Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Andrea Felice – Fantacity
L’eclettica personalità di Andrea Felice, architetto, videoartista, cultore del fantasy, creatore e
progettista di vision-town, viene pienamente messa in luce mediante la selezione delle opere
presenti in questa sua nuova personale pescarese, allestita nel prestigioso spazio del
Mediamuseum, che segue la sua edizione romana presso lo spazio espositivo istituzionale, il
Complesso dei Dioscuri al Quirinale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’eclettica personalità di Andrea Felice, architetto, videoartista, cultore del fantasy, creatore e
progettista di vision-town, viene pienamente messa in luce mediante la selezione delle opere
presenti in questa sua nuova personale pescarese, allestita nel prestigioso spazio del
Mediamuseum, che segue la sua edizione romana presso lo spazio espositivo istituzionale, il
Complesso dei Dioscuri al Quirinale.
“Fantacity”, infatti, non è solo la “visualizzazione” della posizione estetica dell’opera dell’artista
ma è anche, se non soprattutto, l’esplorazione dei circuiti di consapevolezza, maturati lungo il
suo personale percorso professionale oltre che di vita.
Nel momento in cui Felice destruttura, seziona, analizza una figurazione in un contesto critico
temporale, volto a restituirne una lettura densa di significati di ordine tecnico oltre che artistico,
finisce per ricostruire il senso stesso del processo culturale messo in atto, svelando apertamente
le intenzioni del “creatore” rispetto al “creato”.
Partendo dalle immagini delle incisioni di Giovan Battista Piranesi, nelle quali gli antichi
monumenti di Roma vengono visti in evidente stato di decadenza, l’artista intraprende un
proprio percorso di sintesi storica per la creazione di un vero e proprio racconto del
contemporaneo, «volto alla ricerca – come lo stesso scrive – di una dialettica di confronto tra la
memoria e la propria identità culturale».
Tra le immagini suggestive di architetture fantastiche è presente, infatti, un’opera ispirata alle
sedici tavole di Piranesi dedicate alle “Carceri d’invenzione”, nelle quali enormi sotterranei a
volta, con gigantesche scale in pietra, si fondono con possenti macchinari provenienti da un
futuro lontano ispirato ai frames dei films di George Lucas, Stanley Kubrick e George C. Scott.
La posizione critica assunta dalle immagini create da Andrea Felice ha, prima di tutto, come
riferimento la dinamica conoscitiva proiettata verso la consapevolezza e l’evoluzione del
linguaggio artistico contemporaneo, dove passato, presente e futuro si amalgamano e
convivono in una originale “variazione sul tema”.
Sul piano progettuale ed esecutivo delle opere, l’artista sperimenta tutte le tecniche compositive
tradizionali, innestandovi però un importante supporto linguistico dato dai nuovi strumenti della
grafica computerizzata.
Dal punto di vista creativo la realizzazione dell’opera di Andrea Felice, come lo stesso afferma,
«segue un iter consolidato che, partendo dallo schizzo iniziale contenente le ipotesi dimensionali,
schematizza la visione generale dell’opera, da cui ha inizio la ricerca iconografica delle immagini:
stampe di Piranesi, fotografie, fotogrammi di film, fumetti di Carl Barks, scenografie, layout di
films di animazione, fantascienza, illustrazioni, successivamente ritoccate, plottate e rielaborate
manualmente con tecniche diverse, ancora ritagliate, nuovamente scansionate prima
dell’assemblaggio finale, ulteriormente ritoccate per arrivare all’opera compiuta. Le selezioni
scansionate, poi, vengono nuovamente assemblate in una ulteriore opera digitale, che consente
la creazione di stampe fedeli dell’opera o, anche, di nuovi originali».
La tecnica dell’assemblaggio, utilizzata già dai dadaisti e dai surrealisti negli anni Venti del
Novecento con l’intento di rivoluzionare l’immaginario collettivo, viene rivisitata da Felice in
chiave tecnologica, digitale e, associata all’estetica di derivazione fumettistica, «attiva in modo
esponenziale la sensibilità creativa e origina le regole per conseguire attitudini drammaturgiche
nell’illustrazione delle scene».
Il Critico Claudio Crescentini, avendo avuto cura di descrivere le espressioni artistiche attraverso
le suggestioni generate da alcune delle opere esposte, presenterà l’artista Andrea Felice nella
sala conferenze della struttura culturale.
Il catalogo relativo alla mostra è pubblicato da Palombi Editori in italiano/inglese e raccoglie
alcune delle opere esposte, oltre ai saggi critici di Fortunato D’Amico e Cesare De Sessa.
