Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
27
novembre 2009
fino al 3.XII.2009 Natural Beauty Roma, Mondo Bizzarro
roma
Una rassegna di altissimo profilo. Tutta dedicata a quel Pop Surrealism fondato dal losangeleno Billy Shire. Si tiene a Roma, in una galleria che è all’assoluta avanguardia nel genere...
Singolare?
Eclettico? Sorprendente? In quale recinto emozionale vanno ricondotte le opere
presentate alla Galleria Mondo Bizzarro con l’etichetta Pop Surrealism?
I
venti lavori in mostra, selezionati fra gli artisti più rappresentativi del
movimento, consentono di esplorare le motivazioni di un’intera corrente
artistica, che si è sviluppata attorno alla figura di Billy Shire nella Los Angeles della metà degli anni ’80. Il
movimento pop surrealista ha definito, nelle due gallerie da lui fondate, un
proprio linguaggio, che richiama le suggestioni provocate nelle ultime
generazioni da ogni forma di media: dal cinema alla televisione, dalla
letteratura al fumetto e al cartoon.
All’azione
di Shire si è affiancata dal 1999 la galleria e bookshop Mondo Bizzarro, vocata
ad artisti che, riconoscendosi in modelli grotteschi, infantili, pulp, onirici,
fantastici, ironici, li traspongono in forme espressive diverse (pittura,
scultura, grafica) ma costantemente sorrette da una tecnica rigorosa,
meticolosa, quasi accademica.
Emblematica
è l’opera Like Moths del
quotatissimo Chris Mars, in cui
con una nitidezza esasperata si manifestano forme spettrali avvolte dalla tetra
luce metallica di un ambiente infernale. Ma non meno sconcertante appare Scott
Musgrove in Great Lesser
Floater, dove sullo sfondo di un
luminoso paesaggio di gusto rinascimentale campeggia una creatura aliena.
Ma
è certamente Elizabeth McGrath
a sopraffare definitivamente il visitatore con una “scultura” ispirata ai
diorami del XIX secolo. Non a caso gli stessi con cui lo scenografo Daguerre impressionava il suo pubblico prima di fecondare
la musa della fotografia.
In
questo coacervo di elementi, il kitsch si mescola al gioco infantile, dando
vita a un prodotto in cui gli elementi vengono a stratificarsi come i depositi
cristallini in un laboratorio alchemico al termine d’una reazione misteriosa.
Altrettanto oscuro e deliberatamente ambiguo è il significato da attribuire
alle singole opere. “L’obiettivo di questi quadri è quello di essere un
catalizzatore di meraviglia e scoperta piuttosto che un veicolo per comunicare
una specifica idea”, citando le
parole di Mark Ryden, uno dei
maggiori esponenti del movimento.
Del
resto, si tratta di lavori basati più sull’immaginazione e il sentimento che
sull’intelletto e la teoria, come testimoniato dall’esperienza dello stesso
Chris Mars, segnata dalla convivenza con la schizofrenia del fratello.
L’immaginario contenuto nella sua opera deriva direttamente dall’impatto
emotivo e visivo dell’ingombrante presenza della malattia mentale.
La
sfida che egli lancia con la provocazione dei suoi lavori è dunque rivolta
direttamente all’osservatore, costretto a considerare la bellezza proprio di
ciò che a prima vista si vorrebbe fuggire.
Eclettico? Sorprendente? In quale recinto emozionale vanno ricondotte le opere
presentate alla Galleria Mondo Bizzarro con l’etichetta Pop Surrealism?
I
venti lavori in mostra, selezionati fra gli artisti più rappresentativi del
movimento, consentono di esplorare le motivazioni di un’intera corrente
artistica, che si è sviluppata attorno alla figura di Billy Shire nella Los Angeles della metà degli anni ’80. Il
movimento pop surrealista ha definito, nelle due gallerie da lui fondate, un
proprio linguaggio, che richiama le suggestioni provocate nelle ultime
generazioni da ogni forma di media: dal cinema alla televisione, dalla
letteratura al fumetto e al cartoon.
All’azione
di Shire si è affiancata dal 1999 la galleria e bookshop Mondo Bizzarro, vocata
ad artisti che, riconoscendosi in modelli grotteschi, infantili, pulp, onirici,
fantastici, ironici, li traspongono in forme espressive diverse (pittura,
scultura, grafica) ma costantemente sorrette da una tecnica rigorosa,
meticolosa, quasi accademica.
Emblematica
è l’opera Like Moths del
quotatissimo Chris Mars, in cui
con una nitidezza esasperata si manifestano forme spettrali avvolte dalla tetra
luce metallica di un ambiente infernale. Ma non meno sconcertante appare Scott
Musgrove in Great Lesser
Floater, dove sullo sfondo di un
luminoso paesaggio di gusto rinascimentale campeggia una creatura aliena.
Ma
è certamente Elizabeth McGrath
a sopraffare definitivamente il visitatore con una “scultura” ispirata ai
diorami del XIX secolo. Non a caso gli stessi con cui lo scenografo Daguerre impressionava il suo pubblico prima di fecondare
la musa della fotografia.
In
questo coacervo di elementi, il kitsch si mescola al gioco infantile, dando
vita a un prodotto in cui gli elementi vengono a stratificarsi come i depositi
cristallini in un laboratorio alchemico al termine d’una reazione misteriosa.
Altrettanto oscuro e deliberatamente ambiguo è il significato da attribuire
alle singole opere. “L’obiettivo di questi quadri è quello di essere un
catalizzatore di meraviglia e scoperta piuttosto che un veicolo per comunicare
una specifica idea”, citando le
parole di Mark Ryden, uno dei
maggiori esponenti del movimento.
Del
resto, si tratta di lavori basati più sull’immaginazione e il sentimento che
sull’intelletto e la teoria, come testimoniato dall’esperienza dello stesso
Chris Mars, segnata dalla convivenza con la schizofrenia del fratello.
L’immaginario contenuto nella sua opera deriva direttamente dall’impatto
emotivo e visivo dell’ingombrante presenza della malattia mentale.
La
sfida che egli lancia con la provocazione dei suoi lavori è dunque rivolta
direttamente all’osservatore, costretto a considerare la bellezza proprio di
ciò che a prima vista si vorrebbe fuggire.
articoli correlati
Border Love e l’amore ai tempi del surrealismo pop
Bang Art! una rivista che si spinge fino
al pop surrealism
alessandro iazeolla
mostra visitata il 23 novembre 2009
dal 17 ottobre al 3 dicembre 2009
Natural Beauty
a cura di Gloria Bazzocchi e Alessandro Papa
Mondo Bizzarro Gallery
Via Reggio Emilia, 32c (zona Salario) – 00198 Roma
Orario: da lunedì a sabato ore 11.30-19.30
Ingresso libero
Info: tel./fax +39 0644247451; gallery@mondobizzarro.net;
www.mondobizzarro.net
[exibart]