Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Nonostante
la presenza costante in tutte le attività della nostra vita, il design grafico
stenta a essere riconosciuto come valore nella società. La sua vocazione a essere
al servizio dei contenuti più diversi lo rende impalpabile, ma non per questo
meno importante.
Il bisogno di comunicazione lambisce territori ibridi, sfumati, dove le
discipline s’intrecciano e si confrontano. E cambia il ruolo del progettista
con necessità di avere competenze e specificità diverse.
L’AIAP – Associazione
Italiana Progettazione per la Comunicazione Visiva ha dedicato una settimana al
design della comunicazione visiva per tentare di rispondere alla crescente
domanda di cultura visiva e di confronto tra professionisti, imprese, studenti,
amministratori pubblici, editori, insegnanti e ricercatori.
Napoli ha
accolto – negli spazi del Pan, del Madre, dell’Accademia di Belle Arti, del rettorato
della Seconda Università, degli studi grafici, dell’Istituto Superiore di
Design e del Museo Nitsch – il tentativo ben riuscito di invadere la città per
rendere più esplicito a tutti il progetto di comunicazione visiva.
Circa 50
ospiti si sono susseguiti nei vari seminari, workshop, conferenze e tavole
rotonde. Un’analisi complessa dell’attuale, senza dimenticare il passato
recente della disciplina progettuale, riletto attraverso mostre come From
the eye to the heart,
retrospettiva dedicata ad Armando Milani, o
l’omaggio a Franco Canale e Alfredo Profeta, “pionieri” del design grafico
napoletano. E fra le altre mostre: Campania Blur Design, Munari Un Libro al mese, Italic 2.0, Multiverso,
Tipico/Atipico, Good 50×70.
Il nome Design
per è volutamente
aperto, per completarsi con i diversi temi: il libro, l’ambiente, l’impresa e i
nuovi linguaggi, intrecciando incontri e laboratori, riflessioni teoriche e
progettuali. I laboratori: il libro con Henrik Kubel (A2/SW/HK), l’ambiente con Maxime
Lemoyne e Guillaume
Bullat
(Voiture-14), i nuovi linguaggi con René van Engelenburg e Gijs ten Cate (Dropstuff). E, per finire, I.Profit, dedicato a chi si avvicina per
la prima volta al mondo del lavoro. Rimarcando la natura del design grafico come
disciplina aperta e trasversale a tutti gli ambiti del design e del “fare
progettuale”.
Nelle
future edizioni il testimone ricevuto da Napoli sarà preso da altre città, per
continuare ad affrontare altri interessanti temi, con la duplice lettura locale
e globale. La molteplicità si ritrova coerentemente nell’immagine grafica
dell’evento, con quattro interpretazioni diverse della X, ics, per o for all’inglese di Alessandro
Cocchia, Matilde
Lepore, Lucia
Roscini, Gianluca
Tramontano.
Ricordano l’importanza del lavorare insieme e condividere mete e utopie.
L’intento
di Beppe Chia e Daniela Piscitelli, responsabili scientifici e organizzativi
dell’evento, è stato di offrire un largo ventaglio di tematiche sulle quali
confrontarsi sul ruolo del graphic designer, a cui si richiede un impegno
professionale rivolto anche alla didattica e alla ricerca. Il contesto di Design
per ha
trasformato il termine rete in un insieme di persone, obiettivi comuni,
piattaforme di lavoro sulle quali impegnarsi.
![La Napoli di Armando Milani](https://www.exibart.com/foto/70827.jpg)
In un
momento storico ed economico difficile come quello attuale, l’Aiap come
associazione ha saputo convogliare risorse, creando un fitto sistema di
relazioni tra i principali enti e istituzioni della città. Un’occasione rara
per affrontare insieme e in maniera critica tematiche comuni legate al design.
la presenza costante in tutte le attività della nostra vita, il design grafico
stenta a essere riconosciuto come valore nella società. La sua vocazione a essere
al servizio dei contenuti più diversi lo rende impalpabile, ma non per questo
meno importante.
Il bisogno di comunicazione lambisce territori ibridi, sfumati, dove le
discipline s’intrecciano e si confrontano. E cambia il ruolo del progettista
con necessità di avere competenze e specificità diverse.
L’AIAP – Associazione
Italiana Progettazione per la Comunicazione Visiva ha dedicato una settimana al
design della comunicazione visiva per tentare di rispondere alla crescente
domanda di cultura visiva e di confronto tra professionisti, imprese, studenti,
amministratori pubblici, editori, insegnanti e ricercatori.
Napoli ha
accolto – negli spazi del Pan, del Madre, dell’Accademia di Belle Arti, del rettorato
della Seconda Università, degli studi grafici, dell’Istituto Superiore di
Design e del Museo Nitsch – il tentativo ben riuscito di invadere la città per
rendere più esplicito a tutti il progetto di comunicazione visiva.
Circa 50
ospiti si sono susseguiti nei vari seminari, workshop, conferenze e tavole
rotonde. Un’analisi complessa dell’attuale, senza dimenticare il passato
recente della disciplina progettuale, riletto attraverso mostre come From
the eye to the heart,
retrospettiva dedicata ad Armando Milani, o
![Design per secondo Alessandro Cocchia](https://www.exibart.com/foto/70828.jpg)
napoletano. E fra le altre mostre: Campania Blur Design, Munari Un Libro al mese, Italic 2.0, Multiverso,
Tipico/Atipico, Good 50×70.
Il nome Design
per è volutamente
aperto, per completarsi con i diversi temi: il libro, l’ambiente, l’impresa e i
nuovi linguaggi, intrecciando incontri e laboratori, riflessioni teoriche e
progettuali. I laboratori: il libro con Henrik Kubel (A2/SW/HK), l’ambiente con Maxime
Lemoyne e Guillaume
Bullat
(Voiture-14), i nuovi linguaggi con René van Engelenburg e Gijs ten Cate (Dropstuff). E, per finire, I.Profit, dedicato a chi si avvicina per
la prima volta al mondo del lavoro. Rimarcando la natura del design grafico come
disciplina aperta e trasversale a tutti gli ambiti del design e del “fare
progettuale”.
Nelle
future edizioni il testimone ricevuto da Napoli sarà preso da altre città, per
continuare ad affrontare altri interessanti temi, con la duplice lettura locale
e globale. La molteplicità si ritrova coerentemente nell’immagine grafica
dell’evento, con quattro interpretazioni diverse della X, ics, per o for all’inglese di Alessandro
Cocchia, Matilde
Lepore, Lucia
Roscini, Gianluca
Tramontano.
Ricordano l’importanza del lavorare insieme e condividere mete e utopie.
L’intento
di Beppe Chia e Daniela Piscitelli, responsabili scientifici e organizzativi
dell’evento, è stato di offrire un largo ventaglio di tematiche sulle quali
confrontarsi sul ruolo del graphic designer, a cui si richiede un impegno
professionale rivolto anche alla didattica e alla ricerca. Il contesto di Design
per ha
trasformato il termine rete in un insieme di persone, obiettivi comuni,
piattaforme di lavoro sulle quali impegnarsi.
![La Napoli di Armando Milani](https://www.exibart.com/foto/70827.jpg)
In un
momento storico ed economico difficile come quello attuale, l’Aiap come
associazione ha saputo convogliare risorse, creando un fitto sistema di
relazioni tra i principali enti e istituzioni della città. Un’occasione rara
per affrontare insieme e in maniera critica tematiche comuni legate al design.
articoli
correlati
Spaghetti Grafica
francalma
nieddu
la
rubrica design
è diretta da valia barriello
Info: www.aiap.it
[exibart]