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Bruno Gorgone – L’Energia del Colore
L’artista Bruno Gorgone, esponente del nuovo astrattismo italiano, noto per la sua personale pittura e per le opere in vetro di Murano incise su lamina d’oro, presenta la mostra “L’ Energia del Colore”, a cura di Ferdinando Molteni, nell’ambito del Ciclo di Incontri sul tema “L’Energia in tutte le sue manifestazioni: Musica Canto Teatro Colore”, ovvero “Colori e Suoni del Respiro”. Il ciclo di eventi, patrocinato dal Comune di Savona, è organizzato dall’Associazione Culturale Il Labirinto di Savona, in collaborazione con l’Associazione Reiki “Salto d’Ottava”.
Comunicato stampa
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L’artista Bruno Gorgone, esponente del nuovo astrattismo italiano, noto per la sua personale pittura e per le opere in vetro di Murano incise su lamina d’oro, presenta la mostra “L’ Energia del Colore”, a cura di Ferdinando Molteni, nell’ambito del Ciclo di Incontri sul tema “L’Energia in tutte le sue manifestazioni: Musica Canto Teatro Colore”, ovvero “Colori e Suoni del Respiro”. Il ciclo di eventi, patrocinato dal Comune di Savona, è organizzato dall’Associazione Culturale Il Labirinto di Savona, in collaborazione con l’Associazione Reiki “Salto d’Ottava”. L’artista è stato scelto in questo contesto a rappresentare la pittura, per la particolarità della gamma insolita dei suoi colori, delle sue “mitocromie” basate sul binomio Luce- Colore che le caratterizza. Per cui, come ha scritto il curatore della mostra Ferdinando Molteni, nell’arte di Gorgone, l’energia che scaturisce dal colore costituisce un motore esistenziale, una spinta al fare, al godere, al vivere. Nella mostra sono esposte opere che spaziano dalle “Texture”, alcune delle quali già esposte nell’ampia retrospettiva “Giardino Mentale. Opere 1980/2010” tenutasi nel 2010 alla Pinacoteca Civica di Savona, fino alle più recenti opere inedite facenti parte del ciclo degli “Atlanti di Stelle”, caratterizzate da una ulteriore sintesi del rapporto segno/colore.
Testo di presentazione del curatore Ferdinando Molteni
Può il colore essere rivoluzionario? Può l'energia che ne scaturisce – come sottolineato dal titolo della bella mostra di Bruno Gorgone – costituire un motore esistenziale, una spinta al fare, al godere, al vivere insomma. Credo di sì, e le opere del Maestro sono qui a testimoniarlo.
Conosco Gorgone da molti anni. Amo la sua pittura e il rigore della sua ricerca. Mi piace essere circondato dalla sue opere. Ovviamente mi sono chiesto come mai mi piaccia tanto la sua arte. Credo che la risposta sia nascosta nell'assunto: perché c'è, nella sua pittura, un'insopprimibile energia e una forza rivoluzionaria. Mi spiego.
La pittura di Gorgone è ben inscritta nell'alveo del tardo Novecento italiano ed europeo e affonda le radici in esperienze storicizzate. Qualcuno, autorevolmente, ha accostato l'approccio di Gorgone al Futurismo. Anche in questo caso, credo, suggestionato dall'uso del colore. E' una pittura personale – frutto di uno scavo semantico che ha prodotto un vero e proprio codice, rintracciabile in tutte le opere del Maestro – ma anche legata in mille rivoli alle esperienze precedenti. Eppure rivoluzionaria proprio per l'utilizzo coraggioso e persino sfacciato del colore.
Gorgone è poeta del colore, dunque, e il suo codice interiore è fatto di segni – quelli che traccia sulla tela – ma anche di sapiente scelta cromatica. Gorgone sembra lanciare, attraverso il suo lavoro, un'esortazione a tutti noi: cercate il colore, date colore alle vostre esistenze, rintracciate il colore dentro di voi e tiratelo fuori.
