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Storm Thorgerson – The Gathering Storm – the Cover art of Storm Thorgerson
Pochi artisti legati all’iconografia della musica rock hanno avuto un ruolo così determinante ed
innovativo come Storm Thorgerson; e non solo perché Storm ha illustrato con le sue nitide e visionarie
immagini album ed artisti che oggi sono ormai leggenda: ha fatto di più, ha legato indissolubilmente il
suo lavoro a un’idea, allo spirito che quei suoni nuovi diffondevano nella cultura e nella società in cui si
formavano
Comunicato stampa
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Pochi artisti legati all’iconografia della musica rock hanno avuto un ruolo così determinante ed
innovativo come Storm Thorgerson; e non solo perché Storm ha illustrato con le sue nitide e visionarie
immagini album ed artisti che oggi sono ormai leggenda: ha fatto di più, ha legato indissolubilmente il
suo lavoro a un’idea, allo spirito che quei suoni nuovi diffondevano nella cultura e nella società in cui si
formavano.
Utopia e sogno, solennità e magia risolte in un iperrealismo visionario hanno conferito alle sue
fotografie quella straordinaria forza evocativa e provocatoria che sono nel DNA stesso della musica
rock.
Una mostra per interpretare la musica come energia irrazionale e quasi magica, dove la creatività
dell’artista si afferma negli infiniti mondi possibili che scaturiscono dal suo talento e dalla sua
immaginazione.
Dai Led Zeppelin a Peter Gabriel dai Cranberries ai Muse e soprattutto ai Pink Floyd, amici d’infanzia e
poi compagni di vita, le immagini di Storm Thorgerson rimangono come una insuperata sintesi di
talento, tecnica e creatività.
La prima mostra antologica italiana in omaggio al grande artista inglese dopo la sua recente scomparsa.
Storm Thorgerson
Storm Thorgerson nasce in Inghilterra il 28 Febbraio 1944 a Potters Bar, una cittadina di 21.618 abitanti della contea
dell'Hertfordshire, oggi contea del Middlesex.
Ha conseguito una specializzazione in lingua Inglese e Filosofia presso la Leicester University, e un master in Film e Tv al
Royal College of Art di Londra.
Nel 1968, insieme a Aubrey Powell (detto Po), ha creato “Hipgnosis”, uno studio di grafica e design specializzato in
fotografia creativa rivolta soprattutto al mondo della musica, con progetti per le copertine di molti gruppi rock come Pink
Floyd, Led Zeppelin, Genesis, 10cc, Yes, Peter Gabriel, Black Sabbath, Paul McCartney, Syd Barrett e Styx tra gli altri.
Nel 1983 Storm, con Po e Peter Christophersen, ha formato la “Green Back”, che ha prodotto numerosi video per Paul
Young, Yes, Nik Kershaw, Robert Plant, Interferon, Nona Hendryx, Big Country, e con Learning to fly per i Pink Floyd ha
vinto il premio come miglior regista ai Billboard.
Nel 1994 Storm ha diretto sei cortometraggi per i Pink Floyd, utilizzati come sfondo durante il loro tour mondiale; inoltre ha
girato un documentario scientifico, “The Rubber Universe”, sulla Costante di Hubble per l'Equinozio. Nel 1997 ha raccolto le
immagini fatte per i Pink Floyd in un libro intitolato “Mind Over Matter”, pubblicato dalla Sanctuary Books. Nel '97/'98 ha
scritto e diretto un documentario di un'ora per Discovery Channel sulla (non) esistenza degli alieni, intitolato “Are We
Alone?”.
Il suo studio ha continuato poi a realizzare immagini per la musica, ad eseguire grafiche per dvd, siti web e a dirigere
occasionalmente film. Ha anche scritto e curato diversi libri, come “100 Best Album Covers” (Dorling Kindersley) e “Eye Of
The Storm” (Sanctuary Books),
Muore in Inghilterra il 18 Aprile 2013
Lo incontrai la prima volta in galleria a Milano.