Andrea Felice (1961), architetto e docente di “Editing e Compositing” e di “Produzioni
Cinematografiche con animazione e SFX” presso l’Università Tor Vergata di Roma. Insegna
anche “Scenografia Cinematografica, Tecniche Scenografiche, Laboratorio di Interni III,
Progettazione di Prototipi e Simulazione e Modellazione e Rappresentazione Digitale” presso la
“Sapienza” Università di Roma, Facoltà di Architettura. L’artista in precedenza ha insegnato
“Sistemi multimediali di comunicazione dell’Oggetto/Progetto” presso l’Università Federico II di
Napoli (A.R.P.A.), Master di II livello in “Progettazione integrata eco-orientata” (1999-2000). Ha
fatto parte del Direttivo di “Immagine”, organizzatrice delle mostre “Lucca Comics” (Lucca) e
“Expocartoon” (Roma), entrambe dedicate ai Comics e al cinema di animazione. Andrea Felice
ha esposto progetti di scenografia cinematografica alla “XII Biennale di Architettura di Venezia”
(2011). Come pittore e video-artista, ha tenuto una personale alla Galleria L’Ariete di Roma
(1991), alla quale hanno fatto seguito alcune collettive. Una nuova personale dell’artista è stata
realizzata nella Galleria Il Quadro di Amatrice (RI) nel 2001. Ha esposto presso la New Artemisia
Gallery di Londra (2011) e ha partecipato al Concorso “Moroni”, a Bergamo (2011),
classificandosi tra i finalisti con l’opera “Presenze”. Nel 2012 ha preso parte, come giurato, alla
3a Edizione del Concorso “Il Sapere delle Mani”, mentre come artista ha partecipato ai Concorsi
“Madprize” e “Terrarte”, con dipinti e video; a ricevuto il Premio della Critica d’arte nella XXIV
edizione del Premio delle Arti Premio della cultura (2012); a Roma, una personale Fantacity nel
2012 presso il Teatro dei Dioscuri – complesso di S. Andrea al Quirinale con il patrocinio del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Comune di Roma e Ordine degli Architetti, una presso
il DAI studio, a Berlino presso il Plus Berlin. Andrea Felice collabora, pubblicando saggi critici di
architettura, arte contemporanea e cinema di animazione, con alcune riviste di grafica e cinema,
architettura, design e comunicazione, fra le quali: “Computer Grafica”, “Progettare”, “OFX”.
progettista di vision-town, viene pienamente messa in luce mediante la selezione delle opere
presenti in questa sua nuova personale pescarese, allestita nel prestigioso spazio del
Mediamuseum, che segue la sua edizione romana presso lo spazio espositivo istituzionale, il
Complesso dei Dioscuri al Quirinale.
“Fantacity”, infatti, non è solo la “visualizzazione” della posizione estetica dell’opera dell’artista
ma è anche, se non soprattutto, l’esplorazione dei circuiti di consapevolezza, maturati lungo il
suo personale percorso professionale oltre che di vita.
Nel momento in cui Felice destruttura, seziona, analizza una figurazione in un contesto critico
temporale, volto a restituirne una lettura densa di significati di ordine tecnico oltre che artistico,
finisce per ricostruire il senso stesso del processo culturale messo in atto, svelando apertamente
le intenzioni del “creatore” rispetto al “creato”.
Partendo dalle immagini delle incisioni di Giovan Battista Piranesi, nelle quali gli antichi
monumenti di Roma vengono visti in evidente stato di decadenza, l’artista intraprende un
proprio percorso di sintesi storica per la creazione di un vero e proprio racconto del
contemporaneo, «volto alla ricerca – come lo stesso scrive – di una dialettica di confronto tra la
memoria e la propria identità culturale».
Tra le immagini suggestive di architetture fantastiche è presente, infatti, un’opera ispirata alle
sedici tavole di Piranesi dedicate alle “Carceri d’invenzione”, nelle quali enormi sotterranei a
volta, con gigantesche scale in pietra, si fondono con possenti macchinari provenienti da un
futuro lontano ispirato ai frames dei films di George Lucas, Stanley Kubrick e George C. Scott.
La posizione critica assunta dalle immagini create da Andrea Felice ha, prima di tutto, come
riferimento la dinamica conoscitiva proiettata verso la consapevolezza e l’evoluzione del
linguaggio artistico contemporaneo, dove passato, presente e futuro si amalgamano e
convivono in una originale “variazione sul tema”.
Sul piano progettuale ed esecutivo delle opere, l’artista sperimenta tutte le tecniche compositive
tradizionali, innestandovi però un importante supporto linguistico dato dai nuovi strumenti della
grafica computerizzata.
