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PAST FORWARD Conservare memoria | produrre realtà
Il calembour del titolo intende sottolineare una caratteristica determinante nell’operare di una nutrita schiera di artisti contemporanei dell’ultima generazione. Protagonisti dell’appuntamento PAST FORWARD, nella chiesa di Sant’Agostino e a Palazzo Panichi, dal 4 maggio al 2 giugno, saranno 15 artisti fortemente legati alla Toscana. Si tratta di: Chiara Camoni, David Casini, Francesco Carone, Luca Gaddini, Zoè Gruni, Jacopo Milani, Margherita Moscardini, Giovanni Ozzola, Massimiliano Pelletti, Robert Pettena, Moira Ricci, Marco Salvetti, Eva Sauer, Enrico Vezzi.
Comunicato stampa
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Pietrasanta (LU)_ Il calembour del titolo intende sottolineare una caratteristica determinante nell’operare di una nutrita schiera di artisti contemporanei dell’ultima generazione. Protagonisti dell’appuntamento PAST FORWARD, nella chiesa di Sant’Agostino e a Palazzo Panichi, dal 4 maggio al 2 giugno, saranno 15 artisti fortemente legati alla Toscana. Si tratta di: Chiara Camoni, David Casini, Francesco Carone, Luca Gaddini, Zoè Gruni, Jacopo Milani, Margherita Moscardini, Giovanni Ozzola, Massimiliano Pelletti, Robert Pettena, Moira Ricci, Marco Salvetti, Eva Sauer, Enrico Vezzi.
La mostra, progettata dal Centro Arti Visive, promossa dal Comune di Pietrasanta, sostenuta dalla Regione Toscana nell’ambito del bando Toscanaincontemporanea, si pone l’obiettivo di delineare una mappatura, anche se non esaustiva, della creatività contemporanea del territorio, senza voler realizzare la consueta mostra generazionale e geograficamente circoscritta.
Una ricerca linguistica, poetica e tecnica che alimenta una vivace dialettica tra storia e presente, fra tradizione e innovazione, che intrattiene con il tempo e la memoria un legame molto forte, palese nelle opere realizzate con tutti i media contemporanei. Un processo di ricerca che crea un ponte, una cerniera e non una cesura.
La Toscana rappresenta un laboratorio particolarmente pertinente rispetto al tema trattato; con la sua ricca tradizione storico-artistica e culturale, a partire dall’Umanesimo e dal Rinascimento, condiziona fortemente la formazione e l’impostazione percettiva degli artisti, o quanto meno, impone loro una relazione “forzata”, a cui allinearsi, affrancarsi o da riconvertire.
Gli artisti in mostra si caratterizzano per l’utilizzo delle diverse forme espressive, dall’installazione alla pittura, dalla fotografia all’arte plastica fino ad arrivare al video valorizzando in maniera particolare il processo e non solo il prodotto.
Le opere realizzate, molte delle quali appositamente per l’evento, traggono la loro impostazione dal genius loci toscano e stabiliscono uno stretto legame con il territorio di Pietrasanta, spesso secondo dinamiche site specific.
La chiesa di Sant’Agostino ospiterà un’opera di Giovanni Ozzola, “Naufrage”, il relitto di una barca illuminata dall’interno da una scritta al neon del poeta e cantante Gill Scott Heron (“No matter how far wrong yo’ve gone / you can always turn around”), una riflessione su un passato che si fa presente. Nella stessa sede le opere di Eva Sauer che compie una riflessione sulla storia del territorio e le sue radici sociali, infine un lavoro di Enrico Vezzi giocato su dinamiche relazionali con l’ausilio di materiali tipici del comprensorio.
Strettamente legata al territorio della Toscana e alle sue contraddizioni economico-produttive è anche l’indagine di Robert Pettena, mentre Chiara Camoni sceglie di lavorare un elemento prelevato dalla natura recuperando le tecniche arcaiche e i loro valori relazionali.
Zoè Gruni presenta un video legato alla memoria collettiva nazionale, quello della migrazione verso il Brasile, mentre Moira Ricci sceglie la strada della memoria individuale che diventa riflessione universale.
Marco Salvetti presenta un’installazione giocata sulla dialettica immagine-percezione, giocata sul rapporto tra pittura e video; Luca Gaddini sviluppa queste dinamiche con l’ausilio del mezzo audiovisivo, arricchendolo di una riflessione sulla rielaborazione della tipologia del ritratto.
Massimiliano Pelletti sceglie la soluzione di un ready made rettificato che diventa simbolo e simulacro di memoria storica e sociale, mentre Margherita Moscardini continua la sua acuta riflessione sulle valenze dell’architettura e della sintassi spaziale; David Casini e Jacopo Milani strutturano una raffinata sgrammatica giocata sulle valenze simboliche dei materiali e del concetto di memoria.
