Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Eugenio Carmi – La trasparenza inquieta
La Galleria del Deposito del borgo di pescatori di Boccadasse (Genova),
fulcro della scena artistica nazionale e internazionale negli anni sessanta,
torna a vivere nel cinquantesimo anniversario della sua nascita grazie a una
nuova mostra di uno dei suoi padri fondatori, Eugenio Carmi (Genova 1920).
Artista che fin dalle sue opere degli anni cinquanta è considerato uno dei
maestri dell’astrattismo della seconda metà del 900, definisce se stesso
“fabbricante di immagini”.
Lo spazio dell’ex Galleria del Deposito è oggi proprietà di Patrizia Toscani, che
con entusiasmo lo mette a disposizione per far rivivere la galleria con la mostra
di Carmi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria del Deposito del borgo di pescatori di Boccadasse (Genova),
fulcro della scena artistica nazionale e internazionale negli anni sessanta,
torna a vivere nel cinquantesimo anniversario della sua nascita grazie a una
nuova mostra di uno dei suoi padri fondatori, Eugenio Carmi (Genova 1920).
Artista che fin dalle sue opere degli anni cinquanta è considerato uno dei
maestri dell’astrattismo della seconda metà del 900, definisce se stesso
“fabbricante di immagini”.
Lo spazio dell’ex Galleria del Deposito è oggi proprietà di Patrizia Toscani, che
con entusiasmo lo mette a disposizione per far rivivere la galleria con la mostra
di Carmi.
La Galleria del Deposito era una cooperativa di artisti internazionali, voluta
da Carmi con l’idea di rendere l’arte – le opere erano multipli e non pezzi unici
- accessibile a tutti e si colloca tra i fermenti artistici e intellettuali degli anni
sessanta. Con l’entusiasmo e lo spirito di rottura che muoveva le avanguardie
di quegli anni. Da vecchio deposito di carbone in riva al mare, nel 1963 fu
trasformato in galleria d’arte che ospitava mostre di storica importanza, che
interagivano con la vita del borgo, con i pescatori, in una Genova di allora che
Carmi, anche con altre iniziative culturali, aveva trasformato in punto di
riferimento culturale a livello internazionale.
Fra gli altri, facevano parte della cooperativa artisti come Vasarely, Fontana,
Max Bill…
Il Titolo di questa mostra di Eugenio Carmi, LA TRASPARENZA INQUIETA,
che inaugura il 7 settembre per concludersi il 27 ottobre, suggerisce subito
la particolarità delle opere esposte: si tratta di 11 vetrate che Carmi ha creato,
negli anni 2011 e 2012, grazie alla sapiente lavorazione del maestro vetraio
Lino Reduzzi nella sua storica officina vetraria di Castel Rozzone (Bergamo).
Il vetro è un materiale affascinante - racconta Eugenio Carmi - presente in
ogni epoca sotto forme diverse. Attraverso la trasparenza del vetro e la luce
ho potuto assimilare ancora di più le mie forme e i miei colori alla realtà
circostante. E mi ha emozionato vedere le mie opere astratte prendere forma
grazie all’antichissima lavorazione del vetro piombato, che ho sempre
ammirato nelle cattedrali gotiche.
Per l’occasione sarà realizzata da Eugenio Carmi un’acquatinta - dimensioni
50x35 - in 50 esemplari firmati e numerati, 50 proprio come gli anni della
galleria di cui si celebra oggi mezzo secolo di vita. La stessa immagine
dell’acquatinta sarà realizzata anche su vetro e sarà, appunto, l’undicesima
vetrata esposta a Boccadasse.
DAL TESTO CRITICO IN CATALOGO di Claudio Cerritelli
(…) La realizzazione di questi vetri non è dunque da leggersi come pura e
semplice trascrizione meccanicistica di un sistema linguistico in un altro, essa
comporta infatti un percorso di avvicinamento al colore attraverso la
decantazione graduale del suo processo di materializzazione.
Seguendo i respiri alterni del colore Reduzzi filtra con entusiasmo l’utopia
totale di Carmi, sognatore inguaribile di divine proporzioni, frequentatore
di paradigmi pitagorici e teoremi matematici, canoni costruttivi e regole
auree che interpretano le leggi infinite della natura.
(…) il senso del dialogo che si rinnova ogni volta tra i due autori, l’uno inventore
dell’immagine astratto-costruttiva, l’altro impegnato a trasmutarla in vetro, tra
rigore e immaginazione, razionalità ed emozione.
“La Trasparenza inquieta” è resa possibile grazie a Patrizia Toscani, attuale
proprietaria dello spazio, e Paolo Asti presidente di Startè associazione
culturale che ha già prodotto la mostra di Eugenio Carmi "Ragione e
Spiritualità" lo scorso anno a Stoccolma, presso l’Istituto Italiano di Cultura.