Dal punto di vista creativo la realizzazione dell’opera di Andrea Felice, come lo stesso afferma,
«segue un iter consolidato che, partendo dallo schizzo iniziale contenente le ipotesi dimensionali,
schematizza la visione generale dell’opera, da cui ha inizio la ricerca iconografica delle immagini:
stampe di Piranesi, fotografie, fotogrammi di film, fumetti di Carl Barks, scenografie, layout di
films di animazione, fantascienza, illustrazioni, successivamente ritoccate, plottate e rielaborate
manualmente con tecniche diverse, ancora ritagliate, nuovamente scansionate prima
dell’assemblaggio finale, ulteriormente ritoccate per arrivare all’opera compiuta. Le selezioni
scansionate, poi, vengono nuovamente assemblate in una ulteriore opera digitale, che consente
la creazione di stampe fedeli dell’opera o, anche, di nuovi originali».
La tecnica dell’assemblaggio, utilizzata già dai dadaisti e dai surrealisti negli anni Venti del
Novecento con l’intento di rivoluzionare l’immaginario collettivo, viene rivisitata da Felice in
chiave tecnologica, digitale e, associata all’estetica di derivazione fumettistica, «attiva in modo
esponenziale la sensibilità creativa e origina le regole per conseguire attitudini drammaturgiche
nell’illustrazione delle scene».
Il Critico Claudio Crescentini, avendo avuto cura di descrivere le espressioni artistiche attraverso
le suggestioni generate da alcune delle opere esposte, presenterà l’artista Andrea Felice nella
sala conferenze della struttura culturale.
Il catalogo relativo alla mostra è pubblicato da Palombi Editori in italiano/inglese e raccoglie
alcune delle opere esposte, oltre ai saggi critici di Fortunato D’Amico e Cesare De Sessa.
Andrea Felice (1961), architetto e docente di “Editing e Compositing” e di “Produzioni
Cinematografiche con animazione e SFX” presso l’Università Tor Vergata di Roma. Insegna
anche “Scenografia Cinematografica, Tecniche Scenografiche, Laboratorio di Interni III,
Progettazione di Prototipi e Simulazione e Modellazione e Rappresentazione Digitale” presso la
“Sapienza” Università di Roma, Facoltà di Architettura. L’artista in precedenza ha insegnato
“Sistemi multimediali di comunicazione dell’Oggetto/Progetto” presso l’Università Federico II di
Napoli (A.R.P.A.), Master di II livello in “Progettazione integrata eco-orientata” (1999-2000). Ha
fatto parte del Direttivo di “Immagine”, organizzatrice delle mostre “Lucca Comics” (Lucca) e
“Expocartoon” (Roma), entrambe dedicate ai Comics e al cinema di animazione. Andrea Felice
ha esposto progetti di scenografia cinematografica alla “XII Biennale di Architettura di Venezia”
(2011). Come pittore e video-artista, ha tenuto una personale alla Galleria L’Ariete di Roma
(1991), alla quale hanno fatto seguito alcune collettive. Una nuova personale dell’artista è stata
realizzata nella Galleria Il Quadro di Amatrice (RI) nel 2001. Ha esposto presso la New Artemisia
Gallery di Londra (2011) e ha partecipato al Concorso “Moroni”, a Bergamo (2011),
classificandosi tra i finalisti con l’opera “Presenze”. Nel 2012 ha preso parte, come giurato, alla
3a Edizione del Concorso “Il Sapere delle Mani”, mentre come artista ha partecipato ai Concorsi
“Madprize” e “Terrarte”, con dipinti e video; a ricevuto il Premio della Critica d’arte nella XXIV
edizione del Premio delle Arti Premio della cultura (2012); a Roma, una personale Fantacity nel
2012 presso il Teatro dei Dioscuri – complesso di S. Andrea al Quirinale con il patrocinio del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Comune di Roma e Ordine degli Architetti, una presso
il DAI studio, a Berlino presso il Plus Berlin. Andrea Felice collabora, pubblicando saggi critici di
architettura, arte contemporanea e cinema di animazione, con alcune riviste di grafica e cinema,
architettura, design e comunicazione, fra le quali: “Computer Grafica”, “Progettare”, “OFX”.
09
luglio 2013
Andrea Felice – Fantacity
Dal 09 al 18 luglio 2013
arte contemporanea
Location
MEDIAMUSEUM
Pescara, Piazza Emilio Alessandrini, 34, (Pescara)
Pescara, Piazza Emilio Alessandrini, 34, (Pescara)
Orario di apertura
ore 10.30 -12.30 17.00 – 19.00 (domenica escluso)
Vernissage
9 Luglio 2013, ore 17,30
Autore
Curatore