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Ester Maria Negretti
Nell’opera di Ester Maria Negretti è la vita stessa ad essere indagata in profondità, nel tentativo di prelevare lo spettatore da un antico passato e accompagnarlo lontano o forse mai così vicino.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nell’opera di Ester Maria Negretti è la vita stessa ad essere indagata in profondità, nel tentativo di prelevare lo spettatore da un antico passato e accompagnarlo lontano o forse mai così vicino.
L’impegno dell’artista è sempre orientato a leggere e capire il disegno enigmatico dell’esistenza ossia di una realtà che ci invade per significati più profondi e meno apparenti di quanto rivelato dalla quotidianità.
Le tracce di materia “vivente” e i colori naturali della terra modellano l’opera e, come reperti archeologici dell’epoca moderna riammessi allo sguardo attraverso un esame antropologico del rifiuto urbano, aiutano ad essere coscienti di stare scavando. Ogni opera è quindi un invito a non fermarsi alla realtà materiale, fenomenica, di ogni persona, di ogni evento della vita e di ogni cosa, ma ad avventurarsi più giù, più in fondo, più sotto... a cercare l’Essenza.
In un momento storico di grande insicurezza com’è questo, l’arte di Negretti può rappresentare un punto di partenza, una rinascita. Lo sguardo del pubblico potrà orientarsi, una volta accettate le rovine, verso la rivelazione che un futuro diverso è possibile.
Nelle opere presentate è subito avvertibile qualcosa di più sottile e segreto, di meno definibile logicamente di quanto i canoni e le regole delle diverse forme di ricerca stabiliscono. Ester Maria Negretti, attraverso la sua visione dell’arte, porta un contributo originale parlando del mondo e dello spirito del tempo in cui viviamo attraverso impronte, segni, tracce che vivono una loro fissità bidimensionale in completa solitudine ma in permanente ricerca di un dialogo possibile oltre l’idea, il pensiero, la riflessione interiore. Un lavoro carico di segni di decadenza e rovina, ma anche di ottimismo e novità, e quindi di rivelazioni.
OPERE in mostra:
I quadri che, come la Terra, sembrano nascere dallo stratificarsi delle ere geologiche, sono realizzati con una combinazione di materiali tipici della pittura e di altri fra i più inusuali che attraverso processi chimici si uniscono e si separano plasmando forme di forte suggestione sulla tela.
Oltre ai quadri in mostra saranno presenti un’istallazione che, esplodendo su più piani il processo compositivo, rende tridimensionale la bidimensionalità della tela e un gruppo scultoreo polimaterico che indaga lo sviluppo del potenziale umano. Il concetto viene sviluppato anche musicalmente grazie all’ambientazione sonora realizzata appositamente da Francesco Mantero.
COMPOSIZIONE ORIGINALE DI FRANCESCO MANTERO:
Per l'ambientazione sonora della mostra di Negretti, nelle cui opere il paesaggio lacustre, più o meno astratto, è ricorrente, Francesco Mantero, nel silenzio della notte, si è appostato su di un pontile del Lago di Como e ha registrato una serie di campioni del suono sottile delle onde ancora in movimento dopo una giornata ventosa.
Una volta rientrato nel suo studio di registrazione, stratificando, rielaborando, muovendo, effettando tali suoni ha dato vita alla composizione dal titolo "Lacurno" che verrà diffusa nelle sale dell'esposizione.
LUOGO
Le fisionomie, le infinite variazioni che, ad uno sguardo attento, offre ogni scorcio, ogni scenario, antropizzato o meno che sia, sono spesso il punto di partenza per la composizione dell’opera di Negretti. Il lago di Como, dove l’artista vive da qualche anno, è certamente uno di questi. Esporre le opere proprio sul lago, nella splendida cornice di Casa Brenna Tosatto, crea un ulteriore sottile rimando fra le opere e la loro ambientazione.