L’acquatinta è realizzata dalla Stamperia d’Arte Berardinelli di Verona.
fulcro della scena artistica nazionale e internazionale negli anni sessanta,
torna a vivere nel cinquantesimo anniversario della sua nascita grazie a una
nuova mostra di uno dei suoi padri fondatori, Eugenio Carmi (Genova 1920).
Artista che fin dalle sue opere degli anni cinquanta è considerato uno dei
maestri dell’astrattismo della seconda metà del 900, definisce se stesso
“fabbricante di immagini”.
Lo spazio dell’ex Galleria del Deposito è oggi proprietà di Patrizia Toscani, che
con entusiasmo lo mette a disposizione per far rivivere la galleria con la mostra
di Carmi.
La Galleria del Deposito era una cooperativa di artisti internazionali, voluta
da Carmi con l’idea di rendere l’arte – le opere erano multipli e non pezzi unici
- accessibile a tutti e si colloca tra i fermenti artistici e intellettuali degli anni
sessanta. Con l’entusiasmo e lo spirito di rottura che muoveva le avanguardie
di quegli anni. Da vecchio deposito di carbone in riva al mare, nel 1963 fu
trasformato in galleria d’arte che ospitava mostre di storica importanza, che
interagivano con la vita del borgo, con i pescatori, in una Genova di allora che
Carmi, anche con altre iniziative culturali, aveva trasformato in punto di
riferimento culturale a livello internazionale.
Fra gli altri, facevano parte della cooperativa artisti come Vasarely, Fontana,
Max Bill…
Il Titolo di questa mostra di Eugenio Carmi, LA TRASPARENZA INQUIETA,
che inaugura il 7 settembre per concludersi il 27 ottobre, suggerisce subito
la particolarità delle opere esposte: si tratta di 11 vetrate che Carmi ha creato,
negli anni 2011 e 2012, grazie alla sapiente lavorazione del maestro vetraio
Lino Reduzzi nella sua storica officina vetraria di Castel Rozzone (Bergamo).
Il vetro è un materiale affascinante - racconta Eugenio Carmi - presente in
ogni epoca sotto forme diverse. Attraverso la trasparenza del vetro e la luce
ho potuto assimilare ancora di più le mie forme e i miei colori alla realtà
circostante. E mi ha emozionato vedere le mie opere astratte prendere forma
grazie all’antichissima lavorazione del vetro piombato, che ho sempre
ammirato nelle cattedrali gotiche.
Per l’occasione sarà realizzata da Eugenio Carmi un’acquatinta - dimensioni
50x35 - in 50 esemplari firmati e numerati, 50 proprio come gli anni della
galleria di cui si celebra oggi mezzo secolo di vita. La stessa immagine
dell’acquatinta sarà realizzata anche su vetro e sarà, appunto, l’undicesima
vetrata esposta a Boccadasse.
DAL TESTO CRITICO IN CATALOGO di Claudio Cerritelli
(…) La realizzazione di questi vetri non è dunque da leggersi come pura e
semplice trascrizione meccanicistica di un sistema linguistico in un altro, essa
comporta infatti un percorso di avvicinamento al colore attraverso la
decantazione graduale del suo processo di materializzazione.
Seguendo i respiri alterni del colore Reduzzi filtra con entusiasmo l’utopia
totale di Carmi, sognatore inguaribile di divine proporzioni, frequentatore
di paradigmi pitagorici e teoremi matematici, canoni costruttivi e regole
auree che interpretano le leggi infinite della natura.
(…) il senso del dialogo che si rinnova ogni volta tra i due autori, l’uno inventore
dell’immagine astratto-costruttiva, l’altro impegnato a trasmutarla in vetro, tra
rigore e immaginazione, razionalità ed emozione.
“La Trasparenza inquieta” è resa possibile grazie a Patrizia Toscani, attuale
proprietaria dello spazio, e Paolo Asti presidente di Startè associazione
culturale che ha già prodotto la mostra di Eugenio Carmi "Ragione e
Spiritualità" lo scorso anno a Stoccolma, presso l’Istituto Italiano di Cultura.
L’acquatinta è realizzata dalla Stamperia d’Arte Berardinelli di Verona.
07
settembre 2013
Eugenio Carmi – La trasparenza inquieta
Dal 07 settembre al 27 ottobre 2013
arte contemporanea
Location
GALLERIA DEL DEPOSITO
Genova, Piazza Nettuno, 3r, (Genova)
Genova, Piazza Nettuno, 3r, (Genova)
Vernissage
7 Settembre 2013, h 17.30
Ufficio stampa
LABORATORIO DELLE PAROLE
Autore