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Fabiano Marques – Mare | Monti
Saranno proiettati in un unico loop Mar Paqueno, Ridge Aerodynamics and Gravity e Faultine tre video di circa 30 minuti nati da un esperienza di viaggio che l’artista ha compiuto in Brasile e durante due residenze nel Regno Unito.
Comunicato stampa
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Fabiano Marques
Mare | Monti
a cura di Amnesiac Arts
6 Agosto -30 settembre 2013 ore 18.30
Apertura:
durante gli eventi estivi del Cecilia o su appuntamento
per info: 0971 798342 - 389 8185034 – info@centrocecilia.it
Il Cecilia, Centro per la Creatività di Tito (Pz) ospita Mare | Monti la prima personale italiana dell'artista brasiliano Fabiano Marques.
Saranno proiettati in un unico loop Mar Paqueno, Ridge Aerodynamics and Gravity e Faultine tre video di circa 30 minuti nati da un esperienza di viaggio che l'artista ha compiuto in Brasile e durante due residenze nel Regno Unito.
Mare | Monti è parte del programma Brasilicata Tour l'edizione tutta lucana di Espirito Mundo che ha visto il Centro Cecilia sede di una residenza con artisti brasiliani di varie discipline.
Nato a Santos, un importante centro portuale nello stato di San Paolo in Brasile, Fabiano Marques è un artista nomade e polivalente (oltre al video lavora con installazioni, performance e musica) che ha viaggiato per molti anni lungo tutto il Brasile e all'estero. I suoi lavori registrano la costante ricombinazione degli elementi (naturali o artificiali) in un determinato periodo di tempo.
“I miei video sono connessi al viaggiare: nascono da una ricerca personale e da qualcosa incontrata o fatta durante un viaggio. Sono molto intensi, piccoli momenti che però richiedono molta attenzione al fruitore. Ecco perché di solito sono presentati singolarmente. Mare | Monti rappresenta un'opportunità inedita di mostrare insieme un gruppo di video. L'intento è di unirli in un discorso coerente, un unico corpo formato da singole parti, dal momento che sono lavori interrelati in molti aspetti.
Il video è un mezzo che ha un ruolo significativo nella mia produzione. La dimensione del tempo è sempre stata parte della mia pratica scultorea. Ho iniziato a fare arte componendo piccoli gruppi di oggetti ri-assemblati per creare nuove configurazioni. In questo processo c'era un elemento performativo che il video riusciva a catturare molto bene. Quando ho iniziato a viaggiare mi sono rivolto ancora al video usandolo come strumento per prendere note, una sorta di quaderno di schizzi molto pratico.
Nonostante abbia fatto alcune performance che coinvolgevano musica e suoni, come artista visuale solo negli ultimi anni ho iniziato ad utilizzare la mia musica nei video. Quando ho iniziato a combinare i due media ho realizzato che c'erano parti musicali che unite alle immagini andavano a tempo come un vecchio standard jazz rivisitato.”
Mar Paqueno
Il video di 36 minuti è il racconto di una performance di 7 ore. L'artista è condotto e conduce un gruppo di oggetti galleggianti che somigliano a vecchi mobili in un luogo a sud di San Paolo chiamato Mar Paqueno (Mare Piccolo) dove il fiume s'incontra con il mare. Durante la deriva questo assemblaggio della Natura in continuo cambiamento era sincronizzato con le condizioni meteo instabili e andanti da una calma totale ad un temporale tropicale.
Mar Paqueno è un estuario marino, il cui ecosistema è conseguenza dell'apertura di un canale artificiale, il Valo Grande, nella Costa del Sud dello Stato di San Paolo. Alla fine del XIX secolo Iguape era una città prosperosa. La sua economia si reggeva sul porto da cui transitava il flusso della produzione di riso della regione. Per abbreviare il percorso e collegare il fiume al porto fu costruito un piccolo canale largo 2mt e lungo 5km. Questa costruzione però modificò il percorso del fiume e in 5 anni il canale si allargò fino a 400 metri erodendo i margini. La sabbia erosa si riversò nel mare costruendo una barriera che portò alla chiusura del porto. Un grave disastro ecologico ed economico per tutta la regione. Dopo 50 anni la natura si è auto riconfigurata creando un nuovo ambiente, ma la stagnazione economica permane.
Ridge, Aerodynamics and Gravity
Una proiezione a doppio schermo mostra una compilation di lavori sull'imparare a pilotare un aliante. E' nato come progetto per The Camp for the Improbable Thinking al Wysing Arts Centre di Cambridge in Gran Bretagna.
