Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
La Via Crucis. Opera in 14 parti di Domenico Poloniato
La via Crucis di Domenico Poloniato presenta una serie di stazioni che ripercorrono le gli ultimi momenti della vita di Gesù, fino alla salita al Monte Calvario, la morte in croce e la sepoltura.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Domenico Poloniato
Ha lavorato presso numerose e rinomate fabbriche ceramiche del paese come modellatore. Ha insegnato presso l'Istituto d'arte di Nove discipline laboratoriali aprendo infine il laboratorio artigiano dove ora Diego, il figlio, continua il lavoro.
Nel laboratorio si creano da sempre numerose e talvolta imponenti opere per le fabbriche novesi che le hanno riprodotte in serie ed esportate in tutto il mondo. Anche enti privati e pubblici, collezionisti ed amatori hanno scelto i manufatti di Domenico e Diego per regalare o regalarsi pezzi unici nel loro genere.
Particolare e caratteristica del laboratorio è la produzione di Cuchi e Arcicuchi, oggetti fischianti di dimensioni anche molto grandi, derivata da una antica tradizione novese, rivista in modo originale. Tali oggetti hanno esportato il nome di Domenico e Diego in tutta Italia e nel mondo. I Cuchi sono degli oggetti zoomorfi fischianti, spesso cavalcati da soldati napoleonici per ricordare le scorribande dei mercenari nel territorio novese. I novesi infatti, per rifarsi dei saccheggi e delle uccisioni subite, poterono soltanto burlarsi dei soldati napoleonici ponendoli a cavallo di un Cuco, che nel dialetto veneto è termine dispregiativo di gente stupida. Grazie allo stimolo dato dal direttore del Museo Civico di Vicenza degli anni '60 dott. Gino Barioli è stata iniziata la produzione di Arcicuchi, particolari cuchi di notevoli dimensioni, provvisti di numerosi fischietti di varia modulazione sonora, inseriti in un'unica camera d'aria con la funzione di cassa armonica. La tradizione di produrre Cuchi e Arcicuchi si è tramandata nel tempo, modificata e rivista nella forma, nelle dimensioni, nei soggetti, nei colori da ogni artigiano o artista.
La produzione ceramica della famiglia Poloniato non si limita a questi simpatici e talvolta grotteschi oggetti fischianti, anzi, è nota la capacità di modellare opere uniche di dimensioni molto grandi e miniature. In esposizione pezzi unici di Domenico Poloniato modellati in semirefrattario, allegorie dell’autunno con amorini e carro dell’uva, Giulietta e Romeo, La Bottega di Geppetto, una maternità ed altre opere di altissimo valore artistico. Tra i soggetti, di carattere sacro, vengono prodotti sia dalla fantasia dell'artigiano, sia su richiesta.
Via Crucis
La via Crucis presenta una serie di stazioni che ripercorrono le gli ultimi momenti della vita di Gesù, fino alla salita al Monte Calvario, la morte in croce e la sepoltura.
Si tratta di un percorso evangelico e riflessivo che in particolare durante il Venerdì Santo viene compiuto anche fisicamente dai credenti, attraverso processioni che coinvolgono i luoghi cittadini.
Da un punto di vista artistico, molto è l’interesse è stato mostrato nei secoli verso l'analisi, la conservazione e il restauro delle immagini iconografiche associate con questa pratica: le quattordici stazioni (Gesù è flagellato; Gesù è caricato della croce; Gesù cade per la 1° volta; Gesù incontra sua Madre; Gesù è aiutato a portare la croce da Simone di Cirene; Santa Veronica asciuga il volto di Gesù; Gesù cade per la 2° volta; Gesù ammonisce le donne di Gerusalemme; Gesù cade per la 3° volta; Gesù è spogliato delle vesti; Gesù è inchiodato sulla croce; Gesù muore in croce; Gesù è deposto dalla croce; Il corpo di Gesù è deposto nel sepolcro) sono state raffigurate nelle chiese e in altri luoghi di culto, a volte anche in esterni, con dipinti, formelle in terracotta, bassorilievi in rame o vere e proprie sculture. Artisticamente sono considerate parte della produzione tematica ispirata alla crocifissione.
Si ricordano, ad esempio, la celebre Via Crucis dipinta da Giandomenico Tiepolo tra il 1747 e il 1749 per la chiesa di San Polo a Venezia o la Via Crucis di San Giuseppe eseguita nel 1713 da Giovanni Antonio Cappello per la chiesa di San Giuseppe a Brescia, conservata integralmente.
Oggi tutte le chiese cattoliche dispongono di una "via dolorosa", o almeno di una sequenza murale interna. Il numero e nomi delle stazioni cambiarono radicalmente in diverse occasioni nella storia della devozione, sebbene l'elenco corrente di quattordici stazioni ora sia quasi universalmente accettato. L'ordine lungo le pareti non segue una regola precisa, può infatti essere indifferentemente orario o antiorario.
