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Rebus naturae
Gli Artisti, emergenti del lodigiano e non solo, sono stati invitati a riflettere sul tema proponendo un manufatto artistico da inserirsi in un’esposizione collettiva che farà da perno a questa riflessione. I linguaggi artistici proposti vanno dalla fotografia alla pittura, passando per l’installazione e la grafica
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Associazione Scirocco presenta
con la collaborazione del Comune di Codogno
Rebus naturae
Francesco Arecco, Andrea Rossetti, Fabrizio Gaggini, Luca Armigero, Miriam Mosetti, Nico
Galmozzi, Paolo Monico, Sabrina Inzaghi, Sara Magni, Stefano Gerardi
mostra collettiva a cura di M. Chiara Cardini
Inaugurazione 8 giugno 2013, ore 17.30
Da sempre l'uomo interviene sull'ambiente che lo circonda per questioni di sopravvivenza, di potere
o di estetica.
Oggi, come ci accostiamo al paesaggio naturale e urbano intorno a noi, anche alla luce di quei
movimenti ecologici (Italia nostra, Green Peace, WWF, ecc), sociali (i Gruppi di Acquisto Solidale,
Slow Food) o di disobbedienza civile (No TAV, acquabenecomune), che hanno da tempo riportato
l'attenzione dell'opinione pubblica sull'importanza delle risorse paesaggistiche e naturali? Come
percepiamo i cambiamenti, la frammentazione e il consumo di suolo?
Gli Artisti, emergenti del lodigiano e non solo, sono stati invitati a riflettere sul tema proponendo un
manufatto artistico da inserirsi in un'esposizione collettiva che farà da perno a questa riflessione. I
linguaggi artistici proposti vanno dalla fotografia alla pittura, passando per l'installazione e la
grafica.
Il catalogo, in formato digitale, vedrà il contributo del dott. Luca Canova del'Università di Pavia.
Si ringraziano l'assessore Mario Vittorio Zafferri e il Comune di Codogno
Con il supporto de La piccola officina dei grandi eventi
EX OSPEDALE SOAVE, VIALE GANDOLFI 6, 26845CODOGNO,LO
SABATO E DOMENICA 10/12.30 - 15.30/18.30 (IN SETTIMANA SU APPUNTAMENTO)
INFORMAZIONI E UFFICIO STAMPA:
assoscirocco@gmail.com
+39 338 1266063
chiara.cardini@gmail.com
+39 328 1165067
Rebus Naturae
di Maria Chiara Cardini
Nel film di animazione Nausicaa della Valle del Vento1 del giapponese Miyazaki la terra è
divenuta una giungla tossica, rovinata dall'inquinamento e dalle devastanti guerre. Chiamata
in causa per la salvezza di alcune isole dove la natura è rimasta intatta, la giovane
protagonista si impegna a rischio della sua stessa vita in una lotta senza tregua. Il Giappone,
prima di altri stati, si pone il problema ambientale e quello di un progresso senza freni,
soprattutto dopo l'esperienza dell'atomica che ha lasciato dietro di sé distruzione e orrore.
Nausicaa, nata nel 1984 e frutto di questa riflessione (e della posizione antimilitaristica del
regista), è un personaggio che non è invecchiato. La sua sensibilità è decisamente
contemporanea e il suo atteggiamento verso la tematica ecologica risulta eticamente
corretto e, allo stesso tempo, battagliero. Come se Al Gore avesse deciso di diventare
un'attivista di primo piano di Greenpeace!
Cito il politico e ambientalista Al Gore e Greenpeace per sottolineare come, all'interno della
società, la domanda di maggiore sensibilità verso l'ambiente in cui viviamo, la richiesta di
più trasparenza affinché le aziende siano eticamente corrette, l'attenzione verso
un'agricoltura sostenibile, stagionale e verso un'alimentazione sana, siano cresciute in
maniera esponenziale negli ultimi vent'anni.
Dall'era industriale in poi l'uomo ha comunque mantenuto un legame con il pianeta ma a
volte questo rapporto si è fatto fragile sotto la spinta di un progresso privo di scrupoli e la
tentazione di facili guadagni. Anticipatrici in questo senso le parole di George Sand scritte
nel 1837: "Non riduciamo il nostro orizzonte ai confini di un campo o alla recinzione di un
orto. Apriamo lo spazio della mente del bambino; facciamogli gustare la poesia di questa
natura che l'industria tende a snaturare completamente con una rapidità spaventosa"2.
