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Fernando Picenni – Forme nel balenio
Contemporary di Milano dedica a Fernando Picenni una nuova esposizione personale, per fare il punto sulla rutilante creatività del maestro negli ultimi tre anni. Sono venti le opere scelte dagli ultimi cicli creativi, tra cui “La grande caduta” (tela di 300×220).
Comunicato stampa
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La PoliArt Contemporary di Milano dedica a Fernando Picenni una nuova esposizione personale, per fare il punto sulla rutilante creatività del maestro negli ultimi tre anni. Sono venti le opere scelte dagli ultimi cicli creativi, tra cui “La grande caduta” (tela di 300x220), nelle quali, in un filo sospeso tra
sogno e evocazione, talvolta persino musicale e letteraria, emerge la personalità di uno dei maggiori pittori contemporanei. Strisce luminose, forme inventate, sagome quasi siderali, creano una realtà inedita oltre la tela, a fianco della realtà stessa che viviamo. In un lavoro diuturno, l’artista mesce forme come versi poetici, proprio laddove la poesia esce dalla pagina per divenire musica.
Fin dai suoi esordi, Picenni si è distinto nel panorama artistico per la sua adesione totale alla pittura, avvenuta sul finire degli anni Cinquanta, quando già veniva inventando le sue inconfondibili forme, che non hanno cessato di aggiungersi al suo zibaldone d’immagini. Le sue opere sono contrassegnate da un anelito lirico e da un fortissimo impatto visivo: sapientemente ed elegantemente composte, sono sempre legate alla potenza e allo spazio. Ed è proprio nello spazio, riapparso in un balenio cromatico, che emergono le sue straordinarie forme, vibrate e potenti, costruite attraverso una pennellata rapidissima che crea contorni frastagliati. Le figure e lo sfondo si compenetrano l’una nell’altra: infine non ci sono più forme e sfondo, spazio e luce, ma un’unica armonia quasi risonante. Le sue sono tele che si presentano come scenari imprevisti ed ipnotici, quasi visioni di un sogno confuso che non si può dimenticare col risveglio.
La pittura di Fernando Picenni resiste persino alle parole che tentano di dominarla, nonostante critici come Batacchi, Granzotto, Conti, Fagone, Russoli, Tadini, Velsecchi, Vivaldi, non abbiano risparmiato, negli anni, approfonditi tentativi interpretativi.
Ha esposto in numerosi musei come la Casa del Mantegna a Mantova, il Museo Nazionale di Villa
Pisani a Stra, il Museo Mastroianni a Roma e la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Cesena.
sogno e evocazione, talvolta persino musicale e letteraria, emerge la personalità di uno dei maggiori pittori contemporanei. Strisce luminose, forme inventate, sagome quasi siderali, creano una realtà inedita oltre la tela, a fianco della realtà stessa che viviamo. In un lavoro diuturno, l’artista mesce forme come versi poetici, proprio laddove la poesia esce dalla pagina per divenire musica.
Fin dai suoi esordi, Picenni si è distinto nel panorama artistico per la sua adesione totale alla pittura, avvenuta sul finire degli anni Cinquanta, quando già veniva inventando le sue inconfondibili forme, che non hanno cessato di aggiungersi al suo zibaldone d’immagini. Le sue opere sono contrassegnate da un anelito lirico e da un fortissimo impatto visivo: sapientemente ed elegantemente composte, sono sempre legate alla potenza e allo spazio. Ed è proprio nello spazio, riapparso in un balenio cromatico, che emergono le sue straordinarie forme, vibrate e potenti, costruite attraverso una pennellata rapidissima che crea contorni frastagliati. Le figure e lo sfondo si compenetrano l’una nell’altra: infine non ci sono più forme e sfondo, spazio e luce, ma un’unica armonia quasi risonante. Le sue sono tele che si presentano come scenari imprevisti ed ipnotici, quasi visioni di un sogno confuso che non si può dimenticare col risveglio.
La pittura di Fernando Picenni resiste persino alle parole che tentano di dominarla, nonostante critici come Batacchi, Granzotto, Conti, Fagone, Russoli, Tadini, Velsecchi, Vivaldi, non abbiano risparmiato, negli anni, approfonditi tentativi interpretativi.
Ha esposto in numerosi musei come la Casa del Mantegna a Mantova, il Museo Nazionale di Villa
Pisani a Stra, il Museo Mastroianni a Roma e la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Cesena.
31
ottobre 2013
Fernando Picenni – Forme nel balenio
Dal 31 ottobre al 07 dicembre 2013
arte contemporanea
Location
GALLERIA POLIART
Milano, Viale Gran Sasso, 35, (Milano)
Milano, Viale Gran Sasso, 35, (Milano)
Orario di apertura
da mercoledì a venerdì 16.30-19.30 sab 10.30-13.00 e 16.30-19.30. Gli altri giorni per appuntamento.
Vernissage
31 Ottobre 2013, h 19.00
Autore
Curatore