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Just an exhibition
mostra per Fernanda Pivano
Comunicato stampa
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a "Fernanda PIVANO"
"Poeti che si portano i manoscritti nello zaino, questuanti di autostop che scrivono romanzi folli. Sono gli autori della Beat Generation: scrivono in un linguaggio che non è registrato nelle grammatiche e non si può insegnare".
Fernanda Pivano nasce a Genova nel 1917. Grazie alla stima di Cesare Pavese, inizia la sua straordinaria carriera letteraria con la traduzione dell’Antologia di Spoon River. Traduce Hemingway, con il quale instaura un rapporto di profonda amicizia. Nel 1956 il suo primo viaggio nella sua America, quell’ ”Altra America”, impegnata, libertaria e sognatrice e gli incontri con gli scrittori americani della Beat Generation, Jack Kerouac, Allen Ginsberg, Gregory Corso, William Burroughs, Lawrence Ferlinghetti. Conosce e frequenta Bob Dylan al Greenwich Village. In Italia batte i pugni perché i ‘suoi’ scrittori vengano pubblicati! Le case editrici, indolenti e prevenute, faranno soldi a palate grazie a tirature da record di libri che ritenevano invendibili.
Scrive il saggio la Beat Generation, che farà scalpore, traduce Jukebox all’Idrogeno, fa pubblicare Sulla Strada, cura l’introduzione delle traduzioni dei testi di Dylan.
In Italia con Fabrizio De André, da lei definito il più grande poeta del novecento, nasce un legame indissolubile, che trova le radici nella collaborazione per l’album Non Al Denaro, Non All’Amore Né al Cielo. Un legame che durerà tutta la vita e, dopo la morte di Fabrizio, sarà portato avanti da Dori Ghezzi, fino alla morte di Fernanda nel 2009.
Indicare gli scrittori e i musicisti con i quali ha lavorato, condividendo passioni ed ideali, sarebbe umanamente impossibile, ma basti ricordare Henry Miller, Charles Bukowsky, Ezra Pound, Dos Passos, Soul Bellow, Richard Wright, Tennesse Williams, Chet Baker, Patti Smith, Lou Reed, Andy Warhol, il Living Theatre…
Finanzia e dirige Pianeta Fresco, una fondamentale rivista underground che univa scrittura grafica ed impegno civile.
Sempre attenta alla diversità, sempre “in direzione ostinata e contraria”, ha letteralmente spalancato le porte ad una letteratura nuova, che nasceva sulla strada e di strada si nutriva. Ha saputo mettere, negli anni 60 e 70, la poesia allo stesso, identico livello di importanza della musica.
Ha influenzato profondamente il pensiero di più generazioni che sentivano il peso di una edulcorata cultura accademica e si riconoscevano e affidavano a Fernanda Pivano e ai suoi scrittori. ..o forse, più che influenzato “ci ha trascinato con sé, come un fiume in piena verso un mare meraviglioso e sconosciuto”.
E’ stata e resterà la più grande “sensibilità anticipatrice” del panorama letterario mondiale.
"Poeti che si portano i manoscritti nello zaino, questuanti di autostop che scrivono romanzi folli. Sono gli autori della Beat Generation: scrivono in un linguaggio che non è registrato nelle grammatiche e non si può insegnare".
Fernanda Pivano nasce a Genova nel 1917. Grazie alla stima di Cesare Pavese, inizia la sua straordinaria carriera letteraria con la traduzione dell’Antologia di Spoon River. Traduce Hemingway, con il quale instaura un rapporto di profonda amicizia. Nel 1956 il suo primo viaggio nella sua America, quell’ ”Altra America”, impegnata, libertaria e sognatrice e gli incontri con gli scrittori americani della Beat Generation, Jack Kerouac, Allen Ginsberg, Gregory Corso, William Burroughs, Lawrence Ferlinghetti. Conosce e frequenta Bob Dylan al Greenwich Village. In Italia batte i pugni perché i ‘suoi’ scrittori vengano pubblicati! Le case editrici, indolenti e prevenute, faranno soldi a palate grazie a tirature da record di libri che ritenevano invendibili.
Scrive il saggio la Beat Generation, che farà scalpore, traduce Jukebox all’Idrogeno, fa pubblicare Sulla Strada, cura l’introduzione delle traduzioni dei testi di Dylan.
In Italia con Fabrizio De André, da lei definito il più grande poeta del novecento, nasce un legame indissolubile, che trova le radici nella collaborazione per l’album Non Al Denaro, Non All’Amore Né al Cielo. Un legame che durerà tutta la vita e, dopo la morte di Fabrizio, sarà portato avanti da Dori Ghezzi, fino alla morte di Fernanda nel 2009.
Indicare gli scrittori e i musicisti con i quali ha lavorato, condividendo passioni ed ideali, sarebbe umanamente impossibile, ma basti ricordare Henry Miller, Charles Bukowsky, Ezra Pound, Dos Passos, Soul Bellow, Richard Wright, Tennesse Williams, Chet Baker, Patti Smith, Lou Reed, Andy Warhol, il Living Theatre…
Finanzia e dirige Pianeta Fresco, una fondamentale rivista underground che univa scrittura grafica ed impegno civile.
Sempre attenta alla diversità, sempre “in direzione ostinata e contraria”, ha letteralmente spalancato le porte ad una letteratura nuova, che nasceva sulla strada e di strada si nutriva. Ha saputo mettere, negli anni 60 e 70, la poesia allo stesso, identico livello di importanza della musica.
Ha influenzato profondamente il pensiero di più generazioni che sentivano il peso di una edulcorata cultura accademica e si riconoscevano e affidavano a Fernanda Pivano e ai suoi scrittori. ..o forse, più che influenzato “ci ha trascinato con sé, come un fiume in piena verso un mare meraviglioso e sconosciuto”.
E’ stata e resterà la più grande “sensibilità anticipatrice” del panorama letterario mondiale.
05
aprile 2013
Just an exhibition
Dal 05 al 28 aprile 2013
arte contemporanea
Location
BIBLIOTECA CENTRO CULTURA
Nembro, Piazza Italia, (Bergamo)
Nembro, Piazza Italia, (Bergamo)
Vernissage
5 Aprile 2013, h 20.45
Autore
Curatore