L’impegno dell’artista è sempre orientato a leggere e capire il disegno enigmatico dell’esistenza ossia di una realtà che ci invade per significati più profondi e meno apparenti di quanto rivelato dalla quotidianità.
Le tracce di materia “vivente” e i colori naturali della terra modellano l’opera e, come reperti archeologici dell’epoca moderna riammessi allo sguardo attraverso un esame antropologico del rifiuto urbano, aiutano ad essere coscienti di stare scavando. Ogni opera è quindi un invito a non fermarsi alla realtà materiale, fenomenica, di ogni persona, di ogni evento della vita e di ogni cosa, ma ad avventurarsi più giù, più in fondo, più sotto... a cercare l’Essenza.
In un momento storico di grande insicurezza com’è questo, l’arte di Negretti può rappresentare un punto di partenza, una rinascita. Lo sguardo del pubblico potrà orientarsi, una volta accettate le rovine, verso la rivelazione che un futuro diverso è possibile.
Nelle opere presentate è subito avvertibile qualcosa di più sottile e segreto, di meno definibile logicamente di quanto i canoni e le regole delle diverse forme di ricerca stabiliscono. Ester Maria Negretti, attraverso la sua visione dell’arte, porta un contributo originale parlando del mondo e dello spirito del tempo in cui viviamo attraverso impronte, segni, tracce che vivono una loro fissità bidimensionale in completa solitudine ma in permanente ricerca di un dialogo possibile oltre l’idea, il pensiero, la riflessione interiore. Un lavoro carico di segni di decadenza e rovina, ma anche di ottimismo e novità, e quindi di rivelazioni.
OPERE in mostra:
I quadri che, come la Terra, sembrano nascere dallo stratificarsi delle ere geologiche, sono realizzati con una combinazione di materiali tipici della pittura e di altri fra i più inusuali che attraverso processi chimici si uniscono e si separano plasmando forme di forte suggestione sulla tela.
Oltre ai quadri in mostra saranno presenti un’istallazione che, esplodendo su più piani il processo compositivo, rende tridimensionale la bidimensionalità della tela e un gruppo scultoreo polimaterico che indaga lo sviluppo del potenziale umano. Il concetto viene sviluppato anche musicalmente grazie all’ambientazione sonora realizzata appositamente da Francesco Mantero.
COMPOSIZIONE ORIGINALE DI FRANCESCO MANTERO:
Per l'ambientazione sonora della mostra di Negretti, nelle cui opere il paesaggio lacustre, più o meno astratto, è ricorrente, Francesco Mantero, nel silenzio della notte, si è appostato su di un pontile del Lago di Como e ha registrato una serie di campioni del suono sottile delle onde ancora in movimento dopo una giornata ventosa.
Una volta rientrato nel suo studio di registrazione, stratificando, rielaborando, muovendo, effettando tali suoni ha dato vita alla composizione dal titolo "Lacurno" che verrà diffusa nelle sale dell'esposizione.
LUOGO
Le fisionomie, le infinite variazioni che, ad uno sguardo attento, offre ogni scorcio, ogni scenario, antropizzato o meno che sia, sono spesso il punto di partenza per la composizione dell’opera di Negretti. Il lago di Como, dove l’artista vive da qualche anno, è certamente uno di questi. Esporre le opere proprio sul lago, nella splendida cornice di Casa Brenna Tosatto, crea un ulteriore sottile rimando fra le opere e la loro ambientazione.
06
luglio 2013
Ester Maria Negretti
Dal 06 luglio al 31 agosto 2013
arte contemporanea
Location
CASA BRENNA TOSATTO
Lenno, Via Mattia Del Riccio, 3, (Como)
Lenno, Via Mattia Del Riccio, 3, (Como)
Orario di apertura
dalle 10.00 alle 19.00
chiuso il lunedì
Vernissage
6 Luglio 2013, ore 18.00
Editore
MONDADORI
Autore
Curatore