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L’enigma Escher
ampia mostra antologica e un ciclo di grandi conferenze dedicate a Maurits Cornelis Escher, uno dei miti del ‘900 nel panorama della produzione grafica contemporanea europea
Comunicato stampa
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Lesposizione promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia è curata da un Comitato scientifico deccezione coordinato da Piergiorgio Odifreddi - logico matematico di fama internazionale -, e composto da Marco Bussagli - saggista, storico dellarte, docente di prima fascia presso lAccademia di Belle Arti di Roma -, da Federico Giudiceandrea - collezionista e studioso di Escher - e da Luigi Grasselli Professore ordinario di Geometria e pro-rettore dell'Università di Modena e Reggio Emilia.
La mostra presenta la produzione dell'incisore e grafico olandese, dai suoi esordi alla maturità, raccogliendo ben 130 opere provenienti da prestigiosi musei, biblioteche e istituzioni nazionali tra i quali la Galleria dArte Moderna di Roma, la Fondazione Wolfsoniana di Genova ecc. - oltre che da importanti collezioni private. A Palazzo Magnani saranno riunite xilografie e mezzetinte che tendono a presentare le costruzioni di mondi impossibili, le esplorazioni dell'infinito, le tassellature del piano e dello spazio, i motivi a geometrie interconnesse che cambiano gradualmente in forme via via differenti.
".con le mie stampe, cerco di testimoniare che viviamo in un mondo bello e ordinato e non in un caos senza forma, come sembra talvolta.
I miei soggetti sono spesso anche giocosi: non posso esimermi dallo scherzare con le nostre inconfutabili certezze. Per esempio, è assai piacevole mescolare sapientemente la bidimensionalità con la tridimensionalità, la superficie piana con lo spazio, e divertirsi con la gravità. E' piacevole osservare che parecchie persone sembrano gradire questo tipo di giocosità, senza paura di cambiare opinione su realtà solide come rocce."
Ed ecco quindi le prime ricerche testimoniate da opere come Ex libris (1922), Scarabei (1935); le grafiche suggestionate dai paesaggi italiani Tropea, Santa Severina (1931) dove Escher struttura lo spazio; Metamorfosi II (1940) una delle più lunghe xilografie a quattro colori mai realizzate per narrare una storia per immagini, in cui una scena conduce a quella successiva attraverso una sottile e graduale mutazione delle forme; le figure impossibili di Su e giù (1947) e di Belvedere (1958); le straordinarie tensioni dinamiche tra figura e sfondo nei fogli come Pesce (1963).
Accanto alle sue celebri incisioni in mostra capolavori assoluti come Tre sfere I (1945), Mani che disegnano (1948), Relatività (1953), Convesso e concavo (1955), Nastro di Möbius II (1963) saranno presentati anche numerosi disegni, documenti, filmati e interviste allartista che mirano a sottolineare il ruolo di primo piano che egli ha svolto nel panorama storico artistico sia del suo tempo che successivo.
Una sezione di mostra sarà dedicata al confronto della produzione di Escher con opere di altri importanti autori ispiratori, coevi e prosecutori per comprendere come le scelte di Escher siano in consonanza con una visione artistica che attraversa i secoli, con una consapevolezza maggiore o minore che, talora, risponde ad esigenze diverse, ma che parte dal Medioevo, interseca Dürer, gli spazi dilatati di Piranesi, passa attraverso le linee armoniose del Liberty (Secessione Viennese, Koloman Moser) e si appunta sulle avanguardie del Cubismo, del Futurismo e del Surrealismo (Dalì, Balla).
Se la grandezza di un artista si misura anche dalla capacità dinfluire su altri artisti, come pure sulla società circostante, Escher è stato artista sommo. La sua arte è uscita dal torchio del suo studio per trasformarsi in scatole da regalo, in francobolli, in biglietti dauguri; è entrata nel mondo dei fumetti ed è finita sulle copertine dei long-playing, come si chiamavano a quellepoca i 33 giri incisi dai grandi della musica pop. Non basta, però. La grande arte di Escher ha influito più o meno direttamente su altre figure di rilievo dellarte del Novecento, come Victor Vasarely, il principale esponente dellOptical Art, Lucio Saffaro ecc. Ha contratto un debito di creatività con Maurits Escher perfino un pittore americano come il dirompente Keith Haring. La sezione illustra con dovizia di materiali e una ventina di opere questi aspetti dellarte di Escher per restituire al visitatore la giusta dimensione culturale ricoperta dellartista olandese.