Fortunatamente la tendenza sta drasticamente invertendosi (seppur con grave ritardo) come
dimostrano realtà di nuova o lunga data tra cui, in Italia, Legambiente, WWF, Italia Nostra,
FAI, Amici della Terra e tanti altri. Inoltre la società civile si pone finalmente la domanda:
"Fino a quando (basteranno le risorse naturali, continueremo a inquinare e inquinarci)?".
Abbiamo rivolto lo stesso quesito ad un gruppo di artisti perché portassero il loro
contributo a questa riflessione attraverso gli strumenti della fantasia, della creatività e della
libertà espressiva.
Con il suo linguaggio colorato e in apparenza semplice, Miriam Mosetti ci racconta il punto
di vista di una donna che, nel suo quotidiano, mantiene vivo il lato più sensibile, quasi
animale della sua personalità, come in Calma e voluttà, e ricerca, a costo di disegnarlo da sé,
un legame diretto con le sue origini e la natura. Così testimonia letteralmente il lavoro
Radici.
Con la serie fotografica Zenit, Fabrizio Gaggini invita lo spettatore a fermarsi e a rivolgere
lo sguardo al cielo, il luogo da cui proveniamo che, soprattutto nelle grandi città (come
1
Kaze no tani no Naushika, Hayao Miyazaki, Giappone, 1984, col, 121'. Da Il Mereghetti. Dizionario dei film 2011,
Paolo Mereghetti, B.C. Dalai editore, 2010
2
La foresta di Fontainebleau, George Sand, Pagine d'Arte, 2008Roma in questo caso e le coordinate inserite consentono di identificare il luogo dello
scatto), è spesso dimenticato a causa della fretta e dell'inquinamento visivo, condizioni
tipiche dei luoghi altamente urbanizzati.
Contrariamente, Andrea Rossetti con il collage fotografico Pianura malsana 1, guarda al cielo
come aspetto fenomenologico dell'elemento vitale Aria. Qui l'ossigeno incontra sostanze
pericolose, invisibili ai nostri occhi, per cui l'emozione suscitata da un cielo tragico
nasconde un'insidia ben più spaventosa di quella di un temporale in arrivo.
Paolo Monico, in arte Edgar, con le sue pennellate stridenti ci mette di fronte alla realtà che
vive quotidianamente, fatta di ospedali, viali alberati e chise, come in Religion ad esempio
dove, nonostante tutto sembri costruito a misura d'uomo, l'individuo finisce quasi per
scomparire.
Entriamo violentemente nel rifiuto e nello scarto con Luca Armigero, Stefano Gerardi e
Nico Galmozzi, per l'occasione riuniti attorno ad un lavoro site - specic che li vede
abbandonare il linguaggio individuale. Un accumulo di materiali che satura lo spazio,
obbligandoci a ripensare i nostri modelli di sviluppo e un atto di ribellione spontanea nei
confronti di quegli ambienti artistici in cui si devono ancora spiegare/giustificare artisti che,
ormai da cinquant'anni, hanno fatto la storia dell'arte. Loro però lo sanno, "l'arte
contemporanea può provocare forti emozioni, ma anche molta rabbia: siate proti e tenetevi
forte"3.
Ed ecco un Naviglio condurci all'interno di un cammino dove uomo e natura finalmente
cooperano insieme. Una costruzione che sposa l'intuizione ingegneristica dell'artista,
Francesco Arecco, con la scelta del materiale, il legno, caldo e vivo, offrendoci la possibilità
di ristorare lo sguardo attraverso la regolare ritmicità della sua trama.
Amanti e Distanti, il lavoro di Sabrina Inzaghi è una favola per tutti che si snoda tra disegni
colorati e piccole installazioni sottovetro, dove l'autrice ci racconta di come la possibilità di
amare il creato sia stata messa a rischio dalla nostra stessa volontà. Un monito, declinato
con delicata immediatezza, a non proseguire su questa strada…
Ricche di teatralità, le fotografie di Sara Magni ci restituiscono gli occhi dell'altro, specchi
solitamente frammentati nello spazio urbano a cui per un attimo i soggetti volgono le
spalle. Prima che la paura e la stratificazione cancellino le ultime tracce di quella memoria
primordiale e infantile, ricerchiamo un legame che ci consenta di vivere pienamente la
nostra vita (Disappear).
In ultima istanza ed invisibili ad un primo sguardo i Nascondimenti di Arecco ci donano la
speranza, quel piccolo appiglio su cui fare leva quando tutto appare perduto, così che la
Natura non resti per noi un "rebus" enigmistico ma diventi la vera "risorsa" da consegnare
al futuro.
