Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Gianfranco Gianfaldoni – Litologia
Un discorso impresso nel “calore” della pietra, che passa attraverso la materia autentica naturale dove Gianfaldoni dipinge, sfuma, compone e scompone il piano visivo, con sorprendente abilità esecutiva, nonostante l’osticità del materiale, muovendosi fra arte, storia, archeologia, geologia e psicologia, intersecando epoche ed ere, al ritmo della continuità e della circolarità fra preistoria e storia
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Saletta del Giudice Conciliatore di Palazzo dei Priori
“Litologia”
Il “discorso” pittorico nei colori della “pietra”
di
Gianfranco Gianfaldoni
Mostra personale
15/30 giugno 2013
Inaugurazione sabato 15 giugno 2013 ore 17
E’ una sintesi fra pietra e discorso, nel gioco semantico della parola “Litologia”.
Lito- (dal greco λίϑος cioè "pietra") e -logia ("discorso"), il titolo che riassume l’essenza materica, ed i significati, dell’omonima mostra di Gianfranco Gianfaldoni, l’artista volterrano la cui tavolozza si compone dei colori naturali di rocce frantumate, per opere ispirate al mistero della genesi incrociata di linguaggio e pensiero.
S’inaugura sabato 15 giugno 2013, alle ore 17, nella Saletta del Giudice Conciliatore di Palazzo dei Priori, nel pieno centro storico di Volterra (PI), con il patrocinio del Comune di Volterra e dell’Accademia dei Sepolti, la personale inedita “Litologia”, che costella le antichissime pareti spazio espositivo con gli ultimi originali lavori della ricerca del professore e artista custode attivo di antiche tecniche espressive, ricondotte nelle sintesi formali del contemporaneo.
Un discorso impresso nel “calore” della pietra, che passa attraverso la materia autentica naturale dove Gianfaldoni dipinge, sfuma, compone e scompone il piano visivo, con sorprendente abilità esecutiva, nonostante l’osticità del materiale, muovendosi fra arte, storia, archeologia, geologia e psicologia, intersecando epoche ed ere, al ritmo della continuità e della circolarità fra preistoria e storia.
I passaggi alfabetici fra fenicio, greco, palestinese, ugaritico e proto-sinaitico, si manifestano nello spazio concentrico e roteante, in toni di sabbia e deserto, nel riassunto totale di “Cosmogonia alfabetica”: nella forma della vita ovoidale, una continuità fra segni caratterizzanti, in compresenza sperimentale.
Ma, non senza ironia, si muovono e volteggiano, in traiettorie precise, ma complesse, anche i caratteri cuneiformi, quasi a formare una partitura musicale visiva kandiskijana, e dal suono della parola alla forma complessa della musica nei codici musicali che ritrovano il proprio “alter ego” matematico nella tavola dedicata ai capitoli della musica moderna delle origini, ripercorrono – come già per le evoluzioni architettoniche - scambi sincronici della loro trasformazione.
Dalle opere più ritmiche e cadenzate ai movimenti più informali dove lettere alfabetiche, segni di proprietà, neo-sassi aziliani, perturbano lo spazio imponderabile in una danza verticale sospesa fra immanenza e trascendenza.
Sono tracce spesso disegnate in piombo, nelle incursioni metalliche, proprie dell’antica tecnica della gemina – che Gianfaldoni conosce e pratica come anche la doratura di Duccio di Buoninsegna - , su fondi sfumati di celeste e indaco, grigio ghiaccio, giallo di Siena, rosa di Verona, ma ritornano anche i dialoghi di luce e ombra, ed i timbri in bianco e nero, tipici del maestro degli acquerelli.
I segni del patrimonio sociale e culturale condiviso e tramandato, ricompaiono in un territorio solido, ma sfumato, portavoce visivo e materico dei misteri congiunti di pensiero e linguaggio.
Per lunghi anni professore nel senese, dalla doppia personale insieme a Lodovico Pini, presso le Logge del Palazzo Pretorio a Volterra, promossa dall’allora Assessore alla Cultura Renato Bacci, negli anni ‘90, Gianfranco Gianfaldoni ritorna sulla scena espositiva con la mostra presso il Caffè Betti a Ponteginori (PI) nel luglio 2011; segue la personale “I Colori di Pietra”, prima tappa espositiva della pittura in pietra nel giugno 2012, sempre nello Saletta del Giudice Conciliatore di Palazzo dei Priori a Volterra, e di recente con un’antologica dedicata al bianco e nero degli acquerelli, presso lo spazio espositivo de “Il Caffè dei Fornelli” ancora Volterra.
La mostra resterà aperta ai visitatori, fino al 30 giugno 2013, negli orari 10-12.30 e 16-19.