La mostra è inoltre concepita come uno strumento e una macchina didattica che consente di entrare dentro la creatività di questo singolarissimo artista. Suggestive installazioni immergeranno dunque il visitatore nel magico modo di Escher. E evidente, e molto indagato, il rapporto che Escher ebbe con il mondo dei numeri intendendo per tale quello della geometria (euclidea e non) e della matematica. Non meno intrigante è la sua ricerca su spazio reale e spazio virtuale, ovvero sul come ingannare la prospettiva. Infine, ma non ultima, la conoscenza che Escher dimostra delle leggi della percezione visiva messe in luce dalle ricerche della Gestalt.
Tutte possibili chiavi di lettura, certo non le uniche, per comprendere luniverso creativo di un artista complesso che, partendo da quelle premesse, attinse a piene mani a vari linguaggi artistici, mirabilmente fusi insieme in un nuovo ed originalissimo percorso che ancora ci emoziona e che costituisce un unicum nel panorama della Storia dellArte di tutti i tempi.
Accompagna la mostra un ricco catalogo edito da Skira con testi di Piergiorgio Odifreddi, Marco Bussagli, Federico Giudiceandrea e Luigi Grasselli e accurate schede delle opere in mostra.
Per approfondire a tutto tondo lautore la Fondazione Palazzo Magnani in collaborazione con lUniversità degli Studi di Modena e Reggio Emilia promuove un CICLO DI GRANDI CONFERENZE condotte da esperti di altissimo profilo, unitamente ai Curatori, al Comitato Scientifico della mostra.
venerdì 11 ottobre 2013 ore 17.30 Aula Magna
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Via Allegri 9 Reggio Emilia
La forma della simmetria: dai mosaici dell'Alhambra ai mondi di Escher
Relatori: Prorettore Luigi Grasselli (Professore ordinario di Geometria, prorettore UniMoRe) e il Prof. Antonio F. Costa Gonzáles (Full Professor di geometria e topologia Facoltà di Scienze UNED Madrid).
mercoledì 30 ottobre 2013 ore 17.30 Aula Magna
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Via Allegri 9 Reggio Emilia
Escher visto da vicino. L'uomo e l'artista nel racconto di un appassionato collezionista
Relatore: Ing. Federico Giudiceandrea
venerdì 8 novembre 2013 ore 17.30 Aula Magna
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Via Allegri 9 Reggio Emilia
Escher: le due facce del genio, fra matematica e storia dell'arte
Conversazione sul rapporto arte-scienza.
Relatori: Piergiorgio Odifreddi (logico matematico) e Marco Bussagli (storico dellarte, docente Accademia Belle Arti di Roma)
Maurits Cornelis Escher. La vita
Nacque il 17 giugno 1898 a Leeuwarden ma crebbe nella città di Arnhem con quattro fratelli. Mauk, come venne soprannominato, prese da ragazzo lezioni di carpenteria e sebbene non fosse particolarmente brillante in matematica e scienze, assimilò dal padre ingegnere lapproccio metodologico dello scienziato. Una delle sue materie preferite fu subito il disegno al quale si dedicò durante gli studi alla Scuola di Architettura e Arti Decorative di Haarlem. Fu lincontro con de Mesquita a stimolare in Escher linteresse per la tecnica xilografica e le sue possibili sperimentazioni nella resa di effetti chiaroscurali e pittorici di grande raffinatezza. Al 1922 risale la sua visita a Firenze (primo di una serie di viaggi tra la Toscana e il sud dItalia) e a Granada (dove visitò lo splendido palazzo di Alhambra) dai quali colse dettagli architettonici, decorativi e particolari inusuali che gli avrebbero fornito spunti per le sue composizioni. Nel 1935 si trasferì in Svizzera. E a partire dal 1937 che si osserva un profondo cambiamento: perde linteresse per il mondo visibile, per la natura e larchitettura concentrandosi sulle proprie visioni interiori e realizzando un corpus significativo di straordinari giochi ottici, prospettive invertite, paesaggi illusionistici tra i più famosi. Trasferitosi nel 1941 con tutta la sua famiglia in Olanda continuò a lavorare intensamente fondendo le molteplici fonti di ispirazione che traeva dai suoi interessi (psicologia, matematica, poesia, fantascienza). Morì a Laren nel 1972.
