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Attilio Gerbino – Mitopolis
Una galleria di ritratti iconici e scanzonati per una geografia urbana che si disegna con le scelte toponomastiche individuali dei modelli; una nuova e fresca urbanistica “mitopolitana” che svela quanto l’idea del mito, nella contemporaneità, declini desideri e ideali tanto semplici quanto popolari.
Comunicato stampa
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“È un segno sicuro che la cultura ha raggiunto un vicolo cieco
quando non è più affascinata dai suoi miti.”
Greil MARCUS
(1945) scrittore, critico e giornalista statunitense
La Galleria Fotografica Luigi Ghirri di Caltagirone CT,
al tempo dello spread capitalizza la sua ultra decennale esperienza in collaborazioni e iniziative che spesso delocalizzano i propri progetti espositivi, tessendo una rete sulla trama del territorio. Linfa vitale, l’incessante curiosità e l’ostinata fede nel valore della cultura, cultura che non è mito anacronistico e paradossale ma antidoto necessario alla pochezza e alla mistificazione di questa economia per l’economia. Sarebbe assai facile – e forse banalmente scontato – in questo presente di tormentoni economici e dichiarazioni da “… fino alla fine del mondo” abbandonarsi all’evidenza, consumarsi lentamente e spegnersi nell’inedia per perire di realtà, realtà agli antipodi del mito, mito allo zenit della … salvezza. Eppure, oggi, per fortuna c’è ancora qualcuno capace di crederci nel mito – anche uno, uno solo, personale, intimo e privato – un mito che, come un faro, illumina la quotidianità tra le mille, e più o meno inutili, incombenze che costruiscono la nostra vita.
Le attività che svolgiamo nel corso di una giornata ci appaiono talmente familiari da indurci a ritenerne ovvie
sia le procedure sia le motivazioni. Ma poiché tali attività sono pur sempre socialmente costruite, il problema,
dal punto di vista della sociologia, è capire come riescano a tradursi in un "mondo naturale". Tanto più che
il quotidiano non è affatto, come talvolta si ritiene, un semplice "luogo" di eventi banali e ripetitivi,
bensì il "mondo-ambiente" dove, fra prevedibilità e imprevedibilità, si snoda la nostra esistenza.
Maurizio GHISLENI, Sociologia della quotidianità. Il vissuto giornaliero, 2004
E se c’è qualcuno che insegue il proprio mito c’è anche chi – come Attilio GERBINO – segue chi del mito riesce a fare anche il nome: nasce così questa fresca galleria di ritratti, iconici e scanzonati, di illustri sconosciuti (vera cifra stilistica e antropologica dell’autore) che traccia una sorta di geografia metropolitana attraverso le scelte toponomastiche, individuali e personali, dei modelli fotografati. GERBINO, come già in altri progetti, cerca e trova anzi si ritrova nello sguardo dell’altro che interroga in un perenne gioco delle parti: le targhe marmoree, sottratte a probabili (e possibili) percorsi urbani dalle coordinate indefinite (pescati nel Mare Magnum di Google Maps) incrociandosi con gli sguardi e le “facce” svelano una urbanistica del mito contemporaneo capace di declinare la banalità, l’ovvietà e la semplicità in desiderio.
Impacciati o scaltri, spontanei o sornioni i modelli, intanto, giocano con il proprio mito e ammiccano ai nostri sguardi, ognuno latore e/o mentore di una proposta: … a ciascuno il suo e a noi tutti l’imbarazzo della scelta.
Marina BENEDETTO e Sebastiano FAVITTA
Galleria Fotografica Luigi GHIRRI
Caltagirone, agosto 2013
“Chissà che cosa avrebbe scoperto Colombo
se l'America non gli avesse sbarrato la strada.”
Stanislaw Jerzy LEC
(1909 – 1966) scrittore, poeta e aforista polacco
quando non è più affascinata dai suoi miti.”
Greil MARCUS
(1945) scrittore, critico e giornalista statunitense
La Galleria Fotografica Luigi Ghirri di Caltagirone CT,
al tempo dello spread capitalizza la sua ultra decennale esperienza in collaborazioni e iniziative che spesso delocalizzano i propri progetti espositivi, tessendo una rete sulla trama del territorio. Linfa vitale, l’incessante curiosità e l’ostinata fede nel valore della cultura, cultura che non è mito anacronistico e paradossale ma antidoto necessario alla pochezza e alla mistificazione di questa economia per l’economia. Sarebbe assai facile – e forse banalmente scontato – in questo presente di tormentoni economici e dichiarazioni da “… fino alla fine del mondo” abbandonarsi all’evidenza, consumarsi lentamente e spegnersi nell’inedia per perire di realtà, realtà agli antipodi del mito, mito allo zenit della … salvezza. Eppure, oggi, per fortuna c’è ancora qualcuno capace di crederci nel mito – anche uno, uno solo, personale, intimo e privato – un mito che, come un faro, illumina la quotidianità tra le mille, e più o meno inutili, incombenze che costruiscono la nostra vita.
Le attività che svolgiamo nel corso di una giornata ci appaiono talmente familiari da indurci a ritenerne ovvie
sia le procedure sia le motivazioni. Ma poiché tali attività sono pur sempre socialmente costruite, il problema,
dal punto di vista della sociologia, è capire come riescano a tradursi in un "mondo naturale". Tanto più che
il quotidiano non è affatto, come talvolta si ritiene, un semplice "luogo" di eventi banali e ripetitivi,
bensì il "mondo-ambiente" dove, fra prevedibilità e imprevedibilità, si snoda la nostra esistenza.
Maurizio GHISLENI, Sociologia della quotidianità. Il vissuto giornaliero, 2004
E se c’è qualcuno che insegue il proprio mito c’è anche chi – come Attilio GERBINO – segue chi del mito riesce a fare anche il nome: nasce così questa fresca galleria di ritratti, iconici e scanzonati, di illustri sconosciuti (vera cifra stilistica e antropologica dell’autore) che traccia una sorta di geografia metropolitana attraverso le scelte toponomastiche, individuali e personali, dei modelli fotografati. GERBINO, come già in altri progetti, cerca e trova anzi si ritrova nello sguardo dell’altro che interroga in un perenne gioco delle parti: le targhe marmoree, sottratte a probabili (e possibili) percorsi urbani dalle coordinate indefinite (pescati nel Mare Magnum di Google Maps) incrociandosi con gli sguardi e le “facce” svelano una urbanistica del mito contemporaneo capace di declinare la banalità, l’ovvietà e la semplicità in desiderio.
Impacciati o scaltri, spontanei o sornioni i modelli, intanto, giocano con il proprio mito e ammiccano ai nostri sguardi, ognuno latore e/o mentore di una proposta: … a ciascuno il suo e a noi tutti l’imbarazzo della scelta.
Marina BENEDETTO e Sebastiano FAVITTA
Galleria Fotografica Luigi GHIRRI
Caltagirone, agosto 2013
“Chissà che cosa avrebbe scoperto Colombo
se l'America non gli avesse sbarrato la strada.”
Stanislaw Jerzy LEC
(1909 – 1966) scrittore, poeta e aforista polacco
31
agosto 2013
Attilio Gerbino – Mitopolis
Dal 31 agosto al 14 settembre 2013
fotografia
Location
GALLERIA FOTOGRAFICA LUIGI GHIRRI
Caltagirone, Via Duomo, 11, (Catania)
Caltagirone, Via Duomo, 11, (Catania)
Orario di apertura
tutti i giorni, 8.00 – 14.00 16.00 – 22.00
Vernissage
31 Agosto 2013, h 21.00
Autore
Curatore