3
Lo potevo fare anch'io, Francesco Bonami, Piccola Biblioteca Oscar Mondadori, 2007
con la collaborazione del Comune di Codogno
Rebus naturae
Francesco Arecco, Andrea Rossetti, Fabrizio Gaggini, Luca Armigero, Miriam Mosetti, Nico
Galmozzi, Paolo Monico, Sabrina Inzaghi, Sara Magni, Stefano Gerardi
mostra collettiva a cura di M. Chiara Cardini
Inaugurazione 8 giugno 2013, ore 17.30
Da sempre l'uomo interviene sull'ambiente che lo circonda per questioni di sopravvivenza, di potere
o di estetica.
Oggi, come ci accostiamo al paesaggio naturale e urbano intorno a noi, anche alla luce di quei
movimenti ecologici (Italia nostra, Green Peace, WWF, ecc), sociali (i Gruppi di Acquisto Solidale,
Slow Food) o di disobbedienza civile (No TAV, acquabenecomune), che hanno da tempo riportato
l'attenzione dell'opinione pubblica sull'importanza delle risorse paesaggistiche e naturali? Come
percepiamo i cambiamenti, la frammentazione e il consumo di suolo?
Gli Artisti, emergenti del lodigiano e non solo, sono stati invitati a riflettere sul tema proponendo un
manufatto artistico da inserirsi in un'esposizione collettiva che farà da perno a questa riflessione. I
linguaggi artistici proposti vanno dalla fotografia alla pittura, passando per l'installazione e la
grafica.
Il catalogo, in formato digitale, vedrà il contributo del dott. Luca Canova del'Università di Pavia.
Si ringraziano l'assessore Mario Vittorio Zafferri e il Comune di Codogno
Con il supporto de La piccola officina dei grandi eventi
EX OSPEDALE SOAVE, VIALE GANDOLFI 6, 26845CODOGNO,LO
SABATO E DOMENICA 10/12.30 - 15.30/18.30 (IN SETTIMANA SU APPUNTAMENTO)
INFORMAZIONI E UFFICIO STAMPA:
assoscirocco@gmail.com
+39 338 1266063
chiara.cardini@gmail.com
+39 328 1165067
Rebus Naturae
di Maria Chiara Cardini
Nel film di animazione Nausicaa della Valle del Vento1 del giapponese Miyazaki la terra è
divenuta una giungla tossica, rovinata dall'inquinamento e dalle devastanti guerre. Chiamata
in causa per la salvezza di alcune isole dove la natura è rimasta intatta, la giovane
protagonista si impegna a rischio della sua stessa vita in una lotta senza tregua. Il Giappone,
prima di altri stati, si pone il problema ambientale e quello di un progresso senza freni,
soprattutto dopo l'esperienza dell'atomica che ha lasciato dietro di sé distruzione e orrore.
Nausicaa, nata nel 1984 e frutto di questa riflessione (e della posizione antimilitaristica del
regista), è un personaggio che non è invecchiato. La sua sensibilità è decisamente
contemporanea e il suo atteggiamento verso la tematica ecologica risulta eticamente
corretto e, allo stesso tempo, battagliero. Come se Al Gore avesse deciso di diventare
un'attivista di primo piano di Greenpeace!
Cito il politico e ambientalista Al Gore e Greenpeace per sottolineare come, all'interno della
società, la domanda di maggiore sensibilità verso l'ambiente in cui viviamo, la richiesta di
più trasparenza affinché le aziende siano eticamente corrette, l'attenzione verso
un'agricoltura sostenibile, stagionale e verso un'alimentazione sana, siano cresciute in
maniera esponenziale negli ultimi vent'anni.
Dall'era industriale in poi l'uomo ha comunque mantenuto un legame con il pianeta ma a
volte questo rapporto si è fatto fragile sotto la spinta di un progresso privo di scrupoli e la
tentazione di facili guadagni. Anticipatrici in questo senso le parole di George Sand scritte
nel 1837: "Non riduciamo il nostro orizzonte ai confini di un campo o alla recinzione di un
orto. Apriamo lo spazio della mente del bambino; facciamogli gustare la poesia di questa
natura che l'industria tende a snaturare completamente con una rapidità spaventosa"2.
Fortunatamente la tendenza sta drasticamente invertendosi (seppur con grave ritardo) come
dimostrano realtà di nuova o lunga data tra cui, in Italia, Legambiente, WWF, Italia Nostra,
FAI, Amici della Terra e tanti altri. Inoltre la società civile si pone finalmente la domanda:
"Fino a quando (basteranno le risorse naturali, continueremo a inquinare e inquinarci)?".
Abbiamo rivolto lo stesso quesito ad un gruppo di artisti perché portassero il loro
contributo a questa riflessione attraverso gli strumenti della fantasia, della creatività e della
libertà espressiva.