Arrivò in taxi, e sembrava quasi timido e impacciato. Era l’inverno del 2004 e Storm portava evidenti i segni della grave
malattia che lo aveva colpito poco tempo prima.
Ero affascinato da quell’energia irrazionale e quasi magica che scaturiva dalla sua immaginazione, e da quella capacità
incredibile di riuscire sempre a vedere un lato “diverso” della realtà, ed a crearlo, fisicamente, nei suoi set fotografici fino
a renderlo vero nelle sue immagini elegantissime e surreali.
Il difficile era spiegare alle migliaia di giovani che guardavano le sue immagini che non erano realizzate con il computer.
“It is more difficult, more expensive, but LOOKS BETTER!” diceva soddisfatto, e se la rideva a vedere i visi increduli dei
giornalisti e dei giovani fotografi.
Quando andavo a Londra, nel famoso “Studio”, per selezionare le immagini o per discutere di contratti e progetti,
passavamo il pomeriggio nel pub di sotto, a chiacchierare di politica o di musica. Tanto sapevamo entrambi che in ogni
caso, un minuto dopo che avessimo definito uno straccio di ipotesi di lavoro, avremmo cambiato idea , e che “pianificare”
era una attività noiosa.
Il bello è che poi le cose andavano tutte nel modo migliore.
Storm ha sempre difeso, praticato e rivendicato la libertà di creare senza confini e senza regole.
Utopia e sogno, solennità e magia risolte in un iperrealismo visionario hanno conferito al suo lavoro quella straordinaria
forza evocativa e provocatoria che sono nel DNA stesso della musica rock, ma accompagnati da quella ineffabile ironia
che lo ha sempre contraddistinto.
E oggi che non c’è più, dopo tanti anni di lavoro insieme, “the Storm’s way of life” rimarrà per me e per noi tutti una
esperienza irripetibile di vita.
Luigi Pedrazzi
ARTEUTOPIA-Milano
innovativo come Storm Thorgerson; e non solo perché Storm ha illustrato con le sue nitide e visionarie
immagini album ed artisti che oggi sono ormai leggenda: ha fatto di più, ha legato indissolubilmente il
suo lavoro a un’idea, allo spirito che quei suoni nuovi diffondevano nella cultura e nella società in cui si
formavano.
Utopia e sogno, solennità e magia risolte in un iperrealismo visionario hanno conferito alle sue
fotografie quella straordinaria forza evocativa e provocatoria che sono nel DNA stesso della musica
rock.
Una mostra per interpretare la musica come energia irrazionale e quasi magica, dove la creatività
dell’artista si afferma negli infiniti mondi possibili che scaturiscono dal suo talento e dalla sua
immaginazione.
Dai Led Zeppelin a Peter Gabriel dai Cranberries ai Muse e soprattutto ai Pink Floyd, amici d’infanzia e
poi compagni di vita, le immagini di Storm Thorgerson rimangono come una insuperata sintesi di
talento, tecnica e creatività.
La prima mostra antologica italiana in omaggio al grande artista inglese dopo la sua recente scomparsa.
Storm Thorgerson
Storm Thorgerson nasce in Inghilterra il 28 Febbraio 1944 a Potters Bar, una cittadina di 21.618 abitanti della contea
dell'Hertfordshire, oggi contea del Middlesex.
Ha conseguito una specializzazione in lingua Inglese e Filosofia presso la Leicester University, e un master in Film e Tv al
Royal College of Art di Londra.
Nel 1968, insieme a Aubrey Powell (detto Po), ha creato “Hipgnosis”, uno studio di grafica e design specializzato in
fotografia creativa rivolta soprattutto al mondo della musica, con progetti per le copertine di molti gruppi rock come Pink
Floyd, Led Zeppelin, Genesis, 10cc, Yes, Peter Gabriel, Black Sabbath, Paul McCartney, Syd Barrett e Styx tra gli altri.
