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Pinetum 00
Collettiva finale del progetto residenza d’artista ideato da Bruno Moretti con gli artisti. L’arte come unica intermediaria per il recupero della memoria attraverso il superamento dell’amnesia del luogo, e per un suo possibile futuro
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si inaugura la mostra finale della residenza d’artista Pinetum allestita dagli artisti che hanno partecipato alla prima edizione. Si tratta di un progetto ideato dall’attuale proprietario dello storico arboreto Pinetum e di Villa Gaeta, Bruno Boretti, che ha fortemente voluto che l’arte fosse l’unica intermediaria tra la storia passata di questi luoghi e un loro possibile futuro.
Il progetto volge al recupero dell’identità di un luogo che sin dal suo inizio ha avuto un ruolo ben preciso sia nella vita di chi lo ha fondato e voluto fortemente, sia nella vita di chi lo ha vissuto successivamente negli anni. Boretti, come un rabdomante, sensibile alla bellezza, è riuscito a sentire la presenza nascosta del Genius Loci: lo spirito, il nume tutelare del luogo che si nasconde nel bosco e tra le mura della villa. Per
un progetto così ambizioso sono stati scelti degli artisti che avevano già avuto altre esperienze di dialogo con e sul territorio, e soprattutto disposti a mettersi in gioco e predisposti al confronto dialettico. Gli artisti si sono documentati partendo dalle fonti orali del nuovo proprietario e del vicinato, e delle persone che
in qualche modo hanno vissuto e conosciuto la proprietà, scoprendo fonti scritte e fotografie risalenti a diversi momenti ed anni della casa e del bosco. In ogni percorso degli artisti è stato affrontata la memoria attraverso diversi livelli spaziali e temporali, cercando di non limitarsi alla mera “rimembranza” del passato, ma volendo trasmettere il qui ed ora del proprio stesso vissuto trascorso nella villa.
L’unica formula possibile, era perciò – come scrive la curatrice Lara Caccia - quella della residenza d’artista, poiché “l’artista è colui che riesce, attraverso l’opera d’arte, a risolvere il dualismo che intercorre tra uomo e natura, dove molte volte questo ha portato ad una scissione e ad una prevaricazione dell’uomo, e successivamente, con pentimento da parte di questo, ad un ritorno nostalgico di un recupero del locus amaenus originario. In questo caso, la funzione dell’artista è quella di svelare e rendere ‘visibile’ la magia di questi luoghi e l’anima delle persone che lo hanno frequentato. Il recupero della memoria attraverso il superamento dell’amnesia del luogo, partendo dalla storia e dai ricordi, rintracciando i segni che ancora persistono in ciò che ora è davanti ai loro occhi”.
Il progetto volge al recupero dell’identità di un luogo che sin dal suo inizio ha avuto un ruolo ben preciso sia nella vita di chi lo ha fondato e voluto fortemente, sia nella vita di chi lo ha vissuto successivamente negli anni. Boretti, come un rabdomante, sensibile alla bellezza, è riuscito a sentire la presenza nascosta del Genius Loci: lo spirito, il nume tutelare del luogo che si nasconde nel bosco e tra le mura della villa. Per
un progetto così ambizioso sono stati scelti degli artisti che avevano già avuto altre esperienze di dialogo con e sul territorio, e soprattutto disposti a mettersi in gioco e predisposti al confronto dialettico. Gli artisti si sono documentati partendo dalle fonti orali del nuovo proprietario e del vicinato, e delle persone che
in qualche modo hanno vissuto e conosciuto la proprietà, scoprendo fonti scritte e fotografie risalenti a diversi momenti ed anni della casa e del bosco. In ogni percorso degli artisti è stato affrontata la memoria attraverso diversi livelli spaziali e temporali, cercando di non limitarsi alla mera “rimembranza” del passato, ma volendo trasmettere il qui ed ora del proprio stesso vissuto trascorso nella villa.
L’unica formula possibile, era perciò – come scrive la curatrice Lara Caccia - quella della residenza d’artista, poiché “l’artista è colui che riesce, attraverso l’opera d’arte, a risolvere il dualismo che intercorre tra uomo e natura, dove molte volte questo ha portato ad una scissione e ad una prevaricazione dell’uomo, e successivamente, con pentimento da parte di questo, ad un ritorno nostalgico di un recupero del locus amaenus originario. In questo caso, la funzione dell’artista è quella di svelare e rendere ‘visibile’ la magia di questi luoghi e l’anima delle persone che lo hanno frequentato. Il recupero della memoria attraverso il superamento dell’amnesia del luogo, partendo dalla storia e dai ricordi, rintracciando i segni che ancora persistono in ciò che ora è davanti ai loro occhi”.
19
settembre 2013
Pinetum 00
Dal 19 settembre al 31 ottobre 2013
arte contemporanea
Location
VILLA GAETA
Montevarchi, Via Di Ucerano, 50, (Arezzo)
Montevarchi, Via Di Ucerano, 50, (Arezzo)
Orario di apertura
utti i giorni su appuntamento al numero cell. 3289745117
Vernissage
19 Settembre 2013, ore 18
Editore
RUBBETTINO
Autore
Curatore