“Dorigo in questo caso ha attribuito un molteplice ruolo al disco in vinile e al suo contenitore, mantenendo il concetto dell’essere portatore di suoni e musica, utilizzandolo come supporto per la pittura ed al tempo stesso rendendolo parte complementare con tutti gli altri elementi della composizione. A questo punto la creazione diventa opera d’arte e poesia, il racconto ed il concetto di come la musica accompagni quotidianamente la nostra vita...” (Giacomo Ferri)
Gianni Dorigo, nato a Ferrara nel 1953, vive a Firenze ed opera come artista dalla fine degli anni Sessanta e dal 1980 è docente di “Visual design”. Con un’ ininterrotta attività, promossa e seguita da gallerie e firme di rilievo, a 21 anni, nel 1974, tiene la sua prima personale e, nel 1974, la sua prima mostra antologica, nel Palazzo Pretorio di Certaldo (a cura di Claudio Cerritelli). È stato invitato a molte delle più importanti rassegne d’arte, sia in Italia che in Europa, tra le quali la “Quadriennale” di Roma. Da oltre un decennio la sua ricerca intesse uno speciale ed originale dialogo tra la sua arte pittorica e il cinema. Il cinema diviene non solo fonte iconografica e d’ispirazione narrativa, ma anche riflesso di memorie ed emozioni personali ad esso correlate così che anche la trasfigurazione pittorica appare una polifonia di stratificazioni e connessioni di senso, immagini e materia, unendo l’espressione informale a quella figurativa. Alcune sue opere si trovano in raccolte pubbliche e, tra le collezioni private, quelle di Pontecorvo, Monicelli, Battiato, Gilliam ed altri illustri collezionisti.