La società contemporanea utilizza poco il colore. Trovare un'automobile rossa o gialla è una rarità. Una donna vestita di colori vivaci fa girare per strada. Un uomo abbigliato di rosso e giallo sembrerebbe talmente incongruo da apparire bizzarro. E dunque non significativo. Ho fatto esempi tratti dalla cultura delle merci, ma l'assenza di colore nella vita di tutti i giorni credo sia facilmente dimostrabile.
Ebbene, Gorgone ha deciso che quei colori che non ci sono ce li mette lui. E che l'energia che scaturisce, naturale, dal colore, verrà fuori dalle sue opere.
I dipinti di Gorgone sono un toccasana per l'anima. Per me sono persino taumaturgici. Uno sguardo ad un dipinto di Gorgone è come lo sguardo rivolto all'abbacinante sole del tramonto, o al cielo terso di primavera. Una boccata d'aria fresca, in definitiva.
Non vorrei con questo ridurre tutto il percorso artistico di Gorgone ad un'analisi della sua piacevolezza, che pure esiste. Vorrei tuttavia e al termine sottolineare come l'uso del colore (unito al codice di segni a cui si è accennato) rappresenti la cifra di uno straordinario e coraggioso artista. E, in definitiva, il suo messaggio più profondo.
Ferdinando Molteni
Bruno Gorgone - Cenni biografici e percorso artistico
Bruno Gorgone (Cuneo, 1958). Artista esponente dell’Astrazione italiana, presente nel panorama internazionale dell’arte contemporanea dai primi anni Ottanta. Dopo la laurea in Architettura conseguita all’Università di Genova si trasferisce a Venezia dove approfondisce le sue esperienze attraversando varie forme di espressione creativa con particolare attenzione per il vetro di Murano. Si interessa inoltre di design e realizza l’opera “Ipotesi per una Scenografia” in collaborazione con i Teatri Goldoni e La Fenice di Venezia. Entra in contatto con artisti, scrittori e poeti con cui collabora alla realizzazione di eventi culturali. Pubblica opere grafiche con testi di Vittorio Sgarbi e con poesie inedite di Andrea Zanzotto. Dal 1992 fa parte del Gruppo Europeo degli Architetti Artisti Ligne et Couleur di Parigi e Venezia. Dalla fine degli anni Novanta la sua ricerca è caratterizzata da un ulteriore approfondimento del rapporto segno/colore e dall’evoluzione verso una personale pittura di pattern. Nello stesso periodo il critico francese Pierre Restany, teorico del “Nouveau Réalisme”, si interessa al suo lavoro e alle sue sperimentazioni nell’uso dei nuovi media scrivendo, tra l’altro, il testo “Gorgone. Il colore nel nuovo destino dell’immagine”.
Nel 2001 è invitato a partecipare con la personale “Luoghi di Narciso” alla Rassegna Roma Città Eterna per un Pianeta Ideale–Architetti Artisti a confronto, con la partecipazione dell’Università di Ancona-Facoltà di Architettura; catalogo con testi di Marco Pacetti e Pierre Restany. Nello stesso anno presenta le sue “Mitocromie” alla White Box Gallery di New York e alla The Church Gallery di Orlando.
