La mostra, racconta l’evoluzione di Andrea Burroni, artista, interior designer, bibliofi lo e collezionista: le numerose opere che saranno esposte dal 26 ottobre al 10 novembre alla
Galleria d’arte De Munari a Vicenza in Contrà Vescovado 13, sono state realizzate negli anni ‘70 e rappresentano l’inizio del suo percorso artistico, fondamentale per la successiva ricerca
come interior designer, fino ad arrivare a proporre il “manifesto di artchitettura”.
“Nato a Siena il 27 ottobre 1952, interessanti critiche alle sue opere sono apparse sulle più famose riviste specializzate; unanime è il riconoscimento della coerenza e dell’impegno che
caratterizzano l’artista. Le sue opere sentono l’infl usso del Surrealismo per quanto
riguarda, ad esempio, la ricerca linguistica, la cui faticosa elaborazione viene sublimata dalla leggerezza del tratto e dalla delicatezza delle immagini; l’arte per questo artista è
comunicazione vitale” (Carlo Munari in Arti Grafi che 1972). Il suo percorso di vita lo porta, sempre più, ad avvicinarsi all’architettura che è da sempre il contenitore di tutte le arti.
Dalle pitture rupestri ai cavalli e cavalieri di Atene, da San Francesco raccontato da Giotto all’Adamo di Michelangelo, su su fino alle fiabe fantastiche di Chagall, tutto è decorazione
di un oggetto esistente o progettato e creato in precedenza. Il manifesto, com’è tipico di ogni corrente artistica emergente, rivoluziona la regola preesistente e la tradizione, più profonda
nel nostro paese, di rapporto tra artista e architetto. Seguendo il mio principio di sempre, dice Andrea: “Il futuro ha un cuore antico”.
Questa volta l’affetto e la stima per l’amico architetto Filippo Coltro e l’entusiasmo per la ricerca che ci accomuna donano l’anima a questa nuova avventura.