Il lavoro è un diario di bordo che raccoglie note, idee, progetti, e lavori sviluppati durante il periodo di residenza e durante le lezioni di volo
La cresta (in inglese ridge) è la linea che divide la montagna in due parti, e la cresta volante è una tecnica di volo che usa la spinta prodotta dall'aria calda del lato soleggiato della montagna per planare dalla cima.
Cambridge è una regione molto pianeggiante. Non ci sono vere creste volanti. Questo ha reso possibile durante la seconda guerra mondiale la creazione di molti campi di volo. Uno di questi è stato convertito in quello che ora è il Gransden Lodge Airfiled dove ho imparato a decollare.
Per me la cresta può essere usata come metafora delle montagne invisibili che gli alianti disegnano nell'aria oppure come la linea che divide la storia dell'uomo prima e dopo la formulazione della legge di gravità di Newton
Faultine
Questo progetto è il risultato dell'esperienza di una residenza artistica vissuta a bordo della Loch Ness Barge nel canale di Caledonia ad Inverness.
Durante la residenza ho fatto un piccolo viaggio sull'ultimo battello a vapore attivo sul canale, il Vic 32 documentato da questo video.
Durante la navigazione ho incontrato una sorta di sculture galleggianti somiglianti a zattere che ho chiamato Scottish Tartan Rafts. Queste strutture sono fatte di sottili strisce di legno a strati che formano una griglia. Le strisce non sono legate insieme così la zattera si smantella gradualmente soggetta alle condizioni meteo e al moto dell'acqua.
Gòi schemi di colori usati qui sono basati sul tartan scozzese, che sono motivi disitintivi creati dall'incrociarsi simmetrico di strisce colorate, tradizionalmente usate negli abiti di lana del caratteristico costume scozzese.
La linea di faglia è una frattura geologica tra due o più placche tettoniche. Il canale caledoniano è un canale artificiale costruito nel XX secolo sfruttando la geografia del Paese con una serie di laghi allineati lungo la linea di faglia che avevano bisogno di essere connessi per essere navigati. La costruzione del canale è nata per unificare il Paese attraverso una via di navigazione per i trasporti di bene e la circolazione di persone.
Lo spazio tra le strisce di legno delle zattere può essere visto come la faglia che ha originato il canale caledoniano e il territorio scozzese.
Mare | Monti
a cura di Amnesiac Arts
6 Agosto -30 settembre 2013 ore 18.30
Apertura:
durante gli eventi estivi del Cecilia o su appuntamento
per info: 0971 798342 - 389 8185034 – info@centrocecilia.it
Il Cecilia, Centro per la Creatività di Tito (Pz) ospita Mare | Monti la prima personale italiana dell'artista brasiliano Fabiano Marques.
Saranno proiettati in un unico loop Mar Paqueno, Ridge Aerodynamics and Gravity e Faultine tre video di circa 30 minuti nati da un esperienza di viaggio che l'artista ha compiuto in Brasile e durante due residenze nel Regno Unito.
Mare | Monti è parte del programma Brasilicata Tour l'edizione tutta lucana di Espirito Mundo che ha visto il Centro Cecilia sede di una residenza con artisti brasiliani di varie discipline.
Nato a Santos, un importante centro portuale nello stato di San Paolo in Brasile, Fabiano Marques è un artista nomade e polivalente (oltre al video lavora con installazioni, performance e musica) che ha viaggiato per molti anni lungo tutto il Brasile e all'estero. I suoi lavori registrano la costante ricombinazione degli elementi (naturali o artificiali) in un determinato periodo di tempo.
“I miei video sono connessi al viaggiare: nascono da una ricerca personale e da qualcosa incontrata o fatta durante un viaggio. Sono molto intensi, piccoli momenti che però richiedono molta attenzione al fruitore. Ecco perché di solito sono presentati singolarmente. Mare | Monti rappresenta un'opportunità inedita di mostrare insieme un gruppo di video. L'intento è di unirli in un discorso coerente, un unico corpo formato da singole parti, dal momento che sono lavori interrelati in molti aspetti.
Il video è un mezzo che ha un ruolo significativo nella mia produzione. La dimensione del tempo è sempre stata parte della mia pratica scultorea. Ho iniziato a fare arte componendo piccoli gruppi di oggetti ri-assemblati per creare nuove configurazioni. In questo processo c'era un elemento performativo che il video riusciva a catturare molto bene. Quando ho iniziato a viaggiare mi sono rivolto ancora al video usandolo come strumento per prendere note, una sorta di quaderno di schizzi molto pratico.
