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Carlo Guercio – New code
La Galleria “9 Colonne Spe” di Bologna in via Boldrini 10 ospita dall’ 27 maggio al 17 giugno la mostra personale di Carlo Guercio.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Architetto, appassionato d’arte contemporanea, collezionista, personaggio eclettico e versatile, Carlo Guercio (Asti, 1960) intraprende intorno agli anni 2000 un percorso che lo porta alla sperimentazione di diverse forme artistiche : installazioni ambientali, opere gestuali e collage.
Curioso degli aspetti e delle potenzialità dell’utilizzo del linguaggio nell’arte, svolge negli ultimi anni un’indagine sulla dimensione sintattica e sulla metamorfosi in opera d’arte delle parole, che diventano segni e che comunicano idee.
Gioca con le parole nel tentativo di escogitare linguaggi del tutto inediti e avendo un particolare interesse per la pragmatica del linguaggio si sofferma sulla relazione che potenzialmente si sviluppa tra il segno e l’interpretante. Da una installazione ambientale nel 2010 nasce l’idea di utilizzare il codice morse , codice binario in cui le lettere sono codificate da una particolare sequenza di punti , linee e spazi.
Il fine rimane comunque quello di creare opere di valore estetico, in grado di catalizzare l’attenzione del fruitore sui dati sensoriali: la forma, il colore, la dimensione. Risultato quindi sono grandi tele, con una predisposizione per il colore bianco, rosso e nero, sulle quali vengono applicati elementi lignei che rappresentano un punto ed una linea. Sono le parole che tradotte con il codice morse assumono sembianza di scultura e che pur sempre rimanendo astratte ed informali, possono essere morbide ed armoniose, in relazione al concetto che intendono trasmettere.
L’osservatore si rapporta immediatamente con il colore, poi con il segno ed i giochi di ombre e di luci che nascono sulla tela ed infine nel momento in cui capisce che c’è un codice di lettura, ricerca il significato delle parole e partecipa ad un gioco enigmistico. Perché la comunicazione funzioni, artista ed osservatore devono condividere la conoscenza dello stesso codice che diventa “medium”e grammatica comune. Il testo dell’opera è a volte ermetico, a volte ingannevole e contraddittorio. Lo spettatore viene coinvolto, sfidato, invitato a riflettere ed a darne una propria lettura.
Daniela Leva
Curioso degli aspetti e delle potenzialità dell’utilizzo del linguaggio nell’arte, svolge negli ultimi anni un’indagine sulla dimensione sintattica e sulla metamorfosi in opera d’arte delle parole, che diventano segni e che comunicano idee.
Gioca con le parole nel tentativo di escogitare linguaggi del tutto inediti e avendo un particolare interesse per la pragmatica del linguaggio si sofferma sulla relazione che potenzialmente si sviluppa tra il segno e l’interpretante. Da una installazione ambientale nel 2010 nasce l’idea di utilizzare il codice morse , codice binario in cui le lettere sono codificate da una particolare sequenza di punti , linee e spazi.
Il fine rimane comunque quello di creare opere di valore estetico, in grado di catalizzare l’attenzione del fruitore sui dati sensoriali: la forma, il colore, la dimensione. Risultato quindi sono grandi tele, con una predisposizione per il colore bianco, rosso e nero, sulle quali vengono applicati elementi lignei che rappresentano un punto ed una linea. Sono le parole che tradotte con il codice morse assumono sembianza di scultura e che pur sempre rimanendo astratte ed informali, possono essere morbide ed armoniose, in relazione al concetto che intendono trasmettere.
L’osservatore si rapporta immediatamente con il colore, poi con il segno ed i giochi di ombre e di luci che nascono sulla tela ed infine nel momento in cui capisce che c’è un codice di lettura, ricerca il significato delle parole e partecipa ad un gioco enigmistico. Perché la comunicazione funzioni, artista ed osservatore devono condividere la conoscenza dello stesso codice che diventa “medium”e grammatica comune. Il testo dell’opera è a volte ermetico, a volte ingannevole e contraddittorio. Lo spettatore viene coinvolto, sfidato, invitato a riflettere ed a darne una propria lettura.
Daniela Leva
27
maggio 2013
Carlo Guercio – New code
Dal 27 maggio al 17 giugno 2013
arte moderna e contemporanea
Location
GALLERIA 9 COLONNE SPE
Bologna, Via Cesare Boldrini, 10, (Bologna)
Bologna, Via Cesare Boldrini, 10, (Bologna)
Orario di apertura
9.00-13.00 / 14.00-17.30 sabato e festıvı chıuso mostra
Vernissage
27 Maggio 2013, h 16.00
Autore
Curatore