle sue emozioni: al centro
dell’attenzione egli pone le figure, i paesaggi, i violini, le marine, le nature morte. Abile disegnatore,
eccellente caricaturista di personaggi, specie di musicisti e maestri famosi, parte importante del suo mondo
musicale, nonché scultore, Amadori ha avuto il dono di una inesauribile vena, che la sua sensibilità ha
saputo egregiamente sfruttare in tutte le tecniche del’arte.
Nella presentazione della nuova monografia “Il Colore della Musica”, scrive il critico Franco Basile:
“Professore d’orchestra nella fila dei primi violini del Teatro Comunale di Bologna, Eugenio Amadori amava dare
un’espressione al trascorrere dei giorni riflettendo le idee ora sulla tela, ora sulla superficie patinata di una cassa
armonica. Un giorno, tra un esercizio musicale e un veloce disegno su un album-diario, Amadori inventariò qualcosa
come settecento opere. Il materiale affastellato, oggetti delle nature morte, strumenti a corda, tele, pennelli e
tavolozze, tutte le cose che erano state riunite in un dettato personale, erano l’anima sonora e visiva di un essere che
aveva lungamente tallonato l’ispirazione con i colori e con la musica.
Esemplare, quasi proverbiale in Amadori il modo di mantenersi in equilibrio nell’uso di mezzi espressivi diversi. Tra
spartiti, segni di matita e terrecotte, tra note e accensioni cromatiche, ogni effetto creativo poteva racchiudere
diagrammi emozionali. … Immaginiamo Amadori, immobile dietro i vetri, ascoltare Bach e Mozart, immaginiamo
l’artista farsi prendere dalla musica perché le note potessero determinare un forte stacco dai rapporti concreti con
uomini e usualità delle cose. Molto del proprio tempo Amadori lo vedeva scorrere lungo un percorso fatto di suoni, in
pratica, un controcanto dell’esercizio pittorico”.
Scrive Vittorio Riguzzi - docente presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna - in uno dei testi critici
sull’artista: “E’ una vera pittura dei sentimenti quella di Eugenio, i veri colori e i segni invisibili con i quali ritraeva le
persone e le cose. Le vedute dall’alto del suo atelier di distese innevate dal silenzio, gli oggetti quotidiani di
morandiana semplicità, le scene gioiose di sessioni musicali sono il declinarsi della ricchissima varietà lirica di un
animo vivace e garbato. Mi impressiona la rapidità con cui orchestrava le pennellate, vigorose e decise come degli
“staccato” tratti dalle migliaia di spartiti cui la sua lunga carriera di violinista l’ha portato innanzi. Celebrare la
memoria e l’opera di Eugenio Amadori penso che significhi ascoltare, attraverso la sua arte figurativa, la melodia di
una musica che suona ancora”.
In tale occasione verrà presentata la monografia sull’artista “Il Colore della Musica” con un testo introduttivo del
critico Franco Basile che spazia sulle molteplici tematiche affrontate da Amadori in quarant’anni di intensa attività
pittorica. Testimonianze di numerosi, qualificati critici e personaggi del mondo musicale quali tra gli altri Carlo Maria
Badini, Carlo Fontana, Giorgio Celli, Giorgio Cortenova, Franco Solmi, oltre ai già citati Basile e Riguzzi,
confermano l’amore per l’arte di questo artista che ora Bologna può riscoprire nella mostra a lui dedicata. Nella
giornata dell’inaugurazione i tre figli dedicheranno al pubblico presente in galleria alcuni brani musicali a lui cari.
L’esposizione resta aperta dal pomeriggio del 9 fino al 23 novembre; gli orari: dal lunedì al venerdì 10-13 / 16-19,30;
chiuso il giovedì pomeriggio e la domenica. Info: Galleria Caldarese, via Caldarese 1 - Bologna - tel. 051-239771
Ufficio stampa: Edi House – Giulio Biasion – via Murri, 43 - Bologna - tel. 051/306112 cell. 348.3150694 - e-mail: ufficiostampa@edihouse.it
Biografia di Eugenio Amadori
Nato a Martorano di Cesena il 6 dicembre 1921, l’artista si è spento a Bologna il 15 novembre 2001.
Nel 1938 si aggiudicò il 1° premio ad un concorso di pittura che si tenne nelle sale del Palazzo Ghini a Cesena.
Amadori aveva anche un’ardente passione per il violino, così si iscrisse prima all’Istituto “A.Corelli” di Cesena, poi frequentò il
Conservatorio di Musica “G.Rossini” di Pesaro, che a quei tempi era diretto dal celeberrimo musicista compositore Riccardo
Zandonai.
Nel 1942 fu coinvolto nella seconda guerra mondiale, un mese prima del diploma di violino. Terminato il conflitto si iscrisse al
Conservatorio “G.B.Martini” di Bologna per completare gli studi musicali. Nel 1947 si diplomò e intraprese la professione
violinistica. Girovagando da un paese all’altro, portava con sé la cassetta dei colori, per dipingere angoli caratteristici dei luoghi in
cui veniva a trovarsi.
Egli comunque predilesse e s’impose nel genere ritrattistico. Nel 1956 dalla Romagna, dove era nato, si stabilì a Bologna, ove, in
seguito a concorso, entrò a far parte dell’orchestra del Teatro Comunale, dove rimase per 25 anni consecutivi, fino all’età
pensionabile.
Durante questo periodo fece ritratti ad olio a tanti direttori d’orchestra, compositori e solisti con i quali venne in contatto
professionalmente. Fra i tanti si possono citare S.Celibidache, L.v.Matacic, F.Molinari Pradelli, E.Imbal, L.Pavarotti, P.Cappuccilli,
G.Taddei ed altri.
Inoltre dal suo leggio d’orchestra, durante le prove, si divertiva a “catturare” i grandi della musica in caricature, che poi modellava
con la creta. Ne raccolse un centinaio, ora in bella mostra presso l’Accademia Filarmonica di Bologna. Ricordiamo I.Stravinsky,
A.Copland, K. Stockhausen, A.Kaciaturian e tantissimi altri.
Ha allestito una settantina di mostre personali e collettive di pittura e caricature, alcune anche all’estero, tra le quali si ricorda: 1955
Johannesburg (Sudafrica), 1962 Losanna (Svizzera), 1968 New York (USA), 1982 East Lansing (Michigan, Usa).
Sue opere sono esposte in permanenza presso il Mambo (Museo d’Arte Moderna di Bologna), Teatro Comunale di Bologna,
Accademia Filarmonica di Bologna, Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna, MAGI - Museo d'Arte Generazioni italiane del '900
"G. Bargellini" di Pieve di Cento (BO), Museo d'Arte Classica Moderna e Contemporanea di Cà La Ghironda (Bo), Pinacoteca
Comunale di Cesena, Museo delle Belle Arti di Budapest ed altri. Ha vinto numerosi premi e concorsi di pittura.
Ha infine pubblicato diversi libri e monografie; l’ultima che sarà presentata alla ‘Caldarese’, “Il Colore della Musica” contiene la
prefazione critica di Franco Basile ed è edita da Edi House di Bologna.
09
novembre 2013
Eugenio Amadori
Dal 09 al 23 novembre 2013
arte contemporanea
Location
GALLERIA CALDARESE
Bologna, Via Caldarese, 1, (Bologna)
Bologna, Via Caldarese, 1, (Bologna)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 10-13 / 16-19,30;
chiuso il giovedì pomeriggio e la domenica
Vernissage
9 Novembre 2013, ore 17.30
Autore