La mostra presenta la produzione dell'incisore e grafico olandese, dai suoi esordi alla maturità, raccogliendo ben 130 opere provenienti da prestigiosi musei, biblioteche e istituzioni nazionali tra i quali la Galleria dArte Moderna di Roma, la Fondazione Wolfsoniana di Genova ecc. - oltre che da importanti collezioni private. A Palazzo Magnani saranno riunite xilografie e mezzetinte che tendono a presentare le costruzioni di mondi impossibili, le esplorazioni dell'infinito, le tassellature del piano e dello spazio, i motivi a geometrie interconnesse che cambiano gradualmente in forme via via differenti.
".con le mie stampe, cerco di testimoniare che viviamo in un mondo bello e ordinato e non in un caos senza forma, come sembra talvolta.
I miei soggetti sono spesso anche giocosi: non posso esimermi dallo scherzare con le nostre inconfutabili certezze. Per esempio, è assai piacevole mescolare sapientemente la bidimensionalità con la tridimensionalità, la superficie piana con lo spazio, e divertirsi con la gravità. E' piacevole osservare che parecchie persone sembrano gradire questo tipo di giocosità, senza paura di cambiare opinione su realtà solide come rocce."
Ed ecco quindi le prime ricerche testimoniate da opere come Ex libris (1922), Scarabei (1935); le grafiche suggestionate dai paesaggi italiani Tropea, Santa Severina (1931) dove Escher struttura lo spazio; Metamorfosi II (1940) una delle più lunghe xilografie a quattro colori mai realizzate per narrare una storia per immagini, in cui una scena conduce a quella successiva attraverso una sottile e graduale mutazione delle forme; le figure impossibili di Su e giù (1947) e di Belvedere (1958); le straordinarie tensioni dinamiche tra figura e sfondo nei fogli come Pesce (1963).
Accanto alle sue celebri incisioni in mostra capolavori assoluti come Tre sfere I (1945), Mani che disegnano (1948), Relatività (1953), Convesso e concavo (1955), Nastro di Möbius II (1963) saranno presentati anche numerosi disegni, documenti, filmati e interviste allartista che mirano a sottolineare il ruolo di primo piano che egli ha svolto nel panorama storico artistico sia del suo tempo che successivo.
Una sezione di mostra sarà dedicata al confronto della produzione di Escher con opere di altri importanti autori ispiratori, coevi e prosecutori per comprendere come le scelte di Escher siano in consonanza con una visione artistica che attraversa i secoli, con una consapevolezza maggiore o minore che, talora, risponde ad esigenze diverse, ma che parte dal Medioevo, interseca Dürer, gli spazi dilatati di Piranesi, passa attraverso le linee armoniose del Liberty (Secessione Viennese, Koloman Moser) e si appunta sulle avanguardie del Cubismo, del Futurismo e del Surrealismo (Dalì, Balla).
Se la grandezza di un artista si misura anche dalla capacità dinfluire su altri artisti, come pure sulla società circostante, Escher è stato artista sommo. La sua arte è uscita dal torchio del suo studio per trasformarsi in scatole da regalo, in francobolli, in biglietti dauguri; è entrata nel mondo dei fumetti ed è finita sulle copertine dei long-playing, come si chiamavano a quellepoca i 33 giri incisi dai grandi della musica pop. Non basta, però. La grande arte di Escher ha influito più o meno direttamente su altre figure di rilievo dellarte del Novecento, come Victor Vasarely, il principale esponente dellOptical Art, Lucio Saffaro ecc. Ha contratto un debito di creatività con Maurits Escher perfino un pittore americano come il dirompente Keith Haring. La sezione illustra con dovizia di materiali e una ventina di opere questi aspetti dellarte di Escher per restituire al visitatore la giusta dimensione culturale ricoperta dellartista olandese.
La mostra è inoltre concepita come uno strumento e una macchina didattica che consente di entrare dentro la creatività di questo singolarissimo artista. Suggestive installazioni immergeranno dunque il visitatore nel magico modo di Escher. E evidente, e molto indagato, il rapporto che Escher ebbe con il mondo dei numeri intendendo per tale quello della geometria (euclidea e non) e della matematica. Non meno intrigante è la sua ricerca su spazio reale e spazio virtuale, ovvero sul come ingannare la prospettiva. Infine, ma non ultima, la conoscenza che Escher dimostra delle leggi della percezione visiva messe in luce dalle ricerche della Gestalt.