Ha lavorato presso numerose e rinomate fabbriche ceramiche del paese come modellatore. Ha insegnato presso l'Istituto d'arte di Nove discipline laboratoriali aprendo infine il laboratorio artigiano dove ora Diego, il figlio, continua il lavoro.
Nel laboratorio si creano da sempre numerose e talvolta imponenti opere per le fabbriche novesi che le hanno riprodotte in serie ed esportate in tutto il mondo. Anche enti privati e pubblici, collezionisti ed amatori hanno scelto i manufatti di Domenico e Diego per regalare o regalarsi pezzi unici nel loro genere.
Particolare e caratteristica del laboratorio è la produzione di Cuchi e Arcicuchi, oggetti fischianti di dimensioni anche molto grandi, derivata da una antica tradizione novese, rivista in modo originale. Tali oggetti hanno esportato il nome di Domenico e Diego in tutta Italia e nel mondo. I Cuchi sono degli oggetti zoomorfi fischianti, spesso cavalcati da soldati napoleonici per ricordare le scorribande dei mercenari nel territorio novese. I novesi infatti, per rifarsi dei saccheggi e delle uccisioni subite, poterono soltanto burlarsi dei soldati napoleonici ponendoli a cavallo di un Cuco, che nel dialetto veneto è termine dispregiativo di gente stupida. Grazie allo stimolo dato dal direttore del Museo Civico di Vicenza degli anni '60 dott. Gino Barioli è stata iniziata la produzione di Arcicuchi, particolari cuchi di notevoli dimensioni, provvisti di numerosi fischietti di varia modulazione sonora, inseriti in un'unica camera d'aria con la funzione di cassa armonica. La tradizione di produrre Cuchi e Arcicuchi si è tramandata nel tempo, modificata e rivista nella forma, nelle dimensioni, nei soggetti, nei colori da ogni artigiano o artista.
La produzione ceramica della famiglia Poloniato non si limita a questi simpatici e talvolta grotteschi oggetti fischianti, anzi, è nota la capacità di modellare opere uniche di dimensioni molto grandi e miniature. In esposizione pezzi unici di Domenico Poloniato modellati in semirefrattario, allegorie dell’autunno con amorini e carro dell’uva, Giulietta e Romeo, La Bottega di Geppetto, una maternità ed altre opere di altissimo valore artistico. Tra i soggetti, di carattere sacro, vengono prodotti sia dalla fantasia dell'artigiano, sia su richiesta.
Via Crucis
La via Crucis presenta una serie di stazioni che ripercorrono le gli ultimi momenti della vita di Gesù, fino alla salita al Monte Calvario, la morte in croce e la sepoltura.
Si tratta di un percorso evangelico e riflessivo che in particolare durante il Venerdì Santo viene compiuto anche fisicamente dai credenti, attraverso processioni che coinvolgono i luoghi cittadini.
Da un punto di vista artistico, molto è l’interesse è stato mostrato nei secoli verso l'analisi, la conservazione e il restauro delle immagini iconografiche associate con questa pratica: le quattordici stazioni (Gesù è flagellato; Gesù è caricato della croce; Gesù cade per la 1° volta; Gesù incontra sua Madre; Gesù è aiutato a portare la croce da Simone di Cirene; Santa Veronica asciuga il volto di Gesù; Gesù cade per la 2° volta; Gesù ammonisce le donne di Gerusalemme; Gesù cade per la 3° volta; Gesù è spogliato delle vesti; Gesù è inchiodato sulla croce; Gesù muore in croce; Gesù è deposto dalla croce; Il corpo di Gesù è deposto nel sepolcro) sono state raffigurate nelle chiese e in altri luoghi di culto, a volte anche in esterni, con dipinti, formelle in terracotta, bassorilievi in rame o vere e proprie sculture. Artisticamente sono considerate parte della produzione tematica ispirata alla crocifissione.
Si ricordano, ad esempio, la celebre Via Crucis dipinta da Giandomenico Tiepolo tra il 1747 e il 1749 per la chiesa di San Polo a Venezia o la Via Crucis di San Giuseppe eseguita nel 1713 da Giovanni Antonio Cappello per la chiesa di San Giuseppe a Brescia, conservata integralmente.
Oggi tutte le chiese cattoliche dispongono di una "via dolorosa", o almeno di una sequenza murale interna. Il numero e nomi delle stazioni cambiarono radicalmente in diverse occasioni nella storia della devozione, sebbene l'elenco corrente di quattordici stazioni ora sia quasi universalmente accettato. L'ordine lungo le pareti non segue una regola precisa, può infatti essere indifferentemente orario o antiorario.
21
marzo 2013
La Via Crucis. Opera in 14 parti di Domenico Poloniato
Dal 21 marzo al 23 giugno 2013
Location
VIART – ARTIGIANATO ARTISTICO VICENTINO
Vicenza, Contrà Del Monte, 13, (Vicenza)
Vicenza, Contrà Del Monte, 13, (Vicenza)
Orario di apertura
Dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 19:00.
Lunedì giorno di chiusura.
Autore