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Erika Cardano – Catch the eyes where your identity lies
Pittrice e fotomodella! Originale è la pittura di Erika Cardano, classe 1987, che -dopo essere stata formata da artisti quali Oronzo Mastro, Bruno Polver, Paolo Raciti, Wilma Kun, GIugi Bassani e Carlo Tacchini- ha fatto della pittura espressione di vitae di anima.
Comunicato stampa
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Erika Cardano è nata nel 1987 e vive a Galliate, un paesino vicino Novara. E’ diplomata in perito aziendale e corrispondente in lingue estere presso l’istituto Erica di Romentino. In seguito, si è laureata all’ Accademia di Belle Arti di Novara. Ha avuto insegnanti artisti conosciuti come Oronzo Mastro, Bruno Polver, Wilma Kun, Paolo Raciti, Giugi Bassani e Carlo Tacchini. All’ inizio, il tema ricorrente nelle sue opere è stato ‘L’identità e il doppio‘ (sostanzialmente i volti mascherati). In molti suoi dipinti comparivano volti mascherati. ‘Ogni volta che si vive la vita sociale si rischia sempre di essere osservati, scrutati e giudicati anche se si tiene una maschera e si gioca ad essere qualcun altro. Gli esseri umani hanno mille modi per nascondersi e per apparire figure non reali ma artefatte, tipiche di una classe media in piena crisi d’identità’.
E il doppio’ sarà anche il suo tema per la tesi di laurea. ‘Mi guardo allo specchio e non mi vedo, non mi riconosco. Mi scruto, mi osservo bene, ma non mi vedo come mi vedono gli altri. Io non sono Io, ma altre mille. Mi sembra di avere 1000 volti mascherati’ Nel 2012 cerca di eliminare questo tema dalla sua mente, rimanendo comunque sempre ossessionata da sè stessa. Ha così inizio una serie di dipinti intitolati ‘Autoritratti’, dove l’artista usa delle sue foto.. le ritaglia in modo da mettere in mostra i due mezzi comunicativi più importanti dell’essere umano: gli occhi e la bocca. Ovviamente nemmeno questo aiuterà l’artista nella sua continua ricerca di se stessa. In seguito sposterà la sua attenzione su altri volti. Sempre tagliandoli, e dando più importanza agli occhi e alla bocca. Occhi più decisi, occhi che guardano lo spettatore quasi a sfidarlo o a volergli comunicare qualcosa, occhi diversi dai suoi, che al contrario, cercano di evitare lo spettatore.
Commessa in un negozio di abbigliamento, pittrice e fotomodella! Erika Cardano, ha fatto della pittura espressione di vitae di anima e nei suoi particolari dipinti traspone la realtà come la vede lei, in alcuni casi mettendo persino la fotografia di se stessa direttamente nei quadri che dipinge. 'mi è venuta l'idea di mettermi insieme ai miei dipinti -spiega- : mi porto dietro gli abiti adatti e mi immagino la scena; tutto è studiato da me'. Ed ecco Erika comparire con sguardo dolce accanto alla sua gatta Gery, sua compagna di vita per ben 14 anni, o ancora appoggiata ad una poltrona osservata da una bambola e circondata dalle maschere: 'Ho iniziato proprio dipingendo maschere. Il tema dell'identità e il doppio è un tema che sento molto. Dentro di noi c'è una doppia personalità, una parte buona e una cattiva; in alcuni casi fuoriesce la parte buona e in altri quella cattiva: le bambole, inquietanti e bellissime, così come le maschere, che mettiamo per avere un'identità, sono simbolo proprio del doppio in ciascuno di noi, senza dimenticare che ognuno ci vede in maniera diversa. Ma poi quando ti guardi allo specchio, vedi quello che c'è dentro, l'inconscio e non quello che gli altri vedono e a volte l'anima può essere a frammenti'.
Ma poi ci sono i volti e gli occhi, femminili, dolci e aggraziati: 'Li rielaboro attraverso tagli e luci particolari e ognuno esprime delle emozioni, uno stato d'animo; con lo sguardo si comunica: l'ingenuità della giovinezza o lo sguardo volto da un'altra parte o ancora degli occhi senza pupilla, come se non si riuscisse a trovare l'anima, l'identità'. Ma ci sono anche temi drammatici come le Torri Gemelle o il massacro delle foche, rappresentati con immagini forti e surreali. Insomma quella di Erika è una realtà ora più quotidiana, ora più drammatica, dolce o ai confini dell'angoscia ma sempre con dentro l'anima: 'Non mi sono mai riproposta di riprodurre la realtà così com'è: per quello ci sono già le macchine fotografiche, pronte ad immortalare tutto! Con i pennelli e i colori si può fare quello che si vuole e quindi io stravolgo quello che vedono gli altri nel reale per mostrare ciò che vedo io e come lo vedo io. Quella che dipingo è la mia realtà.