Info: 3465787925. Elena Capone
“Litologia”
Il “discorso” pittorico nei colori della “pietra”
di
Gianfranco Gianfaldoni
Mostra personale
15/30 giugno 2013
Inaugurazione sabato 15 giugno 2013 ore 17
E’ una sintesi fra pietra e discorso, nel gioco semantico della parola “Litologia”.
Lito- (dal greco λίϑος cioè "pietra") e -logia ("discorso"), il titolo che riassume l’essenza materica, ed i significati, dell’omonima mostra di Gianfranco Gianfaldoni, l’artista volterrano la cui tavolozza si compone dei colori naturali di rocce frantumate, per opere ispirate al mistero della genesi incrociata di linguaggio e pensiero.
S’inaugura sabato 15 giugno 2013, alle ore 17, nella Saletta del Giudice Conciliatore di Palazzo dei Priori, nel pieno centro storico di Volterra (PI), con il patrocinio del Comune di Volterra e dell’Accademia dei Sepolti, la personale inedita “Litologia”, che costella le antichissime pareti spazio espositivo con gli ultimi originali lavori della ricerca del professore e artista custode attivo di antiche tecniche espressive, ricondotte nelle sintesi formali del contemporaneo.
Un discorso impresso nel “calore” della pietra, che passa attraverso la materia autentica naturale dove Gianfaldoni dipinge, sfuma, compone e scompone il piano visivo, con sorprendente abilità esecutiva, nonostante l’osticità del materiale, muovendosi fra arte, storia, archeologia, geologia e psicologia, intersecando epoche ed ere, al ritmo della continuità e della circolarità fra preistoria e storia.
I passaggi alfabetici fra fenicio, greco, palestinese, ugaritico e proto-sinaitico, si manifestano nello spazio concentrico e roteante, in toni di sabbia e deserto, nel riassunto totale di “Cosmogonia alfabetica”: nella forma della vita ovoidale, una continuità fra segni caratterizzanti, in compresenza sperimentale.
Ma, non senza ironia, si muovono e volteggiano, in traiettorie precise, ma complesse, anche i caratteri cuneiformi, quasi a formare una partitura musicale visiva kandiskijana, e dal suono della parola alla forma complessa della musica nei codici musicali che ritrovano il proprio “alter ego” matematico nella tavola dedicata ai capitoli della musica moderna delle origini, ripercorrono – come già per le evoluzioni architettoniche - scambi sincronici della loro trasformazione.
Dalle opere più ritmiche e cadenzate ai movimenti più informali dove lettere alfabetiche, segni di proprietà, neo-sassi aziliani, perturbano lo spazio imponderabile in una danza verticale sospesa fra immanenza e trascendenza.
Sono tracce spesso disegnate in piombo, nelle incursioni metalliche, proprie dell’antica tecnica della gemina – che Gianfaldoni conosce e pratica come anche la doratura di Duccio di Buoninsegna - , su fondi sfumati di celeste e indaco, grigio ghiaccio, giallo di Siena, rosa di Verona, ma ritornano anche i dialoghi di luce e ombra, ed i timbri in bianco e nero, tipici del maestro degli acquerelli.
I segni del patrimonio sociale e culturale condiviso e tramandato, ricompaiono in un territorio solido, ma sfumato, portavoce visivo e materico dei misteri congiunti di pensiero e linguaggio.
Per lunghi anni professore nel senese, dalla doppia personale insieme a Lodovico Pini, presso le Logge del Palazzo Pretorio a Volterra, promossa dall’allora Assessore alla Cultura Renato Bacci, negli anni ‘90, Gianfranco Gianfaldoni ritorna sulla scena espositiva con la mostra presso il Caffè Betti a Ponteginori (PI) nel luglio 2011; segue la personale “I Colori di Pietra”, prima tappa espositiva della pittura in pietra nel giugno 2012, sempre nello Saletta del Giudice Conciliatore di Palazzo dei Priori a Volterra, e di recente con un’antologica dedicata al bianco e nero degli acquerelli, presso lo spazio espositivo de “Il Caffè dei Fornelli” ancora Volterra.
La mostra resterà aperta ai visitatori, fino al 30 giugno 2013, negli orari 10-12.30 e 16-19.
Info: 3465787925. Elena Capone
15
giugno 2013
Gianfranco Gianfaldoni – Litologia
Dal 15 al 30 giugno 2013
arte contemporanea
Location
PALAZZO DEI PRIORI
Volterra, Piazza Dei Priori, (Pisa)
Volterra, Piazza Dei Priori, (Pisa)
Orario di apertura
10-12.30 e 16-19
Vernissage
15 Giugno 2013, h 17
Autore