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DESIGN|OPERA – ADI DESIGN INDEX 2013
Design|Opera non vuole celebrare l’oggetto in sé, vuole rappresentare la connessione che si instaura tra cose, forme e sentimenti che si incrociano, si collegano e si allontanano in un mutamento continuo. In un periodo storico in cui la cultura è diffusa, parcellizzata, collocata al di fuori di pratiche e metodologie consuete, in cui l’autore, inteso nella sua valenza etimologica come colui che contribuisce ad accrescere il sapere, è diventato soggetto plurale, occorre che la rappresentazione della contemporaneità non si solidifichi in visioni frutto di singoli ingegni ma, piuttosto si identifichi nel suo fluire.
Comunicato stampa
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E’ sera quando Flora Tosca canta l’aria Vissi d’arte, un brano intimo, una parentesi riflessiva che si apre nel movimentato scorrere degli eventi del dramma di Puccini ed è in un paesaggio serale, illuminato solo dalle luci fredde e lunari di dieci videoproiettori, che viene ambientata DesignIOpera, più che una mostra di design un’aria, un movimento ispirato al mutevole fluire della vita.
Design|Opera non vuole celebrare l’oggetto in sé, vuole rappresentare la connessione che si instaura tra cose, forme e sentimenti che si incrociano, si collegano e si allontanano in un mutamento continuo. In un periodo storico in cui la cultura è diffusa, parcellizzata, collocata al di fuori di pratiche e metodologie consuete, in cui l’autore, inteso nella sua valenza etimologica come colui che contribuisce ad accrescere il sapere, è diventato soggetto plurale, occorre che la rappresentazione della contemporaneità non si solidifichi in visioni frutto di singoli ingegni ma, piuttosto si identifichi nel suo fluire.
Design|Opera non propone immagini chiuse ma relazioni aperte che cambiano e, cambiando, modificano la nostra percezione del mondo sensibile e il rapporto che instauriamo con le forme.
In un unico ambiente gli oggetti selezionati nell’Adi Index 2013 si connettono tra loro e con il pubblico attraverso un percorso narrativo che utilizza gli elementi della multimedialità come catalizzatori incaricati di contaminare e rimescolare la materia. La musica, il ritmo, la variabilità della luce, la cadenza concessa alla visione, la sovrapposizione di forme astratte e particellari creano un panorama discontinuo e mutevole.
Agli oggetti in scena non vengono sovrapposti elementi figurativi. Il linguaggio della multimedialità è stato volutamente ridotto ai suoi elementi primari e astratti. I pixel diventano un pulviscolo che riveste le cose, che da forma alle forme, emblema immateriale ed estremo di un’evoluzione digitale che ha coinvolto tutti i settori, dalle pratiche progettuali a quelle comunicative. La griglia digitale si deforma quando incontra gli oggetti esposti e a sua volta li deforma ma mentre la polvere, depositandosi, vela e nasconde le forme, i pixel diventano, all’opposto, i simboli della ricerca esasperata di una sempre maggior definizione: sono la matrice, la trama e l’ordito attraverso la quale vediamo, rappresentiamo e sempre più spesso creiamo il mondo.
Design|Opera è la rappresentazione di un incontro ravvicinato tra persone e persone, tra persone e cose, tra cose e cose; mette in scena la progettualità ma anche l’imprevedibilità di questo contatto.
Design|Opera non vuole celebrare l’oggetto in sé, vuole rappresentare la connessione che si instaura tra cose, forme e sentimenti che si incrociano, si collegano e si allontanano in un mutamento continuo. In un periodo storico in cui la cultura è diffusa, parcellizzata, collocata al di fuori di pratiche e metodologie consuete, in cui l’autore, inteso nella sua valenza etimologica come colui che contribuisce ad accrescere il sapere, è diventato soggetto plurale, occorre che la rappresentazione della contemporaneità non si solidifichi in visioni frutto di singoli ingegni ma, piuttosto si identifichi nel suo fluire.
Design|Opera non propone immagini chiuse ma relazioni aperte che cambiano e, cambiando, modificano la nostra percezione del mondo sensibile e il rapporto che instauriamo con le forme.
In un unico ambiente gli oggetti selezionati nell’Adi Index 2013 si connettono tra loro e con il pubblico attraverso un percorso narrativo che utilizza gli elementi della multimedialità come catalizzatori incaricati di contaminare e rimescolare la materia. La musica, il ritmo, la variabilità della luce, la cadenza concessa alla visione, la sovrapposizione di forme astratte e particellari creano un panorama discontinuo e mutevole.
Agli oggetti in scena non vengono sovrapposti elementi figurativi. Il linguaggio della multimedialità è stato volutamente ridotto ai suoi elementi primari e astratti. I pixel diventano un pulviscolo che riveste le cose, che da forma alle forme, emblema immateriale ed estremo di un’evoluzione digitale che ha coinvolto tutti i settori, dalle pratiche progettuali a quelle comunicative. La griglia digitale si deforma quando incontra gli oggetti esposti e a sua volta li deforma ma mentre la polvere, depositandosi, vela e nasconde le forme, i pixel diventano, all’opposto, i simboli della ricerca esasperata di una sempre maggior definizione: sono la matrice, la trama e l’ordito attraverso la quale vediamo, rappresentiamo e sempre più spesso creiamo il mondo.
Design|Opera è la rappresentazione di un incontro ravvicinato tra persone e persone, tra persone e cose, tra cose e cose; mette in scena la progettualità ma anche l’imprevedibilità di questo contatto.
01
ottobre 2013
DESIGN|OPERA – ADI DESIGN INDEX 2013
Dal primo ottobre al 03 novembre 2013
Location
TRIENNALE – PALAZZO DELL’ARTE
Milano, Viale Emilio Alemagna, 6, (Milano)
Milano, Viale Emilio Alemagna, 6, (Milano)
Orario di apertura
Martedì - Domenica 10.30 - 20.30
Giovedì 10.30 - 23.00
La biglietteria chiude un’ora prima delle mostre.
Lunedì chiuso.
Vernissage
1 Ottobre 2013, h 18
Autore
Curatore