Tutte possibili chiavi di lettura, certo non le uniche, per comprendere luniverso creativo di un artista complesso che, partendo da quelle premesse, attinse a piene mani a vari linguaggi artistici, mirabilmente fusi insieme in un nuovo ed originalissimo percorso che ancora ci emoziona e che costituisce un unicum nel panorama della Storia dellArte di tutti i tempi.
Accompagna la mostra un ricco catalogo edito da Skira con testi di Piergiorgio Odifreddi, Marco Bussagli, Federico Giudiceandrea e Luigi Grasselli e accurate schede delle opere in mostra.
Per approfondire a tutto tondo lautore la Fondazione Palazzo Magnani in collaborazione con lUniversità degli Studi di Modena e Reggio Emilia promuove un CICLO DI GRANDI CONFERENZE condotte da esperti di altissimo profilo, unitamente ai Curatori, al Comitato Scientifico della mostra.
venerdì 11 ottobre 2013 ore 17.30 Aula Magna
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Via Allegri 9 Reggio Emilia
La forma della simmetria: dai mosaici dell'Alhambra ai mondi di Escher
Relatori: Prorettore Luigi Grasselli (Professore ordinario di Geometria, prorettore UniMoRe) e il Prof. Antonio F. Costa Gonzáles (Full Professor di geometria e topologia Facoltà di Scienze UNED Madrid).
mercoledì 30 ottobre 2013 ore 17.30 Aula Magna
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Via Allegri 9 Reggio Emilia
Escher visto da vicino. L'uomo e l'artista nel racconto di un appassionato collezionista
Relatore: Ing. Federico Giudiceandrea
venerdì 8 novembre 2013 ore 17.30 Aula Magna
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Via Allegri 9 Reggio Emilia
Escher: le due facce del genio, fra matematica e storia dell'arte
Conversazione sul rapporto arte-scienza.
Relatori: Piergiorgio Odifreddi (logico matematico) e Marco Bussagli (storico dellarte, docente Accademia Belle Arti di Roma)
Maurits Cornelis Escher. La vita
Nacque il 17 giugno 1898 a Leeuwarden ma crebbe nella città di Arnhem con quattro fratelli. Mauk, come venne soprannominato, prese da ragazzo lezioni di carpenteria e sebbene non fosse particolarmente brillante in matematica e scienze, assimilò dal padre ingegnere lapproccio metodologico dello scienziato. Una delle sue materie preferite fu subito il disegno al quale si dedicò durante gli studi alla Scuola di Architettura e Arti Decorative di Haarlem. Fu lincontro con de Mesquita a stimolare in Escher linteresse per la tecnica xilografica e le sue possibili sperimentazioni nella resa di effetti chiaroscurali e pittorici di grande raffinatezza. Al 1922 risale la sua visita a Firenze (primo di una serie di viaggi tra la Toscana e il sud dItalia) e a Granada (dove visitò lo splendido palazzo di Alhambra) dai quali colse dettagli architettonici, decorativi e particolari inusuali che gli avrebbero fornito spunti per le sue composizioni. Nel 1935 si trasferì in Svizzera. E a partire dal 1937 che si osserva un profondo cambiamento: perde linteresse per il mondo visibile, per la natura e larchitettura concentrandosi sulle proprie visioni interiori e realizzando un corpus significativo di straordinari giochi ottici, prospettive invertite, paesaggi illusionistici tra i più famosi. Trasferitosi nel 1941 con tutta la sua famiglia in Olanda continuò a lavorare intensamente fondendo le molteplici fonti di ispirazione che traeva dai suoi interessi (psicologia, matematica, poesia, fantascienza). Morì a Laren nel 1972.
18
ottobre 2013
L’enigma Escher
Dal 18 ottobre 2013 al 23 marzo 2014
arte moderna e contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
PALAZZO MAGNANI
Reggio Nell'emilia, Corso Giuseppe Garibaldi, 29, (Reggio Nell'emilia)
Reggio Nell'emilia, Corso Giuseppe Garibaldi, 29, (Reggio Nell'emilia)
Biglietti
Intero € 9,00; Ridotto € 7,00; Studenti € 4,00
Orario di apertura
Dal martedì al giovedì 10.00-13.00 /15.00-19.00
Venerdì, sabato e festivi 10.00-19.00
Aperture straordinarie
25 e 31 dicembre 2013 15.00-19.00
1 gennaio 2014 15.00-19.00
Editore
SKIRA
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Autore
Curatore