Nonostante abbia fatto alcune performance che coinvolgevano musica e suoni, come artista visuale solo negli ultimi anni ho iniziato ad utilizzare la mia musica nei video. Quando ho iniziato a combinare i due media ho realizzato che c'erano parti musicali che unite alle immagini andavano a tempo come un vecchio standard jazz rivisitato.”
Mar Paqueno
Il video di 36 minuti è il racconto di una performance di 7 ore. L'artista è condotto e conduce un gruppo di oggetti galleggianti che somigliano a vecchi mobili in un luogo a sud di San Paolo chiamato Mar Paqueno (Mare Piccolo) dove il fiume s'incontra con il mare. Durante la deriva questo assemblaggio della Natura in continuo cambiamento era sincronizzato con le condizioni meteo instabili e andanti da una calma totale ad un temporale tropicale.
Mar Paqueno è un estuario marino, il cui ecosistema è conseguenza dell'apertura di un canale artificiale, il Valo Grande, nella Costa del Sud dello Stato di San Paolo. Alla fine del XIX secolo Iguape era una città prosperosa. La sua economia si reggeva sul porto da cui transitava il flusso della produzione di riso della regione. Per abbreviare il percorso e collegare il fiume al porto fu costruito un piccolo canale largo 2mt e lungo 5km. Questa costruzione però modificò il percorso del fiume e in 5 anni il canale si allargò fino a 400 metri erodendo i margini. La sabbia erosa si riversò nel mare costruendo una barriera che portò alla chiusura del porto. Un grave disastro ecologico ed economico per tutta la regione. Dopo 50 anni la natura si è auto riconfigurata creando un nuovo ambiente, ma la stagnazione economica permane.
Ridge, Aerodynamics and Gravity
Una proiezione a doppio schermo mostra una compilation di lavori sull'imparare a pilotare un aliante. E' nato come progetto per The Camp for the Improbable Thinking al Wysing Arts Centre di Cambridge in Gran Bretagna.
Il lavoro è un diario di bordo che raccoglie note, idee, progetti, e lavori sviluppati durante il periodo di residenza e durante le lezioni di volo
La cresta (in inglese ridge) è la linea che divide la montagna in due parti, e la cresta volante è una tecnica di volo che usa la spinta prodotta dall'aria calda del lato soleggiato della montagna per planare dalla cima.
Cambridge è una regione molto pianeggiante. Non ci sono vere creste volanti. Questo ha reso possibile durante la seconda guerra mondiale la creazione di molti campi di volo. Uno di questi è stato convertito in quello che ora è il Gransden Lodge Airfiled dove ho imparato a decollare.
Per me la cresta può essere usata come metafora delle montagne invisibili che gli alianti disegnano nell'aria oppure come la linea che divide la storia dell'uomo prima e dopo la formulazione della legge di gravità di Newton
Faultine
Questo progetto è il risultato dell'esperienza di una residenza artistica vissuta a bordo della Loch Ness Barge nel canale di Caledonia ad Inverness.
Durante la residenza ho fatto un piccolo viaggio sull'ultimo battello a vapore attivo sul canale, il Vic 32 documentato da questo video.
Durante la navigazione ho incontrato una sorta di sculture galleggianti somiglianti a zattere che ho chiamato Scottish Tartan Rafts. Queste strutture sono fatte di sottili strisce di legno a strati che formano una griglia. Le strisce non sono legate insieme così la zattera si smantella gradualmente soggetta alle condizioni meteo e al moto dell'acqua.
Gòi schemi di colori usati qui sono basati sul tartan scozzese, che sono motivi disitintivi creati dall'incrociarsi simmetrico di strisce colorate, tradizionalmente usate negli abiti di lana del caratteristico costume scozzese.
La linea di faglia è una frattura geologica tra due o più placche tettoniche. Il canale caledoniano è un canale artificiale costruito nel XX secolo sfruttando la geografia del Paese con una serie di laghi allineati lungo la linea di faglia che avevano bisogno di essere connessi per essere navigati. La costruzione del canale è nata per unificare il Paese attraverso una via di navigazione per i trasporti di bene e la circolazione di persone.
Lo spazio tra le strisce di legno delle zattere può essere visto come la faglia che ha originato il canale caledoniano e il territorio scozzese.
06
agosto 2013
Fabiano Marques – Mare | Monti
Dal 06 agosto al 30 settembre 2013
arte contemporanea
Location
CECILIA – CENTRO PER LA CREATIVITA’
Tito, - , (Potenza)
Tito, - , (Potenza)
Orario di apertura
durante gli eventi estivi del Cecilia o su appuntamento
per info: 0971 798342 - 389 8185034 – info@centrocecilia.it
Vernissage
6 Agosto 2013, ore 18.30
Autore