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Alfonso Caravetta – Segno e presagio
Il segno di Alfonso Caravetta è accogliente, non respinge ma attira il fruitore aiutandolo a calarsi nell’opera rappresentata, accompagnandolo sia nelle sequenze di un presagio sia nei momenti ritmici di una quotidianità femminile, quando nella sua solitudine ogni attimo diventa poesia.
Comunicato stampa
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Il segno di Alfonso Caravetta è accogliente, non respinge ma attira il fruitore aiutandolo a calarsi nell’opera rappresentata, accompagnandolo sia nelle sequenze di un presagio sia nei momenti ritmici di una quotidianità femminile, quando nella sua solitudine ogni attimo diventa poesia.
È un segno che contagia protezione, come nella raffigurazione dell’ombrello. Un ombrello utero, un ombrello abbraccio, un riparo sempre generoso nelle mani di Caravetta, così essenziale e immediato nella sua realizzazione ma anche così sofisticato e delicato nella sua lettura.
Il segno deve ricondurre all’essenziale ma per giungere alla sintesi necessita di un lungo viaggio. È stato così per immensi artisti quali Fontana, Manzoni, Castellani, giusto per citarne alcuni, Artisti che hanno occupato magistralmente spazio, superficie, materia.
Il gesto come sintesi dell’opera e dell’artista.
Il carpedìem di Caravetta non ingabbia, si muove e fa muovere, cammina per poi correre leggerissimo.
Lo si intuisce nelle migrazioni solitarie e nello spiccare il volo dei suoi canarini verso una libertà ossigenante lontana dall’ordine della vita nelle sue consuetudini.
Interessante e singolare il gesto artistico di Caravetta così nitido e autonomo. A volte veloce, a volte lento e morbido, comunque sempre volto alla finalità dell’essenziale; così con pochissimi movimenti raggiunge lo scopo e la simbolica del segno illumina il fruitore e lo accompagna per mano.
È un segno che contagia protezione, come nella raffigurazione dell’ombrello. Un ombrello utero, un ombrello abbraccio, un riparo sempre generoso nelle mani di Caravetta, così essenziale e immediato nella sua realizzazione ma anche così sofisticato e delicato nella sua lettura.
Il segno deve ricondurre all’essenziale ma per giungere alla sintesi necessita di un lungo viaggio. È stato così per immensi artisti quali Fontana, Manzoni, Castellani, giusto per citarne alcuni, Artisti che hanno occupato magistralmente spazio, superficie, materia.
Il gesto come sintesi dell’opera e dell’artista.
Il carpedìem di Caravetta non ingabbia, si muove e fa muovere, cammina per poi correre leggerissimo.
Lo si intuisce nelle migrazioni solitarie e nello spiccare il volo dei suoi canarini verso una libertà ossigenante lontana dall’ordine della vita nelle sue consuetudini.
Interessante e singolare il gesto artistico di Caravetta così nitido e autonomo. A volte veloce, a volte lento e morbido, comunque sempre volto alla finalità dell’essenziale; così con pochissimi movimenti raggiunge lo scopo e la simbolica del segno illumina il fruitore e lo accompagna per mano.
30
marzo 2013
Alfonso Caravetta – Segno e presagio
Dal 30 marzo al 10 maggio 2013
arte contemporanea
Location
LOFT GALLERY
Corigliano Calabro, Via Margherita, 47, (Cosenza)
Corigliano Calabro, Via Margherita, 47, (Cosenza)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 9.30-12.30 e 17.00-20.00
Vernissage
30 Marzo 2013, h 18
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