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Santo Cinalli – Art-Design 1999-013
Santo Cinalli non ama molto parlare di sé. Lo scopri a poco a poco, attraverso i suoi lavori, quando entri nel suo studio-laboratorio. Subito rimani colpito dalle curiose sculture in legno a forma di nodi, di alberi o figure antropomorfe e cerchi di capirne il significato più profondo. L’autore ti spiega che sono “giochi” tra finzione e realtà: la forma genera la natura e viceversa.
Comunicato stampa
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Res Nova – 18 Aprile 2013
Santo Cinalli non ama molto parlare di sé. Lo scopri a poco a poco, attraverso i suoi lavori, quando entri nel suo studio-laboratorio. Subito rimani colpito dalle curiose sculture in legno a forma di nodi, di alberi o figure antropomorfe e cerchi di capirne il significato più profondo. L'autore ti spiega che sono "giochi" tra finzione e realtà: la forma genera la natura e viceversa.
Un semplice tronco sembra riprendere vita, si libera dalla materia e si trasforma in un bosco in miniatura, luogo che aveva dato origine all’albero. In altri casi il tronco cresce verso l’alto annodandosi su se stesso, giocando sul doppio senso del nodo del legno, oppure si contorce su se stesso diventando un nodo gordiano.
A volte il nodo anzichè un difetto, può essere fonte ispiratrice, ad esempio nei vassoi dove assume la funzione di piedistallo.
Il legno è il materiale che Santo predilige anche per la creazione di elementi di arredo, al confine tra scultura e design, dove si diverte a giocare sull’ambiguità delle forme. Singolari i tavolini che sembrano dischi incollati, sovrapposti e disassati, ma che in realtà derivano da un unico tronco scolpito.
Anche vecchi mobili, come sedie o scrivanie, possono trasformarsi con ironia e padronanza del mestiere, decostruiti e ricostruiti in una forma più plastica e dinamica.
Bellissimi sono i tavoli e le consolle di cedro dall'aspetto artigianale, ma non rustico, dalle forme morbide, leggere ed eleganti. Hanno un’aria familiare, viene voglia di toccarli, di portarsene uno a casa. Se li osservi bene da vicino svelano un trucco: in apparenza sembrano scolpiti da un unico blocco di legno, poi scopri i giunti sapientemente nascosti. La morfologia del legno è sempre la fonte ispiratrice che rende questi oggetti unici ed espressivi. Le vene di una tavola di cedro possono evocare “onde in movimento” e i nodi “isole”.
Nella pittura, come nella scultura, l'artista gioca sull'ambiguità delle forme, o su effetti ottici enigmatici. Ti sorprendono le tele colorate che osservi da lontano e non vedi nulla, ma avvicinandoti, a poco a poco, scopri il disegno di una sedia tratteggiata, che appare all'improvviso come un fantasma.
Chi conosce Santo lo riconosce nelle sue opere. Come lui, sono schive e delicate, non sono appariscenti nè modaiole. Oggetti con cui ti fa piacere relazionarti.
Claudia Gatti
Santo Cinalli non ama molto parlare di sé. Lo scopri a poco a poco, attraverso i suoi lavori, quando entri nel suo studio-laboratorio. Subito rimani colpito dalle curiose sculture in legno a forma di nodi, di alberi o figure antropomorfe e cerchi di capirne il significato più profondo. L'autore ti spiega che sono "giochi" tra finzione e realtà: la forma genera la natura e viceversa.
Un semplice tronco sembra riprendere vita, si libera dalla materia e si trasforma in un bosco in miniatura, luogo che aveva dato origine all’albero. In altri casi il tronco cresce verso l’alto annodandosi su se stesso, giocando sul doppio senso del nodo del legno, oppure si contorce su se stesso diventando un nodo gordiano.
A volte il nodo anzichè un difetto, può essere fonte ispiratrice, ad esempio nei vassoi dove assume la funzione di piedistallo.
Il legno è il materiale che Santo predilige anche per la creazione di elementi di arredo, al confine tra scultura e design, dove si diverte a giocare sull’ambiguità delle forme. Singolari i tavolini che sembrano dischi incollati, sovrapposti e disassati, ma che in realtà derivano da un unico tronco scolpito.
Anche vecchi mobili, come sedie o scrivanie, possono trasformarsi con ironia e padronanza del mestiere, decostruiti e ricostruiti in una forma più plastica e dinamica.
Bellissimi sono i tavoli e le consolle di cedro dall'aspetto artigianale, ma non rustico, dalle forme morbide, leggere ed eleganti. Hanno un’aria familiare, viene voglia di toccarli, di portarsene uno a casa. Se li osservi bene da vicino svelano un trucco: in apparenza sembrano scolpiti da un unico blocco di legno, poi scopri i giunti sapientemente nascosti. La morfologia del legno è sempre la fonte ispiratrice che rende questi oggetti unici ed espressivi. Le vene di una tavola di cedro possono evocare “onde in movimento” e i nodi “isole”.
Nella pittura, come nella scultura, l'artista gioca sull'ambiguità delle forme, o su effetti ottici enigmatici. Ti sorprendono le tele colorate che osservi da lontano e non vedi nulla, ma avvicinandoti, a poco a poco, scopri il disegno di una sedia tratteggiata, che appare all'improvviso come un fantasma.
Chi conosce Santo lo riconosce nelle sue opere. Come lui, sono schive e delicate, non sono appariscenti nè modaiole. Oggetti con cui ti fa piacere relazionarti.
Claudia Gatti
18
aprile 2013
Santo Cinalli – Art-Design 1999-013
Dal 18 aprile al 18 maggio 2013
design
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
RES NOVA
Torino, Via Dell'accademia Albertina, 10, (Torino)
Torino, Via Dell'accademia Albertina, 10, (Torino)
Orario di apertura
mar-sab 10-19, lun 15-19
Vernissage
18 Aprile 2013, h 18.30
Autore