L’evento sarà accompagnato da un libro-catalogo che riporterà, oltre agli apparati testuali e iconografici delle opere, interviste con gli artisti, offrendo un’ulteriore possibilità di approfondimento di un panorama creativo molto vivace, la cui fama si è estesa fino alle principali manifestazioni artistiche nazionali e internazionali.
La mostra, progettata dal Centro Arti Visive, promossa dal Comune di Pietrasanta, sostenuta dalla Regione Toscana nell’ambito del bando Toscanaincontemporanea, si pone l’obiettivo di delineare una mappatura, anche se non esaustiva, della creatività contemporanea del territorio, senza voler realizzare la consueta mostra generazionale e geograficamente circoscritta.
Una ricerca linguistica, poetica e tecnica che alimenta una vivace dialettica tra storia e presente, fra tradizione e innovazione, che intrattiene con il tempo e la memoria un legame molto forte, palese nelle opere realizzate con tutti i media contemporanei. Un processo di ricerca che crea un ponte, una cerniera e non una cesura.
La Toscana rappresenta un laboratorio particolarmente pertinente rispetto al tema trattato; con la sua ricca tradizione storico-artistica e culturale, a partire dall’Umanesimo e dal Rinascimento, condiziona fortemente la formazione e l’impostazione percettiva degli artisti, o quanto meno, impone loro una relazione “forzata”, a cui allinearsi, affrancarsi o da riconvertire.
Gli artisti in mostra si caratterizzano per l’utilizzo delle diverse forme espressive, dall’installazione alla pittura, dalla fotografia all’arte plastica fino ad arrivare al video valorizzando in maniera particolare il processo e non solo il prodotto.
Le opere realizzate, molte delle quali appositamente per l’evento, traggono la loro impostazione dal genius loci toscano e stabiliscono uno stretto legame con il territorio di Pietrasanta, spesso secondo dinamiche site specific.
La chiesa di Sant’Agostino ospiterà un’opera di Giovanni Ozzola, “Naufrage”, il relitto di una barca illuminata dall’interno da una scritta al neon del poeta e cantante Gill Scott Heron (“No matter how far wrong yo’ve gone / you can always turn around”), una riflessione su un passato che si fa presente. Nella stessa sede le opere di Eva Sauer che compie una riflessione sulla storia del territorio e le sue radici sociali, infine un lavoro di Enrico Vezzi giocato su dinamiche relazionali con l’ausilio di materiali tipici del comprensorio.
Strettamente legata al territorio della Toscana e alle sue contraddizioni economico-produttive è anche l’indagine di Robert Pettena, mentre Chiara Camoni sceglie di lavorare un elemento prelevato dalla natura recuperando le tecniche arcaiche e i loro valori relazionali.
Zoè Gruni presenta un video legato alla memoria collettiva nazionale, quello della migrazione verso il Brasile, mentre Moira Ricci sceglie la strada della memoria individuale che diventa riflessione universale.
Marco Salvetti presenta un’installazione giocata sulla dialettica immagine-percezione, giocata sul rapporto tra pittura e video; Luca Gaddini sviluppa queste dinamiche con l’ausilio del mezzo audiovisivo, arricchendolo di una riflessione sulla rielaborazione della tipologia del ritratto.
Massimiliano Pelletti sceglie la soluzione di un ready made rettificato che diventa simbolo e simulacro di memoria storica e sociale, mentre Margherita Moscardini continua la sua acuta riflessione sulle valenze dell’architettura e della sintassi spaziale; David Casini e Jacopo Milani strutturano una raffinata sgrammatica giocata sulle valenze simboliche dei materiali e del concetto di memoria.
L’evento sarà accompagnato da un libro-catalogo che riporterà, oltre agli apparati testuali e iconografici delle opere, interviste con gli artisti, offrendo un’ulteriore possibilità di approfondimento di un panorama creativo molto vivace, la cui fama si è estesa fino alle principali manifestazioni artistiche nazionali e internazionali.
04
maggio 2013
PAST FORWARD Conservare memoria | produrre realtà
Dal 04 maggio al 02 giugno 2013
arte contemporanea
Location
CHIESA E CHIOSTRO DI SANT’AGOSTINO
Pietrasanta, Via Sant'agostino, 1, (Lucca)
Pietrasanta, Via Sant'agostino, 1, (Lucca)
Orario di apertura
Martedì- Domenica dalle 16 alle 19. Chiuso il Lunedì
Vernissage
4 Maggio 2013, h 18.30
Sito web
e www.cavpietrasanta.it
Autore
Curatore