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Flavio Sciolè – Opera Teatrale Non Rappresentata
Installazione di Flavio Sciolè che espone, in forma d’arte, uno spettacolo di Teatro Ateo che non va in scena. C’è l’allestimento, quindi, che diviene un’opera interrotta, non portata a termine
Comunicato stampa
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TESTO DI PRESENTAZIONE di Flavio sciolè
Esplicazione
Il progetto (non) porta in scena uno spettacolo teatrale che non verrà rappresentato, resterà, quindi, una messa in scena spezzata, non terminata. Lo spettatore potrà entrare nella stanza ed osservare l’opera inesplicata. E’ un percorso interrotto quello che presento: ad un certo punto ho deciso di non manifestare Teatro Ateo per lasciarlo solo, a vivere d’Arte, ho ritenuto inutili le proposte e giustificate le rimozioni dal panorama teatrale. In quanto Antiteatro mi sembra quantomeno motivato il difendersi del Sistema. Riparto quindi dall’Assenza che mi è tanto cara. Porto in scena uno spettacolo che non rappresento. A voi la visione a me l’Arte.
In fede
Flavio Sciolè x Teatro Ateo
PostesplicAzione
Nella dismissione mia ed altrui di Teatro Ateo c’è un segno, una impossibilità: non poter credere ad un Altro teatro possibile, visionario. Al di là del progetto anti-teatrale e dell’ostacolo che ho posto ad un insano ed orribile tramandarsi il nulla di parti imparate a memoria ed appese a sipari logori. Cosa resta, quindi? Resta il non andare in scena, oscenamente, in questi anni. Ripresentarsi, dunque, ma non rappresentarsi. Quello che non va in scena è un non-spettacolo, situazionismo, metateatro nel metateatro, un attacco alla polvere dei vostri palchi. Attenti, rappresentate funerali, continuamente, cadrete all’improvviso in un giorno di sole, senz’accorgervi. Nella pioggia riderò di voi mentre nei pugni serrati stringo il mio tempo. Mai Con Voi.
TESTO CRITICO di Sara Pettinella
AntitestoAnticritico
di Sara Pettinella
Decostruire per rappresentare. Narrare nell'assenza. Un passo inevitabile e irrimediabile di autodifesa e sacrificio estremo all'arte nell'arte; questa è l'opera teatrale non rappresentata di Flavio Sciole' / Teatro Ateo.
C'è una scena. Oggetti, concetti, colori. Ci sono la cura per la preparazione, la ritualità dell'allestimento, ma l' “antiateatro” questa volta è pura assenza che grida in silenzio.
Lo spettacolo che (non) va in scena decostruisce e deostruisce il canale stesso della comunicazione nel quale il concetto stesso di teatro è inscritto; spezza le ossa all'unità di tempo e azione, destruttura il messaggio, digerisce la drammaturgia, assorbe la regia, espelle la recitazione. Solo anime realmente affamate possono nutrirsi di un tale pasto.
I codici di scambio concettuali e visivi di Teatro Ateo questa volta mutano. Il residuo da superare resta e si interlaccia alla riconfigur-azione totale del ritmo. Il nuovo contesto temporale e spaziale che nasce, fa implodere la narrazione ed esprime la delusione estrema e l'estremo superamento dell'autore.
FS e il suo corpo sono sempre stati il palcoscenico, il canale, il messaggio, il simbolo; lo specchio d'acqua dove lo stato penoso di certa arte e il mercato dell'arte svelano se stessi: la sterilità prolifica delle caste che hanno il controllo, l'allevamento in batteria di artisti di razza, i cataloghi truccati, i premi geneticamente modificati...
FS sovverte il sistema metateatralmente antimanifestando. E non c'è quiete. Un' azione invisibile di rivolta si scatena nell'assenza inchiodata sulla scena. Il silenzio è solido e amniotico. I colori si fondono e odorano. Dov'è l'autore? Perché lo si vede e teme anche in sua assenza? Perché grida cosi forte e ci ignora?
L'opera teatrale non rappresentata urla al pubblico e lo costringe a sgranchirsi le ossa su una scena vuota e sovraffollata al tempo stesso. Il messaggio è multipiano, multidirezionale. Il messaggio è Sciole' e la sua disgustata e martoriata integrità, ridotta in brandelli e offerta sul vassoio della non rappresentazione, anche quando... non a tutti è dato, di poterne ricevere un pezzo.