Il suo percorso artistico è segnato da numerose personali in gallerie, spazi pubblici e museali sotto l’egida di importanti istituzioni culturali e dalla partecipazione a esposizioni nazionali e internazionali in prestigiose sedi quali l’Orangerie des Jardins du Luxembourg e l’Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, la Scuola Grande San Giovanni Evangelista e il Palazzo delle Prigioni di Venezia, La Casa d’Aste Christie’s di Roma, il Museo Archeologico di Sant’Antioco, l’Ambassade du Tourisme di Saint-Tropez, I Lloyd’s TSB di Edimburgo, gli Istituti Italiani di Cultura di Innsbruck, Praga, ecc.; inoltre è stato invitato a partecipare al Salone Europeo d’Autunno di Parigi, al Premio Biennale di Venezia (nel Centenario della Biennale di Venezia), al LV Premio Michetti-Francavilla al Mare, alla mostra “Superfici in Equilibrio/Le tradizioni, i classici, le avanguardie”,Teglio (Sondrio), 2006, alla mostra “Artisti internazionali per le Olimpiadi della Cultura”, Italyart-Torino, 2006, alla mostra “Savona ‘900-Un secolo di pittura scultura ceramica”, 2008-2009, alla V Edizione della Biennale Internazionale d’Arte della Magna Grecia, all’esposizione “Les Artistes Plasticiens Italiens à Paris”, Commissione Nazionale Francese dell’UNESCO, Parigi, 2009, al Festival dei Due Mondi di Spoleto, 2010, al XXXVII Premio Internazionale Sulmona e alla 54. Biennale Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia – Padiglione Italia. Nel settembre-ottobre 2010 si è tenuta alla Pinacoteca Civica di Savona – Palazzo Gavotti l’ampia mostra retrospettiva “Bruno Gorgone. Giardino mentale. Opere 1980/2010”, a cura di Germano Beringheli. Promozione del Comune di Savona e della Pinacoteca Civica, con il Patrocinio della Regione Liguria. Catalogo monografico De Ferrari Editore. Nel 2010 è stato scelto per realizzare la copertina del volume “Cronaca di un anno di cronaca”, a cura dell’Ordine dei Giornalisti e del Gruppo Cronisti Liguri, presentato alla Fiera del Mare di Genova. Nel 2013 è presente alla Mostra Internazionale “Padiglione Tibet”, parallela alla 55.Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.
Si sono occupati del suo lavoro e ne hanno scritto, tra gli altri: Germano Beringheli, Gian Antonio Cibotto, Costanzo Costantini, Enzo Di Martino, Edoardo Di Mauro, Carlo Franza, Italo Gomez, Milena Milani, Pierre Restany, Paolo Rizzi, Angelo Rossi, Giorgio Seveso, Vittorio Sgarbi, Gabriele Simongini, Tommaso Trini.
Sul suo lavoro sono state inoltre pubblicate le monografie: Angelo Rossi, “Giardini di un viaggio. Opere1982-1994”, Edizioni delle Grafiche Veneziane, 1994; Tommaso Trini, “Eden-Surf”, Edizioni D’Ars, 2000 e per Marco Sabatelli Editore: Gabriele Simongini, “I giardini delle delizie e i semi della luce”, 2005; Vittorio Sgarbi, “Gorgone, la storia come pattern”, 2007; Costanzo Costantini, “La luce-colore di Bruno Gorgone”, 2008. Per De Ferrari Editore - Fondazione De Ferrari Genova è stato pubblicato recentemente il catalogo monografico “Bruno Gorgone - Giardino mentale. Opere 1980-2010”, a cura di Germano Beringheli, in occasione della retrospettiva alla Pinacoteca civica di Savona.
La sua opera è documentata presso Musei, Archivi e Fondazioni in Italia e all’estero, presso l’Accademia dei Lincei di Roma e presso l’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia.
Vive tra Spotorno (Savona) e Venezia.
Testo di presentazione del curatore Ferdinando Molteni
Può il colore essere rivoluzionario? Può l'energia che ne scaturisce – come sottolineato dal titolo della bella mostra di Bruno Gorgone – costituire un motore esistenziale, una spinta al fare, al godere, al vivere insomma. Credo di sì, e le opere del Maestro sono qui a testimoniarlo.
Conosco Gorgone da molti anni. Amo la sua pittura e il rigore della sua ricerca. Mi piace essere circondato dalla sue opere. Ovviamente mi sono chiesto come mai mi piaccia tanto la sua arte. Credo che la risposta sia nascosta nell'assunto: perché c'è, nella sua pittura, un'insopprimibile energia e una forza rivoluzionaria. Mi spiego.
La pittura di Gorgone è ben inscritta nell'alveo del tardo Novecento italiano ed europeo e affonda le radici in esperienze storicizzate. Qualcuno, autorevolmente, ha accostato l'approccio di Gorgone al Futurismo. Anche in questo caso, credo, suggestionato dall'uso del colore. E' una pittura personale – frutto di uno scavo semantico che ha prodotto un vero e proprio codice, rintracciabile in tutte le opere del Maestro – ma anche legata in mille rivoli alle esperienze precedenti. Eppure rivoluzionaria proprio per l'utilizzo coraggioso e persino sfacciato del colore.