Nel 1983 Storm, con Po e Peter Christophersen, ha formato la “Green Back”, che ha prodotto numerosi video per Paul
Young, Yes, Nik Kershaw, Robert Plant, Interferon, Nona Hendryx, Big Country, e con Learning to fly per i Pink Floyd ha
vinto il premio come miglior regista ai Billboard.
Nel 1994 Storm ha diretto sei cortometraggi per i Pink Floyd, utilizzati come sfondo durante il loro tour mondiale; inoltre ha
girato un documentario scientifico, “The Rubber Universe”, sulla Costante di Hubble per l'Equinozio. Nel 1997 ha raccolto le
immagini fatte per i Pink Floyd in un libro intitolato “Mind Over Matter”, pubblicato dalla Sanctuary Books. Nel '97/'98 ha
scritto e diretto un documentario di un'ora per Discovery Channel sulla (non) esistenza degli alieni, intitolato “Are We
Alone?”.
Il suo studio ha continuato poi a realizzare immagini per la musica, ad eseguire grafiche per dvd, siti web e a dirigere
occasionalmente film. Ha anche scritto e curato diversi libri, come “100 Best Album Covers” (Dorling Kindersley) e “Eye Of
The Storm” (Sanctuary Books),
Muore in Inghilterra il 18 Aprile 2013
Lo incontrai la prima volta in galleria a Milano.
Arrivò in taxi, e sembrava quasi timido e impacciato. Era l’inverno del 2004 e Storm portava evidenti i segni della grave
malattia che lo aveva colpito poco tempo prima.
Ero affascinato da quell’energia irrazionale e quasi magica che scaturiva dalla sua immaginazione, e da quella capacità
incredibile di riuscire sempre a vedere un lato “diverso” della realtà, ed a crearlo, fisicamente, nei suoi set fotografici fino
a renderlo vero nelle sue immagini elegantissime e surreali.
Il difficile era spiegare alle migliaia di giovani che guardavano le sue immagini che non erano realizzate con il computer.
“It is more difficult, more expensive, but LOOKS BETTER!” diceva soddisfatto, e se la rideva a vedere i visi increduli dei
giornalisti e dei giovani fotografi.
Quando andavo a Londra, nel famoso “Studio”, per selezionare le immagini o per discutere di contratti e progetti,
passavamo il pomeriggio nel pub di sotto, a chiacchierare di politica o di musica. Tanto sapevamo entrambi che in ogni
caso, un minuto dopo che avessimo definito uno straccio di ipotesi di lavoro, avremmo cambiato idea , e che “pianificare”
era una attività noiosa.
Il bello è che poi le cose andavano tutte nel modo migliore.
Storm ha sempre difeso, praticato e rivendicato la libertà di creare senza confini e senza regole.
Utopia e sogno, solennità e magia risolte in un iperrealismo visionario hanno conferito al suo lavoro quella straordinaria
forza evocativa e provocatoria che sono nel DNA stesso della musica rock, ma accompagnati da quella ineffabile ironia
che lo ha sempre contraddistinto.
E oggi che non c’è più, dopo tanti anni di lavoro insieme, “the Storm’s way of life” rimarrà per me e per noi tutti una
esperienza irripetibile di vita.
Luigi Pedrazzi
ARTEUTOPIA-Milano
23
ottobre 2013
Storm Thorgerson – The Gathering Storm – the Cover art of Storm Thorgerson
Dal 23 ottobre al 24 novembre 2013
arte contemporanea
Location
OFFICINA DELLE ZATTERE
Venezia, Fondamenta Nani, 947, (Venezia)
Venezia, Fondamenta Nani, 947, (Venezia)
Orario di apertura
Tutti i giorni ore 10.00 / 18.00 – ingresso libero
Chiuso il Lunedì
Vernissage
23 Ottobre 2013, h 18
Autore
Curatore