Esplicazione
Il progetto (non) porta in scena uno spettacolo teatrale che non verrà rappresentato, resterà, quindi, una messa in scena spezzata, non terminata. Lo spettatore potrà entrare nella stanza ed osservare l’opera inesplicata. E’ un percorso interrotto quello che presento: ad un certo punto ho deciso di non manifestare Teatro Ateo per lasciarlo solo, a vivere d’Arte, ho ritenuto inutili le proposte e giustificate le rimozioni dal panorama teatrale. In quanto Antiteatro mi sembra quantomeno motivato il difendersi del Sistema. Riparto quindi dall’Assenza che mi è tanto cara. Porto in scena uno spettacolo che non rappresento. A voi la visione a me l’Arte.
In fede
Flavio Sciolè x Teatro Ateo
PostesplicAzione
Nella dismissione mia ed altrui di Teatro Ateo c’è un segno, una impossibilità: non poter credere ad un Altro teatro possibile, visionario. Al di là del progetto anti-teatrale e dell’ostacolo che ho posto ad un insano ed orribile tramandarsi il nulla di parti imparate a memoria ed appese a sipari logori. Cosa resta, quindi? Resta il non andare in scena, oscenamente, in questi anni. Ripresentarsi, dunque, ma non rappresentarsi. Quello che non va in scena è un non-spettacolo, situazionismo, metateatro nel metateatro, un attacco alla polvere dei vostri palchi. Attenti, rappresentate funerali, continuamente, cadrete all’improvviso in un giorno di sole, senz’accorgervi. Nella pioggia riderò di voi mentre nei pugni serrati stringo il mio tempo. Mai Con Voi.
TESTO CRITICO di Sara Pettinella
AntitestoAnticritico
di Sara Pettinella
Decostruire per rappresentare. Narrare nell'assenza. Un passo inevitabile e irrimediabile di autodifesa e sacrificio estremo all'arte nell'arte; questa è l'opera teatrale non rappresentata di Flavio Sciole' / Teatro Ateo.
C'è una scena. Oggetti, concetti, colori. Ci sono la cura per la preparazione, la ritualità dell'allestimento, ma l' “antiateatro” questa volta è pura assenza che grida in silenzio.
Lo spettacolo che (non) va in scena decostruisce e deostruisce il canale stesso della comunicazione nel quale il concetto stesso di teatro è inscritto; spezza le ossa all'unità di tempo e azione, destruttura il messaggio, digerisce la drammaturgia, assorbe la regia, espelle la recitazione. Solo anime realmente affamate possono nutrirsi di un tale pasto.
I codici di scambio concettuali e visivi di Teatro Ateo questa volta mutano. Il residuo da superare resta e si interlaccia alla riconfigur-azione totale del ritmo. Il nuovo contesto temporale e spaziale che nasce, fa implodere la narrazione ed esprime la delusione estrema e l'estremo superamento dell'autore.
FS e il suo corpo sono sempre stati il palcoscenico, il canale, il messaggio, il simbolo; lo specchio d'acqua dove lo stato penoso di certa arte e il mercato dell'arte svelano se stessi: la sterilità prolifica delle caste che hanno il controllo, l'allevamento in batteria di artisti di razza, i cataloghi truccati, i premi geneticamente modificati...
FS sovverte il sistema metateatralmente antimanifestando. E non c'è quiete. Un' azione invisibile di rivolta si scatena nell'assenza inchiodata sulla scena. Il silenzio è solido e amniotico. I colori si fondono e odorano. Dov'è l'autore? Perché lo si vede e teme anche in sua assenza? Perché grida cosi forte e ci ignora?
L'opera teatrale non rappresentata urla al pubblico e lo costringe a sgranchirsi le ossa su una scena vuota e sovraffollata al tempo stesso. Il messaggio è multipiano, multidirezionale. Il messaggio è Sciole' e la sua disgustata e martoriata integrità, ridotta in brandelli e offerta sul vassoio della non rappresentazione, anche quando... non a tutti è dato, di poterne ricevere un pezzo.
08
luglio 2013
Flavio Sciolè – Opera Teatrale Non Rappresentata
Dall'otto al 14 luglio 2013
arte contemporanea
Location
EX CONVENTO DELLE CLARISSE
Caramanico Terme, Via San Maurizio, (Pescara)
Caramanico Terme, Via San Maurizio, (Pescara)
Orario di apertura
12-24
Vernissage
8 Luglio 2013, ore 15
Autore
Curatore