Gorgone è poeta del colore, dunque, e il suo codice interiore è fatto di segni – quelli che traccia sulla tela – ma anche di sapiente scelta cromatica. Gorgone sembra lanciare, attraverso il suo lavoro, un'esortazione a tutti noi: cercate il colore, date colore alle vostre esistenze, rintracciate il colore dentro di voi e tiratelo fuori.
La società contemporanea utilizza poco il colore. Trovare un'automobile rossa o gialla è una rarità. Una donna vestita di colori vivaci fa girare per strada. Un uomo abbigliato di rosso e giallo sembrerebbe talmente incongruo da apparire bizzarro. E dunque non significativo. Ho fatto esempi tratti dalla cultura delle merci, ma l'assenza di colore nella vita di tutti i giorni credo sia facilmente dimostrabile.
Ebbene, Gorgone ha deciso che quei colori che non ci sono ce li mette lui. E che l'energia che scaturisce, naturale, dal colore, verrà fuori dalle sue opere.
I dipinti di Gorgone sono un toccasana per l'anima. Per me sono persino taumaturgici. Uno sguardo ad un dipinto di Gorgone è come lo sguardo rivolto all'abbacinante sole del tramonto, o al cielo terso di primavera. Una boccata d'aria fresca, in definitiva.
Non vorrei con questo ridurre tutto il percorso artistico di Gorgone ad un'analisi della sua piacevolezza, che pure esiste. Vorrei tuttavia e al termine sottolineare come l'uso del colore (unito al codice di segni a cui si è accennato) rappresenti la cifra di uno straordinario e coraggioso artista. E, in definitiva, il suo messaggio più profondo.
Ferdinando Molteni
Bruno Gorgone - Cenni biografici e percorso artistico
Bruno Gorgone (Cuneo, 1958). Artista esponente dell’Astrazione italiana, presente nel panorama internazionale dell’arte contemporanea dai primi anni Ottanta. Dopo la laurea in Architettura conseguita all’Università di Genova si trasferisce a Venezia dove approfondisce le sue esperienze attraversando varie forme di espressione creativa con particolare attenzione per il vetro di Murano. Si interessa inoltre di design e realizza l’opera “Ipotesi per una Scenografia” in collaborazione con i Teatri Goldoni e La Fenice di Venezia. Entra in contatto con artisti, scrittori e poeti con cui collabora alla realizzazione di eventi culturali. Pubblica opere grafiche con testi di Vittorio Sgarbi e con poesie inedite di Andrea Zanzotto. Dal 1992 fa parte del Gruppo Europeo degli Architetti Artisti Ligne et Couleur di Parigi e Venezia. Dalla fine degli anni Novanta la sua ricerca è caratterizzata da un ulteriore approfondimento del rapporto segno/colore e dall’evoluzione verso una personale pittura di pattern. Nello stesso periodo il critico francese Pierre Restany, teorico del “Nouveau Réalisme”, si interessa al suo lavoro e alle sue sperimentazioni nell’uso dei nuovi media scrivendo, tra l’altro, il testo “Gorgone. Il colore nel nuovo destino dell’immagine”.
Nel 2001 è invitato a partecipare con la personale “Luoghi di Narciso” alla Rassegna Roma Città Eterna per un Pianeta Ideale–Architetti Artisti a confronto, con la partecipazione dell’Università di Ancona-Facoltà di Architettura; catalogo con testi di Marco Pacetti e Pierre Restany. Nello stesso anno presenta le sue “Mitocromie” alla White Box Gallery di New York e alla The Church Gallery di Orlando.