E il doppio’ sarà anche il suo tema per la tesi di laurea. ‘Mi guardo allo specchio e non mi vedo, non mi riconosco. Mi scruto, mi osservo bene, ma non mi vedo come mi vedono gli altri. Io non sono Io, ma altre mille. Mi sembra di avere 1000 volti mascherati’ Nel 2012 cerca di eliminare questo tema dalla sua mente, rimanendo comunque sempre ossessionata da sè stessa. Ha così inizio una serie di dipinti intitolati ‘Autoritratti’, dove l’artista usa delle sue foto.. le ritaglia in modo da mettere in mostra i due mezzi comunicativi più importanti dell’essere umano: gli occhi e la bocca. Ovviamente nemmeno questo aiuterà l’artista nella sua continua ricerca di se stessa. In seguito sposterà la sua attenzione su altri volti. Sempre tagliandoli, e dando più importanza agli occhi e alla bocca. Occhi più decisi, occhi che guardano lo spettatore quasi a sfidarlo o a volergli comunicare qualcosa, occhi diversi dai suoi, che al contrario, cercano di evitare lo spettatore.
Commessa in un negozio di abbigliamento, pittrice e fotomodella! Erika Cardano, ha fatto della pittura espressione di vitae di anima e nei suoi particolari dipinti traspone la realtà come la vede lei, in alcuni casi mettendo persino la fotografia di se stessa direttamente nei quadri che dipinge. 'mi è venuta l'idea di mettermi insieme ai miei dipinti -spiega- : mi porto dietro gli abiti adatti e mi immagino la scena; tutto è studiato da me'. Ed ecco Erika comparire con sguardo dolce accanto alla sua gatta Gery, sua compagna di vita per ben 14 anni, o ancora appoggiata ad una poltrona osservata da una bambola e circondata dalle maschere: 'Ho iniziato proprio dipingendo maschere. Il tema dell'identità e il doppio è un tema che sento molto. Dentro di noi c'è una doppia personalità, una parte buona e una cattiva; in alcuni casi fuoriesce la parte buona e in altri quella cattiva: le bambole, inquietanti e bellissime, così come le maschere, che mettiamo per avere un'identità, sono simbolo proprio del doppio in ciascuno di noi, senza dimenticare che ognuno ci vede in maniera diversa. Ma poi quando ti guardi allo specchio, vedi quello che c'è dentro, l'inconscio e non quello che gli altri vedono e a volte l'anima può essere a frammenti'.
Ma poi ci sono i volti e gli occhi, femminili, dolci e aggraziati: 'Li rielaboro attraverso tagli e luci particolari e ognuno esprime delle emozioni, uno stato d'animo; con lo sguardo si comunica: l'ingenuità della giovinezza o lo sguardo volto da un'altra parte o ancora degli occhi senza pupilla, come se non si riuscisse a trovare l'anima, l'identità'. Ma ci sono anche temi drammatici come le Torri Gemelle o il massacro delle foche, rappresentati con immagini forti e surreali. Insomma quella di Erika è una realtà ora più quotidiana, ora più drammatica, dolce o ai confini dell'angoscia ma sempre con dentro l'anima: 'Non mi sono mai riproposta di riprodurre la realtà così com'è: per quello ci sono già le macchine fotografiche, pronte ad immortalare tutto! Con i pennelli e i colori si può fare quello che si vuole e quindi io stravolgo quello che vedono gli altri nel reale per mostrare ciò che vedo io e come lo vedo io. Quella che dipingo è la mia realtà.
15
settembre 2013
Erika Cardano – Catch the eyes where your identity lies
Dal 15 al 28 settembre 2013
arte moderna e contemporanea
Location
SPAZIO ROCCO SCOTELLARO
Vigevano, Via Cesarea, 49, (Pavia)
Vigevano, Via Cesarea, 49, (Pavia)
Orario di apertura
mercoledì e venerdì ore 21-23 giovedì e sabato ore 17-19
Vernissage
15 Settembre 2013, h 17,30
Autore
Curatore