09 novembre 2001

fino al 27.I.2002 Fotografi a Siena nell’800 Siena, Santa Maria della Scala

 
Con la collaborazione dell’immancabile Archivio Alinari, Siena espone se stessa attraverso l’occhio dei fotografi ottocenteschi. Dall’analisi delle immagini tante conferme e qualche sorpresa...

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Chi a Siena vive o lavora riceverà una doppia suggestione dalle decine di foto esposte in due grandi sale del Santa Maria della Scala. La grande mostra sulla fotografia ottocentesca senese non ha solo il compito di riportare alla mente una città che non c’è più (o anche una città che, sorprendentemente, è rimasta uguale a se stessa) ma suggerisce tutta una serie di collegamenti della memoria, di connessioni diacroniche, di immagini mentali, di ricordi fanciulleschi e non.
La Siena fotografata nel XIX secolo è infatti quotidianamente e diffusamente esposta negli spazi pubblici e privati della città: difficile trovare una pizzeria senza le antiche immagini delle vie dove è ospitata; impossibile non scorgere nelle trattorie tipiche le foto in bianco e nero; agevole e consueto trovarne nelle case dei cittadini. Il patrimonio d’immagini che è oggi in mostra al Santa Maria è, da sempre, proprietà dei cittadini. Chi a Siena vive o lavora, dunque, ha già visto – magari in un lasso dilatato di tempo – questa mostra fotografica. Il merito fondamentale e lodevole di ‘Fotografi a Siena nell’Ottocento‘ è quello, però, di esser riuscita a riunire in un allestimento ragionato e fruibile una gran parte di questo tesoro iconografico, da sempre condiviso ma mai percepibile ed apprezzabile nella sua interezza. Non mancano le sorprese, si rovesciano i cliché aleggianti su una città che per definizione (o per stereotipo?) deve esser considerata integra, uguale a se stessa, immutata negli anni, immobile nella sua fierezza medievale. Fotografi a Siena nell’800Naturalmente non è così. Non è affatto vero che la città di Santa Caterina è rimasta integra ed uguale nei secoli; semplicemente è la città d’arte che nel nostro Paese ha più di altre mantenuto fedelmente il suo aspetto medievale, è l’unica città d’arte italiana che è riuscita a sfuggire agli sventramenti ed alle ‘migliorie’ urbanistiche che nell’ultimo secolo hanno ammantato di una non meglio specificata ‘modernizzazione funzionale’ città come Milano, Firenze, Bologna e, in misura inferiore, a Roma.
L’esposizione non è avara, sia per il cittadino che per il turista, di sorprese, scoperte, novità. Le maggiori curiosità sono conseguenza del neogotico, movimento artistico e architettonico ottocentesco. Per orgoglio o per spirito purista durante quegli anni a Siena si costruiva, si ristrutturava, si edificava esclusivamente con gli stilemi e le regole architettoniche di mezzo millennio prima. Qualcuno si sorprenderà, ad esempio, nel vedere quel dedalo di viuzze ammassate di casupole che occupavano l’area dove ora largheggia la ‘medievale’ piazza del Monte dei Paschi. La città che qualcuno definì una ‘Regina Gotica’, riscoperta dai fotografi ottocenteschi come tale, non ha vissuto, evidentemente, la sua storia sotto una campana di vetro.

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“Fotografi a Siena nell’800”, Santa Maria della Scala, Piazza Duomo,2, orario: tutti i giorni compresi festivi fino al 31/10 dalle 10.00 alle 18,00 – dal 1/11 dalle 10,30 alle 16,30. Biglietteria: ingresso alla mostra intero Lire 6000 ridotto L. 5000. Accesso disabili: SI, servizi igienici: SI, lingue straniere: NO, audioguide: NO, tempo di visita: 45min, catalogo: in mostra £65000 (£90000 in libreria) edito da Edizioni Alinari.

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