Il suo percorso artistico è segnato da numerose personali in gallerie, spazi pubblici e museali sotto l’egida di importanti istituzioni culturali e dalla partecipazione a esposizioni nazionali e internazionali in prestigiose sedi quali l’Orangerie des Jardins du Luxembourg e l’Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, la Scuola Grande San Giovanni Evangelista e il Palazzo delle Prigioni di Venezia, La Casa d’Aste Christie’s di Roma, il Museo Archeologico di Sant’Antioco, l’Ambassade du Tourisme di Saint-Tropez, I Lloyd’s TSB di Edimburgo, gli Istituti Italiani di Cultura di Innsbruck, Praga, ecc.; inoltre è stato invitato a partecipare al Salone Europeo d’Autunno di Parigi, al Premio Biennale di Venezia (nel Centenario della Biennale di Venezia), al LV Premio Michetti-Francavilla al Mare, alla mostra “Superfici in Equilibrio/Le tradizioni, i classici, le avanguardie”,Teglio (Sondrio), 2006, alla mostra “Artisti internazionali per le Olimpiadi della Cultura”, Italyart-Torino, 2006, alla mostra “Savona ‘900-Un secolo di pittura scultura ceramica”, 2008-2009, alla V Edizione della Biennale Internazionale d’Arte della Magna Grecia, all’esposizione “Les Artistes Plasticiens Italiens à Paris”, Commissione Nazionale Francese dell’UNESCO, Parigi, 2009, al Festival dei Due Mondi di Spoleto, 2010, al XXXVII Premio Internazionale Sulmona e alla 54. Biennale Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia – Padiglione Italia. Nel settembre-ottobre 2010 si è tenuta alla Pinacoteca Civica di Savona – Palazzo Gavotti l’ampia mostra retrospettiva “Bruno Gorgone. Giardino mentale. Opere 1980/2010”, a cura di Germano Beringheli. Promozione del Comune di Savona e della Pinacoteca Civica, con il Patrocinio della Regione Liguria. Catalogo monografico De Ferrari Editore. Nel 2010 è stato scelto per realizzare la copertina del volume “Cronaca di un anno di cronaca”, a cura dell’Ordine dei Giornalisti e del Gruppo Cronisti Liguri, presentato alla Fiera del Mare di Genova. Nel 2013 è presente alla Mostra Internazionale “Padiglione Tibet”, parallela alla 55.Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.
Si sono occupati del suo lavoro e ne hanno scritto, tra gli altri: Germano Beringheli, Gian Antonio Cibotto, Costanzo Costantini, Enzo Di Martino, Edoardo Di Mauro, Carlo Franza, Italo Gomez, Milena Milani, Pierre Restany, Paolo Rizzi, Angelo Rossi, Giorgio Seveso, Vittorio Sgarbi, Gabriele Simongini, Tommaso Trini.
Sul suo lavoro sono state inoltre pubblicate le monografie: Angelo Rossi, “Giardini di un viaggio. Opere1982-1994”, Edizioni delle Grafiche Veneziane, 1994; Tommaso Trini, “Eden-Surf”, Edizioni D’Ars, 2000 e per Marco Sabatelli Editore: Gabriele Simongini, “I giardini delle delizie e i semi della luce”, 2005; Vittorio Sgarbi, “Gorgone, la storia come pattern”, 2007; Costanzo Costantini, “La luce-colore di Bruno Gorgone”, 2008. Per De Ferrari Editore - Fondazione De Ferrari Genova è stato pubblicato recentemente il catalogo monografico “Bruno Gorgone - Giardino mentale. Opere 1980-2010”, a cura di Germano Beringheli, in occasione della retrospettiva alla Pinacoteca civica di Savona.
La sua opera è documentata presso Musei, Archivi e Fondazioni in Italia e all’estero, presso l’Accademia dei Lincei di Roma e presso l’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia.
Vive tra Spotorno (Savona) e Venezia.
13
aprile 2013
Bruno Gorgone – L’Energia del Colore
Dal 13 aprile al primo giugno 2013
arte contemporanea
Location
IL LABIRINTO
Savona, Via Famagosta, 10, (Savona)
Savona, Via Famagosta, 10, (Savona)
Orario di apertura
sabato 13 aprile dalle ore 17.00, venerdì 3 maggio, sabato 18 maggio, sabato 1°giugno dalle ore 20.45
Visite su appuntamento: tel. 3479048686 – 3470116058.
Vernissage
13 Aprile 2013, h 17
Autore
Curatore