Con il suo linguaggio colorato e in apparenza semplice, Miriam Mosetti ci racconta il punto
di vista di una donna che, nel suo quotidiano, mantiene vivo il lato più sensibile, quasi
animale della sua personalità, come in Calma e voluttà, e ricerca, a costo di disegnarlo da sé,
un legame diretto con le sue origini e la natura. Così testimonia letteralmente il lavoro
Radici.
Con la serie fotografica Zenit, Fabrizio Gaggini invita lo spettatore a fermarsi e a rivolgere
lo sguardo al cielo, il luogo da cui proveniamo che, soprattutto nelle grandi città (come
1
Kaze no tani no Naushika, Hayao Miyazaki, Giappone, 1984, col, 121'. Da Il Mereghetti. Dizionario dei film 2011,
Paolo Mereghetti, B.C. Dalai editore, 2010
2
La foresta di Fontainebleau, George Sand, Pagine d'Arte, 2008Roma in questo caso e le coordinate inserite consentono di identificare il luogo dello
scatto), è spesso dimenticato a causa della fretta e dell'inquinamento visivo, condizioni
tipiche dei luoghi altamente urbanizzati.
Contrariamente, Andrea Rossetti con il collage fotografico Pianura malsana 1, guarda al cielo
come aspetto fenomenologico dell'elemento vitale Aria. Qui l'ossigeno incontra sostanze
pericolose, invisibili ai nostri occhi, per cui l'emozione suscitata da un cielo tragico
nasconde un'insidia ben più spaventosa di quella di un temporale in arrivo.
Paolo Monico, in arte Edgar, con le sue pennellate stridenti ci mette di fronte alla realtà che
vive quotidianamente, fatta di ospedali, viali alberati e chise, come in Religion ad esempio
dove, nonostante tutto sembri costruito a misura d'uomo, l'individuo finisce quasi per
scomparire.
Entriamo violentemente nel rifiuto e nello scarto con Luca Armigero, Stefano Gerardi e
Nico Galmozzi, per l'occasione riuniti attorno ad un lavoro site - specic che li vede
abbandonare il linguaggio individuale. Un accumulo di materiali che satura lo spazio,
obbligandoci a ripensare i nostri modelli di sviluppo e un atto di ribellione spontanea nei
confronti di quegli ambienti artistici in cui si devono ancora spiegare/giustificare artisti che,
ormai da cinquant'anni, hanno fatto la storia dell'arte. Loro però lo sanno, "l'arte
contemporanea può provocare forti emozioni, ma anche molta rabbia: siate proti e tenetevi
forte"3.
Ed ecco un Naviglio condurci all'interno di un cammino dove uomo e natura finalmente
cooperano insieme. Una costruzione che sposa l'intuizione ingegneristica dell'artista,
Francesco Arecco, con la scelta del materiale, il legno, caldo e vivo, offrendoci la possibilità
di ristorare lo sguardo attraverso la regolare ritmicità della sua trama.
Amanti e Distanti, il lavoro di Sabrina Inzaghi è una favola per tutti che si snoda tra disegni
colorati e piccole installazioni sottovetro, dove l'autrice ci racconta di come la possibilità di
amare il creato sia stata messa a rischio dalla nostra stessa volontà. Un monito, declinato
con delicata immediatezza, a non proseguire su questa strada…
Ricche di teatralità, le fotografie di Sara Magni ci restituiscono gli occhi dell'altro, specchi
solitamente frammentati nello spazio urbano a cui per un attimo i soggetti volgono le
spalle. Prima che la paura e la stratificazione cancellino le ultime tracce di quella memoria
primordiale e infantile, ricerchiamo un legame che ci consenta di vivere pienamente la
nostra vita (Disappear).
In ultima istanza ed invisibili ad un primo sguardo i Nascondimenti di Arecco ci donano la
speranza, quel piccolo appiglio su cui fare leva quando tutto appare perduto, così che la
Natura non resti per noi un "rebus" enigmistico ma diventi la vera "risorsa" da consegnare
al futuro.
3
Lo potevo fare anch'io, Francesco Bonami, Piccola Biblioteca Oscar Mondadori, 2007
08
giugno 2013
Rebus naturae
Dall'otto giugno all'otto luglio 2013
fotografia
arte contemporanea
disegno e grafica
arte contemporanea
disegno e grafica
Location
VECCHIO OSPEDALE SOAVE
Codogno, Viale Gandolfi, 6, (Lodi)
Codogno, Viale Gandolfi, 6, (Lodi)
Orario di apertura
SABATO E DOMENICA 10/12.30 - 15.30/18.30 (IN SETTIMANA SU APPUNTAMENTO)
Vernissage
8 Giugno 2013, h 17.30
Autore
Curatore